X&Os – Personale e Formazioni
Dopo cinque puntate dedicate alla difesa, qui ad X&Os siamo pronti a passare all’attacco, ma prima di prima di arrivare al dunque ci tocca fare un minimo d’introduzione, partendo da come vengono schierati i giocatori in campo. Non possiamo apprezzare a pieno la tattica delle battaglie offensive senza prima farci un’idea dei fondamenti strategici condivisi dai playcaller offensivi.
Altrimenti, sarebbe come se cercassimo di capire l’esito della battaglia di Zama senza sapere nulla su come romani e cartaginesi sceglievano e schieravano le proprie truppe. Questo aspetto era fondamentale allora sui campi di battaglia così come lo è oggi sui campi da football, perché la scelta di formazioni e personale offensivo ci dicono (a noi appassionati e alla difesa avversaria) tantissimo sulle intenzioni dell’attacco.
Non a caso giocatori e coach, su entrambi i lati del pallone, ripetono in continuazione che personnel e formation «dictate everything else». I giocatori offensivi che vengono mandati in campo e il modo in cui vengono disposti sono il punto di partenza della battaglia tattica, e quindi anche a noi non resta che partire da lì.
Personale
Per offensive personnel si intende la composizione degli skill position players (che possono essere Running back, Tight end o Wide receiver) schierata dall’attacco, ovvero i cinque giocatori che si aggiungono al quarterback e ai cinque offensive lineman per completare l’11 offensivo. Per identificare questi diversi gruppi di personale si usa un codice di due cifre, delle quali la prima indica il numero di running back presenti in campo, mentre la seconda indica il numero di tight end. Ad esempio, una squadra che scende in campo con 1 running back e 2 tight end è disposta in 12 Personnel. Il numero di wide receiver in campo non è indicato esplicitamente, ma è facile dedurlo per sottrazione. Nel caso del 12 personnel, ad esempio, basta sottrarre il numero di giocatori indicati dalle due cifre “12” (1 RB e 2 TE) al numero totale degli skill position players, che lo ricordiamo sono 5, per risalire al numero di wide receivers in campo. Quindi 5-3= 2 wide receivers.
Il 12 personnel è solamente uno dei tanti personnel groups esistenti, che possono variare dallo 00 (0 RB, 0 TE, 5 WR) al 23 (2 RB, 3 TE, 0 WR) e persino oltre.
Di tutti questi personali, quello che ormai da tempo va per la maggiore è l’11 personnell (1 RB, 1 TE), un personale molto leggero (avendo in campo tre wide receivers contemporaneamente) il cui utilizzo riflette la sempre maggiore importanza del passing game nel gioco di oggi, visto che i tre WR sono una minaccia aerea notevole per la difesa avversaria.
Quasi all’estremo opposto troviamo personnel groups pesantissimi, l’equivalente delle cariche di elefanti nella battaglia di Zama, che sacrificano del tutto i wide receiver per schierare solo running back e tight end.
Qui ad esempio vediamo i Patriots in 14 personnel, con 4 tight end e un running back. Visto l’altissimo numero di bloccanti, un personale così pesante viene scelto quasi esclusivamente per eseguire una run play, ma non è necessariamente così, e vale la stessa cosa per il rapporto tra personali leggeri e pass plays: schierarsi in una formazione pesante non significa correre per forza, così come non è obbligatorio lanciare da una formazione leggera. Anzi, spesso fare la chiamata meno intuitiva serve ad ingannare la difesa e a garantirsi un matchup favorevole.
Ad esempio, anziché correre, i Patriots dal personale pesante che abbiamo visto poco sopra hanno passato, prendendo di sorpresa la difesa degli Steelers e segnando il touchdown.
[clear]Allo stesso modo, ad esempio, i Rams di Sean McVay sono una squadra che gioca spessissimo in 11 personnel, ma che da quel personale leggero corre tanto e (almeno fino all’anno scorso) in modo estremamente efficiente.
Guardate in quante delle corse fenomenali di Gurley nel 2018 i Rams avevano tre ricevitori in campo.
Formazioni
Scegliere che truppe schierare in ogni azione è solo metà del lavoro. L’altra riguarda come i giocatori scelti vengono disposti in campo, e qui la questione inizia a farsi complicata, perché le formazioni regolamentari sono praticamente infinite e si passa dalle più tradizionali a qualunque cosa stesse facendo Michigan in questa foto.
Restiamo sulle formazioni tradizionali e partiamo col dire che le formations indicano innanzitutto quello che succede nel backfield, ovvero come sono disposti il quarterback e gli eventuali running back.
Anni fa il quarterback iniziava spessissimo l’azione “under center”, accovacciato alle spalle del proprio centro, e nella maggior parte delle azioni aveva due running back direttamente alle sue spalle: un fullback per bloccare e un tailback che riceveva l’handoff e partiva tra i tackle palla in mano. Quella che abbiamo appena descritto è la I Formation, che prende il nome dal fatto che i tre giocatori nel backfield sono allineati verticalmente e formano una sorta di “I”.
La I formation è stata per decenni la formazione regina di una NFL dove le corse erano più importanti e frequenti dei passaggi. Con gli anni però l’imporsi della spread offense e l’aumento d’importanza dei passaggi rispetto alle corse ha sottratto il predominio alla I Formation, al punto che al giorno d’oggi la formazione di riferimento è la shotgun formation, una formazione più adatta ai passaggi (soprattutto quelli medio-corti) che alle corse. Nella shotgun il quarterback è posizionato da 5 a 7 piedi dietro il centro, mentre il running back è schierato a lato del quarterback.
Una variazione molto popolare della shotgun è la pistol formation. In questo caso la posizione del quarterback rimane la stessa, ma il running back gli si mette alle spalle.
