DeAndre Hopkins rilasciato dai Cardinals: e ora?

A distanza di qualche settimana dal draft di Kansas City, quando a DeAndre Hopkins è stato concesso di guardarsi attorno e cercare una trade (senza successo), gli Arizona Cardinals hanno finalmente rilasciato il loro primo violino offensivo. Ho scritto “finalmente” perché si parla della sua possibile partenza dalle ultime partite della scorsa Regular Season, con diversi esperti di mercato NFL che si sono esposti sin da febbraio tentando di capire quanto la squadra avrebbe guadagnato da un potenziale scambio. Vuoi per le richieste troppo alte di Arizona (si parlava addirittura di una 2ª), vuoi perché quest’anno nessuno – esclusa Baltimora con OBJ – ha speso tesori per i wide receiver, Hopkins si ritrova a piedi e alla ricerca di una squadra possibilmente da titolo.

L’ex Houston Texans, giunto nelle aride terre dell’Arizona 3 anni fa, ha completato 221 ricezioni per 2696 yard di guadagno su passaggio, con un AVG (yard per reception) di 12.2 e 17 touchdown, giocando 35 partite in totale. Le 15 gare saltate nelle ultime due stagioni sono la conseguenza di infortuni (al tendine durante la sconfitta contro i Packers il 28 ottobre 2021 e al legamento mediano collaterale contro i Rams il 13 dicembre 2021) e di una squalifica di 6 giornate, scontate ad inizio stagione 2022, per aver violato la politica antidoping della NFL. Ormai Over-30, Hopkins rappresenta uno dei migliori WR in circolazione da anni, capace di completare 7 stagioni consecutive con almeno 950 yard di guadagno – di cui 6 sopra le 1100 e 3 sopra le 1400 – mostrando tutte le sue abilità Élite nel cruciale ruolo del ricevitore di riferimento. Oltre a numeri che parlano da soli, un’infinita serie di ricezioni a dir poco spettacolari (3°&8 in un Dolphins vs Texans per citarne una irreale, per non parlare del 1°&10 a 10 secondi dal termine per il TD della vittoria dei Cardinals contro i Bills in week 10 nel 2020, col N°10 triplicato in endzone ma comunque infermabile) lo rendono un’arma letale per le difese avversarie.

Perché allora i Cardinals hanno scelto di liberarlo? Semplicemente perché la squadra verrà ricostruita e, avendo ottenuto da Houston la loro prima scelta al draft 2024, tentare di accaparrarsi giocatori come Caleb Williams (QB da USC, molti lo definiscono una copia di Mahomes) e Marvin Harrison Jr. (WR da Ohio State) permetterebbe alla franchigia di ripartire da una base potenzialmente più che solida. Se dunque l’obiettivo sarà accaparrarsi almeno uno di questi due giocatori, accettando di tankare nella stagione che partirà a settembre, un giocatore come DeAndre Hopkins sarebbe solo che sprecato.

