NCAA Preview 2019: Indipendenti e altre
Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA. Ottava puntata dedicata alle squadre Indipendenti (che non fanno parte di nessuna Conference) e di College che non sono nelle cosiddette Power 5, ma che meritano di essere presi in considerazione.
Per ogni College di questo preview indichiamo ranking di preseason (Athlon Sport), Head Coach, record del 2018, le partite più interessanti, punti di forza e deboli, analisi dell’attacco, della difesa e i migliori prospetti.
Notre Dame Fighting Irish (Independent)
Preseason ranking: 9
Head Coach: Brian Kelly (9° stagione, 81-34)
Record 2018: 12-1
Partite da non perdere: at Georgia (21 settembre), Virginia (28 settembre), at Michigan (26 ottobre)
Punti di forza: primo punto a favore degli Irish è lo stesso Brian Kelly, capace di collezionare almeno 10 vittorie in 3 delle ultime 4 stagioni. Inoltre, egli potrà contare su un buon numero di veterani: sono infatti 13 i “returning starters” per ND (anche se sono inferiori ai 15 della stagione passata). In continuità con l’anno passato, resterà ottima la difesa sul passing game avversario.
Punti deboli: lo special team ha perso sia il kicker che il punter, e sarà alquanto complicato sostituirli con elementi all’altezza, e il rushing game sarà un problema condiviso da attacco e difesa. Inoltre, rispetto all’anno scorso non gioca in favore degli Irish la schedule: non tanto per la difficoltà degli avversari, quanto perché per ben 7 volte ND si troverà di fronte una squadra proveniente dalla bye week (a nessun altra squadra nella nazione ciò capiterà per più di 4 volte).
Attacco: Ian Book guiderà l’attacco anche quest’anno, dopo aver soffiato il posto a Brandon Wimbush (diretto a UCF). Hanno perso il runningback titolare (Dexter Williams) e il miglior ricevitore (Myles Boykin). Se sostituire Boykin non sarà un problema – sono molti i buoni ricevitori che tornano, da Chase Claypool a Chris Finke, fino a Kevin Austin Jr – lo stesso non si può dire per Williams: le corse saranno probabilmente affidate a Jafar Armstrong e Tony Jones Jr., due ricevitori convertiti a runner. La linea offensiva ritorna per 4/5 e garantirà anche quest’anno una buona protezione a Book.
Difesa: la secondaria dovrà sopperire alla partenza di Julian Love, ma con Troy Pride Jr. e Shaun Crawford che ritornano essa non dovrebbe dare eccessivo pensiero a Kelly. Pure le safeties Jalen Elliott e Alohi Gilman faranno ritorno. Il problema è il front: i linebackers Tranquill e Coney sono andati, così come il lineman Tillery, e il ritorno di Julian Okwara e di Khalid Kareem potrebbe non bastare a dare garanzie sul rushing game avversario.
Prospetti: i migliori giocatori sono senz’altro il linebacker Alohi Gilman, hawaiiano alla seconda stagione a ND dopo una parentesi a Navy e il lineman difensivo Julian Okwara, che ritorna dopo una stagione con 8 sacks e 21 hurries.
Army Black Knights (Independent)
Preseason ranking: 44
Head Coach: Jeff Monken (6° stagione, 35-28)
Record 2018: 11-2
Partite da non perdere: at Michigan (7 settembre), at Air Force (2 novembre), Navy (14 dicembre)
Punti di forza: la triple option giocata dall’attacco di Army è uno schema che sta sparendo nel college football, e per questo sono poche le difese preparate ad affrontarlo, in quanto mancano di giocatori in grado di interpretare tale schema con cui allenarsi. Infine, da segnalare un recruiting di livello superiore a quello degli ultimi anni, soprattutto per l’attacco.
Punti deboli: hanno perso il centro Bryce Holland e saranno costretti a adattare la guardia Jack Sides in quel ruolo. Debole è anche il passing game, che è il limite della triple option. In difesa, inoltre, hanno perso molti uomini, soprattutto nel front.
Attacco: il quarterback Kelvin Hopkins Jr farà ritorno, così come Cal Walker, Connor Slamka, Kidsteil Klein, Cam Harrison, Glenn Coats e Christian Hayes. L’attacco è solido, imprevedibile e rodato. Pur avendo perso il fullback hanno una buona profondità nel ruolo di runningback, e sono quindi in grado di garantire sempre gambe fresche per la triple option.
