[NFL] Wild Card: Vince l’upright (Philadelphia Eagles vs Chicago Bears 16-15)

Un team che ha iniziato male la stagione ma capace di risorgere anche con l’aiuto della squadra che dovrà affrontare nel dentro-fuori, l’altro è la rivelazione del campionato con la difesa che ha concesso meno punti e che vanta diverse migliori statistiche sul gridiron.
I campioni del mondo in carica contro la grande tradizione, tutto questo è la wild card sicuramente più intrigante e non a caso lasciata per ultima nel calendario a conclusione del weekend di football.
I playoffs ritornano a Chicago dopo 8 anni, troppi, e a proposito di tradizione sono Brian Urlacher e il grande Dick Butkus ad entrare in campo assieme prima del kick off per infuocare l’atmosfera del Soldier Field.

Nick Foles parte aggressivo, Ertz è secondo nella lega per le ricezioni dietro solo al fenomenale Michael Thomas e il TE viene messo subito in moto dal QB degli Eagles che trova profondità anche con Alshon Jeffery, ex padrone di casa che cerca da subito la sfida col pubblico (un comportamento che mi piace poco onestamente e che mi fa cambiare totalmente opinione sul nostro vecchio WR).
L’opening drive rende 3 punti su field goal di Elliott e i danni vengono limitati dal sack tempestivo di Leonard Floyd.
Mitchell Trubisky è all’esordio ai playoffs e ci arriva dopo una grande stagione, oggi può contare sul ritorno di Allen Robinson II, ma c’è un’assenza importante perchè Burton non scende in campo lasciando il ruolo principale di tighend ad Adam Shaheen; le prime azioni di Trubisky non producono granchè, ma la palla resta maggiormente nella metà campo delle aquile complici un paio di ottimi punt di Pat O’Donnell e la difesa di Vic Fangio.
Foles continua a cercare Jeffery ma Roquan Smith alza la voce intercettando un lancio al MVP dello scorso Super Bowl e rimette la palla in mano ai Bears che trovano il field goal del pareggio con l’osservato speciale Cody Parkey, l’azione del 3-3 è viziata da un fallo personale di Bennett che rifila una manata sul casco a Long a gioco fermo e davanti al ref che gli lancia la flag e fa arretrare Philadelphia di 15 yard.

miller cowboys eagles

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La pressione dei padroni di casa si fa sentire e di fatto arriva il secondo intercetto a Nick Foles, Adrian Amos Jr. legge il gioco e punisce il QB che era giunto sulle 20 yard dei Bears.
Prima dell’intervallo una serie di eventi bizzarri: Maddox intercetta Trubisky ma non tiene entrambi i piedi in campo ed il possesso rimane a Chicago, poi il QB Bears lancia profondo e trova Anthony Miller che riceve e prima di fermarsi compie quattro passi (il regolamento NFL dice che tre passi sono una ricezione completa) ma cadendo l’ex LeBlanc gli strappa la palla che finisce sul terreno e il refree chiama incompleto invece di un chiaro fumble che nessuno recupera se non lo stesso arbitro. Pareri unanimi di commentatori ed analisti sull’azione era un fumble, caso strano ma la palla torna indietro, così resta l’incompleto ma Trubisky riesce ad avanzare quanto basta per guadagnare altri 3 punti che in realtà potevano diventare 7 tranquillamente senza le incomprensioni arbitrali.
Half-time sul 6-3 per Chicago.

Si riparte e Jernigan porta un sack su Trubisky che si incarta da solo e ferma l’azione di apertura del terzo periodo, Foles lancia per Ertz che manca la presa ma Amos lo colpisce col casco, seguono 12 uomini in campo per la difesa di casa, e una pass interference di Prince Amukamara e le tre penalità sommate consentono a Godert di agguantare il primo TD pass di giornata per Foles.
Allen Robinson II suona la carica e in un paio di lanci Chicago è a ridosso della end-zone dei difensori del titolo ma ancora niente, Parkey viene chiamato in causa per la terza volta e non sbaglia il calcio del 10-9.
La difesa di Chicago inizia a farsi sentire, la partita è tirata e finalmente Mitchell Trubisky sale in cattedra con tre lanci in sequenza che si concludono col touchdown di Robinson II scatenato. Il ricevitore (143 yard su ricezione e 1 TD) brucia Maddox con un double move da fuoriclasse puro e non fa rimpiangere Jeffery nemmeno per un millesimo di secondo, ma i Bears falliscono il tentativo di conversione dei 2 punti lasciando il tabellino sul 15-10.
Michael Bennett mette a segno un sack su Trubisky e nei minuti finali gli Eagles vanno all’assalto della vittoria: 1 yard da prendere per il touchdown del sorpasso e nei primi tre down non si passa, Foles forza il 4th down e trova Golden Tate III con un passaggio che vede il ricevitore entrare di pochissimo nella zona rossa nella giocata che vale la partita per gli ospiti (ben felici della trade per Tate a questo punto).

Resta meno di 1 minuto da giocare ed un solo time-out a Matt Nagy, le speranze di Chicago sono nelle mani di Trubisky (303 yard, lanciate 9 yard corse, 1 TD e 0 INT) e il QB non delude imbeccando il fenomenale Robinson II che muove il gioco avanti abbastanza da poter calciare il field goal in modo sicuro.
Cody Parkey è alla giocata della vita ma Pederson gli chiama l’ultimo timeout a disposizione: Parkey commette l’errore di calciare a gioco fermo segnando inutilmente per poi calciare nuovamente e colpire l’upright due volte prima sul palo sinistro e poi sulla parte inferiore. Il pallone esce e così Chicago.
Nemmeno a mettersi con tutto l’impegno del mondo si potrebbero colpire tutti i pali che ha preso Parkey quest’anno, gli insulti per lui non si sprecano ne al Soldier ne sul web.

ertz eagles bears

I Bears chiudono qui la loro stagione ed escono a testa alta, un field goal sbagliato non può cancellare una stagione così bella, però uscire così fa molto male; non ha vinto il migliore in campo perchè la sfida è stata nettamente bilanciata a mio avviso e per tanto dopo aver quasi sbollito la rabbia posso solo ringraziare questo magnifico team per avermi riportato a sognare.
Ovvio, restano dei quesiti, se avessimo giocato contro i Vikings sarebbe stata una passeggiata, o se Parkey fosse stato tagliato oggi avremmo in tasca un ticket per LA. Ma sul campo da football bisogna vincere e bisogna farlo soprattutto contro i più forti, inoltre tagliare un giocatore con la filosofia di unione che ha tanto rafforzato lo spogliatoio Bears sarebbe stato controproducente, quantomeno in questa annata.

Partiti senza pretese i Bears si sono ritrovati con 12 vittorie in classifica e ad un passo dal bye nei playoffs, senza tralasciare il trionfo netto nella NFC North. Non è contemplabile l’idea di passare da 8 vittorie in 2 anni a vincere un Super Bowl senza passare da sconfitte come quella di ieri sera, questo è il processo del football e questo è parte dell’esperienza che ci serve per migliorare, anche se è stato bello sognare, ma realmente non finisce qui.
Andate al lavoro a testa alta questa mattina tifosi Bears perchè il nostro futuro ci riserva qualcosa di grande!
Bear Down!

Chicago Bears Alex

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