[NFL] Wild Card: tutta la giornata in un solo articolo

Anche per le quattro partite di Wild Card vi proponiamo il riassunto degli incontri disputati tra sabato e domenica.

Doveva essere un ritorno di fiamma per i Raiders, per la prima volta ai playoff dopo il Super Bowl XXXVII perso contro i Buccaneers nel 2002, ma gli infortuni occorsi a Derek Carr, Matt McGloin e Donald Penn facevano intravedere tristi presagi all’orizzonte. Era dal 2001 che Oakland non gioca in trasferta in post-season, dal Divisional Round perso al supplementare contro i Patriots, la partita passata alla storia come Tuck Rule Game, in cui “tuck” sta per “piegamento”, nel caso specifico quello del braccio di Tom Brady in avanti che generò un lancio incompleto e non un fumble a seguito del sack di Charles Woodson.

Tornando al presente, quella contro i Texans è la prima volta da titolare per Connor Cook, primo quarterback a fare il suo primo esordio da starter in post-season. In tutto, con Brock Osweiler, le partite da titolare in regular season per i due timonieri sono 21, il terzo minor numero nella storia NFL per una partita da dentro o fuori. I padroni di casa ci arrivano con un dato a sostenerli, oltre ad aver raccolto il miglior risultato nella storia della franchigia tra le mura amiche (7-1): le ultime tre squadre con la miglior difesa per yard a partita (301.3) in regular season hanno poi raggiunto il Super Bowl (Broncos 2015, Seahawks 2013/2014).

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Houston è, però, spaventata dal rendimento casalingo di Osweiler, fermo ad un pessimo 48.7 di quarterback rating con 8 touchdown pass e ben 12 intercetti, e il timore sale dopo un primo possesso da nulla di fatto, come spesso successo quest’anno se si considerano i soli 17 punti totali raccolti, il minimo in NFL insieme ai Jaguars. Gli ospiti non ne approfittano e Nick Novak, capace di 35 field goal a segno in stagione, altro record di franchigia, nel possesso successivo fa centro da 50 yard. Cook è gelido al lancio e trova soltanto le mani di Jadaweon Clowney, al primo intercetto tra i professionisti (e non aveva mai raccolti nemmeno al college).

Lamar Miller capitalizza da 4 yard con il primo touchdown dei Texans in post-season nel primo quarto dal Wild Card Game contro i Bengals nel 2011. I Raiders hanno già recuperato e vinto tre partite sotto di almeno 10 punti quest’anno ed il dato sembra tornare di moda dopo che Latavious Murray concretizza l’ottimo lavoro dello special team con la corsa vincente da 2 yard. Da qui in avanti, però, il punt diventerà la giocata preferita di Oakland, almeno finché la partita non sarà saldamente tra le mani avversarie.

Novak colpisce da 38 yard, nel primo drive partito entro le proprie 10 yard a punti per Houston quest’anno, poi DeAndre Hopkins raccoglie 40 yard in un amen, comprese di un touchdown fondamentale per il 20-7 con cui si va all’intervallo. I Texans sono 18-0 sotto la guida di coach Bill O’Brien quando vincono alla pausa lunga e di certo non possono essere spaventati dall’osceno Connor Cook (18/45 per 161 yard con 1 TD pass e 3 INT).

Whitney Mercilus ha vita facile nel salire a quota 5 sack ai playoff, record di franchigia condiviso con Brooks Reed e J.J. Watt. I padroni di casa raggiungono i 20 punti di vantaggio, il più largo ottenuto in questa stagione, grazie al touchdown da 1 yard su corsa di Osweiler, a coronare una buona prestazione al lancio (14/25 per 168 yard e 1 TD pass). Cook trova l’unica gioia della propria partita con il touchdown pass da 8 yard per Andre Holmes, ma i Texans conquistano il Divisional Round per 27-14 contro i Raiders. Li aspettano i Patriots, lanciati verso l’ennesima impresa della Tom Brady era.

Le migliori azioni delle Wild Card

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I Lions non vincono ai playoff dal 1991, quando conquistarono il Divisional per 38-6 contro i Cowboys ed il loro attuale quarterback, Matthew Stafford, aveva appena 3 anni. La sfida che li aspetta, però, non è delle più semplici, perché i Seahawks vengono da 9 vittorie consecutive ai playoff al CenturyLink Field e solitamente non amano abbandonare anzitempo la corsa al Super Bowl.

