[NFL] Week 17: Seattle asfalta Arizona (Seattle Seahawks vs Arizona Cardinals 36-6)

I Seattle Seahawks polverizzano a domicilio gli Arizona Cardinals e confermano che nei playoff saranno non una brutta, ma una pessima gatta da pelare.
Arizona chiude invece una stagione da incorniciare con una prestazione terribile che, per fortuna degli uomini di Arians, non influirà sulla sua posizione nella griglia dei playoff, vista la contemporanea, netta, vittoria di Carolina su Tampa Bay, ma che potrebbe avere ripercussioni almeno sul match di esordio della post season.

Seattle conferma invece che l’inaspettato k.o. interno di una settimana prima con St.Louis è stato un incidente di percorso e che il vero volto odierno di Wilson e compagni è quello che i Falchi hanno presentato nell’ultimo mese e mezzo, con le brillanti vittorie contro San Francisco e Pittsburgh e il dominio fatto registrare nei match contro Baltimora, Minnesota e Cleveland.

Wilson ha stabilito il nuovo record di yard passate in una stagione per la franchigia in blu con 4024 yard ed è stato letale anche contro un team temibile come Arizona, completando 19 passaggi su 28 per 197 yard e tre mete, il tutto giocando praticamente solo tre quarti.
Il suo bersaglio principale è stato ancora una volta il receiver Baldwin che però, con 5 ricezioni per 46 yard, è stato decisamente meno devastante rispetto alle ultime uscite, in parte anche per una chiara scelta del coaching staff di Seattle che ha optato per sfruttare ampiamente un passing game a medio e corto raggio, decisione di cui hanno beneficiato i vari Helfet, Coffman e persino Tukuafu, il gigantesco fullback arrivato nella NFL come defensive lineman, che ha messo a segno il primo touchdown su passaggio della sua carriera.

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Senza Lynch (che però dovrebbe tornare per i playoff contro Minnesota) e Rawls, il peso del rushing game è andato quasi interamente sulle spalle di Christine Michael, una delle storie incredibili di questo 2015. Il runner da Texas A&M era infatti stato ceduto a settembre da Seattle a Dallas, poi a novembre era finito a roster con Washington. Liberato anche dai Redskins, Michael è stato “rifirmato” da Seattle a metà dicembre, dopo gli infortuni a Lynch e Rawls, e contro i Cardinals ha superato le 100 yard (102 per l’esattezza) per la prima volta in carriera, il tutto con una linea offensiva che lamentava l’assenza di Okung e Sweezy e onestamente non ha giocato benissimo.

Michael Christine Seattle Seahawks

La difesa, che nelle ultime quattro trasferte stagionali aveva concesso una media di 7 punti a gara, si è confermata in grande spolvero nonostante l’assenza della safety Chancellor. I due defensive end Avril e Bennett sono stati assolutamente dominanti ed hanno chiuso con due sack (di Avril), otto hurries sui registi di Arizona più due passaggi deviati. E molto bene hanno fatto anche la safety Thomas autore di un intercetto e di un passaggio deviato e il cornerback Lane che ha messo a segno un altro intercetto e due “deflection”.

Arizona ha invece offerto un prestazione assolutamente deludente in tutte tre le fasi del gioco: Palmer, uno dei candidati all’MVP dell’intera Lega, ha terminato 12 su 25 per 129 yard, una meta ed un intercetto, l’astro nascente, il runner David Johnson, ha portato a casa 25 yard in undici portate, la difesa ha concesso 36 punti e 370 yard e il punt coverage ha subito 139 yard in quattro ritorni da Lockett.
Fra i terminali dei lanci di Palmer sono da salvare tutto sommato le prestazioni di Fitzgerald (6 palle catturate per 55 yard e una meta), e David Johnson (tre ricezioni per 34 yard per il runner), mentre l’unica consolazione per Palmer è arrivata dal fatto che con le 129 yard guadagnate contro Seattle, l’ex Raiders è ora il nuovo recordman per yard passate in una stagione per i Cards con 4671 yard.

In difesa invece qualcosina di valido si è visto: Okafor ha terminato con due tackle for loss e una serie di buone giocate in pass rush, Freeney ha messo a segno l’ottavo sack dell’anno (in undici partite) mentre Bucannon ha contribuito con la solita montagna di placcaggi.

Venendo alla cronaca del match, la prima palla della partita era di Arizona che chiudeva un down con una bella ricezione di Fitzgerald da 15 yard, poi però era costretta al punt dopo una bella copertura di Sherman su Floyd che impediva al prodotto da Notre Dame di recuperare l’ovale lanciato da Palmer.
Sul rovesciamento di fronte Seattle era implacabile: Wilson trovava Baldwin per un guadagno di 7 yard su un terzo e 5, poi Christine Michael sfruttava l’errore dell’end Stinson che si faceva chiudere all’interno, spezzava in due la difesa dei Cardinals e galoppava per 45 yard prima di essere fermato da Rashad Johnson.

