[NFL] Week 5: I Bengals vincono per un “palo” (Seattle Seahawks vs Cincinnati Bengals 24-27)

I Cincinnati Bengals piegano 27-24 in overtime i Seattle Seahawks e per la terza volta nella loro storia restano imbattuti dopo cinque gare di campionato (per gli amanti dei corsi e ricorsi storici, l’ultima volta fu nel 1988, stagione in cui le Tigri arrivarono poi al Superbowl).
I Seahawks perdono invece una buona chance di restare in scia ad Arizona nella NFC West e subiscono un k.o. che potrebbe avere conseguenze importanti nel prosieguo della stagione, anche perché arrivato al termine di un match che gli ospiti avevano ampiamente in mano.

I Cincinnati Bengals hanno portato a casa una doppia W conquistata grazie ad una difesa addirittura superlativa nell’ultimo quarto e nei supplementari, ad un Dalton che nel finale ha letteralmente trascinato il team dell’Ohio al successo e… alla rotazione terrestre. Si perché per spiegare l’atto decisivo del match: il field goal di Nugent che durante i supplementari ha colpito il palo poi è entrato regalando il successo ai padroni di casa, si è scomodato addirittura un famoso astrofisico, tal Neil DeGrasse Tyson, che ha sostenuto che a causa della rotazione terrestre e del cosiddetto “effetto Coriolis” la palla in volo abbia subito una leggera deviazione verso destra che le ha permesso di colpire il palo anzichè uscire.

Venendo a spiegazioni un po’ più legate al football, in realtà Cincinnati ha avuto il grande merito di crederci fino in fondo nonostante abbia iniziato l’ultimo quarto sotto di diciassette punti. Il secondo attacco della NFL è partito a razzo, poi si è bloccato, ma negli ultimi quindici minuti di football ha travolto una difesa solidissima (non per nulla a sua volta la seconda nella NFL) con Dalton che si è confermato di gran lunga il miglior quarterback nello spicchio finale delle partite in questo 2015 (il suo rating nel quarto conclusivo dei match è uno spaventoso 154,7 frutto di 22 completi su 29 per 347 yard e 4 mete).

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Andy Dalton - Seattle Sahawks vs Cincinnati Bengals

Fra i suoi receiver è partito benissimo il fuoriclasse A.J. Green (che chiuderà con 6 ricezioni per 78 yard), poi però sono venuti fuori Sanu (5-69) e soprattutto l’astro nascente Eifert (8 ricezioni, 90 yard e due mete) che sta finalmente dimostrando che la prima scelta spesa per lui due anni fa non è stato uno spreco.

Giornata da dimenticare invece per il runner Jeremy Hill che ha portato a casa appena 18 yard, mentre molto meglio ha fatto il veterano Bernard che alle 80 yard corse in 15 portate ne ha aggiunte anche 21 su ricezione. Per buona parte del match invece la difesa onestamente non ha brillato: Wilson è stato contenuto piuttosto bene, ma le duecento yard corse da un attacco orfano di Lynch non sono giustificabili, con il tackle Peko ad esempio in perenne balia degli attaccanti ospiti. Però, improvvisamente, nel quarto finale, i ragazzi di coach Paul Guenther hanno cambiato registro e, soprattutto i linemen Atkins e Dunlap, autori di tre sack e otto hurries ai danni di Wilson, sono stati un vero incubo per la linea ospite.

Seattle arrivava invece ad un match importante per la sua stagione con tanti punti interrogativi, quasi tutti in attacco. La perdurante assenza di Lynch, k.o. per un guaio muscolare al polpaccio, e i problemi palesati dalla linea di attacco erano un bel rebus contro un team che ha soprattutto nella linea difensiva il suo punto di forza. Invece il sostituto di Lynch, l’undrafted free agent Thomas Rawls ha disputato un grandissimo match in cui ha portato a casa 169 yard, facendo segnare la miglior prestazione stagionale in una singola partita della NFL per un runner (e addirittura era dal 2006 cioè dai tempi di Shaun Alexander che un portatore di palla dei Seahawks non correva così tanto) e la linea, in cui ha brillato particolarmente la guardia Sweezy, ha tutto sommato protetto abbastanza bene Wilson.

Thomas Rawls - Seattle Sahawks vs Cincinnati Bengals

Il tutto a onor del vero, ha funzionato bene per tre quarti poi, come detto, sono saliti in cattedra Atkins e Dunlap e sono iniziati i dolori. Anche Russell Wilson ha giocato un buon match, tenendo conto della pressione che gli ha portato la difesa di casa. Vero, ha completato solo 15 passaggi, ma per 213 yard con Baldwin (3 palle catturate per 70 yard) e Kearse (2-38 più una meta) in qualità di terminali più efficienti. Certo, analizzando la stagione di Seattle fin qui, non si può non notare la clamorosa latitanza di Jimmy Graham: il tight end che a New Orleans era un giocatore praticamente immarcabile, non ha ancora assolutamente trovato il feeling con Wilson (ed anche il match di Cincinnati non ha fatto eccezione) e finora è un clamoroso “bust”.

In realtà poi sul banco degli imputati per lo stop in casa dei Bengals ci è finita anche la (giustamente) tanto celebrata difesa. Alle buone prove del linebacker K. J. Wright, e dell’end Bennett ha infatti fatto da contraltare un secondario che ha subito in modo sorprendente il gioco aereo dei Bengals, soprattutto con la coppia Cary Wiliams e Chancellor. Il primo ha concesso 5 catch per 73 yard e un touchdown, mentre il secondo ha fatto pure peggio con 9 ricezioni concesse per 102 yard. E le cose più clamorose per il reparto noto come Legion of Boom, sono stati gli errori di placcaggio uniti a quelli sulle coperture, che ad esempio hanno consentito al tight end Eifert di segnare ben due mete al centro della difesa.