Thomas Rawls è la spina nel fianco nella difesa di Detroit, soprattutto nel primo tempo, in cui raccoglie la maggior parte delle 161 rushing yard con cui siglerà il record di franchigia, superando le 157 di un certo Marshawn Lynch nel 2014 contro i Packers.
A mettere nero su bianco la prepotenza offensiva dei padroni di casa è Paul Richardson, con una ricezione a una mano in end zone da 2 yard di rara bellezza, seguita dal field goal di Steven Hauschka da 43 yard.

La difesa di Seattle, guidata da Cliff Avril (3 tackle, 2 sack) sbatte la porta in faccia a Matthew Stafford più volte, ma nulla può con un Matt Prater infallibile da oltre 50 yard, non soltanto in regular season (7/7), ma anche da 51 e 53 yard a cavallo della pausa lunga. Il kicker diventa il primo nella storia della post-season NFL con due field goal da oltre 50 yard tra i pali nel corso dello stesso match.

Gli ospiti restano in partita finché la difesa, il cui paladino è Ziggy Ansah (9 tackle, 2 sack), tiene a bada Russell Wilson, ma non può durare a lungo. Il quarterback scrive una prestazione eccellente (23/30 per 224 yard e 2 TD pass) e, dopo che Rawls ha messo il proprio sigillo con la corsa vincente da 4 yard, pone il punto esclamativo alla splendida connection con Doug Baldwin (11 ricezioni per 104 yard e 1 TD) con il touchdown pass da 13 yard che chiude definitivamente i conti.

I Lions perdono la nona partita consecutiva ai playoff, un record in negativo nella storia NFL, mentre i Seahawks, vincenti per 26-6, salgono a a quota 14-1 nei prime-time game in casa sotto la guida di Pete Carroll. Al Divisional Round li attendono i Falcons di Matt Ryan, il quale ha vinto l’unica partita in post-season in carriera proprio contro Seattle nel 2012.

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Gli Steelers si presentano per la prima volta ai playoff con l’arsenale al completo, guidato da un Le’Veon Bell, primo uomo oltre le 100 rushing yard e le 50 receiving yard di media, all’esordio in post-season, mentre i Dolphins sognano di tornare al successo che conta per la prima volta dal 2000, quando vinsero nel Wild Card Game contro i Colts. Pittsburgh, da allora, ha vinto 13 partite ai playoff, il secondo maggior numero dopo le 22 dei Patriots, e dimostra fin dal primo quarto di non volersi fermare qui.

Il primo quarto parla di 219 yard guadagnate dallo straripante attacco dei padroni di casa, con due touchdown, rispettivamente da 50 e 62 yard, di un Antonio Brown alle prime gioie in post-season in carriera. Ancor più eccezionali se si pensa che il receiver combina per 102 yard dopo le due ricezioni, mentre erano state soltanto 4 le yard after the catch nei 12 touchdown di regular season messi insieme. Ben Roethlisberger diventa il primo quarterback nella storia NFL con due touchdown pass da almeno 50 yard nei primi 15 minuti di una partita di post-season e Brown è secondo soltanto alle 120 yard di Gene Washington nel 1969 per guadagno nel primo quarto (119).

Gli Steelers non accennano a tirare il freno a mano, trovando, dopo il field goal da 38 yard di Andrew Franks, la corsa vincente da 1 yard di Bell. E’ la seconda volta nelle ultime 15 stagioni, considerate complessivamente, che una squadra converte in touchdown i primi tre drive di una partita, tutti da almeno 80 yard (85 yard in 5 azioni, 90 yard in 6 e 83 in 10).

Nei primi tre quarti la partita potrebbe dirsi un monologo dei tre protagonista già ampiamente citati, ma, in realtà, Matt Moore avrebbe un paio di occasioni d’oro per riaprire i conti, andate a sbattere violentemente, con due fumble persi, contro il muro del front seven avversario, guidato dai meravigliosi James Harrison (10 tackle, 1.5 sack e 1 FF), secondo giocatore più datato di sempre a compiere un sack nei playoff dopo Junior Seau, e Lawrence Timmons (14 tackle, 2 sack).