Difesa: hanno perso 5 dei 7 front titolari dell’anno scorso, il che potrebbe far calare il rendimento della difesa nel rushing game. Anche il difensive coordinator ha lasciato Army per North Carolina, e al suo posto è stato promosso l’ex allenatore delle safeties John Loose. Nonostante i molti cambiamenti la difesa ha una preponderanza di upperclassmen e la speranza di Loose è che l’esperienza sopperisca alla generale mancanza di talento del suo reparto difensivo.
Prospetti: occhi sul quarterback Kelvin Hopkins Jr.: ottimo giocatore per la triple options, dotato di una buona capacità di lettura e di gambe forti. L’anno scorso ha inoltre fatto registrare una percentuale di completi del 55%: lontana dalle cifre dell’élite, ma superba in confronto alle percentuali degli altri QB da triple option.
Brigham Young Cougars (Independent)
Preseason ranking: 55
Head Coach: Kalani Sitake (3° stagione, 20-19)
Partite da non perdere: Utah (30 agosto), at Utah State (2 novembre)
Punti di forza: l’attacco può contare su ben 8 returning players: la crescita del quarterback Zach Wilson e la solidità di una linea già rodata possono garantire buoni guadagni. La profondità del roster offensivo garantirà esplosività all’attacco per tutti i 60 minuti.
Punti deboli: la difesa ha perso il tackle leader Siani TakiTaki, e, seppur l’esperienza non manchi, è difficile che si mantenga al livello dell’anno scorso. A complicare le cose c’è anche una schedule tutt’altro che semplice: l’avvio con 3 avversarie “power 5” nelle prime 4 giornate può tagliare le gambe alle ambizioni dei Cougars.
Attacco: il core dell’attacco resta intatto, con Zach Wilson da quarterback, Lopini Katoa da runningback e il tight end Matt Bushman e il ricevitore Talon Shumway come target principali. Oltre a Shumway, farà ritorno anche il senior Aleva Hifo e gran parte del pacchetto ricevitori dall’anno scorso. Nella posizione di runningback è stata aggiunta profondità al roster con l’arrivo di due grad transfers: da South Carolina arriva Ty’Son Williams e da Rice Emmanuel Esukpa.
Difesa: 6 sono gli “starters” che faranno ritorno. L’anno scorso sono stati la diciannovesima squadra per “total defense” nella nazione, e, nonostante le defezioni è lecito attendersi che essa, pur subendo un fisiologico calo, non crolli drasticamente. La linea farà quasi interamemte ritorno, così come la secondaria, guidata dai seniors Austin Lee (S), Chris Wilcox (CB), Troy Warner (S) e Dayan Ghanwoloku (S). Il problema è il pacchetto linebackers, dove BYU ne ha persi 6 con almeno 16 tackles nel 2018.
Prospetti: il più interessante è indubbiamente il tight end Matt Bushman, abile più da ricevitore che da bloccante, come dimostrano le sue impressionanti cifre della stagione passata.
UCF Knights (American Athletic Conference)
Preseason ranking: 22
Head coach: Josh Heupel (2° stagione, 12-1)
Record 2018: 12-1
Partite da non perdere: Stanford (14 settembre), South Florida (29 novembre)
Punti di forza: l’attacco l’anno scorso è stato in grado di segnare 43.2 punti a partita ed ha mantenuto l’ossatura, eccezion’fatta per il quarterback. Il rushing game è stato e, senza Milton, a maggior ragione sarà il fiore all’occhiello di questo attacco. Altro punto forte è la difesa secondaria, con i ritorni della safety Richie Grant e del cornerback Nevelle Clarke.
Punti deboli: l’assenza di McKenzie Milton per il brutto infortunio peserà senz’altro. Abbastanza debole è inoltre il front 7, e dunque non sarà raro vedere UCF attaccata con un gioco improntato sulle corse.
Attacco: l’attacco, come detto in apetura, è solido. Di ritorno saranno il runningback Greg McCrae e i ricevitori Gabriel Davis e Tre Nixon. La linea ritroverà tre dei cinque titolari dell’anno scorso. L’incognita resta ancora il ruolo di quarterback: con Milton ai box, il suo posto se lo giocano l’ex quarterback di Notre Dame Brandon Wimbush e il sophomore, ex backup di Milton, Darryl Mack.
Difesa: la secondaria è completa ed esperta, mentre il front è da migliorare. Di ritorno saranno l’end Brandon Hayes e il linebacker Nate Evans, ma servirà qualcosa dal transfer Cam Goode e dai prodotti dei junior college per migliorare quanto fatto l’anno scorso.
