[NCAA] Il riassunto della tredicesima settimana NCAA
Nessun cambiamento, nei posti che contano del ranking, nella tredicesima settimana NCAA di college football che, con la disputa dei Championship e dell’ultima giornata di BIG12 questa settimana, farà calare il sipario sulla stagione 2016. Clemson, Alabama, Oklahoma e Iowa si confermano dalla settimana scorsa come le 4 che, momentaneamente, parteciperanno al gran ballo dei playoff e soltanto qualche colpo di scena dell’ultimo minuto potrebbe togliere ad una di esse un traguardo che comunque fin qui hanno meritato.
Per i Tigers l’ultima sfida contro South Carolina è stata tutt’altro che una passeggiata con i Gamecocks che hanno fatto di tutto per rovinare la stagione a Clemson; tuttavia la voglia di vincere unita al maggior talento, ha permesso ai ragazzi di Dabo Swinney di continuare il cammino da imbattuti. Hanno vita facile invece Alabama, che nell’Iron Bowl si libera agevolmente di Auburn, e Oklahoma, che nel derby demolisce i cugini Cowboys con un perentorio 58-23. Così come Clemson, anche gli Hawkeyes devono sudare per avere ragione di Nebraska conservando così il 4 posto, in attesa di affrontare Michigan State, vincente contro Penn State, nel Championship della BIG10.
Si avvicinano nuovamente in classifica Ohio State e Stanford grazie alle importanti vittorie contro Michigan e Notre Dame ma mentre per i Buckeyes il destino sembra ormai segnato, i Cardinals nutrono ancora qualche speranza di playoff in caso di vittoria del Championship della PAC 12 contro USC, vincente della division South.
Nella ACC la sfida finale sarà tra Clemson e North Carolina, che si libera di NC State grazie ad un gran primo quarto mentre nella SEC saranno i Gators, sconfitti nel derby dai Seminoles, a contendere il titolo ad Alabama.
Per quanto riguarda le altre conference sarà interessante la sfida della American Athletic tra Temple e Houston, entrambe nel ranking e che hanno disputato una grande stagione mentre Bowling Green e Northern Illinois si giocheranno il titolo della Mid-American. Chiudono Western Kentucky e Southern Mississippi, che sarà la sfida della Conference USA, e Air Force contro San Diego State per la supremazia della Mountain West mentre le restanti sfide tra squadre di BIG12 e Sun Belt saranno importanti in ottica Bowl.
Iowa vs Nebraska 28-20
Una grande difesa ed una prestazione dominante di Jordan Canzeri, consentono ad Iowa di scrollarsi di dosso l’ostacolo Nebraska e chiudere così la stagione con un inaspettato 12-0. Per la squadra di Kirk Ferentz si tratta di una vittoria fondamentale perché non solo assicura l’imbattibilità degli Hawkeyes ma conferma il quarto posto del ranking, l’ultimo utile per la disputa dei playoff. Tuttavia il bello inizia adesso e Iowa se vorrà continuare a sognare dovrà sconfiggere gli Spartans nella sfida della BIG10 in una partita che si prospetta più che mai indecifrabile. Gli Hawkeyes infatti hanno dimostrato quest’anno di potersela giocare contro qualsiasi squadra grazie ad un attacco equilibrato, che ha alternato lanci e passaggi in egual misura, risultando per questo difficile da decifrare e quindi da contrastare e una difesa tosta, grazie ad un front seven eccellente sopratutto sulle corse.
Per Nebraska invece questa sconfitta chiude definitivamente la stagione con i Cornhuskers che non non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo minimo della conquista di un Bowl dopo 4 anni consecutivi. La partenza ai piani alti dei vari Abdullah e Gregory ha tagliato le gambe alla squadra di Mike Riley che al suo primo anno sulla panchina di Lincoln non è riuscito a confermare le buone stagioni degli ultimi tempi. Per l’anno prossimo l’obiettivo sarà sicuramente quello di dimenticare in fretta questa brutta annata e proprio il compito di Riley, che avrà un po’ più di esperienza con i giocatori, sarà quello di far tornare Nebraska agli antichi fasti.
La partita inizia contratta con le due squadre che sembra non vogliano farsi del male e con gli attacchi che non riescono a superare la propria metà campo. Tuttavia sono gli ospiti a passare in vantaggio con un drive iniziato alla fine del primo quarto e concluso ad inizio del secondo con un passaggio di Beathard per Kittle. I Cornhuskers però non ci stanno e rispondono subito con una corsa di Cross in regime di goal line. Che Armstrong non sia in giornata di grazia lo si capisce subito dal primo quarto in cui viene intercettato per la prima volta; purtroppo però per il #4 della squadra di casa non sarà l’unico poiché subito dopo il pareggio, Hesse intercetta proprio il QB in maglia bianca per la seconda volta andando poi a segnare il secondo TD per Iowa.
