It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 10

A guidare la classifica per la seconda settimana di fila c’è Lamar Jackson, autore di una prestazione sensazionale ai danni dei Bengals. Molto positivi anche Mahomes, Prescott, Jones e Murray nonostante le rispettive sconfitte. Dei pessimi Jared Goff, Jimmy Garoppolo e Brian Hoyer guidano invece la sezione dei peggiori.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Lamar Jackson, Baltimore Ravens (15-17, 223 yds, 3 TD, 0 INT, 7 carries, 65 yds, 1 TD, 158.3 pass rating)

Grande, grandissima prestazione per Lamar Jackson. Il giocatore dei Ravens è diventato il secondo quarterback della storia ad avere più di una partita con un perfetto quarterback rating ed il secondo a riuscirci in una sola stagione. L’ex Heisman sta mettendo a segno una stagione al limite del reale, l’attacco della franchigia di Baltimore è estremamente fluido ed incisivo, Jackson si sta mettendo in mostra come una delle pedine più pericolose della lega e la dimostrazione è arrivata proprio settimana scorsa contro i Patriots. E’ necessario esplicitare che le due partite “perfette” di Jackson in questa stagione siano arrivate contro Miami e Cincinnati, squadre in piena corsa per la prima scelta assoluta al prossimo Draft, dunque è evidente che la partita più impressionante dell’ex quarterback di Louisville resti quella giocata contro New England. L’attacco dei Ravens è un coltellino svizzero, presenta numerose sfumature, ha un running game molto efficace grazie allo stile di gioco del quarterback, ma le presenze di Mark Ingram e Gus Edwards lo rendono ancora più pericoloso.

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Nel passing game Jackson ha dimostrato di poter dominare, anche se ciò non è ancora avvenuto contro un top team, Mark Andrews ed “Hollywood” Brown sono due pedine perfette per il gioco del quarterback, il primo rappresenta una presenza costante nella red zone ed è uno dei giocatori con più target nelle 20 yards nemiche, il secondo possiede una velocità sopra la media che si sposa alla perfezione con il potente braccio di Lamar Jackson. Seppur contro una squadra alla deriva, la partita dei Ravens di domenica è stato il concentrato di tutto ciò che è stato citato, Baltimore è stata efficiente nella red zone grazie a due touchdown sfornati al tight end Mark Andrews mentre la terza meta di giornata è stata invece indirizzata a Marquise Brown. In mezzo agli highlight del passing game è arrivato invece un touchdown su corsa da 47 yards di Lamar Jackson dopo una “spin move” che ha ricordato in tutto e per tutto il Michael Vick dei tempi d’oro. I Ravens sono una delle squadre più letali della lega ed ora incarnano in pieno il ruolo di contender al titolo, nel frattempo Lamar Jackson è in piena corsa per concludere il suo secondo anno nella lega con il premio di MVP in tasca. Prima di giungere a conclusioni affrettate, o meglio, per mettere una pietra tombale sul discorso MVP, sarebbe necessario per Jackson dimostrare di saper vincere una partita contro una contender sfruttando in primis il passing game. I Ravens, ora con un bilancio di 7-2, ospiteranno i Texans nella week 11, la sfida tra Jackson e Watson sarà probabilmente la migliore della settimana.

Dak Prescott, Dallas Cowboys (28-46, 397 yds, 3 TD, 1 INT)

Nonostante la sconfitta casalinga dei suoi Cowboys contro i Vikings, Dak Prescott ha messo a referto una prestazione particolarmente significativa. Con Ezekiel Elliott ripetutamente fermato da un’efficace difesa di Minnesota, Prescott si è caricato sulle spalle il peso dell’attacco ed ha tenuto a galla Dallas fino alla fine del match. Il quarterback non si è tirato indietro ed ha sfornato numerosi lanci lunghi, sfruttando a puntino le caratteristiche del suo corpo ricevitori, ovvero Amari Cooper, Michael Gallup e Randall Cobb. Il primo ha concluso con una spettacolare linea statistica da 11 ricezioni, 147 yards ed un touchdown, stesso discorso vale anche per gli altri due elementi del terzetto, i quali hanno concluso con una meta a testa. I Cowboys sono stati schiacciati da Dalvin Cook e da una difesa che ha reso le manovre offensive di Dallas unidimensionali, la franchigia del Texas è stata cosi costretta a forzare lanci e dunque avvantaggiare in fase di lettura la difesa di Minnesota, ma Prescott nonostante questo è riuscito comunque a lasciare il segno. Seppur nel tabellino dell’ex scelta al quarto giro al Draft del 2016 appaiono nove intercetti in nove partite, è evidente la traiettoria in crescendo che Prescott sta percorrendo, infatti il quarterback risulta ora meno dinamico rispetto alla sua stagione da rookie, ma molto più maturo ed decisivo nel passing game. Dallas sta vivendo una stagione di alti e bassi, di cui l’esempio per eccellenza è l’inspiegabile blackout contro i Jets, e certamente anche la difesa sta giocando al di sotto delle aspettative, ma con un calendario decisamente abbordabile in arrivo, Dallas potrà comunque puntare ai playoff. Nella week 11 Prescott e compagni affronteranno i Lions in quel di Detroit.