Prospetti: il runningback Greg McCrae l’anno scorso è stato il primo runner di UCF dal 2013 a guadagnare almeno 1000 yards; inoltre, le sue 8,9 yards per portata gli hanno fatto guadagmare il terzo posto nella nazione per questa statistica. In difesa da seguire è la safety Richie Grant, playmaker difensivo che l’anno scorso ha realizzato 109 tackles e 6 intercetti.
Cincinnati Bearcats (American Athletic Conference)
Preseason ranking: 39
Head Coach: Luke Fickell (2° stagione, 11-2)
Record 2018: 11-2
Partite da non perdere: at Ohio State (7 settembre), at Houston (12 ottobre), at Memphis (29 novembre)
Punti di forza: difesa: undicesima total defense della nazione l’anno scorso, e anche quest’anno non sarà da meno, sono infatti riusciti a rimpiazzare ottimamente entrambi i tackles all-AAC, anche grazie ad un ottimo recruiting operato da Fickell, il quale è riuscito a costruire una squadra di assoluto talento. Ulteriore punto di forza da non sottovalutare è la profondità nel ruolo di runningback.
Punti deboli: schedule in primis: sarà difficile ripetere l’11-2 della stagione passata, affrontando in avvio UCLA e Ohio State e poi sia Memphis che Houston in trasferta. I problemi maggiori li hanno le due linee: quella difensiva manca di riserve all’altezza e quella offensiva cambia tre dei cinque titolari dell’anno scorso. Pesante anche l’addio del ricevitore principale Kahlil Lewis.
Attacco: il quarterback Desmond Ritter guiderà l’attacco con sette returning starters, praticamente tutti tranne Lewis e il lato destro della linea, dove il transfer da Michigan James Hudson dovrà darsi da fare. Dicevamo dei runningback: sono tre infatti – Micheal Warren, Jared Doacks e Tavian Thomas – e, a prescindere da chi sarà il titolare, tutti avranno il loro spazio in ogni partita.
Difesa: il ritorno dell’end Kevin Mahoun (l’anno scorso fuori per un infortunio al training camp) è un’ottima notizia, così come farà ritorno l’intera secondaria e gran parte dei linebacker, tra i quali il più importante è Perry Young.
Prospetti: Il sophomore quarterback Desmond Ritter e il sophomore runningback Micheal Warren formeranno un duo tra i più produttivi della nazione.
Memphis Tigers (American Athletic Conference)
Preseason ranking: 49
Head Coach: Mike Norvell (4° stagione, 26-14)
Record 2018: 8-6
Partite da non perdere: Ole Miss (31 agosto), at Houston (16 novembre), Cincinnati (29 novembre)
Punti di forza: l’esperienza è dalla loro parte: la difesa l’anno scorso era composta quasi interamente da sophomore, che dunque torneranno, e pure i giocatori chiave dell’attacco hanno fatto ritorno al campus. In loro favore gioca anche una schedule più che abbordabile: sono infatti favoriti in ogni singolo match facendo eccezione per la sfida con Cincinnati, per la quale, al momento, non è possibile fare pronostici.
Punti deboli: hanno perso sia l’offensive coordinator, che il difensive coordinator, che lo special team coordinator, dunque c’è molto di nuovo e servirà un logico adattamento. La linea offensiva, già carente nella passata stagione, ha perso tre titolari, e i rimpiazzi presi dai junior college potrebbero non essere all’altezza.
Attacco: il nuovo offensive coordinatore Kevin Johns – ex Texas Tech – porterà probabilmente una versione dello spread offense molto fisica e improntata principalmente sulle corse. Il che, visto l’addio di Darrell Henderson e di Tony Pollard, richiederà un maxi sforzo all’unico runningback rimasto, ossia Patrick Taylor Jr. Il resto dell’attacco (della linea abbiamo detto) mantiene i suoi protagonisti: il quarterback Brady White ritroverà infatti i suoi tre target principali, ossia i due ricevitori Damonte Coxie e Pop Williams ed il tight end Joey Magnifico.
Difesa: il nuovo DC è Adam Fuller, che con Marshall nel 2018 aveva la 25esima total defense della nazione. L’anno scorso la difesa dei Tigers era incredibilmente giovane, per questo la vedremo ritornare in questa stagione praticamente intatta. I leader difensivi sono il linebacker Austin Hall e il cornerback TJ Carter.
