Iniziano i training camp NFL

Sette giorni fa avevamo pubblicato il punto della situazione sulle trattative tra NFL e NFLPA per trovare un accordo su come gestire l’inizio dei training camp, la preseason, la stagione regolare cercando di salvaguardare il più possibile la salute di giocatori e staff delle trentadue squadre.

Con una comunicazione inviata alle squadre, la NFL ha dato il via libera ai training camp. La decisione è stata presa dopo aver ascoltato il parere del comitato medico della Lega e con una serie di raccomandazioni/precauzioni che le squadre dovranno adottare per permettere il distanziamento sociale nelle facilities ed il controllo del personale presente.

Dai prossimi giorni quindi rookie prima e veterani poi saranno convocati presso le strutture della squadra per dare inizio ufficialmente alla stagione 2020. I primi saranno i giocatori di Chiefs e Texans che si affronteranno nell’anticipo del giovedì di week 1 e quindi hanno diritto a qualche giorno in più di preparazione rispetto agli altri. Entro il 28 luglio tutte le squadre saranno al lavoro per preparare la prossima stagione.

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NFL e NFLPA hanno realizzato un vademecum inviato a metà giugno a tutte le squadre e tutti i giocatori con informazioni e accorgimenti da usare per tenere il più possibile lontano il COVID-19 e quali saranno le procedure che si vogliono implementare per la salute e la sicurezza di tutti gli “impiegati” di una squadra.

Oltre al vademecum e in preparazione all’inizio dei training camp NFL e NFLPA hanno realizzato un video che mostra quali procedure dovranno essere seguite nei centri di allenamento.

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Fin qui tutto bene, il problema è che mancano ancora molti nodi da dirimere per arrivare all’accordo tra NFL e NFLPA. In un tweet di due giorni fa J.J. Watt esprime tutti i dubbi dei giocatori sulla situazione.

jj watt covid

JJ evidenzia quali sono, secondo lui e la NFLPA,  le mancanze della NFL, dalla mancanza di un protocollo in caso di emergenza virus, al numero dei test ai quali i giocatori devono sottoporsi e cosa accade dal punto di vista contrattuale nel caso un giocatore diventi positivo durante i training camp o della stagione.

Rispetto a settimana scorsa non sono stati fatti molti passi in avanti. La richiesta della NFLPA di test giornalieri incontra la resistenza della NFL che, citando laboratori indipendenti, sostiene che non possono assicurare che i risultati arrivino in tempi brevi, soprattutto negli Stati con più casi e quindi più tamponi da analizzare.

Una delle richieste più forti di NFLPA è quella di cancellare le due partite di preseason rimaste per dare più tempo alla preparazione atletica dei giocatori (il ramp up citato da Watt), mentre la NFL sostiene che le due partite sono fondamentali per permettere di avere un test vero per gli stadi per quando ci saranno partite ufficiali e di avere un testo sul campo dal punto di vista tattico e atletico.

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Anche dal punto di vista economico ci sono forti distanze, la proposta della NFL di congelare il 35% di stipendio e distribuirlo solo in caso si raggiungano determinati risultati economici è stata respinta al mittente dalla NFLPA. La Lega ha fatto presente che prevedono un calo dei profitti tale da far scendere il salary cap a 120 milioni, contro i quasi 200 dello scorso anno e questo vorrebbe dire ridiscutere tutti i contratti in essere. L’associazione giocatori è disposta a congelare il salary cap per il 2021 e distribuire le perdite del 2020 sul 2022 e 2023, ma in questo caso è la NFL che ha respinto la proposta.

Altro punto del contendere è sul compenso economico in caso di cancellazione della stagione. Il contratto firmato di recente non ha particolari clausole a riguardo e la NFL ha comunicato la sua interpretazione delle norme:

  • se la stagione sarà cancellata dopo l’inizio dei training camp e prima di week 1 ogni giocatore dei 90 a roster avrà diritto a 250mila dollari
  • se la stagione sarà cancellata dopo week 1, rimangono i 250mila dollari più lo stipendio per ogni partita giocata

Secondo la NFLPA il contratto prevede che se si dovesse giocare almeno una partita di regular season i giocatori hanno diritto al pieno stipendio, ma di fronte ad una totale mancanza di introiti questo potrebbe portare al collasso finanziario della Lega.

Arriviamo all’ultimo punto del contendere: la possibilità per un giocatore di non giocare questa stagione. La proposta della NFL alla NFLPA prevede che un giocatore debba comunicare il suo opt-out entro la data tassativa dell’1 agosto con una comunicazione scritta alla propria squadra. Una volta presa la decisione questa è irrevocabile ed il giocatore non potrà tornare più sui suoi passi, non riceverà nessun compenso se non 150mila dollari e il suo contratto sarà congelato; questa stagione non sarà contata ai fini retribuitivi in caso nel contratto siano previsti benefit legato al risultato della squadra. I 150mila dollari saranno un anticipo sullo stipendio del 2021, quindi se ad un giocatore scade il contratto in questa stagione un eventuale opt-out non darà diritto a nessun compenso.

Il giocatore, per rientrare nel pieno del suo contratto ed evitare sanzioni economiche o disciplinari dovrà presentarsi per le attività obbligatorie previste per il 2021, in poche parole niente hold out l’anno prossimo altrimenti sono guai. Durante questo periodo di pausa il giocatore non potrà discutere un eventuale rinnovo di contratto con la sua squadra, ma potrà essere scambiato o ceduto ad altro team con il quale comunque non potrà giocare o trattare economicamente.

La NFLPA, che ha chiesto di avere la possibilità di astenersi dal giocare, chiede di poter effettuare questa scelta qualche giorno dopo quella prevista dalla NFL, una cifra maggiore dei 150mila dollari previsti e/o la possibilità per un giocatore di tornare in campo entro una data predefinita.

Il timore della Lega è che questa possibilità di opt-out sia usata dai giocatori in cerca di contratti migliori come spada di Damocle sulla testa delle squadre, o rinnovi il contratto aumentando lo stipendio o rischi di perdere il giocatore. Al momento, per quanto abbiamo letto, nessun giocatore ha ancora esplicitamente dichiarato di volersi prendere un anno di riposo, ma certamente rischia di essere un fattore che potrebbe cambiare la fisionomia di una squadra.

C’è un piccola luce in fondo al tunnel e la speranza è l’ultima a morire, ma c’è ancora molto da lavorare per avere la certezza che ci sarà una stagione NFL 2020. 

 

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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