X&Os – Difesa: la Cover 2

Nuova rubrica di Huddle Magazine che puntata dopo puntata cercherà di spiegare le tattiche che vengono utilizzate sui campi NFL ogni settimana. La prima uscita è dedicata alla difesa e più precisamente alla Cover 2.

Gli schemi effettivamente utilizzati in NFL sono estremamente complicati, quello che state per leggere è un resoconto semplificato di quello che vediamo ogni domenica in campo. Per comodità considereremo solamente difese schierate in base defense con il front 7 disposto in 4-3, quindi con quattro defensive lineman e tre linebacker.

COVER 2 – ZONE

Un vecchio adagio dice che il football americano sembra una rissa da bar ma in realtà è una partita di scacchi. Chiunque segua la NFL anche da lontano sa benissimo quanto in questo sport la parte tattica abbia un peso decisivo, e quanto la scelta dello schema da parte del coaching staff sia tanto importante quanto l’esecuzione dello stesso da parte dei giocatori.
Eppure, spesso la tattica viene lasciata in secondo piano quando si parla di football. Ed è un vero peccato, perché conoscere anche solo a grandi linee i rudimenti tattici e le filosofie di gioco aggiunge un livello ulteriore all’esperienza di ogni partita. Non che sia fondamentale essere Bill Belichick o Andy Reid per godersi la NFL, ma la dimensione “scacchistica” del gioco è interessante, utile e, una volta superate le difficoltà iniziali, parecchio divertente.

Per questo motivo inauguriamo una rubrica interamente dedicata alla tattica, per introdurre i concetti basilari sui quali si fondano gli schemi che vengono chiamati ogni maledetta domenica.
Per iniziare, ci concentreremo sui principali schemi difensivi.

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DEFENSE 101

Ciascuna difesa ha quattro compiti fondamentali: fermare efficacemente le corse, portare pressione al quarterback e allo stesso tempo difendersi dal passing game avversario, sia quello indirizzato verso la zona corta-intermedia sia quello volto a colpire quella profonda.
Il problema è che, come vedremo, nessuna strategia difensiva è in grado di svolgere contemporaneamente questi quattro compiti in una singola azione. Semplicemente, la coperta è sempre troppo corta, e per questo, se lo schema offensivo è quello adatto, un buon quarterback saprà trovare il modo di punire qualunque sistema.

Ovviamente, ciascuno schema difensivo ha i suoi pregi e i suoi difetti, ed è necessario conoscerli da vicino. Partiamo col dire che tutti i sistemi prevedono una distinzione tra la pass rush e la pass defense.
In condizioni normali, le squadre tendono ad attaccare il quarterback avversario con quattro difensori. Di conseguenza, restano ne restano sette a difendere il campo dal gioco di passaggi. A seconda di quale dei quattro compiti la difesa vuole svolgere al meglio, questi sette difensori verranno schierati in posizioni diverse e con compiti individuali differenti.

cover 2
I Ravens mandano quattro giocatori in pass rush (in giallo), mantenendone 7 in pass defense (in azzurro)

Quando guardate una partita, la prima cosa da fare per capire il piano della difesa è partire dal basso. Contate quanti difensori sono disposti profondamente, perché la nomenclatura difensiva si basa sul numero di difensori che sono dedicati alla copertura della zona profonda del campo. Se ce n’è uno solo, si parla di Cover 1, se ce ne sono due di Cover 2, e via dicendo.

Quindi, se la zona profonda è presidiata solamente dalle due safety, nel 99% dei casi la chiamata difensiva è una forma di cover 2.

Colts
Come possiamo vedere dall’allineamento delle due Safety, i Colts sono palesemente in cover 2.

Il passo successivo è capire come si comportano gli altri cinque difensori, per stabilire se difendono a zona o a uomo. Si tratta di un concetto elementare presente in diversi sport di squadra, e a grandi linee la differenza tra i due stili nel football richiama quella presente in calcio e basket.

