[NFL] Week 10: I Vichinghi saccheggiano Oakland (Minnesota Vikings vs Oakland Raiders 30-14)

I Raiders (4-4) non possono più permettersi passi falsi se vogliono ancora sperare nei playoff. Nonostante la sconfitta dei Broncos la vetta della AFC West sembra fuori portata visto che i Silver & Black sono 3 vittorie e mezzo dietro a Denver, quindi bisogna lottare per un posto da Wild Card e non perdere terreno rispetto a Bills, Jets e Steelers.

In città arrivano i Vikings (6-2), poco spettacolari ma decisamente concreti, soprattutto in difesa. La squadra del Minnesota approfittando dei due passi falsi di Green Bay si ritrova inaspettatamente alla guida della NFC North con un record identico a quello dei Packers e vuole vincere ad Oakland per consolidare la sua posizione in classifica prima di andare ad affrontare proprio la squadra di Aaron Rodgers.

INATTIVI

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Vikings: QB Taylor Heinicke, CB Josh Robinson, LB Eric Kendricks, C Nick Easton, DT Kenrick Ellis, T Jeremiah Sirles, DE Justin Trattou
Raiders: CB Dexter McDonald, RB Roy Helu Jr., LB Neiron Ball, C Rodney Hudson, OL Matt McCants, WR Rod Streater, TE Gabe Holmes

Una assenza importante per parte: i Vikings devono fare a meno del MLB Eric Kendricks (42 placcaggi e 4 sack), i Raiders devono rinunciare al cervello della linea offensiva, il C Rodney Hudson.
La settimana scorsa il QB di Minnesota Teddy Bridgewater e il RB di Oakland Latavius Murray sono stati costretti a lasciare il campo dopo aver subito una commozione cerebrale; entrambi hanno superato i controlli e possono partire titolari.
I Raiders recuperano Nate Allen, attivato dalla IR/Designated for Return list in cui era finito per l’infortunio al ginocchio subito nella partita inaugurale.

LA PARTITA

Tira vento ad Oakland. Bridgewater guida i suoi in un drive senza forzature e sfruttando una Defensive Pass Interference da 32 yard di DJ Hayden e un errore di copertura di Khalil Mack in 8 giocate mette la palla nelle mani del suo backup TE Rhett Ellison per il TD del 7-0.

I Raiders partono male con un bruttissimo three-and-out. La difesa nero-argento riesce ad avvicinarsi a Bridgewater ma il QB è in generale bravo a liberarsi del pallone per tempo. I Vikings arrivano fino alle 34 di Oakland quando finalmente sul terzo e 9 Mario Edwards riesce a mettere a segno il primo sack della partita e a portare gli avversari fuori dalla distanza da FG costringendoli al punt.

Dopo lo scampato pericolo Derek Carr torna in campo per raddrizzare la partita ed invece commette un errore che rischia di comprometterla. Il primo lancio è deviato dalla difesa, il secondo e il terzo sono completi corti per Amari Cooper e Clive Walford, il quarto è dritto nelle mani del CB Terence Newman, che legge bene le intenzioni del QB e riporta l’intercetto 4 yard fino alle 41 di Oakland.

Derek Carr Raiders

Bridgewater gioca passaggi corti o si affida alle corse di Peterson sfruttando l’abilità dei suoi compagni di mandare a vuoto i difensori avversari. Mike Wallace guadagna 22 yard portando i suoi nella red zone. Peterson con un bel cambio di direzione manda a vuoto la difesa e guadagna 17 yard prima di essere fermato sulle 2 dal solito Charles Woodson. I Raiders continuano a non marcare i TE ma Kyle Rudolph LIBERISSIMO in end zone droppa un sicuro TD. I Raiders si meriterebbero di essere sotto di 14 e invece dopo il FG di Blair Walsh il risultato è 10-0 Vikings.

Dopo un bel ritorno da 37 yard di Taiwan Jones i Raiders ripartono dalle proprie 40 ma l’attacco è anemico e dopo tre giochi e due penalità offensive King va nuovamente al punt a cavallo tra primo e secondo quarto.
A inizio drive i Vikings macinano yard e guadagnano tre primi down in quattro giochi grazie ad una corsa da 10 yard del WR Stefon Diggs, una da 11 di Adrian Peterson e, dopo un’altra corsa da 7 yard del RB, grazie ad un passaggino di Bridgewater per il numero 28 che Peterson trasforma in un guadagno di 16 yard con la complicità della difesa di Oakland. Minnesota arriva sulle 20 ma la molle difesa nero-argento limita ancora una volta i danni e Walsh calcia il FG del 13-0.

