[W14] AFC West: Chiefs in crisi?

afcPuò un “pezzo di pancia” grosso come un mignolo vanificare mesi e mesi di duro lavoro di giocatori e allenatori e, soprattutto, far svanire le speranze di migliaia di tifosi ? Ovviamente la risposta è sì e per referenze rivolgersi in quel di Kansas City, nel cuore degli States.  OK, ok, mi spiego e faccio un passo indietro: domenica 5 dicembre grazie al sofferto successo contro i disastrati Denver Broncos ed al contemporaneo, imprevisto, stop di San Diego contro Oakland, i Kansas City Chiefs allungavano in vetta alla AFC West e portavano a due le vittorie di vantaggio sugli stessi Chargers che venivano a loro volta raggiunti in classifica dai Raiders.
Il tutto in vista dello scontro diretto fra Chiefs e Chargers, in programma domenica scorsa al Qualcomm Stadium, match che in caso di successo esterno, avrebbe proiettato la compagine del Missouri verso il primo titolo divisionale dal 2003. La settimana di avvicinamento dei Chiefs all’incontro più importante dagli ultimi tre anni procede senza intoppi fino al mercoledì, allorquando il quarterback Matt Cassel non partecipa all’allenamento. Si rincorrono varie voci, i Chiefs imitano alla perfezione i New England Patriots e non lasciano trapelare nulla, ma alla fine l’head coach biancorosso Todd Haley è costretto ad ammettere che il suo regista è stato operato nella mattinata con una certa urgenza di appendicite. 
Dei ventidue titolari, Cassel è l’unico uomo di cui i Chiefs non possono fare  a meno: in realtà Kansas City è soprattutto un team che corre e l’ex quarterback dei Patriots non è sicuramente un fenomeno, ma praticamente non sdha riserva. Nel resto della settimana, i Chiefs fanno molta pretattica, dicendo che Cassel ha il 50% di chance di giocare ma è evidentemente un bluff: il recupero da quella che è pur sempre un’operazione è, minimo, una dozzina di giorni, e infatti nel caldo della California (al kickoff il termometro del Qualcomm Stadium segna trenta gradi e siamo quasi a metà dicembre) si presenta sul ponte di comando dell’attacco degli ospiti Brody Croyle, uno che quest’anno non aveva ancora lanciato nemmeno un pallone e che nelle ultime due stagioni aveva tentato una settantina di passaggi.
Ed i risultati purtroppo per i Chiefs si vedono: la delicatissima sfida di San Diego vede infatti i Chargers dominare in lungo ed in largo per un finale di 31-0 che non ammette repliche.  I Chiefs “ammassano” 96, sì avete letto bene, 96 yards di total offense (perfettamente bilanciate fra passing game e rushing game) e Croyle termina il match con un agghiacciante 7 su 17 per 40 yards, cui deve aggiungersi l’onta della panchina, perchè dopo non aver completato neppure uno dei sei passaggi tentati nella ripresa, Croyle viene sostituito dal terzo quarterback Tyler Palko.
Il dato che salta di più all’occhio è per altro quello delle yards corse: i Chiefs si presentavano all’appuntamento di San Diego con il miglior rushing game della Lega, con oltre 175 yards guadagnate a partita, ma contro i Chargers che, non dovendo più temere il passing game intasavano la linea di scrimmage, Charles e compagni termineranno con appena 48 yards. Poi, ovviamente, battute a parte, nulla assicura che anche con Cassel in campo le cose sarebbero andate diversamente: i Chargers prima del sorprendente stop contro i Raiders, erano uno dei team più in forma del momento, e comunque possono sempre vantare la miglior difesa quanto a yards concesse a partita. Però, con Cassel a dirigere le operazioni,  la vita per Shaun Philips e soci sarebbe stata più difficile. L’attacco di San Diego dal canto suo ha comunque fornito un apporto importante: Rivers ha chiuso con diciotto passaggi completi su ventiquattro tentati per 226 yards, due mete, entrambe a Floyd, ed un intercetto, mentre la coppia di runner formata da Tolbert e dal rientrante Mathews, si è divisa equamente le portate (16) e le yards (66 il primo, una in meno il secondo). E c’è da considerare che all’attacco dei Chargers non mancavano certo gli alibi, a partire dall’assenza del formidabile tight end Gates, sempre alle prese con i suoi problemi al piede, per proseguire con il runner Mathews, al rientro dopo tre gare di stop per una caviglia malandata, fino alla coppia di ricevitori Jackson e Floyd regolarmente in campo ma tutt’altro che a posto fisicamente per acciacchi muscolari. E infatti il leading receiver della squadra californiana è risultato il runner tuttofare Sproles, autore di cinque ricezioni per 51 yards. 
