Uno sguardo al 2019: Tampa Bay Buccaneers

Vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno dei Tampa Bay Buccaneers.

COME DOVEVA ANDARE…

La stagione 2019 dei Bucs è iniziata con la scelta, come nuovo Head Coach, di Bruce Arians con esperienza pluriennale nella lega, con particolare successo nel valorizzare QB del calibro di Ben Roethlisberger, Peyton Manning e Carson Palmer, e ritenuto la soluzione per far raggiungere a Jameis Winston, QB prima scelta 2015 ma dal discontinuo rendimento, un posto tra i migliori quarterback della lega.
Compito facilitato dalla disponibilità di un ottimo reparto WR, con la stella Mike Evans, Chris Godwin in continua crescita, Breshad Perriman, provenienti dai Browns e Scott Miller scelto nel draft. Da segnalare comunque le partenze di DeSean Jackson e Adam Humprhies.
Il punto debole rimaneva il backfield, con Barber e Jones a dividersi le portate e la linea offensiva, povera di talento.

Passando alla difesa, la prima scelta Devin White (5° assoluta) andava a rinforzare un reparto indebolito dalla partenza di Kwon Alexander e dal lungo infortunio di Kendell Beckwith.
Anche la DL partiva con dei grossi punti interrogativi, con la cessione di Gerald McCoy ai rivali Panthers e alla indisponibilità (almeno per la prima metà della stagione) di Jason Pierre-Paul, reduce da un grave incidente automobilistico. Questo nonostante l’arrivo di Ndamukong Suh e la crescita di Vita Vea e Carl Nassib.
Nonostante i rinforzi, tutti da testare, arrivati nel draft (Sean Bunting, Jamel Dean e Mike Edwards) la secondaria rimaneva sicuramente l’anello debole della difesa di Tampa.

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Nonostante troppi punti deboli, sia in attacco che in difesa, la stagione 2019 si presentava come un’occasione di rilancio, con un recordo auspicato di 8-8, per puntare al ritorno ai playoff nel 2020.

…E COME E’ ANDATA

Male. Non tanto per il record finale (7-9) quanto per come sia maturato, con i Buccaneers già fuori dai playoff poco dopo la metà della stagione.
Dopo un inizio altalenante (record 2-2 dopo quattro partite) è arrivata una striscia di 4 sconfitte, contro Saints, Panthers, Titans e Seahawks, che hanno segnato il destino della stagione dei Bucs.
Non è servita una striscia vincente contro Falcons, Jaguars, Colts e Lions per ribaltare un campionato dalle prestazioni troppo discontinue, in cui attacco e difesa hanno fatto a gara nel commettere gli errori peggiori.
Anche gli special teams, con FG decisivi sbagliati (alla fine 27/35) hanno contribuito ad affossare le speranze di playoffs, o almeno di una stagione non con record negativo.

Due partite posso essere prese come esempio dei Bucs versione 2019: contro i Rams, finalisti dello scorso campionato, una vittoria in trasferta 55-40 con ottima prestazione di Winston (28/41 per 385 yars, 4 TDs e 1 solo intercetto) e dopo solo 2 giornate una sconfitta contro i Panthers 26-37 (a Londra) in cui il QB dei Bucs, nonostante le 400 yards lanciate, è riuscito a subire ben 5 intercetti e 2 fumbles.
Se non bastasse nell’ultima, ininfluente partita contro Atlanta, dopo essersi fatti acciuffare nel punteggio a 3 secondi dalla fine, il primo drive dell’overtime si apriva con un passaggio di Winston intercettato e riportato in touchdown.

Giù il sipario!

COSA HA FUNZIONATO…

Sicuramente il reparto che, nonostante tutto, ha funzionato e ha fatto in modo che la stagione di Tampa non diventasse disastrosa è quello dei WR, dove si sono particolarmente distinti Chris Godwin (86 ricezioni, 1333 yard e 9 TD) e Mike Evans (67 ricezioni, 1157 yard e 8 TD) nonostante abbiano saltato rispettivamente 2 e 3 partite. Anche Breshad Perriman, nel finale della stagione ha contribuito (totale di 36 ricezioni, 645 yard e 6 TD, di cui 31 ricezioni, 419 yard e 5 TD nelle ultime 4 partite!)