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Finalmente l’attacco della squadra di Del Rio si dà una svegliata. Carr trova Cooper per un guadagno di 15 yard, Olawale ne aggiunge 4 con una corsa e poi il QB completa per Crabtree per altre 13 e un nuovo primo down. Latavius Murray si carica la difesa sulle spalle e con una spinta della sua linea d’attacco guadagna 14 yard. Con un po’ di fatica i Raiders entrano nella red zone, e Carr lancia il suo primo TD pass della partita trovando Clive Walford in end zone: 13-7 Vikings.

I Vikings vanno contromano e perdono yard prima di andare al punt. Bridgewater soffre la pressione e subisce due sack, uno da Curtis Lofton e uno da Khalil Mack, inframezzati da una corsa per perdita di yard di Peterson.
Finalmente Carr sfida il vento e lancia lungo per Cooper, la ricezione del rookie è difficile ma l’asse AC/DC porta a casa 38 preziosissime yard. I Raiders faticano quando giocano schemi conservativi, ma quando Musgrave pemette a Carr di lanciare lungo si accende la scintilla. Sul terzo e 8 dopo il two-minute warning il numero 4 trova Andre Holmes in end zone per il TD da 34 yard che vale il sorpasso: 14-13 Raiders.

La partita sembra arrivata ad una svolta per i Silver & Black, invece l’entusiasmo dei tifosi si spegne in un lampo. Janikowski calcia uno squib kick che Cordarrelle Patterson sfruttando i blocchi dei compagni ritorna 93 yard segnando il suo primo TD della stagione. Il vantaggio dei Raiders è durato la bellezza di 13 secondi, e dopo il PAT di Walsh i Vikings riprendono in mano la partita: 20-14.

Cordarrelle Patterson Minnesota Vikings
I Raiders hanno 1:35 per rispondere ma sono ancora scossi dal ritorno di Patterson e vanno al punt dando ai Vikings un altro drive offensivo. La squadra di Mike Zimmer, senza forzare, arriva a distanza da FG ma Blair Walsh da 53 yard allo scadere non centra il bersaglio. Si va a riposo con Minnesota in vantaggio di 6.

L’inizio del secondo tempo è ben poco interessante e le squadre vanno al punt.
I Raiders guadagnano a piccoli passi due primi down e arrivano fino a metà campo, ma la difesa avversaria inizia a far sentire un po’ di pressione su Carr fino a mettere a segno un altro sack con Linval Joseph che porta ad un terzo e 20 che Carr non converte. A vedere le tracce corse da tutti i ricevitori nero-argento non ce n’è uno che fosse più profondo di 10-12 yard.
Carr completa per Olawale che viene fermato dopo 8 yard. King va al punt che Marcus Sherels riporta 9 yard fino alle proprie 19.

Khalil Mack ha Bridgewater tra le sue grinfie ma ancora una volta il QB sfugge al sack e si libera della palla. In chiusura di un noiosissimo terzo quarto Bridgewater sfugge ad un altro sack e sfruttando il posizionamento sbagliato della difesa guadagna 18 yard.
All’inizio di ultimo quarto Norv Turner chiama 4 corse di Peterson; le prime tre portano a guadagni di 13, 8 e 15 yard anche grazie ai placcaggi mancati dalla difesa, l’ultima corsa porta a una perdita di 2 yard. Peterson guida la NFL sia nella categoria “corse da 10+ yard” sia in quella “corse per perdita di yard” ad indicare che non ci sono mezze misure. Aldon Smith lascia sul posto il RT T.J. Clemmings e mette a segno un altro sack che manda in stallo il drive degli ospiti.
Dopo che Peterson guadagna solo 8 yard sul terzo e 18 Blair Walsh si schiera per un FG da 39 yard che viene bloccato da Keith McGill.

I Raiders non sfruttano l’occasione e in tre giochi rendono palla ai Vikings. Il punt da 50 yard di King viene riportato da Sherels appena fuori dalle 20.
I Vikings sfruttano la nuova occasione concessa da Oakland e consumano più di 5 minuti prima di calciare il FG da 34 yard che porta il risultato sul 23-14. Nel drive è da sottolineare un placcaggio fallito di Nate Allen che permette a Stefon Diggs di trasformare un passaggio corto in una ricezione da 37 yard.