Al rientro dagli spogliatoi, con le squadre separate da 4 punti dopo il fg di Nebraska prima della fine del primo tempo, continua il botta e risposta con gli Hawkeyes ad andare ancora per il bersaglio grosso grazie ad una grande corsa di Canzeri per 29 yard. Il solito Cross però non ci sta e avvicina nuovamente i suoi grazie al secondo TD personale prima che Canzeri tiri fuori dal cilindro il big play di giornata con una corsa da 68 yard conclusa in endzone e riportando le due squadre a 11 punti di distacco. Il fg di Brown a 1.16 dalla fine non cambia le sorti dell’incontro e gli Hawkeyes possono così festeggiare.
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Notre Dame vs Stanford 36-38
Emozioni, spettacolo, gioia e disperazione. Possiamo riassumere così la partita tra Notre Dame e Stanford che solo all’ultimo secondo è stata risolta da un fg in favore dei Cardinals. Per i Fighting Irish si tratta si una sconfitta che costa carissima poiché mette la parola fine ai sogni di playoff a lungo accarezzati. I ragazzi di Brian Kelly hanno sperato fino all’ultimo di entrare nel lotto delle fantastiche 4 ma non avevano fatto i conti con la voglia di vincere di Stanford che non ha mai mollato neanche quando ormai anche il cronometro non era dalla loro parte.
Notre Dame comunque può ritenersi soddisfatta per aver disputato una stagione che era iniziata nel peggiore dei modi per via dell’infortunio del QB titolare Malik Zaire. Tuttavia il suo sostituto DeShone Kizer, in barba a tutte le perplessità, ha disputato una stagione straordinaria portando i suoi ad un passo dal gran ballo. Per Kelly adesso ci sarà tutto il tempo di pensare a cosa non ha funzionato quest’anno anche se c’è ben poco da rimproverare ai giocatori che hanno dato comunque il massimo.
Per i Cardinals invece si tratta di una vittoria voluta fortemente e che scaccia via i fantasmi di inizio stagione. La sconfitta contro Northwestern infatti, aveva fatto iniziare nel peggiore dei modi i Cardinals che poi si sono ripresi subito. Tuttavia perdere contro Oregon a sole due partite dalla fine ha fatto ripiombare nel baratro la squadra di David Shaw ma la contemporanea sconfitta delle altre pretendenti ha fatto si che Stanford non perdesse il treno finale. Naturalmente vincere il Championship contro USC sarà l’ultimo gradino da scalare in attesa poi della decisione della commissione che valuterà se i ragazzi guidati da Kevin Hogan avranno le carte in regola per un posto ai playoff.
La partita, come detto, è giocata a viso aperto da entrambe le squadre e fino alla fine sarà un botta e risposta continuo. E’ Stanford ad aprire le danze con Wright che riceve da Hogan per 1 yard ma gli Irish non fanno passare neanche un minuto che subito pareggiano con un gran ritorno di kick off di Sanders per 93 yard. Nel drive successivo però Hogan guida un attacco da ben 8 minuti completato poi da Cajuste in endzone a ridosso della fine del primo quarto. Notre Dame prova subito a recuperare ed a stretto giro di posta riesce anche a passare in vantaggio grazie a due fg di Yoon e un big play di Fuller per 73 yard dopo un grande passaggio di Kizer, prima che Rector riporti Stanford in avanti con un TD proprio in chiusura di primo tempo.
Al rientro dall’intervallo lungo, il copione non cambia e le due squadre continuano ad inseguirsi senza che la partita abbia un vero padrone; Yoon con un fg, Wright per il secondo TD personale e Adams con una grande corsa da 62 yard, portano la sfida sul più uno per Notre Dame all’ultimo quarto. Tocca a Hooper, imbeccato da Hogan, riportare i Cardinals in avanti prima che Kizer si incarichi personalmente di varcare la endzone e riportare in vantaggio i suoi di un punto a soli 30 secondi dalla fine. Con la forza della disperazione Kevin Hogan riesce a portare Stanford in raggio da fg a 6 secondi dalla fine riponendo così le speranze di tifosi e giocatori sul piede di Ukropina; il senior da Pasadena non sbaglia dalle 45 per la gioia di tifosi, staff e giocatori e per la disperazione degli avversari.
