[NFL] Conference: Il preview delle due Finali

Quattro squadre. Ultimo giro prima del Super Bowl numero 50. Due quarterback che a questi livelli sono habitué e due che, pur campionissimi al college, non ci avevano mai messo piede.

Tre prime scelte assolute, un numero 199 che ha più anelli di tutti gli altri tre messi insieme. Quattro difese strepitose. Differenti ma incredibilmente efficaci. Talento riconosciuto (da Gronkowski a Thomas, a Fitzgerald) e sommerso (da Olsen a Sanders). Le poltrone sono pronte.

AFC_Championship

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AFC New England Patriots vs Denver Broncos
domenica ore 21,05

Tom Brady e Peyton Manning. Ancora loro. Sempre loro. Diversamente loro. Sì, perché rispetto al passato questa volta i due quarterback arrivano a incrociarsi nei playoff con stati d’animo e di forma opposti. I Patriots, per inciso campioni in carica, stanno giocando il loro solito football essenziale.

Pochi fronzoli – e pochissime corse – tanta sostanza. Brady è il cardine. A fare la differenza è poi la capacità di Rob Gronkowski di spezzare le partite con una facilità disarmante. Fa sembrare il football un gioco da ragazzi. Il fatto che sia il solo in circolazione a sovrastare in ogni occasione i difensori e a scrollarseli di dosso come peluche per raggiungere il suo obiettivo però non è una quisquilia. Un superman tra i superman. Il primo passo perché Denver possa ribaltare i pronostici è proprio ingabbiare Gronko. Più facile a scriversi che a farsi.

Immaginabile che coach Gary Kubiak cerchi di mettere più pressione possibile su Brady, per non lasciargli il tempo di sviluppare le sue trame ideali. I giocatori per farlo ci sono. Va annotato in ogni modo che i quattro anelli nelle dita del numero 12 sono arrivati anche per la capacità di leggere le situazioni come questa sfruttando in pochi istanti gli spazi lasciati scoperti dai blitzer. Sul fronte opposto il giocatore cruciale potrebbe rivelarsi C.J. Anderson, che già in stagione regolare (quando in regia ci fu Brock Osweiler e i Broncos vinsero in over time), fu decisivo. Lui risolse il match con una corsa finale da 48 yard. Questo nonostante i lunghi periodi dell’anno in salamoia del running back numero 22.

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È più difficile immaginare che Denver possa imporsi rivitalizzando all’improvviso un gioco aereo che quest’anno non è mai decollato davvero. Manning può giocare una partita onesta. Un “partitone” sarebbe una sorpresa. Vero che basterebbe poco per innescare Demaryius Thomas ed Emmanuel Sanders, quel poco che si è visto raramente nel 2015. E la difesa di New England non è delle più mansuete. Non lo è nemmeno quella di Denver e, aggiungendo il fatto che i Broncos giocheranno in casa, un minimo di considerazione è obbligatorio riservargliela, lasciando quanto meno socchiusa una finestra che sembra spalancata per portare i Patriots al secondo Super Bowl consecutivo.

La stima che Bill Belichick (“non sottovaluterò mai e poi mai Peyton Manning”) e Brady hanno espresso nei confronti di Manning è da considerarsi sincera, che poi si tramuti in un incontro equilibrato domenica sera… sulla carta sembrerebbe improbabile. Sarà comunque un piacere vedere uno contro l’altro probabilmente per l’ultima volta due dei più grandi quarterback di tutti i tempi, i migliori in assoluto della loro generazione. Un classicissimo.

Nota: attenzione a Julian Edelman, contro Kansas City ha sbagliato molto, eppure la sensazione è che fosse stato messo in preventivo, per togliergli la ruggine che aveva accumulato durante la sosta forzata per l’infortunio.

VANTAGGIO NEW ENGLAND PATRIOTS

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Arizona Cardinals vs Carolina Panthers
lunedì ore 00,40

Eccole finalmente una contro l’altra. Arizona Cardinals e Carolina Panthers sono le due squadre che più ci sono piaciute in stagione regolare. La genialità che ha caratterizzato i Cardinals però è parsa evaporata nel primo match di playoff contro Green Bay la scorsa settimana. D’improvviso Carson Palmer è tornato l’eterno incompiuto che fu, prima di rialzarsi con un pizzico – beh, facciamo una manciata di quelle belle grandi – di fortuna alla fine dei regolamentari e una giocata spettacolare nei supplementari.

Anche la difesa non è stata esente da colpe contro dei Green Bay Packers che all’infuori di un immenso Aaron Rodgers avevano davvero poco da controllare. Il daffare contro i Panthers sarà decisamente maggiore, non tanto perché la loro batteria di ricevitori sia estremamente temibile (anzi) quanto perché hanno espresso un gioco in grado di imporsi contro chiunque e di maltrattare i Seattle Seahawks come raramente si era visto negli ultimi tre-quattro anni.

Il calo nella ripresa è stato un passaggio a vuoto da correggere. Gestire va bene, esagerare è rischioso. Ron Rivera se lo sarà appuntato. Il suo collega Bruce Arians spera invece che Palmer si sia sbloccato con la prima vittoria nei playoff e possa evitare erroracci che una difesa come quella di Carolina non perdona. Con un gioco di passaggi più efficace (Larry Fitzgerald, Michael Floyd, John Brown e compagnia se attivati sono clienti comunque complicati da gestire) anche le corse di David Johnson possono trovare più spazi di quanto non ne abbiano avuto contro i Packers.

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Viceversa l’incredibile quantità di talento di cui dispone Carolina in difesa, peraltro rodato alla perfezione nonostante l’assenza di un paio di veterani – comunque non attori protagonisti – come Jared Allen e Charles Tillman, può azzerare Arizona se il quarterback biancorosso si perderà in un bicchier d’acqua. Spiace in tema di assenze non poter ammirare Tyrann Mathieu. La sua annata prima dell’infortunio è stata stratosferica. Avrebbe lasciato il segno anche nel Championship. È l’assenza più pesante.

Per la prima volta nella storia moderna del football, infine, si sfidano due quarterback che hanno vinto l’Heisman Trophy al college. Cam Newton si è rivelato un leader incredibile, inaspettato a questi livelli per molti versi. Due predestinati in momenti diversi delle rispettive carriere, con prospettive diverse. Una partita da seguire con il fiato sospeso e che potrebbe riservare colpi di scena.

VANTAGGIO CAROLINA PANTHERS

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