Mike Vrabel e i 12 uomini in campo

I Tennessee Titans sono sotto di un punto contro gli Houston Texans in una partita che la squadra di casa aveva dominato per due quarti per poi farsi sorpassare da Watson e compagni.
Poco più di tre minuti al termine della partita, 30-29 per i Texans che sono sulle 25 yard dei Titans e devono giocare un secondo e uno, diciamo che con una corsa possono assicurarsi altri quattro down e mangiare altro tempo o costringere Tennessee a usare i time out per fermare lo scorrere del cronometro.

In questo momento Mike Vrabel ha una intuizione.

“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione”  (cit)

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Prende un suo giocatore, Josh Kalu, e lo manda in campo nonostante la sua difesa sia già con 11 uomini in campo. Qualcuno deve uscire per far posto al neo entrato? Jonathan Joseph vede Kalu entrare e si gira subito verso Vrabel che gli fa capire che è tutto giusto così.
Non solo Vrabel mette in campo Kalu facendo finta di niente, ma pochissimo prima dello snap urla ai suoi giocatori che sono in 12, non in tempo per evitare l’inizio dell’azione ma in maniera sufficiente perchè l’arbitro fermi subito il gioco.

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Certo con la penalità i Texans hanno chiuso il down, ma Vrabel ha ottenuto quello che voleva: fermare il cronometro e risparmiare almeno 40 secondi prima dell’azione successiva. Perchè l’Head Coach dei Titans non ha usato uno dei tre timeout a disposizione per fermare il tempo? Semplicemente perchè il tempo sarebbe si ripartito allo snap, ma molto probabilmente i Texans avrebbero chiuso il down e i 40 secondi sarebbero comunque passati prima dell’azione successiva o peggio con un terzo down avrebbero mangiato comunque se non 80 almeno 70 secondi dal cronometro.

Inoltre l’avanzamento di 5 yard grazie alla penalità ha diminuito il campo a disposizione dei Texans per mettere punti a referto diminuendo contestualmente il tempo necessario e con un solo eventuale altro set di down a disposizione. Il ragionamento di Vrabel si basa anche sul fatto che è meglio conservare tempo per difendere su un primo e dieci che su un secondo e uno. Nel proseguimento del drive i Texans segnano il touchdown del +7 dopo “soltanto” 1 minuto e 15 secondi dalla ripartenza dell’azione, grazie ad un incompleto e a due timeout chiamati dai Titans. Nel drive successivo Tennessee imbastisce un drive da 76 yard che si conclude a 4 secondi dalla fine con il touchdown di Brown su passaggio di Tannehill che con la successiva trasformazione porta il pareggio ed i supplementari che vedrà prevalere Tennessee con un touchdown al primo drive a disposizione.

Quei secondi risparmiati grazie all’astuzia dell’Head Coach si sono dimostrati fondamentali per dare ai Tennessee Titans la possibilità di poter avere una reale possibilità di pareggiare la partita. Attenzione, il ragionamento di Vrabel non cambia se i Texans nel loro ultimo touchdown al posto di tentare la trasformazione da due avessero messo a segno il calcio addizionale perchè comunque otto punti sono sempre recuperabili con una segnatura.

Mike Vrabel non è nuovo a queste intuizioni che sfruttano il regolamento di gioco. L’anno scorso fece impazzire Bill Belichick (suo ex Head Coach ai Patriots) sfruttando un buco regolamentare che gli ha permesso di consumare quasi 2 minuti di cronometro commettendo continue azioni fallose in attacco, cosa non più consentita con le modifiche primaverili.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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