Venendo alla cronaca del match, come detto la partenza dei Bengals è stata veramente a razzo: soprattutto grazie ai lanci di Dalton in appena sette giochi le Tigri percorrevano ben 86 yard, metà delle quali grazie alla bomba ricevuta da Marvin Jones, poi la ciliegina del drive era il lancio in meta al tight end Eifert.
La risposta di Seattle non si faceva attendere e se Cincinnati aveva soprattutto puntato sul passing game, Seattle optava per il gioco sulla terra: Rawls portava la palla quattro volte per 34 yard, cui si aggiungevano le portate di Wilson (9 yard) e Smith (3) e i Seahawks arrivavano così fin sulle 30 avversarie. Da qui però Russell Wilson decideva di stringere i tempi e lasciava andare il braccione trovando Kearse per la meta del 7-7.

Cincinnati Bengals defensive end Carlos Dunlap

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I padroni di casa sembravano poter mettere nuovamente la freccia sul drive seguente, quando un ispiratissimo Dalton trovava Green che si involava per un touchdown da 72 yard, ma la penalità di holding a Whithworth vanificava la gran giocata. Nel resto del primo quarto e nella prima metà del secondo non succedeva più molto, con le penalità ed un paio di sack che rovinavano un drive a testa. Poi era ancora Cincinnati ad illudere i tifosi; sì illudere perché grazie ad un paio di penalità, a due buoni lanci di Dalton a Bernard e a Green (su cui intanto si era spostato in pianta stabile Sherman) e a una buona corsa dello stesso Bernard, subentrato ad un inefficace Hill, i locali arrivavano fin sulle 21 di Seattle.
Da qui Dalton faceva partire un gran lancio ancora per Green, ma stavolta la safety Thomas faceva buona guardia ed intercettava l’ovale.

Sul rovesciamento di fronte si metteva in funzione alla grande anche Wilson che completava cinque passaggi su sei per 76 yard e permetteva ad Hauschka un field goal facile facile dalle 6. In avvio di terzo quarto però Cincinnati restituiva il favore a Seattle: Wilson pescava con un lancio lungo Baldwin che veniva fermato sulle 16 dei Bengals, poi provava a servire Graham, ma Adam Jones leggeva alla perfezione le intenzioni del regista ospite e restituiva il pallone al suo attacco.
Due incompleti di un Dalton in netta flessione facevano naufragare la serie del team di casa poi, nel giro di due minuti, la partita sembrava prendere decisamente la via di Seattle: dapprima Rawls trovava un corridoio sulla destra del suo attacco e si involava per una galoppata da 69 yard e la meta del 17-7, poi, poco dopo, il runner dei Bengals Burkhead perdeva l’ovale sul placcaggio di uno scatenato Bennett, e la palla veniva recuperata dal linebacker Wagner che la riportava in meta. La situazione dei Bengals sembrava disperata anche perché nei due drive seguenti i padroni di casa chiudevano appena un down.

Improvvisamente però come se avesse sentito suonare la sveglia dall’avvio del quarto conclusivo, la difesa di Cincinnati diventava devastante e nonostante avesse avuto due situazioni favorevoli, un terzo e due e un terzo e quattro, Seattle doveva “puntare” due volte. Dopo il primo calcio, Dalton e compagni ripartivano dalle 33 ospiti grazie all’eccellente ritorno di Jones e tre ottime corse di Bernard facevano da preludio al lancio, fotocopia di quello del primo quarto, di Dalton a Eifert: palla nel cuore della difesa di Seattle e meta.
Poi era Sanù ad ergersi a protagonista con quattro ricezioni praticamente consecutive. I Bengals arrivavano così fin sulle 5 di Seattle, dove Dalton stesso si incaricava personalmente di mettere sul tabellone altri sei punti.

Russell Wilson - Seattle Seahawks vs Cincinnati Bengals

Sotto di tre a tre minuti e mezzo dalla fine, Cincinnati aveva però bisogno di fermare subito l’attacco di Seattle, ed il sack di Atkins su Wilson era il gioco chiave per riavere l’ovale. Gli uomini di Marvin Lewis recuperavano così la palla poco prima del two minutes warning sulle loro 18. Le speranza di arrivare almeno al pareggio, venivano rinforzate prima da una penalità di pass interference contro Cary Williams, poi da una ricezione da circo di Eifert, che portava la palla sulle 20 di Seattle. Ancora una portata di Bernard da 6 yard, poi a 24 secondi dalla fine Dalton provava una corsa subito fermata.
Il problema era che Cincinnati non aveva più timeout, così Lewis mandava in campo in fretta e furia il field goal team che a tre secondi dalla fine impattava il punteggio sul 24 pari grazie al calcio dell’imperturbabile Nugent.

Il primo possesso dell’overtime era di Seattle che però per una penalità di Okung era costretta al punt. Sorte non migliore in realtà aveva anche la prima serie di Cincinnati, quindi i Seahawks avevano nuovamente il possesso, ma su un terzo e 8 arrivava il sack della coppia Dunlap-Lamur. Dopo il punt, il team di casa aveva palla quasi a metà campo ed erano sufficienti un bel passaggio a Eifert e due belle corse di Bernard per mettere Nugent in grado di calciare un field goal non proibitivo da 42 yard. La pedata del kicker da Ohio State non era perfetta, ma la gravità faceva il resto…

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