[NFL] Week 14: The Wilson Show (Seattle Seahawks vs Baltimore Ravens 35-6)

Ad inizio stagione, il match tra Seattle Seahawks e Baltimore Ravens avrebbe dovuto essere uno degli scontri più emozionanti del palinsesto di giornata. Quattordici settimane dopo, la storia è decisamente diversa. I Seahawks dopo un inizio traballante, sono riusciti a riprendersi e stanno trovando il giusto ritmo in vista della post season, i Ravens, al contrario, sono finiti in una spirale di sconfitte e sfortuna che li ha portati a giocare con il terzo quarterback e con volti semi-sconosciuti in attacco. Per i Seahawks non è stato difficile avere la meglio sui derelitti avversari, portando a casa il match con il roboante punteggio di 35 a 6.

Di partita vera si può parlare solo riferendosi al primo tempo. Jimmy Clausen (23/40 per 274 yard, 1 INT) è il quarterback titolare per i Ravens e, con coraggio, cerca di guidare la sua squadra tra le impenetrabili maglie della difesa avversaria. Il suo drive dura poco e Russell Wilson (23/32 per 292 yard, 5 TD) ha presto la palla in mano per iniziare il suo show. A rovinare i piani per i Seahawks ci si mette l’infortunio di Thomas Rawls, che li priva delle yard via terra. Per il quarterback da Wisconsin è uno stimolo a colpire più duramente gli avversari e lo snap successivo si conclude col passaggio da touchdown per Tyler Lockett.

Il rookie Lockett è stato un assoluto protagonista
Il rookie Lockett è stato un assoluto protagonista

I Ravens provano a rispondere con un field goal di Justin Tucker e con un’aggressiva azione difensiva che li porta a recuperare il controllo dell’ovale. L’attacco però è troppo prevedibile e non riesce a capitalizzare in alcun modo. A pochi minuti dal termine del primo tempo, una corsa centrale di Javorious Allen si conclude con un fumble recuperato dai Seahawks che, in pochi secondi, raddoppiano il punteggio grazie alla ricezione di Doug Baldwin. A tempo scaduto Tucker riesce ancora a centrale i pali, mandando le due squadre a riposo sul 14 a 6 in favore degli ospiti.

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Il secondo tempo è un monologo degli uomini in maglia bianca, che dominano ogni centimetro di campo senza permettere agli avversari una benché minima reazione. Le crepe nella difesa dei Ravens si fanno sempre più evidenti, la pass rushing è poco attiva e per Wilson è un gioco da ragazzi saltellare nella tasca e aspettare che il ricevitore sia libero. Il secondario dei Ravens fatica a contenere le scorribande di Baldwin e Lockett e i due ricevitori possono esultare entrambi in end zone, il primo ricevendo un passaggio di 22 yard e il secondo uno di 49. Clausen prova il tutto per tutto e forza un lancio laterale che, però, viene facilmente intercettato da Richard Sherman. Pochi minuti dopo è ancora Baldwin ad alzare le mani al cielo per festeggiare il suo terzo touchdown personale e la vittoria dei suoi per 35 a 6.

Clausen non ha giocato male, ma non è riuscito nemmeno a creare gioco per la sua squadra
Clausen non ha giocato male, ma non è riuscito a creare gioco per la sua squadra

Seattle (8-5) è prepotentemente tornata in corsa per la post season. Preoccupa l’infortunio di Rawls, poiché priva i Seahawks, almeno fino al recupero di Marshawn Lynch, della fondamentale componente rappresentata dal ground game. Wilson è riuscito comunque a guidare in maniera splendida l’attacco, servendo benissimo sia Doug Baldwin (6 ricezioni per 82 yard, 3 TD) sia Tyler Lockett (6 ricezioni per 104 yard, 2 TD). Contro Cleveland settimana prossima, potrebbe facilmente arrivare un’altra importante vittoria per il morale.

I Ravens (4-9) hanno veramente poco da recriminare. Essere rimasti in partita per un tempo con la squadra attuale è già una mezza impresa. Con otto degli undici starter assenti e con riserve delle riserve alle skill position era praticamente impossibile sconfiggere un avversario ostico come Seattle. Settimana prossima arrivano i Kansas City Chiefs, reduci da un filotto di sette vittorie consecutive, e sarà un’altra battaglia ai limiti dell’impossibile per i Ravens.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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