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Ohio State vs Michigan 42-13
Netta affermazione di Ohio State che nella “Big House” di Ann Arbor riesce a sconfiggere i Wolverines di coach Harbaugh. Per la squadra di Urban Meyer si tratta di una vittoria importante, all’indomani della pesante sconfitta contro gli Spartans e che è costata ai Buckeyes la disputa del Championship proprio in favore di Michigan State. Il sesto posto del ranking, lascia ancora qualche speranza di playoff per i ragazzi di Meyer che però dovranno sperare in una serie di risultati negativi da parte delle dirette concorrenti, senza contare poi che il parere finale spetta comunque alla commissione. Solo allora si potranno tirare le somme di una stagione che per Ohio State potremmo definire strana per via comunque di una schedule relativamente facile rispetto alla stagione scorsa e che li ha visti dominare il ranking fino alla sconfitta fatidica con gli Spartans.
Per Michigan invece si tratta di una sconfitta che non intacca minimamente la grande stagione fin qui disputata e che ha messo in risalto il gioco di Harbaugh. Con l’ex HC di San Francisco infatti, la squadra ha girato al meglio, improntata su una grande difesa e su un buon game manager in attacco come Jake Rudock, ed il fatto di aver concluso 9-3, proprio alle spalle dei Buckeyes e degli Spartans, dopo il 5-7 dell’anno scorso, dimostra il fatto che la squadra ha beneficiato del ritorno del figliol prodigo. Con la disputa del Bowl si concluderà così la prima stagione di Harbaugh nella panchina dei Wolverines e l’attesa sarà poi tutta per l’inizio della nuova stagione che metterà Michigan sicuramente tra le contender.
La partita inizia equilibrata e lo sarà per tutto il primo tempo dove comunque Ohio State resterà al comando dimostrando una leggere supremazia territoriale. Proprio i Buckeyes infatti passano in vantaggio grazie ad una corsa di Barrett in situazione di goal line in chiusura di primo quarto. I padroni di casa reagiscono con un fg di Allen ma subiscono il secondo TD, stavolta a opera di Elliott, prima di chiudere la prima parte di gara accorciando le distanze con il TD di Chesson dopo il passaggio di Rudock.
Con l’inizio del secondo tempo i Buckeyes iniziano a prendere sempre più terreno e schiacciare gli avversari nella propria metà campo; prima Marshall e poi Barrett infatti, portano a 18 il distacco dai Wolverines che non riescono più a reagire. La squadra di Harbaugh è sopraffatta e non riesce poi a far girare l’ovale ed a questo punto gli ospiti ne approfittano; ad inizio ultimo quarto infatti è ancora Elliott ad andare a segno prima che Barrett metta a segno il punto 42 con il suo 3 TD personale su corsa e metta la parola fine alla sfida.
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Nella lotta all’Heisman Trophy ci sono stati tantissimi cambiamenti nelle ultime settimane e colui che fino a metà stagione sembrava ormai involato, perlomeno alla finale, sembra ormai fuori da ogni discorso. Leonard Fournette infatti, dopo aver macinato yard su yard nella prima parte di stagione, ha iniziato un lento ma inesorabile declino, complici anche le grandi difese che si è trovato contro che ormai avevano preso ogni tipo di contromisura.
Di questa situazione chi ne ha tratto vantaggio è senza dubbio Derrick Henry, che a suon di corse e TD e dimostrando costanza per tutta la stagione, si trova al primo posto della classifica praticamente indisturbato. Molto distaccato al secondo posto troviamo infatti Deshaun Watson, QB di Clemson, assolutamente fondamentale nella vittoria contro South Carolina con 3 TD su corsa e uno su passaggio; dopo la grande stagione disputata, per il sophomore da Gainesville la finale a tre dovrebbe essere solo una formalità.
Si conferma al terzo posto Christian McCaffrey che rischia di battere il record di Barry Sanders per all-purpose yard in una stagione. Il giovane RB di Stanford ha a disposizione due partite per mettere insieme 216 yard e frantumare il record che resiste da ben 27 anni. Chiudono la classifica Baker Meyfield, autore di una stagione clamorosa con i Sooners e che rischia di diventare ancora più clamorosa se Oklahoma dovesse confermare il terzo posto del ranking fino alla fine e Dalvin Cook, autore anche lui di una grande annata ma che difficilmente raggiungerà la finalissima. Niente paura però: i nomi di Cook, di Fournette e di Watson saranno quelli da segnare in grassetto per la stagione 2016.