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Oltre oceano si parla da mesi di due squadre che, come squali affamati, girano attorno alla preda prelibata non appena sentita quella goccia di sangue in acqua: sto parlando dei Buffalo Bills e dei Kansas City Chiefs. Ambedue con altissime aspettative, accaparrarsi un giocatore del genere renderebbe il loro Offense il migliore della lega (sulla carta). Buffalo arriva da una stagione amara, cominciata con l’obiettivo del Super Bowl e conclusa nella debacle sotto la neve tra le mura amiche contro i Bengals. Già sul finire della stagione regolare si intravedevano i limiti della squadra allenata da Sean McDermott, poi mostrati alla luce del sole nel Wild Card game contro i Dolphins e nel Divisional contro i Bengals, vincitori per 27 a 10. Oltre al top WR1 Stefon Diggs  (1429 yard e 11 TD) e Gabe Davis (836 yard e 7 TD), il WR più efficace è stato il neo-Indianapolis Colts Isaiah McKenzie con 423 yard di guadagno. Al draft il GM Brandon Beane è andato dritto verso il TE Dalton Kincaid (Utah) con la pick N°25 assoluta, ragazzo da affiancare all’altro TE Dawson Knox, reduce da una stagione da 517 yard e 6 TD. Complessivamente Josh Allen è già fornito di ottime armi e aggiungere DeAndre Hopkins a questo gruppo sarebbe quella ciliegina che renderebbe più imprevedibile la loro strategia offensiva. Quell’imprevedibilità che è costantemente ricercata dai coach NFL per sorprendere, e scardinare, le difese avversarie. Osservando l’AFC oggi metterei Buffalo come 3ª/4ª forza dietro a KC e Cincinnati ma, se dovesse arrivare l’ex Cardinals, il suo potenziale offensivo potrebbe fare la differenza. Diversa la questione per i Chiefs che, al contrario dei Bills, sono stati quasi dimenticati dai commentatori e analisti NFL statunitensi esattamente un anno fa, con qualcuno che li dava addirittura per spacciati in division e fuori dai Play Off. La riposta della squadra di Patrick Mahomes e Andy Reid è stata abbastanza chiara, trasformando quella che doveva essere una stagione di transizione in un percorso coronato dalla vittoria al Super Bowl. Siamo chiari: la stagione, per certi versi, è effettivamente stata di transizione: oltre all’addio di Tyreek Hill, Kansas City ha sfruttato Free Agency e Draft per ringiovanire e migliorare l’intero reparto difensivo, operazione che è proseguita anche in questa Off Season. Mahomes ha potuto sfruttare un gruppo di wide receiver complessivamente buono, guidato da JuJu Smith-Schuster con 933 yard ma soli 3 TD e Marquez Valdes-Scantling con 687 yard e 2 TD, ma privato di Mecole Hardman per più di mezza stagione. A loro va aggiunto Kadarius Toney (arrivato in deadline a novembre) e il TE Travis Kelce, leader con 110 ricezioni, 1338 yard e 12 TD. Dei ricevitori sopra citati, JuJu e Hardman non sono stati rifirmati dal GM Brett Veach e il gruppo di WR attualmente sotto contratto è molto giovane, praticamente una scommessa: ragazzi come Toney, Skyy Moore, il rookie Rashee Rice e Justyn Ross hanno un grande potenziale ma, per quanto il loro HC sia un genio come Andy Reid, la mancanza di esperienza può giocare brutti scherzi. Ed è proprio l’esperienza di Hopkins che può fare al caso dei Chiefs: un WR1 alla ricerca del primo anello e che possa dare il tempo necessario ai più giovani per crescere gradualmente.

Oltre a queste due franchigie si è parlato recentemente anche di Cleveland e New England. Per i Browns, che già hanno a disposizione un ottimo reparto offensivo, formare una coppia DeAndre Hopkins-Amari Cooper sarebbe ottimo, per usare un eufemismo. Le conseguenze resteranno però legate alle prestazioni di Deshawn Watson: il QB, rientrato a metà stagione dopo la squalifica della NFL, è stato un lontano ricordo di quello visto a Houston ma, se dovesse tornare ai livelli dei Texans e ritrovare il suo ex compagno di squadra Hopkins, Cleveland diventerebbe una franchigia dal grande potenziale. Come per i Cleveland Browns, anche la stagione di New England ruota attorno al proprio QB. Premesso che i Patriots non gli hanno offerto un parco ricevitori invidiabile, Mac Jones non ha dimostrato chissà quali grandi abilità e le voci di una sua partenza non hanno tardato a farsi sentire negli scorsi mesi. Il reparto ricevitori non è a livello di Buffalo, KC o Cleveland, nonostante gli arrivi in FA di JuJu Smith-Schuster e Mike Gesicki, e complessivamente risulta difficile vedere NE come una contender/pretender la prossima stagione a prescindere dall’eventuale arrivo di Hopkins.

Non avendo purtroppo una sfera di cristallo non posso dirvi dove finirà DeAndre Hopkins ma, se dovesse giocare con Allen o Mahomes, il divertimento sarebbe assicurato!

Fonti
Miami-Houston, catch Buffalo-Arizona, catch, 13:02 del video
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Filippo Manzoni

Ex arbitro di calcio nella bergamasca, ho scoperto la cultura sportiva americana e me ne sono innamorato. Tifoso dei Phoenix Suns, malato dei Kansas City Chiefs e di NFL.

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2 Commenti

  1. Il terrore di scrivere degli Steelers corre sul filo! Eppure eppure! Arriverà il momento, anche prima di quanto pensiate, che sarete costretti a parlarne! E pure per un sacco di tempo!
    #SteelersFootball

    1. Forse gli Steelers non sono citati perchè non ci sono fonti che accostano il giocatore alla squadra di Pittsburgh. Poi del futuro non c’è certezza.

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