Nel frattempo mentre i Chargers dominavano lo scontro diretto, da Jacksonville giungevano notizie positive: al termine di un match spettacolare in cui i due attacchi mettevano insieme oltre 860 yards, i Raiders dovevano arrendersi 38-31 ai Jaguars, dando un virtuale addio alle chance di post season. Oakland pensava di essere riuscita a trascinare Jacksonville almeno ai supplementari, quando un inarrestabile McFadden violava la meta avversaria dopo una cavalcata di 30 yards a meno di due minuti dal termine. Ma la risposta dei Jaguars non si faceva attendere: prima un ritorno di kickoff di Karim da 65 yards, poi una corsa di Jones-Drew, ancora da 30 yards, sancivano il 38-31 finale e facevano con ogni probabilità calare il sipario sulla stagione dei nero argento.
A questo punto in graduatoria proprio i Chiefs con un record di 8-5 precedono San Diego a quota 7-6, poi Oakland a 6-7. Nelle ultime tre giornate il calendario dei Chargers è assolutamente abbordabile, visto che Rivers e compagni se la vedranno con 49ers, Bengals e Broncos, team che hanno vinto un totale di dieci partite su trentanove disputate, mentre i Chiefs qualche problemino in più potrebbero averlo, dato che i loro avversari saranno Rams, Titans e Raiders. Soprattutto il primo match potrebbe nascondere insidie temibili, perché St.Louis è ancora in corsa per i playoff e soprattutto perché è tutt’altro che sicuro che Cassel possa giocare. Lui stesso ha dichiarato che si sta allenando come se dovesse scendere in campo, ma ha riconosciuto che sarà una decisione che verrà presa all’ultimo momento (anche se gli esperti delle “faccende biancorosse” sembrano propendere più per il no che per il sì).
raidersOltre a tutto a complicare le cose in casa Chiefs, c’è da notare che in caso di arrivo con lo stesso record fra Kansas City e San Diego, e ipotizzando le tre vittorie dei californiani nei restanti match, sarebbero questi ultimi a passare perché a parità di record all’interno della Division e nelle partite in comune, i Chargers possono vantare un numero maggiore di vittorie nella Conference. In questa breve carrellata sulla AFC West non ho praticamente menzionato i poveri Denver Broncos. La compagine del Colorado giace tristemente sul fondo della division con un desolante record di tre vinte e dieci perse, e pochi giorni dopo aver cambiato allenatore, con la promozione di Eric Studesville da running back coach a head coach, seppur ad interim, ha probabilmente toccato il fondo andando a perdere 43-13 in casa degli Arizona Cardinals, cioè contro un team che poteva vantare la peggior difesa quanto a punti subiti ed aveva in campo addirittura il terzo quarterback, il rookie John Skelton.
Inoltre come se i problemi sul campo non bastassero, i Broncos sono nuovamente tornati nell’occhio del ciclone per ben due casi. Il primo è stato lo scandalo dei videotape che ha interessato il coach McDaniels: prima della gara giocata a Londra fra Denver e San Francisco, un ex impiegato dei Broncos ha filmato di nascosto un allenamento dei 49ers e  ha offerto il nastro a McDaniels che ha rifiutato ed ha ordinato di distruggerlo, senza però avvertire, come da regolamento, la propria dirigenza e la NFL. Questo ha portato alle multe che hanno colpito lo stesso McDaniels e la società, ed ha indubbiamente avuto il suo peso nella decisione del presidente Bowlen di allontanare il coach. Poi è arrivata la notizia dell’arresto, con l’accusa di violenza sessuale, del cornerback Perrish Cox, il quale, se riconosciuto colpevole, potrebbe passare molti anni in carcere. Insomma, per i poveri tifosi orange and blue ce n’è più che abbastanza per attendere con ansia la fine di questo 2010 da incubo e cercare di voltare pagine il più in fretta possibile.

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