Prospetti: in difesa occhi su TJ Carter, cornerback junior che potrebbe ambire ad una chiamata nei primi due giri del prossimo draft. In attacco il miglior giocatore è il junior Damonte Coxie, il quale è probabilmente il miglior ricevitore della AAC.
Houston Cougars (American Athletic Conference)
Preseason ranking: 53
Head Coach: Dana Holgorsen (1° stagione)
Record 2018: 8-5
Partite da non perdere: Cincinnati (12 ottobre), at UCF (2 novembre), Memphis (16 novembre)
Punti di forza: attacco: uno dei migliori della nazione l’anno scorso, cui va aggiunto l’arsenale offensivo dell’ex coach di West Virginia Dana Holgorsen. Altro fattore a vantaggio dei Cougars è l’esperienza: in questo dato sono al primo posto nella conference e al ventesimo nella nazione.
Punti deboli: difesa: l’anno scorso è stata la 127esima per total defense nella nazione, e a ciò va aggiunto che solo quattro degli undici starters faranno ritorno. Anche la schedule non li favorisce, mettendoli immediatamente di fronte a Oklahoma e Washington State.
Attacco: guidato da D’Eriq King, l’attacco dei Cougars è una perfetta macchina da punti. Vario e imprevedibile, sa colpire con qualunque tipo di gioco. Inoltre, sono ben otto i “returning starters”, oltre a King, i principali sono il ricevitore Marquez Stevenson e il runningback Patrick Carr. La linea resta solida nonostante la perdita di due elementi.
Difesa: il nuovo defensive coordinator Joe Cauthen dovrà costruire una difesa ex novo. È probabile che cambi lo schema difensivo dal 3-4 al 4-3 – con il quale giocava ad Arkansas State – per mettere maggiore pressione al quarterback avversario e cercare per lo meno di evitare i numerosi big plays subiti dai Cougars nella stagione passata. Importante per Cauthen sarà il rientro dell’end Isaiah Chambers, l’anno scorso 6 TFL e 4.5 sack in sole 5 presenze prima dell’inforunio. Il playmaker difensivo sarà probabilmente il linebacker David Anenih.
Prospetti: D’Eriq King con Dana Holgorsen potrà fare un’altra stagione da record, ambendo a diventare un quarterback “3000-1000″ (lanciate-corse). L’importante per King è rientrare bene dall’infortunio al menisco subito l’anno scorso.
Boise State Broncos (Mountain West)
Preseason ranking: 29
Head Coach: Bryan Harsin (6° stagione, 52-15)
Record 2018: 10-3
Partite da non perdere: Florida State (1 settembre), at Utah State (24 novembre)
Punti di forza: tutta la linea offensiva farà ritorno – inclusi i due first-team all-conference Ezra Cleveland e John Molchon –, così come buona parte della difesa secondaria: profondità di roster ed esperienza sono quindi i due massimi punti di forza dei Broncos. Anche la schedule è a loro vantaggio: ad ora sono i favoriti per ogni singola gara.
Punti deboli: in attacco hanno perso il quarterback (Brett Rypien), il runningback (Alexander Mattison) e i due ricevitori principali (Sean Modster e A.J. Richardson). Per la difesa il problema principale è il front: mancano linebacker di esperienza e mancano ricambi all’altezza per la linea.
Attacco: la questione principale riguarda il ruolo di quarterback lasciato vacante da Rypien: a contenderselo sono Chase Cord, sophomore, l’anno scorso backup dello stesso Rypien, e il senior Jaylon Henderson, trasferitosi da UTSA. Nonostante l’uscita dei due top target, il ruolo di WR è abbastanza coperto: oltre alla stella John Hightower, fanno ritorno CT Thomas, Akilian Butler, Khalil Shakir e Octavius Evans. Anche l’uscita di Mattison verrà coperta da Andrew Van Buren e Robert Mahone.
Difesa: 9 degli 11 starters faranno ritorno, ma nonostante questo non ci sono abbastanza uomini di linea e questo potrebbe costringere il nuovo difensive coordinator a passare ad una 3-4. Il leader difensivo è il cornerback Avery Williams. Importanti, inoltre, i ritorni di Curtis Weaver – uno dei migliori pass rusher della nazione – e del cornerback Kekaula Kaniho. Occhio anche all’inserimento dei top recruits del 2018 (entrambi “redshirtati” l’anno scorso) Chris Mitchell e Tyric LeBeauf e dei top recruits di quest’anno JL Skinner e Markel Reed.