Quindi, la Cover 2 prevede una variante a uomo e una a zona. Per semplificare il quadro, di seguito ci limiteremo ad analizzare ques’ultima.

La cosa che è fondamentale sapere delle difese a zona è quali sono le zone in cui il campo viene diviso. Oltre a quella profonda, la difesa deve saper difendere le cinque underneath zones, quelle più vicine alla linea di scrimmage. Nella Cover 2 a ciascuno dei tre linebacker e dei due cornerback è affidata la copertura di una di queste cinque zone. Semplificando un po’, la suddivisione delle zone di competenza nella cover 2 ha questo aspetto

cover 2 scheme
Questo significa, ad esempio, che anche se il cornerback di sinistra è posizionato direttamente davanti al wide receicer di destra, non significa che il primo abbia compiti di marcatura diretta sui secondo. Quindi, se il receiver corre una traccia indirizzata verso il centro del campo, il cornerback lo seguirà fino al limite della sua zona di competenza (la flat/out) per poi lasciarlo in consegna al linebacker responsabile della curl di quel lato (SLB nell’immagine)

Proprio la copertura della zona “di sotto” con cinque difensori è il più grande pregio della Cover 2. Occupando con cinque uomini la zona nei pressi della linea di scrimmage, questo schema rende difficile al quarterback avversario trovare un guadagno facile sul corto, mettendolo così alla prova su lanci più lunghi, più rischiosi e statisticamente meno efficaci.
Quindi, se foste un offensive coordinator, quali armi avreste per a disposizione per attaccare la cover 2?

BATTERE LA COVER 2

Se disponete di un run game affidabile, potete sfruttare la debolezza della cover 2 contro le corse centrali. Mentre alcuni schemi portano otto uomini nella box (la zona nei pressi della linea di scrimmage compresa tra ii due tackle della linea offensiva) alzando una safety, la cover 2 generalmente ne ha solo sette. Meno uomini nei pressi della linea significa ovviamente più spazio per il running back avversario e un guadagno generalmente maggiore di yard su corsa.

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RUN
Qui vediamo i New York Jets disposti in cover 2 contro quella che sarà una corsa centrale di Frank Gore. Poiché ci sono solo sette difensori nel box, Gore guadagna abbastanza facilmente 9 yard.

Per quanto riguarda invece il passing game, potete punire le debolezze strutturali della cover 2, che sono localizzate principalmente in due aree scoperte. Facciamo un piccolo test, guardate questa immagine dei Jets in cover 2 e pensate a quali sono secondo voi le zone più esposte.

cover 2 quiz

La prima è lo spazio che si viene a creare tra safety e cornerback su ciascun lato del campo, quello che in gergo si chiama “honey hole”.

 HONEY HOLE

Con il tempo gli attacchi hanno elaborato un passing concept devastante per attaccarlo. Come saprà qualunque giocatore di Madden, lo smash concept è il cover 2 killer per eccellenza, perché va a creare la situazione ideale per raggiungere il “buco del miele”, stressando verticalmente il cornerback.

SMASH CONCEPT CARDINALS
Nella sua versione canonica, lo smash concept prevede che su uno dei due lati dello schieramento ci sia un receiver esterno che corre una hitch route, mentre quello più interno corre una corner route. Il cornerback non può difendere sia la hitch che ha di fronte sia la corner che lo attacca alle spalle, ed è costretto a concedere una delle due tracce, che nel migliore dei casi per l’attacco è quella profonda.

Se vi interessa approfondire, qui c’è un ottimo video dedicato sullo smash concept.

Oltre all’honey hole, la Cover 2 ha un altra zona sensibile. Quindi se avete in roster un tight end particolarmente atletico o di uno slot receiver rapido, potete attaccare l’altro buco lasciato dalla Cover 2, lo spazio che è presente tra le due safety.