Con poco tempo a disposizione e due segnature da recuperare i Raiders abbandonano le corse e si affidano a Derek Carr. Inizialmente il QB distribuisce bene palla senza forzare. Rivera per 5 yard, Cooper per 17, Crabtree per 22, Murray per 8, Roberts per 5. Inutile dire che i Vikings concedono ricezioni corte per proteggere il profondo. Carr sfrutta un varco e corre fino alle 11 di Minnesota, poi cerca Andre Holmes in end zone. Il WR, ben coperto dal solito Terence Newman, non riesce a controllare la palla e il CB mette a segno l’intercetto che chiude la partita.

Ai Vikings basterebbe conquistare un primo down per inginocchiarsi, ma Adrian Peterson con un cambio di direzione sfugge a Neiko Thorpe e si fa tutte le 80 yard che lo separano dalla end zone. E’ il TD del 30-14.
Nel tentativo di rendere meno amara la sconfitta Carr regara qualche ricezione a Rivera e Olawale ma il tempo si esaurisce a 10 yard dalla end zone.

CONCLUSIONI

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La difesa dei Vikings è forte. Di questa squadra non parla nessuno ma è molto interessante e anche questa volta ha confermato la sua solidità. La forza di Minnesota è Adrian Peterson e la difesa, ma Bridgewater è bravissimo a non forzare i lanci, sa sfuggire alla pressione e lanciare in tribuna quando serve. I Vikings sono la rivelazione silenziosa di questa stagione, la squadra che vince tra l’indifferenza dei media.

Adrian Peterson Minnesota Vikings

La difesa ha coperto bene le armi a disposizione di Derek Carr, impedendo per quasi tutta la partita al QB nero-argento di tentare lanci lunghi. Lo ha forzato a lanciare corto ed ha sfruttato la grande mobilità e la bravura nei placcaggi dei giocatori, attenti soprattutto a non concedere yard dopo la ricezione.

I Raiders hanno fatto un salto indietro e sono stati raggiunti al secondo posto nella Division dai Kansas City Chiefs, ora anch’essi in lotta per i due posti da Wild Card. La difesa ha marcato bene (tranne i TE – vedi drop in end zone di un dimenticato Kyle Rudolph) e messo pressione al QB avversario, ma ci son stati tantissimi errori di posizionamento e sugli angoli di placcaggio che hanno permesso a Adrian Peterson di correre per oltre 200 yard.

Dopo un inizio brutto i Raiders si erano rimessi in carreggiata ribaltando il risultato sul finale del primo tempo, con la consapevolezza di avere la palla in attacco all’inizio del secondo. E invece uno squib kick giocato malissimo ha permesso ai Vikings di spegnere gli entusiasmi dopo pochi secondi. La squadra è sembrata piatta per quasi tutta la partita, nessuna scintilla a parte i due lanci lunghi per Cooper e Holmes. Murray ha faticato a trovare il ritmo visto che è stato coinvolto molto poco e non ha potuto aiutare la squadra come sarebbe stato necessario per costringere la difesa ad avvicinarsi alla LOS e aprire spazi sul profondo per Cooper e gli altri ricevitori.
In definitiva, come si dice in questi casi, i Silver & Black sono stati outcoached and outplayed…

STATISTICHE

Teddy Bridgewater ha fatto il compitino ed era tutto quello che gli era richiesto fare: 14/22 per 140 yard e 1 TD.
Non c’è stato un ricevitore protagonista, nessuno ha toccato palla più di due volte. Stefon Diggs è stato invisibile ma grazie al placcaggio mancato di Nate Allen ha raggiunto 46 yard con due ricezioni.
Adrian Peterson ha corso 26 volte per 203 yard (7.8 di media) e 1 TD e anche se eliminassimo dal totale la corsa da 80 yard rimarrebbero comunque 123 yard (4.9 di media).

Derek Carr non ha trovato spazi e in un paio di occasioni ha forzato troppo. Il QB ha concluso con 29/43 per 302 yard, 2 TD e 2 INT.
Latavius Murray come detto è stato usato troppo poco: 12 corse per 48 yard (4.0 di media).
Amari Cooper con 5 ricezioni per 79 yard continua ad accumulare yard ma questa volta i Vikings lo hanno limitato impedendogli di esprimersi al meglio dopo la ricezione.
Le penalità hanno contribuito ad affossare i Raiders: 8 per 82 yard contro le 3 per 15 yard dei Vikings.
Nei terzi down meglio i Raiders con il 50% di conversioni (7 su 14) contro il 36% dei Vikings (4 su 11)

LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Il discorso dell’head coach Mike Zimmer nello spogliatoio dopo la vittoria e la sua conferenza stampa post-partita.
Conferenza stampa di Jack Del Rio e di Derek Carr.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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