Prospetti: John Hightower dovrà sopperire all’assenza di Modster e Richardson e probabilmente sarà il ricevitore primario in molti giochi. In difesa occhi su Avery Williams.
Utah State Aggies (Mountain West)
Preseason ranking: 52
Head Coach: Gary Andersen (1° stagione, dopo precedenti 4, 26-24)
Record 2018: 11-2
Partite da non perdere: BYU (2 novembre), at Fresno State (10 novembre), Boise State (24 novembre)
Punti di forza: la difesa potrebbe essere la migliore della Mountain West Conference. In attacco è fondamentale il rientro del runningback Gerold Bright. Inoltre, non hanno perso i loro leader né in attacco, infatti il quarterback Jordan Love farà ritorno, né in difesa, dove a guidare i compagni sarà ancora il linebacker David Woodward.
Punti deboli: hanno perso quattro importanti ricevitori, e dunque in questo ruolo sono molto giovani e inesperti; e pure la linea offensiva è completamente nuova, gli unici superstiti dalla stagione passata sono Alfred Edwards e Demytrick Ali’ifua, mentre per il resto è composta da redshirt freshmen.
Attacco: Love ritorna dopo una stagione da sophomore con il 64% di completi, ma i suoi 4 top targets sono tutti andati: il junior Jordan Nathan è l’unico returning WR che l’anno scorso ha ricevuto più di 10 passaggi. Sarà importante l’inserimento del redshirt freshman Sam Lockett e del transfer da Utah Siaosi Mariner, oltre all’ascesa del junior Savon Scarver.
Difesa: accanto a Woodward ci saranno l’end Tipa Galeai e un ottimo reparto cornerbacks, formato da D.J. Williams, Cameron Haney e Ja’Marcus Ingram. L’unico problema della difesa potrà essere il ricambio delle safeties, qualora incorrano infortuni a Shaq Bond, Baron Gajkowski o Chase Nelson.
Prospetti: David Woodward è il prospetto più interessante degli Aggies e probabilmente il miglior linebacker del “group of 5”. L’anno scorso ha chiuso la stagione con 12.5 tackles-for-loss e 5 sacks.
Appalachian State Mountaineers (Sun Belt Conference)
Preseason ranking: 51
Head Coach: Eliah Drinkwitz (1° stagione)
Record 2018: 11-2
Partite da non perdere: at North Carolina (21 settembre), Georgia Southern (1 novembre), at South Carolina (9 novembre)
Punti di forza: l’esperienza è il primo fattore a favore di App State: sono infatti al nono posto nazionale per “anzianità” del roster. Il loro reparto migliore è indubbiamente quello difensivo: l’anno scorso sono stati la sesta total defense della nazione e difficilmente quest’anno si assisterà ad un calo drastico delle prestazioni.
Punti deboli: la perdita dell’head coach Scott Satterfield (andato a Louisville) è l’unica cosa che potrebbe costare ai Mountaineers la vittoria della conference, a causa dei problemi di transizione ad essa legati. In difesa mancano di profondità i ruoli di tackle (solo uno dei migliori quattro farà ritorno) e di cornerback.
Attacco: ben nove sono i returning starters. I tre giocatori chiave sono il quarterback Zach Thomas, il runningback Darryngton Evans e il wide receiver Corey Sutton. Oltre a Sutton, il reparto ricevitori vedrà rientrare Thomas Hennigan, Malik Williams e Jalen Virgil. Nella linea a fare ritorno saranno sia il tackle first-team all-conference Victor Johnson che il centro second-team all-conference Noah Hannon.
Difesa: coi 73 palloni intercettati lo scorso anno, la secondaria di App State si è piazzata al primo posto nella nazione per questa statistica. Anche quest’anno il livello verrà probabilmente mantenuto. Il front – che manterrà l’assetto 3-4 – sarà ancora guidato dai linebackers Akeem Davis-Gaither e Noel Cook (21.5 tackles-for-loss e 5 sacks combinati l’anno scorso). Tornano anche il linebacker Jordan Fehr e gli ends Chris Willis, Caleb Spurlin e Demetrius Taylor.
Prospetti: il ragazzo da tenere d’occhio è il junior runningback Darryngton Evans, il quale, oltre ad essere un ottimo kick-returner, l’anno scorso, dopo l’infortunio dell’allora titolare Jalin Moore, ha corso per 1’060 yards negli ultimi nove incontri.
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