NFL Preview 2016: Carolina Panthers

Essere sconfitti al Super Bowl dopo la straordinaria cavalcata da 15 vittorie in regular season, la sofferta vittoria contro i Seahawks al Divisional e la passeggiata di salute contro i Cardinals nel Championship non può che bruciare come le peggiori ferite.

Soprattutto contro una squadra che era considerata inferiore in tutti i pronostici della vigilia e, con una prestazione sugli standard stagionali, sarebbe stata sconfitta. I Panthers devono ricominciare a vincere senza pensare a ciò che è stato, con lo spirito e la forza che sono propri alle squadre che possono scrivere la storia.

Cam Newton ha guidato un attacco straripante con un’annata da MVP, pur senza Kelvin Benjamin, il più grande talento a sua dispozione. Il rientro del prodotto di Florida State non fa che aumentare le potenzialità dell’arsenale di Carolina e, se l’attacco è di assoluto prestigio, la difesa non può che definirsi uno dei migliori reparti dell’intera NFL.

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Sarà da misurare il peso della partenza di Josh Norman, a livello di prestazioni e caratteriale. Di certo un’offseason con poche sliding doors non può che far bene ad un roster che può lottare per il titolo ancora per molto tempo.

OFFENSE

I numeri di Newton nel suo anno da miglior giocatore nella Lega parlano chiaro: 3.837 yard al lancio e 636 su corsa, con l’aggiunta di 35 touchdown pass e 10 touchdown palla alla mano, limitando gli errori a 10 intercetti e 3 fumble persi. Altrettanto bene non è andata nei playoff, ma con il rientro di Benjamin, 1.008 yard e 9 touchdown da rookie due anni fa, ci si aspetta ancor maggiore esplosività da parte del quarterback dei Panthers.

cam newton

Un’offensive line magistrale ha aggiunto profondità con il centro Gino Gradkowski, mentre con la scelta numero 252 dal Draft è arrivato il tight-end Beau Sadland da Montana State, prospetto grezzo, ma senz’altro molto atletico. Il reparto, per il resto, ha visto una conferma pressoché completa, con il rinnovo del contratto per Mike Tolbert, un’arma spesso vincente per completare i down, e Jerricho Cotchery ancora free agent.

Newton ritroverà quidi un Greg Olsen decisivo l’anno passato con le sue 1.104 yard e ben 20 giocate da oltre 20 yard, un Ted Ginn quanto mai incisivo con i suoi 10 touchdown ed un Devin Funches voglioso di crescere ulteriormente dopo una convincente stagione da rookie. Alle spalle dell’ottima linea offensiva è salito di quotazioni Jonathan Stewart, nei pressi delle 1.000 yard in regular season ed autore di tre touchdown in post-season.

Cameron Artis-Payne, 174° scelta da Auburn nello scorso Draft, dovrà lavorare sodo per trovare spazio e provare ad essere la sorpresa in un reparto in cui Fozzy Whittaker regala ulteriore profondità. Senza dimenticare le sgroppate dell’MVP in carica, leader di un reparto che vuole ritrovarsi da subito senza timori dopo la grande delusione del Super Bowl perso malamente contro Denver.

DEFENSE

Parliamoci chiaro: il front seven dei Panthers è spaventoso. Il ritiro di Jared Allen verrà ampiamente compensato da Kony Ealy, 3 sack e un intercetto da miglior giocatore di squadra nell’atto finale. L’arrivo di Paul Solilai dai Falcons aggiunge un altro big man per dare maggiore respiro a Star Lotulelei e ad un Kawann Short da 11 sack nella scorsa regular season.

Luke Kuechly (Carolina Panthers)

In mezzo, a comandare l’intero reparto, è un Luke Kuechly mostruoso. Solo per citare le tre partite di playoff, il nativo di Cincinnati scrive 29 tackle, 1 sack, 1 fumble recuperato e 2 intercetti, entrambi riportati in touchdown. A ciò aggiungete un Thomas Davis da 105 tackle, 5.5 sack, 7 pass deflected e 4 intercetti in stagione regolare ed un Mario Addison da 6 sack a giocarsi il posto con Charles Johnson.

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In aggiunta, non bastasse, ecco Vernon Butler con la scelta numero 30 al Draft, tackle difensivo eccezionale contro le corse e in crescita in termini di pass-rushing. Ecco la nota dolente, però. Norman è volato ai Redskins e nessuno sembra pronto a sostituirlo a dovere. Il 54 di quarterback rating stampato di media in fronte agli avversari che lo sfidavano in coverage è un dato strepitoso e le aggiunte in secondaria di James Bradberry (n°62) e Daryl Worley (n°77) dal college non sembrano poter nascondere piacevoli sorprese.

Sarà dunque sempre più Kurt Coleman, 90 tackle, 9 pass deflected e 7 intercetti l’anno passato,a dirigire le operazioni. Anche a livello emozionale, però, qualcosa mancherà, pur in un reparto che, come detto finora, non ha nulla da invidiare a nessuno in NFL.

COACHING STAFF

Nel 2011 Ron Rivera ha raccolto una squadra che arrivava da una tragica stagione da 2-14. Cinque anni dopo ha in bacheca due titoli di Head Coach of the Year e sta scrivendo la storia della franchigia. Le sue qualità emotive e le sue capacità di far crescere ogni singolo talento sono ormai ben note, così come il suo occhio di riguardo per la difesa, che, infatti, non lo ha mai tradito.

Ron Rivera Carolina Panthers

Sean McDermott è il defensive coordinator da ormai sei stagioni ed è stato assolutamente confermato nel ruolo. Capace di far crescere i giovani e trarre il massimo dai veterani, è il leader di un reparto le cui potenzialità sono praticamente sconfinate.

Quarto anno da offensive coordinator dei Panthers, invece, per Mike Shula, capace di far volare Newton e compagni a ben 500 punti e 59 touchdown nella scorsa regular season, con il quarterback a guadagnarsi il premio di Offensive Player of the Year. Un lavoro magistrale per Shula, dunque, che dovrà confermare il meccanismo vincente anche nell’attesa lotta per il titolo di quest’anno.

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I nostri voti

Offense - 8
Defense - 8.5
Coaching Staff - 8

8.2

Un attacco affamato di rivalsa e di vittorie potrà confermare i numeri dell'anno passato se torna in fiducia, mentre la difesa dovrà metabolizzare nel miglior front seven NFL la lacuna Norman in secondaria. Il magistrale coaching staff è pronto per un'altra annata ai vertici.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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