Quando Bell infrange la linea della end zone avversaria per la seconda volta, con il colpo da 8 yard, però, i conti sono ufficialmente chiusi, con il runningback a siglare il record di sempre in post-season per Pittsburgh in termini di rushing yard (167 in 29 portate). Resta soltanto il tempo per un touchdown da 4 yard di Damien Williams, a rendere meno amara la prestazione di Moore. L’impressione è che gli Steelers, vincenti per 30-12, non abbiano ancora mostrato tutto il loro reale potenziale, ma non potranno farne a meno contro gli ostici Chiefs. I Dolphins, invece, sono rimandati all’anno prossimo, senza dimenticare l’enorme crescita di squadra vista quest’anno.

Le peggiori azioni delle Wild Card

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I Giants si presentano al Lambeau Field caricati a mille dai successi del vincente passato, cavalcando una striscia di 5 vittorie consecutive in trasferta nei playoff, la più lunga di sempre nella storia NFL, e con Eli Manning a condividere due vittorie in carriera in post-season con il quarterback di casa sul terreno di Green Bay. Drop passes, tremende difficoltà dello special team e.. Aaron Rodgers.
Questa la ricetta che rovina i piani degli ospiti, traditi in primi dal pessimo Odell Beckham, alla seconda peggior prestazione in carriera con appena 28 yard guadagnate (23 contro i Vikings in Week 4), ma soprattutto autore di tre drop decisivi, uno ad interrompere un grande drive d’apertura, un secondo a negare il touchdown del potenziale 7-0 iniziale ed infine un terzo nel secondo tempo in un’azione decisiva per stroncare la rimonta dei suoi.

Manning fa il possibile per lanciare in avanti i suoi e sfruttare l’iniziale hype difensivo, ma si deve accontentare di vedere Robbie Gould a segno da 26 e 40 yard. A dare troppe libertà a Rodgers, prima o poi, si viene puniti ed il nativo di Chico inizia a macinare yard e touchdown con l’aiuto di Davante Adams (8 ricezioni per 125 yard e 1 TD) e di uno storico Randall Cobb (5 ricezioni per 116 yard e 3 TD), a partire dalla ricezione da 42 dell’hail mary di fine primo tempo, l’ennesimo, magnifico nella carriera del numero 12 dei padroni di casa.

Un Landon Collins stratosferico (9 tackle, 1 sack e 2 pass deflected) apparecchia il turnover on downs che il quarterback degli ospiti trasforma nel touchdown pass da 41 yard verso l’inaspettato Tavarres King. Da qui, però, l’epopea di Rodgers raggiunge la vetta. Cobb dapprima diventa uno dei tre giocatori nella storia della franchigia negli ultimi 20 anni con almeno 100 receiving yard e 2 touchdown in un match da dentro o fuori dopo Antonio Freeman e Jeff Janis, poi aggiunge una terza gemma da 16 yard e segue il Rob Gronkowski del Divisional del 2011 contro i Broncos, ultimo con una simile prestazione.

Il quarterback diventa il primo di sempre con 4 touchdown pass contro i Giants in post-season, uno dei quattro di sempre con una partita da almeno 350 yard, 4 TD pass e nessun intercetto (Peyton Manning, 2003, Kurt Warner, 2009, Alex Smith 2013) e negli ultimi 285 lanci tentati non ha trovato alcuna palla persa, bensì 2.391 yard e 22 meraviglie terminate in end zone. Ai Cowboys l’arduo compito di fermare Rodgers e i Packers, capaci di demolire per 38-13 i Giants, e di legittimarsi come squadra regina della NFC.

I quattro Wild Card Game vengono, dunque, decisi con ben 76 punti di deficit, il più alto da quando i playoff hanno cambiato formula nel 1990, e vengono vinti tutti dalle squadre di casa, che l’anno passato avevano invece perso in tutte e quattro le occasioni. Il calendario del Divisional Round è il seguente:

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Seattle Seahawks @ Atlanta Falcons sabato 14/01 h. 22.35
Houston Texans @ New England Patriots domenica 15/01 h. 02.15
Pittsburgh Steelers @ Kansas City Chiefs domenica 15/01 h. 19.05
Green Bay Packers @ Dallas Cowboys domenica 15/01 h. 22.40

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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