[NFL] Week 9: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico. E’ il nostro pagellone NFL!

Voto 10: Antonio Brown

Le 284 yard su ricezione di Brown (a cui si sommano 22 su corsa) rimarranno per molto tempo il massimo nella storia degli Steelers, a meno che Brown stesso non voglia ripensarci. Quello che è partito come un sesto giro senza alcuna pretesa sta diventando uno dei migliori ricevitori NFL di ogni tempo. Non 10 è uno scherzo: Antonio Brown ha la presa, la velocità, l’agilità e il talento fisico inarrivabile di chi fa la storia di questo ruolo. Forse non arriverà più a quel numero (in effetti Landry Jones gli preferisce Martavis Bryant), ma il prodotto di Central Michigan si farà ricordare. Tra tifosi, avversari, secondarie, compagni di squadra, il suo nome è riconosciuto, la NFL ha una nuova superstar.

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Voto 9: Jeremy Langford

Mariota, Cooper, Gurley, Langford? Il rookie da Michigan State forse non 9 concorrerà con i primi tre per matricola dell’anno, ma ciò non vuol dire che sia meno performante. Nel Mondy Night compila un impressionante foglio delle statistiche con corse e ricezioni che portano Chicago a una W complicata a San Diego. Ricevere elogi dai proprio allenatori non è difficile, alla fine ti hanno scelto loro. Ma confermarsi ha un altro sapore, quello del successo.

Voto 8: Tyler Eifert

Non lo sapremo mai. Non sapremo mai se Tyler Eifert è forte davvero oppure se gioca così perché ha il contratto in scadenza. È un mistero, fatto sta che giovedì scorso è diventato il giocatore NFL con più touchdown ricevuti in stagione. Non male per un perenne infortunato, che aveva largamente deluso 8 Cincinnati nei primi anni di NFL. Eifert è però immarcabile in questo 2015, utilizzando corpo e tecnica come meglio non potrebbe. Vediamo dove arriveranno questi Bengals, ma lui, per quanto riguarda quel contratto, ha già vinto. E ora viene il bello, ora che tutti han capito che è forte, sarà anche un vincente?

Taylor Eifert Bengals

Voto 7: Jordan Matthews

Una piccola delusione quello che dovrebbe essere il primo ricevitore di Chip Kelly. Matthews si scrolla l’apatia di dosso nell’ultimo quarto e nell’overtime della partita di Dallas, guidando i suoi Eagles a una vittoria davvero indispensabile per ogni residua speranza di post season. Quello che sembrava un fenomeno 7 probabilmente non è altro che un buon ricevitore, ma se riuscisse a essere ancora così deciso quando conta certo nessuno farà caso a questo calo a Philadelphia.

Voto 6: Blaine Gabbert

Dopo una buona preseason, Gabbert è stato chiamato a sostituire Kapernick questa settimana, portando, tra qualche errore e molta lucidità, i 49ers alla vittoria sui più quotati Falcons. Non male per chi avevamo etichettato settimana scorsa come uno che “non guarda nemmeno dove lancia”. A parte i mea culpa, dobbiamo 6  anche notare che è stato già nominato partente per week 11, quando San Francisco tornerà in campo. Finché rimarrà titolare consideratelo una sufficienza continua.

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Voto 5: Peyton Manning

Primo tempo “Peyton2015” come ce ne sono pochi: lanci sparacchiati qua e là, con uno che va diretto tra le mani di un DB avversario. Secondo tempo amarcord invece, con drive perfetti, mobilità nella tasca, intelligenza spaventosa, coraggio. Il risultato è che Manning arriva a tre unità dal record di yard lanciate 5 ogni tempo e il tizio della Hall of Fame a bordocampo si mette le scarpette da corsa per prendere il pallone della leggenda. A quel punto, con 7 minuti sul cronometro e il drive vincente in mano, il 18 lancia un altro intercetto (bravo Butler). Ma come è possibile? Il mito si stava chiudendo con la più naturale delle evoluzioni, due record di sempre nello stadio che Peyton ha costruito con le sue mani, con 15 anni di lavoro, professionalità, amore per il gioco. E ha buttato tutto via. Ennesima prova di incapacità di vincere? Se ne riparla a febbraio per quella.

Voto 4: Blake Bortles

Qualora Bortles avesse vinto la partita convertendo quel difficile drive a un minuto dal termine in 7 punti, saremmo qui a dargli 8. Il problema è che, e ci accorgiamo di essere cinici, se non si vince non si vince. Soprattutto contro un avversario quantomeno svogliato, specialmente quando una vittoria può incredibilmente voler dire 4 qualche speranza di post season, visto anche il successivo infortunio per Andrew Luck che apre più di uno scenario nella AFC South. In poche parole, abbiamo la presunzione di spingere il quarterback da UCF con le nostre critiche. C’è ancora metà stagione, se continuerà a lanciare bene sicuramente gli riserveremo un posto nei quartieri alti.

Blake Bortles Jacksonville Jaguars

Voto 3: Martha Firestone Ford

Soprassediamo sul fatto che una persona con due cognomi di cui uno una marca di pneumatici e l’altro una di automobili meriterebbe 1 sempre a prescindere. Concentriamoci solo su ciò che ha fatto: ha 3 percorso il quartier generale dei suoi Lions, ha sbattuto fuori tutti, presidente, general manager, chiunque; poi si è fermata davanti a Jim Caldwell: “Chi sei te?” e l’ha lasciato lì a continuare a perdere le partite. Noi avremmo iniziato da lui.

Voto 2: Eddie Lacy

Sovrappeso, lento, prono al fumble come pochi runningback nella lega. È lecito domandarsi se Eddie Lacy non sia già finito: in confronto a lui, James Starks sembra Adrian Peterson. Mike McCarthy lo fa accomodare in panchina molto volentieri contro i Panthers, poi affiorano presunti problemi all’inguine che gli consentono però di allenarsi al lunedì. Il 2 tutto ammantato da un sottile velo di mistero. Ma la profezia più difficile è determinare quando questo giocatore tornerà a fare il fenomeno delle prime due stagioni in NFL.

Voto 1: LaMarcus Joyner

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C’è una sottile linea che congiunge la annosa questione “concussion” con l’opinione pubblica. Se tutti i giocatori vengono tutelati dal “concussion protocol”, da una nuova consapevolezza riguardo tali infortuni, probabilmente all’occhio dello spettatore casuale la NFL potrà anche farla franca dopo essersene infischiata per anni. Ma se gente come 1 LaMarcus Joyner poi manda KO un quarterback che scivola e che è chiaramente intenzionato a fermarsi, allora non possiamo aspettarci che le persone smettano di catalogare il football come uno sport violento. Il colpo su Terry Bridgewater è un’indecenza per questo motivo. 1, perché 0 di solito non lo mettiamo.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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2 Commenti

    1. Giusto, ho voluto semplificare il fatto che i Bengals lo possono tagliare ed evitare di pagargli metà dello stipendio. l’anno prossimo. Il contratto stesso è abbastanza ridicolo come cifre, quindi ho sintetizzato, probabilmente sbagliando locuzione. Grazie per aver letto e commentato.

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