18 partite a stagione: realtà o fantasia?

Molto probabilmente avrete letto negli ultimi giorni articoli sulla proposta da parte degli owner di togliere due gare di preseason per aggiungerne due di regular season portando il totale a 18 partite da disputare. Articoli che confermano quanto avevamo scritto a inizio giugno sulle trattative per il rinnovo del contratto tra NFL e NFLPA.

Facciamo un piccolo passo indietro. Il contratto tra la NFL e la NFLPA scadrà al termine della stagione 2020 e per questo rinnovo le parti si sono mosse con un buon anticipo. La NFL vorrebbe arrivare alle prime trattative per il rinnovo del contratto con i network televisivi con la situazione se non già definita quantomeno ben delineata per potersi meglio concentrare sull’altro fronte.

Ci sono stati già diversi incontri tra la Lega e l’associazione giocatori con qualche comunicato congiunto sui temi della sicurezza e delle libertà civili, ma proprio in questi ultimi giorni la NFL è tornata alla carica con una proposta che fece anche durante le trattative per il rinnovo passato: 18 giornate di regular season sacrificandone due di preseason.

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Gli owner, capitanati da Jerry Jones dei Cowboys e Robert Kraft dei Patriots, giustificano la proposta con la quantità di soldi in più che entrerebbero nelle casse della NFL e a cascata in quella dei giocatori attraverso l’aumento del salary cap. Non stiamo parlando di bruscolini, ma di qualcosa come 2,5 miliardi di dollari in più di revenue che si tramuterebbero in 15 milioni di aumento del salary cap solo nel primo anno.

Per indorare la pillola sembra che la NFL abbia proposto un limite massimo di partite per le quali un giocatore può scendere in campo, indovinate il numero? Si, proprio 16. Non sono trapelate indiscrezioni su quale meccanismo di conteggio sia stato preso in considerazione (numero di snap, presenza a roster, ecc ecc ecc…).

La risposta della NFLPA, così come nel 2011, è stata molto dura. L’associazione giocatori non è disposta a discutere di aumentare la regular season a 18 partite perché i 4000 infortuni annui sono già un alto prezzo da pagare per chi scende in campo. In questo momento, secondo l’associazione, la carriera media di un giocatore è di 3,3 anni, aumentando il numero di partite scenderebbe statisticamente sotto la fatidica quota 3, la soglia per avere pensione e polizza sanitaria una volta ritirati.
La NFLPA non ha fatto nessuna menzione al 16 su 18, cosa che ci fa pensare che la proposta della NFL sia più una boutade che qualcosa di serio e strutturato.

La Lega ovviamente non concorda con i numeri citati dalla NFLPA stimando in 2800 gli infortuni nell’ultima stagione e in 4,2 anni la durata media della carriera di un giocatore. Inoltre la NFL ribatte che negli ultimi anni sono state introdotte diverse modifiche al regolamento per rendere il gioco più sicuro, tra questi il nuovo kickoff, l’horse collar e l’abolizione del blindside block.

In questo momento la NFL gira ai giocatori il 47% dei propri introiti ed il salary cap è aumentato esponenzialmente nel corso di questa tornata contrattuale: +57% dai 120 milioni di dollari del 2011 ai 188 del 2019. Il rinnovo del contratto con le televisioni aumenterà sicuramente gli incassi della Lega e di questo beneficeranno ovviamente anche i giocatori.

salary cap 2011 2019

La vera sfida della NFLPA però non sarà solo quella di massimizzare le entrate, ma di trovare un miglior trattamento per la grande maggioranza di giocatori, si parla del 60%, che ha un contratto al minimo salariale: cambiare la struttura contrattuale per aumentarne i minimi, maggiore facilità di accesso alla free agency e ovviamente tutta la tutela economica e sanitaria post carriera agonistica.

Giocare 18 partite al posto di 16 è proprio il contrario di quanto scritto sopra e viene difficile ipotizzare cosa la NFL possa offrire di sostanziale per aprire le porte ad una discussione seria con la NFLPA. Siamo d’accordo che le 4 partite di preseason sono diventate sempre più una farsa perdendo quanto di utile potevano avere fino a qualche anno fa per quanto riguarda la valutazione dei nuovi giocatori e la creazione di una chimica di squadra, ma allo stesso tempo lo stress fisico di disputare 18 partite in 19 settimane per atleti sempre più grossi e veloci potrebbe portare ad un aumento esponenziale degli infortuni.

Quanto e quale è il valore della salute di una persona? Molto probabilmente lo scopriremo nei prossimi mesi.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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