Un giorno al training camp dei Patriots

A Foxboro prende il via il training camp 2022 dei New England Patriots. La prima giornata, il 27 di luglio, prevede l’ingresso gratuito per i tifosi e una cospicua presenza mediatica. La piccola tribuna a lato di uno dei due attigui campi allestiti per gli allenamenti è completamente gremita di supporter, e le tende di giornalisti, parenti dei giocatori e tifosi VIP altrettanto. L’atmosfera è festosa, ma sul campo si lavora sul serio.
La sessione comincia puntualmente alle 9.30, quando Bill Belichick ha già parlato ai microfoni preparati a bordo campo. Dopo i primi dieci minuti di breve riscaldamento, i giocatori si dividono a seconda del ruolo; occupano i due campi da football regolamentari allestiti dietro il Gillette Stadium.
In quello alla nostra sinistra ci sono gli 1 contro 1 tra ricevitori e defensive back. Riconosciamo Jalen Mills, Malcolm Butler e tante seconde linee come i rookie Jack Jones e Pierre Strong Jr. Nel campo sulla destra, proprio sotto gli spettatori, i receiver titolari quali Devante Parker, Nelson Agholor, Jacoby Meyers e Kendrick Bourne si allenano senza palla sul percorrere le tracce. Nella End Zone opposta Mac Jones, Brian Hoyer e la matricola Bailey Zappe sono impegnati nel primo di molti 11 contro 0. Notiamo che Jones è palesemente il più in palla dei tre, rispettando le parole di Belichick del giorno precedente, secondo le quali il quarterback al secondo anno è “drammaticamente migliorato”.
Lo stesso Belichick è molto coinvolto negli esercizi, prendendosi cura soprattutto dei ricevitori, comportamento che osserveremo per tutta la mattinata.
I vari gruppetti di giocatori girano in varie zone dei campi, non restando nella stessa posizione per più di quindici minuti.

Alle 10 Robert Kraft concede un’intervista a una emittente tedesca (che avevamo incontrato anche alla International Series a Londra), per poi sparire dalla nostra vista. In campo arrivano punter, kicker e ritornatori. I quarterback si allenano con la rete che ne testa la precisione e successivamente passano a cercare i loro ricevitori titolari nel primo contatto ufficiale tra questi e Mac Jones.
In fondo al campo di sinistra gli uomini di linea si allenano tra di loro, seguiti da diversi preparatori. È l’ultimo momento di segregazione tra i ruoli per i titolari, che dalle 10.15 in poi lavoreranno assieme.

training patriots

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Principalmente, l’attacco dei Patriots lavora sui meccanismi in Red Zone. Vengono ricevuti passaggi su qualsiasi tipo di traccia: out, post, curl, cross. Il pubblico esulta su quelli più spettacolari, e non ne mancano affatto. Jones, forse rassicurato dalle parole del suo capo allenatore del giorno prima, assume un atteggiamento molto giocoso con i compagni e con il pubblico. L’entusiasmo è alto, sia in campo che fuori.
Nel frattempo notiamo che la maggior parte dei giocatori indossa il famoso “sopracasco”, ora concesso durante le sessioni ufficiali di allenamento.
A causa di un regolamento media stringente ma sicuramente giusto, non possiamo riportare informazioni sugli allineamenti, sul personale utilizzato, sulle formazioni. Qualsiasi strategia è bandita da questo report, il che spiega anche sufficientemente bene perché le immagini delle TV sui training camp NFL sono sempre a campo stretto.

Alle 10.50 Bill Belichick fischia, e corricchia verso la parte più lontana del complesso di allenamento. A un livello più basso c’è un terzo campo regolamentare, dove presumiamo avvengano le riunioni tattiche più particolareggiate, lontane da occhi indiscreti. Per questa sessione, è solo il segnale che sta per finire la mattinata. Alle 11 il primo allenamento dei Patriots termina con molti dei giocatori che regalano delle biciclette ad altrettanti bambini, giunti a vederli al Gillette Stadium. Da quel momento in poi, inizierà circa un’ora di intervista ai giocatori, molte delle quali riportiamo qui sotto.

