Burrow da record (Jacksonville Jaguars vs Cincinnati Bengals 25-33)

Al Paul Brown Stadium di Cincinnati va in scena il derby felino tra i Bengals della prima scelta Burrow ed i Jaguars del baffo più famoso della lega, Gardner Minshew.
Jacksonville è reduce dalla sconfitta, netta, nel TNF contro i Dolphins di Flores, mentre i Bengals arrivano dal primo pareggio stagionale del 2020 contro dei deludenti Eagles.

Cincinnati si presenta alla quarta partita stagionale con problemi ambo i lati per quanto riguarda i giochi di corsa. In difesa inconsistenti nell’arginare il running-game avversario e in attacco incapaci nell’essere pericolosi per via terrena. A queste problematiche nero-arancio va aggiunta una offensive-line che ha riservato al promettente QB Burrow un trattamento fatto di sack e legnate offerto gentilmente dalle difese di Chargers, Browns ed Eagles.
Per i Bengals la partita contro i Jags oltre ad essere un “must-win-game”, visto l’ostico calendario, si rivela essere anche un “fix-it-game” andando, momentaneamente, a risolvere tutti i problemi succitati.

La partita si apre con un consueto infortunio, il CB dei Jaguars CJ Henderson, uno dei rookie da seguire con attenzione, abbandona nel primo quarto di gioco per un problema alla spalla. Al primo drive di giornata il QB di Jacksonville concede subito un intercetto che va a finire nelle mani di Jordan Evans.
Il primo quarto di gioco non regala segnature fino ai due minuti finali, quando i Bengals passano in vantaggio con un field-goal e i Jags prontamente rispondono con una post-corner-route di Chark Jr percorsa perfettamente e terminata in end-zone per un touchdown.
Il secondo quarto ci offre invece diversi spunti di riflessione. Innanzitutto i Bengals ritrovano un gioco di corsa che probabilmente loro stessi avevano dimenticato di avere. Il protagonista è senza dubbio un rinato Joe Mixon, idolo dei tifosi di Cincy prima dell’arrivo dell’altro Joe, Burrow. Se Mixon mette la firma sulla partita con una sontuosa prestazione da 25 portate per 151 yard, 2 TD e una fiducia ritrovata, gli occhi sono ancora una volta tutti per Burrow.

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In concomitanza con un running-game, che finalmente riesce ad esprimersi per la prima volta in stagione, l’attacco di Cincy riesce ad essere pericoloso anche mettendo la palla in aria. La OL finalmente riesce a proteggere la prima scelta al draft 2020, concedendo un solo sack (sensazione sconosciuta finora al povero Joe) e solo due flag commesse. La prestazione di Burrow, in una tasca che gli garantisce sicurezza, entra direttamente negli annali del gioco. Primo rookie a lanciare per 300 yard in 3 partite consecutive. Dietro una OL decente e con un credibile gioco di corse, Burrow indossa il camice è da sfoggio della chirurgica precisone nel braccio destro: 300 yard lanciate tonde tonde, 1TD e 1 INT. Numeri tutto sommato non inconsueti in una lega con grandi QB, ma la prestazione di Burrow va ben oltre i numeri, comunque notevoli per un ragazzo alla sua quarta partita da professionista. L’intesa con Mixon, Higgins e Boyd e la pulizia al lancio con cui ha trovato i tre compagni (17/21 al lancio per 197 yard) è un fattore che non può non far gioire i tifosi Bengals e preoccupare le restanti 31 difese NFL. Unica sbavatura un intercetto in end-zone, recuperato, con un gran gesto tecnico, da Myles Jack su una 50-50-ball diretta al TE Sample.
Altra nota positiva per Cincinnati è un Randy Bullock che continua ad essere perfetto al calcio dopo l’errore che è costato la vittoria in week 1 contro i Los Angeles Chargers, 4/4 contro i giaguari.

Con i due Joe nel backfield a mettere insieme 451 yard per 3TD, la seconda metà di gioco per i Bengals diviene una gestione, ottima, della partita e del vantaggio. A mettere una zampata decisiva sulla partita ci pensa una difesa tigrata, con una pass-rush, si non asfissiante, ma che riesce a mettere per tre volte le mani sul Baffo e tutto sommato a far fronte ai cronici problemi dati dalle corse avversarie, limitando il RB Jaguars Robinson a 75 yard con 17 portate.
Da bocciare invece la prestazione di una secondaria nero-arancio troppo ondivaga e colta impreparata più volte sul medio-corto raggio ben sfruttato da Minshew. Baffo, che a fronte di una prestazione più che buona da 351 yard lanciate, 2 TD e 1 INT, continua ad essere inconsistente nei momenti finali della partita, quando gli è richiesto quel qualcosa in più che non viene fuori, anzi, spesso si tramuta in letture troppo ottimistiche sbagliate sul profondo o in lanci verso coperture ben evidenti.

Per Jacksonville comunque le poche certezze a roster rimangono solide. Chark Jr e Laviska si confermano due punti di riferimento dell’attacco, con il primo che settimana dopo settimana da dimostrazione del suo talento, ed il secondo che continua ad inanellare ottime prestazione fungendo da jolly offensivo a tutto tondo, in qualunque chiamata venga effettuata dal OC Jay Gruden.
Per quanto concerne la fase difensiva continua ad essere presente il giovane reparto dei linebacker capitanato da Myles Jack e Joe Schobert, buona prestazione anche di Dakota Allen che sostituisce Jack, fuori per problemi alla caviglia, nella seconda metà di gioco. Nonostante un’altra buona prova della saftey undrafted Wingard, anche la secondaria Jaguars non raggiunge la sufficienza, lasciando troppa libertà e tanti spazi a Burrow&Co. Altro reparto che delude per Jacksonville è la DL, la quale non riesce mai a intimidire realmente il QB avversario e concede tante yard su corsa per la partita del riscatto di Joe Mixon.
Tutto sommato i Jaguars possono difensivamente appellarsi alle assenze importanti e offensivamente guardare il bicchiere mezzo pieno in vista della prossima partita contro dei Texans in difficoltà, ma reduci da cambiamenti radicali al timone di comando, il licenziamento del GM e HC O’Brien.

Per i Bengals la prima vittoria stagionale per 33 a 25 su Jacksonville da sicuramente una spinta emotiva in più a tutto l’ambiente, considerando anche la prossima durissima trasferta a Baltimora, contro i favoriti rivali di division Ravens.

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Matteo Colangelo

Se vi piacciono l'NFL, Tarantino e la birra belga, siamo sicuramente amici.

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