Ci sono poi formazioni che prevedono che non sia il quarterback a ricevere lo snap, o addirittura che il QB non sia proprio in campo. La più celebre è la Wildcat formation, nella quale un altro giocatore (quasi sempre un WR o un RB) si mette nella posizione di quarterback e riceve lo snap, spesso per correre direttamente o giocare una zone-read, anche se può capitare anche di vederlo lanciare.
Le varie combinazioni quarterback-running back(s) sono solo una parte della formation, che deve prevedere anche il posizionamento di ricevitori, tight end e qualunque giocatore si trovi fuori dal backfield.
Qui gli Eagles sono in 12 personnel (2 TE, 1 RB, 2 WR) e sono disposti in quella che alcuni (le nomenclature variano tra i diversi coaching staff) chiamano gun bunch right. Gun sta per shotgun (running back a lato del quarterback), bunch right significa che sul lato destro i tre ricevitori sono molto vicini tra di loro, a formare appunto un “bunch” (mucchio in inglese). Se invece i tre ricevitori fossero stati più distanti tra loro avremmo parlato di “trips”.
Com’è facile immaginare, le combinazioni che costituiscono una formation sono praticamente infinite e per di più sono in continua evoluzione. Impossibile pensare di elencarle tutte, ma ce n’è una che dobbiamo affrontare, perché ci aiuta a capire ancora meglio la differenza tra formation e personnel.
Si tratta della empty formation, una formazione che, come suggerisce il nome, “svuota” il backfield, dove rimane solo il quarterback mentre i cinque skill position players sono disposti lungo la linea di scrimmage, in posizione di ricevitori. In posizione di ricevitori non significa che siano ricevitori di ruolo: ricordiamo che la formation riguarda come sono disposti in campo i giocatori, non il loro ruolo. Se un giocatore segnato come running back ad esempio viene messo in posizione di slot receiver, dal punto di vista del personnell quello resta un running back.
La prossima immagine ci aiuterà a fare un po’ di chiarezza
Qui gli Eagles sono in empty, ma questo non significa che ci siano solo ricevitori in campo, infatti ci sono ben tre tight end e un running back, anche se schierati tutti e quattro in posizioni di campo tipicamente da wide receiver. Questo perché il personnel riguarda il tipo di giocatori schierati, non la loro posizione in campo. Quindi gli Eagles si schierano con un 13 personnel anche se sono in empty formation.
Infatti nell’immagine qui sopra gli Eagles hanno esattamente gli stessi giocatori in campo, quindi sono sempre in 13 personnel, ma è cambiata la formation, che in questa seconda azione dispone i TE e il RB sono nel loro “habitat naturale”.
Ripetiamolo per l’ultima volta: il personnel riguarda il ruolo dei giocatori che scendono in campo, la formation riguarda dove questi giocatori vengono schierati al di là del loro ruolo naturale.
Prima di chiudere, è importante capire perché formazioni e personale sono così rilevanti. Per farlo, mettiamoci nei panni di una qualunque difesa. I playbook offensivi delle squadre non sono infiniti. In una determinata situazione di down & distance, mettiamo 3&7, una squadra ha un numero realisticamente finito di giocate possibili. Quando la difesa vede che l’attacco si dispone con un certo personnel disposto in una certa formation, il numero delle possibili giocate che la difesa può aspettarsi si abbassa parecchio. «Formations dictate everything» significa proprio questo, che ai difensori più navigati e più maniacali nello studio degli avversari basta un’occhiata a formazione e personnel per farsi un’idea pre snap di cosa possono aspettarsi che l’attacco faccia post snap.
Conoscere le tendenze dell’avversario e imparare a riconoscerle in tempo reale è uno degli aspetti fondamentali del difendere in NFL, un fondamentale mentale nel quale non a caso ad eccellere sono le migliori difese. Prendiamo quella di New England.
Prima della partita contro gli Eagles di week 11, il coaching staff difensivo dei Pats ha passato la settimana a scandagliare i filmati dell’attacco di Philly, per analizzare le tendenze dell’avversario e farsi trovare preparati a neutralizzarne i punti di forza. Una cosa che hanno sicuramente notato a Foxboro è che una delle giocate più esplosive degli Eagles arriva sempre dalla stessa formation e dallo stesso personnel.
Quando gli Eagles giocano in shotgun con un 12 personnel e un 3 by 1 set di ricevitori, spesso optano per la Wheel route (una traccia profonda in uscita dal backfield) corsa dal running back verso il lato più libero dello schieramento, quello dove c’è un solo ricevitore.
Lo hanno fatto ad esempio contro i Vikings nell’azione che vedete qui sotto: è un 3 by 1 set (3 ricevitori su un lato, uno sull’altro), Wentz è in shotgun e il RB Sanders corre una wheel route verso sinistra che si rivela devastante contro la man coverage dei Vikings.
[clear]Sapendo di questa tendenza, i Patriots arrivano pronti allo scontro con gli Eagles. Appena si crea la situazione che abbiamo descritto sopra, i Patriots la riconoscono proprio grazie alla formation e al personnel in campo, e per questo “annusano” la wheel route per Sanders in arrivo. Si vede abbastanza chiaramente che due linebacker, Van Noy e Collins, concordano con un gesto il cambio di compiti di marcatura, e riescono così a neutralizzare la wheel route per Sanders.
[clear]Ora che abbiamo le basi, siamo pronti a fare sul serio già a partire dalla prossima puntata, che sarà dedicata alle corse.
Risposta: I vikings sono disposti in 21 Personnel. Ci sono due RB nel backfield, un TE sulla sinistra della linea, da qui il numero 21, e due ricevitori fuori dallo schermo.