Russell Wilson, Seattle Seahawks (24-34, 232 yds, 1 TD, 1 INT)

Per Russell Wilson non è stata certamente la miglior prestazione dal punto di vista statistico, ma i Seahawks nonostante questo sono riusciti ad ottenere una vittoria contro i 49ers distruggendo di fatto la loro imbattibilità. Wilson è stato decisamente in ombra nella prima metà della gara, porzione della partita nella quale Seattle ha cercato di colpire con Chris Carson. In seguito il candidato al premio di MVP si è sbloccato nel terzo quarto e la magia è durata fino al primo drive dell’overtime, nel quale Wilson ha subito il suo secondo intercetto stagionale ad un passo dal touchdown. L’errore del kicker ha successivamente condannato San Francisco e la coppia Wilson-Carroll è esplosa di felicità a bordo campo per festeggiare l’ottava vittoria in stagione. La stella dei Seahawks è riuscita come al solito a fare ciò che meglio gli riesce,  Wilson ha infatti “danzato” nella tasca mettendo in difficoltà una delle migliori front seven della lega ed è riuscito a prolungare i drive grazie alle sue gambe. Con un Tyler Lockett sottotono e poi infortunato, il ricevitore principale è stato D.K. Metcalf, autore di un’ottima prestazione se non fosse stato per un fumble perso a pochi passi dalla end zone per una meta che avrebbe senza dubbio indirizzato la partita nel secondo quarto. L’ex quarterback di Wisconsin resta dunque uno dei primi nomi per il premio di MVP, nonostante ora sia passato in vantaggio Lamar Jackson, ma la stella di Seattle prima di tutto sta permettendo alla sua franchigia di raggiungere vittorie fondamentali. Wilson sta decisamente giocando il miglior football della sua vita fin ora. I Seahawks ora potranno godersi la settimana di riposo sperando di riottenere Tyler Lockett per la week 12.

Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs (36-50, 446 yds, 3 TD, 0 INT)

Nonostante la sconfitta finale provocata da un field goal bloccato, Patrick Mahomes è stato stellare nel suo ritorno dall’infortunio. L’MVP in carica ha dovuto fare i salti mortali per tutta la partita a causa dei numerosi infortuni subiti dalle pedine della linea offensiva, ma il quarterback è riuscito comunque a fare magie sfruttando alla perfezione Tyreek Hill (11 ricezioni, 157 yards ed una meta) e Travis Kelce (7 ricezioni, 75 yards, un touchdown). Con LeSean McCoy lasciato fuori dalla partita per scelta prettamente tecnica, Damien Williams si è riappropriato del ruolo di workhorse che aveva sfruttato al termine della scorsa stagione. Ancora una volta il problema dei Chiefs è stato la difesa, infatti non ha avuto soluzioni nel corso di tutta la partita per Ryan Tannehill e soprattutto Derrick Henry, autore di una prestazione molto importante. Mahomes dunque non sembra neanche aver saltato due partite per infortunio, il suo impatto è stato significativo sin da subito, con passaggi lunghi e precisi e la bellezza di 36 completions. I Chiefs cercheranno di rialzarsi da questa cocente sconfitta contro i Chargers, in quello che sarà un match scoppiettante soprattutto dal punto di vista offensivo.