 Cover 2 safety hole

La Cover 2 infatti è un sistema che concede all’attacco il centro del campo (Middle Of the Field Opern o MOFO look) ed è per questo vulnerabile a tracce verticali corse da Tight End o Slot Receivers.

via GIPHY

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Con I Jets disposti in Cover 2, Jarvis Lanry dallo slot attacca direttamente lo spazio tra le due safety, e grazie la lancio preciso di Baker Mayfield converte un terzo down e venti.

DARWINISMO DIFENSIVO: LA TAMPA 2

Per rimediare a entrambe le debolezze, negli anni ’90 Tony Dungy e il resto del coaching staff dei Tampa Bay Buccaneers hanno introdotto quella che è nota come Tampa 2 Defense, una variazione del modello di Cover 2 tradizionale pensata per contrastarne i difetti principali.

L’unica differenza sostanziale introdotta dalla Tampa 2 è l’altezza del middle linebacker, che dopo lo snap si abbassa fino a tappare il buco tra le due safety. Questo abbassamento ha due effetti: chiude il centro del campo e, permettendo alle due safety di allargare la propria posizione, riduce sensibilmente le dimensioni dell’ honey hole.

Tampa 2 scheme

Ma, come abbiamo detto, la coperta non è mai abbastanza lunga da coprire tutto il campo, e i benefici della Tampa 2 sono comunque ottenuti a spese di altre zone che la cover 2 normale difendeva meglio.

Infatti abbassando il middle linebacker la difesa chiede agli altri quattro underneath defenders (i due cornerback e i due restanti linebacker) di spartirsi una porzione di campo che, nella cover 2 tradizionale, erano controllate da cinque difensori. Quindi la Tampa 2 difende meglio la zona profonda, ma al prezzo di lasciare sguarnita quella corta.
Altro problema della Tampa 2 è che, allontanandosi dalla linea di scrimmage, il Mike linebacker non può offrire supporto contro il running game e questo aumenta ancora di più la vulnerabilità della difesa contro le corse centrali.
Lo ripetiamo ancora, perché sarà il filo conduttore di questa rubrica: la coperta è sempre corta. E gli attacchi sono diventati così abili nello sfruttare i punti deboli di ciascun sistema che i coordinatori difensivi, anche i migliori, devono lottare costantemente per trovare soluzione nuovo o nascondere fino all’ultimo il tipo di schema che intendono utilizzare.

Questa lotta per la sopravvivenza a tinte dawiniane tra attacco e difesa rimanda per certi versi al rapporto tra scienziati e virus: una volta trovato il vaccino, il virus muta geneticamente fino a rendere necessaria una nuova cura e così via. Allo stesso modo, una volta che la difesa scardina l’attacco, quest’ultimo si evolve per tornare ad essere efficace.
Nel football non c’è una cura definitiva, non c’è un virus troppo letale, e per questo la lotta tattica è sempre interessante e piena di novità. Se vi interessa seguirla, vi aspetto per il prossimo episodio, dove analizzeremo la cover 3 dei Seattle Seahawks.

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Alberto Cantù

Se vi è piaciuto questo articolo e in generale vi interessa l'analisi tattica della NFL, potete trovarmi su Twitter.

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3 Commenti

  1. Grazie ragazzi
    che bello avere finalmente articoli in ITALIANO di analisi e tecnica
    speriamo che sia il primo di una lunga serie!!!!
    immagino il tempo e l’impegno per farli …
    ma magari almeno 1 al mese !!!

    Grazie al BIG Boss Diretur ….

  2. assolutamente una grande idea . spesso chi si avvicina al football non immagina neanche quanto importanti siano certi concetti tattico/tecnici in questo sport . e si finisce con l’ammirare solo gli aspetti atletici . sarebbe utile anche definire meglio i ruoli sia dei giocatori che degli allenatori .

  3. Bellissimo pezzo. Da neofita, la spiegazione di questi concetti è essenziale per capire il gioco al meglio.
    Grazie.

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