Mac Jones

Mac Jones Patriots

“È fantastico ritrovarsi e cercare di mettere insieme quanto fatto in offseason” afferma il secondo anno.
“Ho lavorato molto da solo sul movimento dei piedi, sul piazzamento del pallone in offseason, in questi primi giorni cercherò di applicare al meglio questo alle situazioni di gioco. Anche se il ritmo giusto arriverà solamente con l’esperienza in partita”.
Gli viene poi chiesto della spinosa situazione dell’offensive coordinator, ancora non nominato da Belichick: “I nostri coach stanno combinando le loro conoscenze e ce le stanno trasferendo, questo è quello che basta per noi per crescere. Abbiamo tanti giocatori al secondo anno come me, ma anche molti veterani. Stiamo attingendo da qualsiasi fonte possiamo per migliorare. Giocare ai Patriots significa avere un atteggiamento vincente, non egoista. Dobbiamo capire i concetti di gioco ed essere in grado di spiegare perché stiamo facendo qualcosa”.
L’attacco dei Patriots sembra essere più basato sulla velocità quest’anno. Su questo Jones non ha dubbi: “Il mio compito è soprattutto quello di distribuire il pallone. La velocità nel farlo arriverà”.

Kendrick Bourne

“Vuoi essere coinvolto. Non vedevo l’ora di questo allenamento per trovare intesa con i miei nuovi compagni. Stiamo cercando di essere un ‘complementary team’ e credo che siamo sulla strada giusta”.
Il ricevitore passa poi ai suoi allenatori: “Abbiamo tutti un grande rapporto con lo staff tecnico. La comunicazione è buonissima, e lo è stata per tutti i novanta minuti di allenamento. Questo è stato sicuramente uno degli allenamenti più divertenti a cui abbia mai partecipato”.
Sul suo quarterback: “Sentiamo che ha imparato molto sul playbook e questo ci consente di sviluppare una chimica molto alta”.

Josh Uche

Josh Uche Patriots

Il linebacker da Michigan si sofferma su alcune valutazioni anche personali: “Sapete, qui abbiamo tutti una grande opportunità da cogliere. È sempre il prossimo l’uomo del momento, non si può fallire. Sento di aver fatto grossi passi avanti nei miei movimenti, con i piedi soprattutto, ho ancora margini di miglioramento nella visualizzazione dell’azione e c’è sempre spazio per avere una mentalità più avanzata”.

Ja’Wuan Bentley

Il prodotto di Purdue fa eco ai suoi compagni: “Fantastico essere qui oggi, sono molto contento che i tifosi siano potuti venire”, riferendosi probabilmente ai vari ban per COVID degli scorsi anni.
“Abbiamo bisogno di tempi ma questo allenamento è stato il primo passo per mettere tutto assieme”

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Considerazioni finali

Come già detto, l’entusiasmo è palpabile a Foxboro. Il coinvolgimento di Belichick, che colpisce inevitabilmente, conferma che ancora qualcosa non è proprio chiaro a livello di staff tecnico e di responsabilità. Detto questo, inutile negare che l’allenamento condotto all’ombra del Gillette Stadium è stato di livello altissimo. L’organizzazione dei gruppi, la velocità con cui si passa da un esercizio all’altro senza sbavature è segnale di una precisione che ci sembra notevole anche per il livello NFL.
La fiducia del popolo del New England verso Mac Jones è altissima. Forse anche al di là dei, comunque notevoli, pregi del numero 10. È parte del ruolo di quarterback e delle abitudini dei suddetti tifosi. Dal canto suo il giocatore è sembrato estremamente a suo agio nel rapporto con i giornalisti, e un vero leader in campo. Questo, come già riportato, non gli preclude l’essere anche una presenza simpatica in allenamento. Tecnicamente, gli abbiamo visto completare passaggi molto complessi.
Il visibilio dei tifosi è anche dovuto alla qualità dei ricevitori. L’aggiunta di Devante Parker sembra aver dato una spinta a tutti per eccellere. Forse la presenza di Belichick proprio con questi giocatori è importante per capire quanto Jones deve, nell’idea dei coach dei New England Patriots, essere aiutato da costoro se vuole avere l’anno della conferma nel 2022.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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