Kyler Murray, Arizona Cardinals (27-44, 324 yds, 3 TD, 1 INT, 3 carries, 38 yds)

Ancora una volta Kyler Murray ha fatto di tutto per sopperire ad una difesa completamente persa. La prestazione dell’ex Heisman non è bastata ai suoi Cardinals per avere la meglio sui Buccaneers, ma con David Johnson e Kenyan Drake costantemente sabotati dalla difesa di Tampa Bay, Murray ha messo in mostra il meglio di sé per mantenere in gara Arizona. Tutte e tre le mete lanciate dal prodotto di Oklahoma sono terminate tra le mani di Christian Kirk, ricevitore che ha concluso la sua prova con 6 ricezioni e 138 yards, i touchdown sono stati rispettivamente da 33, 69 e 15 yards. Murray dunque dopo la buona prestazione spolverata contro i 49ers si è ripetuto, dimostrando ancora una volta il suo immenso potenziale. I Cardinals avranno bisogno di numerosi ritocchi a fine stagione, ma almeno l’organizzazione è certa di aver trovato il quarterback per il futuro, dunque saranno necessari miglioramenti nella linea offensiva e nel reparto difensivo. Nonostante i Cardinals siano stati obbligati ad affidarsi ripetutamente ai lanci, Murray ha rischiato raramente, principalmente a causa della secondaria sotto la media dei Buccaneers. Sarà interessante dunque il confronto con San Francisco della week 11 per vedere se il quarterback può confermarsi a questo livello per tre settimane consecutive.

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HONORABLE MENTIONS: Daniel Jones, New York Giants (26-40, 308 yds, 4 TD, 0 INT, 1 fumble). Jets e Giants si sono rincorsi per tutta la partita e Jones è stato perfetto nello sfruttare i punti deboli della difesa in verde. L’unica pecca della sua partita è stato il fumble perso che è costato caro ai suoi Giants. I suoi quattro touchdown sono stati distribuiti a coppie, due per Slayton e due per Tate. Nonostante un bilancio molto negativo, la scelta al primo giro ha dimostrato a sprazzi un grande potenziale. Ryan Tannehill, Tennessee Titans (13-19, 181 yds, 2 TD, 0 INT, 1 fumble). In una partita improntata in primis sul running game, Tannehill ha sfruttato bene le sue occasioni, sfornando touchdown per Firsker ed Humphries. In seguito ad un field goal bloccato i Titans si sono aggiudicati anche la vittoria finale e vantano ora un bilancio di 5-5. Kirk Cousins, Minnesota Vikings (23-32, 220 yds, 2 TD, 0 INT). Dalvin Cook è stata la stella indiscussa della partita con 183 yards totali, ma Cousins è stato comunque molto efficiente con una prestazione da due touchdown e zero turnover. I Vikings sono particolarmente in forma e ciò lo devono anche ad un Cousins decisamente positivo in questo 2019.

I PEGGIORI CINQUE

Jared Goff, Los Angeles Rams (22-41, 243 yds, 0 TD, 2 INT, 1 fumble)

L’infortunio subito dal centro Brian Allen è stato la pietra tombale sul match, Goff è stato in balia della difesa degli Steelers ed è sembrato la brutta copia del Goff che lo scorso anno trascinò i Rams al Super Bowl. L’infortunio di Gurley ha sicuramente inciso su questa involuzione pazzesca del quarterback dei Rams, il quale ha concluso la sua prova contro Pittsburgh con tre turnover e zero touchdown all’attivo. Los Angeles è anni luce alle spalle di San Francisco e Seattle sia in termini di gioco che di bilancio e domenica ciò è stato dimostrato per l’ennesima volta. La difesa di Pittsburgh è stata completamente rigenerata dall’arrivo di un clamoroso Minkah Fiztpatrick, autore ancora una volta di un intercetto. Per i Rams sembra ormai esserci ben poco da fare, Cooks ha giocato a sprazzi a causa delle numerose concussion e Gurley è un giocatore totalmente diverso da quello degli anni passati a causa degli acciacchi al ginocchio. In tutto ciò la stella di questi Rams, ovvero lo slot receiver Cooper Kupp, ha concluso con 4 target e 0 ricezioni, numeri totalmente insensati. In una stagione sottotono, i Rams dovranno cercare di limitare i danni e nella week 11 affronteranno i Chicago Bears.

Brian Hoyer, Indianapolis Colts (18-39, 204 yds, 1 TD, 3 INT)

Dopo i tre touchdown realizzati contro gli Steelers, Hoyer è letteralmente crollato nella partita casalinga contro i Dolphins. Seppur con Hilton e Campbell fuori per infortunio, le manovre offensive guidate da Hoyer sono state totalmente inefficienti ed anche il running game dominato da Marlon Mack e Nyheim Hines non è riuscito a prendere piede. Il match era totalmente alla portata dei Colts, visto che affrontavano dei Dolphins reduci dalla prima vittoria stagionale e senza Mark Walton e Preston Williams, i tre turnover del quarterback di Indianapolis sono però stati decisivi nell’indirizzare la partita. L’avventura di Hoyer sembra essere già giunta al termine, Jacoby Brissett infatti si è allenato sin da inizio settimana e dovrebbe essere pronto a scendere in campo contro i Jaguars nella week 11.