La difesa sulle corse è stata la migliore della lega (73.8 yard a partita), anche se questo dato può significare che le squadre avversarie hanno preferito lanciare contro i Buccaneers (riuscendovi con successo) piuttosto che correre.
Anche la pass rush ha funzionato con 47 sack totali; Shaquil Barrett ha primeggiato la NFL con 19.5 e Jason Pierre-Paul ha contribuito con 8.5 sacks, nonostante le sole 10 partite giocate, in seguito all’incidente automobilistico in offseason. Anche nei fumbles provocati i Bucs si sono distinti con 21 FF (terzi nella lega)
Anche il LB Lavonte David ha avuto ottime statistiche con 123 placcaggi, 1 intercetto e 3 fumble forzati.

jameis winston buccaneers

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Grossa responsabilità del fallimento, almeno in attacco, è dovuta al QB Jameis Winston, autore di buone prove, ma anche di prestazioni disastrose. Le statistiche finali sono impietose: 30 intercetti, seppure a fronte di 33 passaggi per TD e 5109 yard lanciate (entrambi record per singola stagione della franchigia della Florida); troppe letture sbagliate da parte dell’ex prima scelta assoluta nel Draft 2015, che hanno condizionato pesantemente tutta la stagione dei Buccaneers.
La linea offensiva sicuramente non ha aiutato, permettendo ben 47 sack e non permettendo al rushing game di fare la differenza, con poco più di 1200 yard corse e 14 TD, suddivise principalmente tra Jones (724) e Barber (470), anche loro mai capaci di fare la differenza.
Soprattutto i Tackle, Demar Dotson e e Donovan Smith sono sempre stati in affanno nella pass protection, incapaci di dare protezione e tempo a Winston.

In difesa il reparto sicuramente più in difficoltà è stato quello dei DB e a dimostrazione di ciò, la difesa sui passaggi di Tampa è risultata trentesima (su 32!) nella NFL, con ben 57 TD subiti, a fronte di soli 12 intercetti, di cui solo 8 a carico della secondaria, con il solo Sean Murphy Bunting (scelto al 2° giro, 39° assoluto) ad avere qualche lampo positivo, con 3 intercetti, 1 sack, 1 fumble e 37 placcaggi.

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E ADESSO ?

La “bomba” è arrivata nei primissimi giorni del mercato dei Free Agent: Tom Brady passa dai Patiots ai Buccaneers; con la franchigia di Boston il QB già destinato alla Hall of Fame ha vinto 6 Super Bowl su 9 partecipazioni, lanciato quasi 75.000 yard con 541 TD (!!); nulla da discutere sul valore assoluto di Brady, con due importanti incognite: quanta benzina è rimasta nel serbatoio del QB #12? (che prima dell’inizio della stagione compirà 43 anni) E soprattutto quanto la linea offensiva potrà garantire la protezione di un QB non più troppo mobile? Per questo bisognerà utilizzare sia il mercato che il prossimo draft per rinforzare in modo significativo la linea e i running back, per fare in modo di non gravare eccessivamente sul gioco aereo.
Il reparto WR, sempre che rimanga intatto, non potrà che giovare del colpo di mercato essendo già uno dei migliori della lega.

In difesa ci si è mossi subito “blindando” 2 free agent del calibro degli OLBs Shaquil  Barrett e Jason Pierre-Paul (28 sacks in due), anche se c’è da segnalare la partenza di Carl Nassib (Raiders)
In attesa di ulteriori mosse di mercato e di scelte al draft, la stagione 2020 non può essere vista come un anno di ricostruzione, il motto è “WIN NOW!”, Brady non è una soluzione a medio/lungo termine….

Se la squadra rimarrà intatta nelle sue pedine più importanti, con qualche rinforzo in OL/RB in attacco e nella secondaria in difesa, l’obiettivo DEVE essere quello di approdare finalmente ai playoff, poi tutto è possibile…
Non dimentichiamoci che la prossima finale, il Super Bowl LV, si giocherà a Tampa, Raymond James Stadium, casa dei Buccaneers! Sognare non costa nulla…

GO BUCS!!!

Aggiornamento: martedì 18 marzo

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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