Sulle 21 di Arizona, Wilson pescava un Helfet liberissimo che portava la palla fin sulla 1 di Arizona, dove poi Bryce Brown si incaricava di mettere a referto i primi punti. La risposta dei Cards era invece un vero disastro: Palmer cercava con un passaggio lungo Nelson, ma la traiettoria sballata faceva finire la palla nelle mani del cornerback Lane. Seattle non riusciva a chiudere il down, ma Hauschka non sbagliava dalle 34 e si era 10-0.

Carson Palmer Arizona Cardinals

I ragazzi di Arians sembravano finalmente svegliarsi nel drive successivo: Palmer serviva John Brown per 11 yard e i padroni di casa chiudevano il primo “primo down” della giornata, poi una penalità di face mask e altre due palle catturate da Brown ancora da 11 e da 14 yard li facevano arrivare fin sulle 17 avversarie, da dove Palmer pescava Fitzgerald per il touchdown del 6-10, che tale rimaneva perché Catanzaro, che in tutta la stagione aveva fallito solo due field goal, sbagliava il quinto PAT della stagione.

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Sul drive seguente gli Arizona Cardinals costringevano i Seattle Seahawks ad un terzo e 11 sulle proprie 19, ma un gran tracciante di Wilson a Lockett che bruciava l’incerto Bethel, portava altre 36 yard, prontamente doppiate dalle 11 guadagnate su corsa da Michael. Wilson serviva poi Baldwin che in elevazione portava a casa altre 15 yard, quindi sul secondo and goal sulle 7, Wilson trovava un liberissimo Tukuafu che varcava la linea di meta avversaria intoccato.

E se fino a quel momento la gara per i Cardinals era andata male, negli ultimi 6 minuti della prima frazione andava pure peggio: i rossi di casa chiudevano faticosamente un down, venivano graziati dal secondario di Seattle che si mangiava un clamoroso intercetto ma erano comunque costretti al punt. Il calcio di Butler percorreva 56 yard ma era ritornato per 66 dal rookie Lockett che trovava un clamoroso buco in mezzo allo special team di casa, e una penalità personale fischiata a Gooden portava Seattle sulle 8 di Arizona.
Da qui bastava un gioco alla coppia Wilson-Coffman per confezionare il 24-6. Arizona si produceva poi in un altro “tre e fuori” e sul punt la situazione si ripeteva: punt di Butler di 43 yard, tornato per 42 da Lockett.

Stavolta Seattle partiva dalle 27 dei locali ma Wilson non si scomponeva: ottimo lancio a Kearse che batteva nuovamente Bethel e 30-6. Al two minutes warning Lockett vantava 108 yard di ritorno contro le 101 yard totali dell’offense di Arizona. I Cardinals avevano ancora un possesso che terminava con un nuovo “tre e fuori”, mentre Seattle graziava nuovamente i padroni di casa poco dopo, con Hauschka che sbagliava un field goal non certo impossibile da 40 yard.

Quindi finalmente Arizona dava qualche segno di vita: Palmer pescava prima David Johnson per 19 yard, poi ancora lo stesso runner e John Brown per 9 yard. A questo punto mancavano due secondi all’intervallo e Arians schierava ll field goal team, ma dalle 33 di Seattle, Catanzaro colpiva un clamoroso palo, segnale ulteriore che decisamente per i Cards non fosse giornata.

Jermaine Kearse Seattle Seahawks v Arizona Cardinals

Nell’intervallo, con il vantaggio di Carolina su Tampa Bay che si faceva consistente, rendendo virtualmente inutile il punteggio di Glendale, Arians decideva di risparmiare Palmer, mentre gli altri titolari dei Cardinals restavano in campo finché, come l’head coach spiegava a Michele Tafoya della CBS, non fosse arrivata una scintilla di vita anche minima.
I Cardinals scendevano in campo leggermente più convinti, ma la solfa non cambiava: due corse di Michael per 24 yard e due passaggi a Baldwin e Coffman per 14 riportavano i Seattle Seahawks sulle 23 di Arizona. Qui arrivavano due incompleti, poi Wilson trovava ancora Coffman per 8 yard. I Seahawks erano costretti al field goal, e stavolta Hauschka non sbagliava da 33 yard.

Sul cambio di fronte a Stanton bastavano quattro giochi per farsi intercettare da Thomas. La difesa di Arizona stavolta teneva, metteva a sedere Wilson grazie a Freeney per -16 ma alla fine ancora Hauschka metteva altri punti e si era 36-6 con poco meno di un terzo di gara ancora da disputare ed un tabellino che recitava: otto possessi di Seattle, quattro touchdown, tre field goal segnati ed uno fallito.

In ogni caso il match si chiudeva qui: Arizona si produceva in un altro “tre e fuori”, incredibilmente il coaching staff di Seattle lasciava Wilson in campo ancora per un drive che terminava con un punt, poi nel quarto conclusivo, con le squadre imbottite di riserve, non succedeva quasi più nulla, con i Cardinals che riuscivano a subire un nuovo intercetto con Stanton che in end zone si faceva “pizzicare” da Shead.

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