Jimmy Garoppolo, San Francisco 49ers (24-46, 248 yds, 1 TD, 1 INT, 2 fumble)

I 49ers hanno perso la loro imbattibilità e vista la significativa prova difensiva, la colpa va senza dubbio imputata al reparto offensivo. San Francisco per la prima volta in questa stagione è stata inefficiente nel running game e Matt Breida è dovuto uscire anticipatamente a causa di un infortunio. L’assenza di George Kittle è stata importante per l’andamento del passing game, ma dopo aver segnato punti in entrambi i primi due drive, Garoppolo è andato sempre di più in difficoltà. La squadra è stata costretta a ricorrere ripetutamente ai punt e prima della fine del secondo quarto i Seahawks hanno forzato un fumble a Garoppolo prima di ritornarlo in touchdown. Il quarterback ex Patriots è stato sfortunato nell’intercetto, causato da un drop del ricevitore, ma è stato invece fortunato in un altro paio di occasioni che sarebbero potute trasformarsi in turnover. Dopo l’ottima partita realizzata contro i Cardinals, questo è stato certamente un passo indietro per il quarterback. Ancora non si conoscono i tempi di recupero di Kittle, il quale potrebbe rientrare anche per il prossimo match, Breida invece potrebbe saltare dalle due alle tre settimane. Garoppolo cercherà ora di riprendere in mano le redini dell’attacco e lottare per la vittoria di division, una battaglia che si sta facendo sempre più dura a causa della rincorsa di Seattle. I 49ers ospiteranno Arizona nella week 11.

Philip Rivers, Los Angeles Chargers (17-31, 207 yds, 2 TD, 3 INT)

La serata di giovedi è risultata disastrosa per Rivers, il quale ha concluso il suo match con un misero 54% di completion percentage e la bellezza di tre intercetti. I Chargers sono caduti contro i Raiders nonostante i touchdown di Hunter Henry ed Austin Ekeler e la buona prova di Melvin Gordon, running back che sembra aver ingranato dopo essersi tolto la ruggine causata da numerose settimane di assenza. L’incubo è cominciato nel primo quarto, quando un lancio di Rivers è stato intercettato da Erik Harris e riportato in touchdown per 56 yards. Con la partita in bilico, un minuto restante e tre timeout a disposizione, Rivers è riuscito nell’impresa di non realizzare neanche una completion, concludendo il drive con un intercetto che ha di fatto messo fine alla partita. L’annata dei Chargers si sta rivelando indubbiamente sotto le aspettative, visto il bilancio di 4-6, e l’entrata di Melvin Gordon a stagione in corso nei meccanismi offensivi non ha certamente aiutato, soprattutto se si considera il grande apporto di Austin Ekeler fino a quel momento. Los Angeles cercherà di fare di meglio contro la mediocre difesa dei Chiefs nella week 11, ma la sconfitta appena subita e la produttività offensiva della squadra di Andy Reid potrebbero avere la meglio sui Chargers.

Drew Brees, New Orleans Saints (32-45, 287 yds, 0 TD, 0 INT)

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Nonostante la presenza di Alvin Kamara, Tre’Quan Smith e Jared Cook, tutti al rientro da infortuni, i Saints non sono riusciti a mettere a segno neanche un touchdown nel match divisionale contro i Falcons. In generale è stata una partita no per New Orleans e nonostante la mancata freddezza in fase realizzativa, Brees ha comunque concluso senza subire turnover. Il quarterback si è affidato ripetutamente al solito Michael Thomas, giocatore che si è rivelato senza dubbio il miglior ricevitore della lega in questa stagione, inoltre il ritorno di Alvin Kamara ha aiutato sin da subito a rendere più fluido il passing game. Dall’altro lato della medaglia però il tandem Kamara-Murray è stato sabotato numerose volte dalla front seven di Atlanta e ciò ha aiutato nelle letture la franchigia della Georgia. Brees e compagni saranno certamente pronti per rifarsi in quel di Tampa Bay, contesto che è appena stato particolarmente produttivo per Kyler Murray ed i Cardinals.

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