[NCAA] Il riassunto della seconda settimana NCAA

Una seconda giornata di college football senza particolari scossoni di classifica quella appena andata in onda ma che ha messo in evidenza qualche problema nella SEC, le cui rappresentanti sono da molti considerate come squadre che potrebbero tranquillamente competere con alcune franchigie NFL. Certo, siamo solo alla seconda week e mancano tantissime partite da giocare ma come dichiarato da qualche addetto ai lavori in preseason, la SEC quest’anno potrebbe perdere lo scettro di regina delle conference.

I due esempi lampanti di questa settimana sono la sconfitta casalinga di Arkansas contro una Toledo veramente messa bene in campo e la vittoria in rimonta risolta solo all’overtime di Auburn contro Jacksonville State, squadra di FCS. La sconfitta per Auburn avrebbe potuto generare dei cataclismi non solo all’interno del ranking o della conference ma grazie al maggior talento ed una buona dose di fortuna, Gus Mahlzan per adesso ha salvato capra e cavoli.
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Nella parte alta del ranking le tre posizioni di testa non subiscono variazioni con Ohio State, Alabama e TCU che si liberano agevolmente delle dirette avversarie mentre Michigan State passa dal quinto al quarto posto grazie alla vittoria nel match clou della giornata contro Oregon e prende il posto di Baylor che vince ma subisce troppi punti (31) contro Lamar, anche questa università di FCS. Scalano il ranking invece, USC a valanga contro Idaho, Georgia che regola Vanderbilt, Florida State contro South Florida e Notre Dame che vince soffrendo contro Virginia ma deve registrare l’infortunio alla caviglia del QB Malik Zaire che salterà tutta la stagione e che ridimensiona così i sogni di gloria dei Fighting Irish.

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Altra vittoria convincente di Clemson contro Appalachian State e di UCLA in casa di UNLV; nell’altro big match della settimana invece, LSU sconfigge ed estromette dal ranking Mississippi State, insolitamente spuntata in attacco mentre continua a sorprendere BYU che dopo aver rimontato Nebraska nella week 1, rimonta anche Boise State negli ultimi minuti di partita ed entra di prepotenza in classifica. Vince in rimonta anche Oklahoma contro Tennessee al secondo overtime ed infine vittorie per Texas A&M su Ball State, Ole Miss che si diverte in casa di Fresno State, Georgia Tech in trasferta contro Tulane e Northwestern che vince agevolmente in casa contro EIU.

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Oregon vs Michigan State 28-31

Dopo solo due giornate di football è impossibile fare pronostici su chi possa vincere il titolo nazionale; al contrario però possiamo già dire chi è che non lo vincerà. I Ducks visti sabato sembrano parenti lontani della squadra ammirata l’anno scorso. Certo, direte voi, mancano tanti pezzi importanti, primo fra tutti Mariota ma a parte questo i ragazzi di Mark Helfrich hanno messo in mostra una serie di errori di distrazione e di superficialità che non si erano mai visti in quel di Eugene. Nonostante questo ha rischiato anche di portare a casa la vittoria complice anche la capacità degli Spartans di complicarsi la vita. Alla fine però è stata la maggiore esperienza della squadra di casa a prevalere in una sfida che, punteggio a parte, è stata di un livello tecnico assolutamente al di sotto delle aspettative.

Oregon-vs-Michigan-State

I presupposti per una sfida stellare c’erano già dopo soli 5 minuti di gioco quando prima Freeman, con una corsa di 2 yard e poi Price, grazie ad un passaggio di Cook per 12 yard, portavano il punteggio sul 7 pari. Dopo quest’inizio al cardiopalma, tuttavia la partita inizia a rallentare con le difese che la fanno da padrone anche se Michigan State riesce a passare in vantaggio ad inizio secondo quarto con Burbridge ben imbeccato da Cook e con il primo tempo che si chiude con il più 7 degli Spartans.
Al rientro dagli spogliatoi Oregon sembra essere scesa in campo più concentrata e prima riesce a bloccare l’attacco di Michigan State e poi nel punt successivo raddrizza l’incontro grazie al ritorno di 81 yard di Addison dopo una corsa pazzesca. Gli Spartans però sono una squadra che non molla mai la presa e nel drive seguente passa nuovamente in vantaggio grazie alla corsa di 6 yard di Scott e dopo aver fermato Vernon Adams si va sul più 10 per via del fg segnato da Geiger.

Con l’ultimo quarto da giocare i Ducks si buttano in avanti alla disperata ed accorciano le distanze con una corsa personale del QB in maglia bianca ma la difesa, completamente in bambola, nel drive successivo si dimentica di Scott che corre indisturbato per 38 yard ed allunga nuovamente. Negli ultimi tre minuti la squadra ospite si porta ancora sul meno 3 con Marshall ma ormai è troppo tardi e Michigan State può dare il via ai festeggiamenti.

LSU vs Mississippi State 21-19

Non è bastato un Dak Prescott da 335 yard, 1 td pass e un td personale su corsa per avere la meglio su LSU; per abbattere Leonard Fournette infatti, non sarebbe bastato neanche l’esercito e così, questa sfida attesissima che vedeva contrapposte due potenziali candidate ai playoff, si risolve grazie alle giocate del singolo e grazie alla compattezza di una difesa che ha tenuto a bada uno dei migliori attacchi della scorsa stagione.
Per LSU, che non è scesa in campo nella prima giornata a causa dell’annullamento per una tempesta di fulmini, questa vittoria assume dei contorni ancora più importanti perché giocata in casa di una diretta rivale, non solo per la division ma anche perché si trattava della prima partita stagionale per i Tigers. I Bulldogs invece non sono riusciti a concretizzare le tante yard ammassate ed hanno evidenziato, così come nella prima partita, una certa difficoltà nell’andare a segno, cosa che non era mai capitata nella stagione passata.

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La partita inizia contratta con una fase di studio dove le difese prevalgono e le due squadre non riescono a superare la propria metacampo. A spezzare la monotonia però ci pensa il RB con la maglia bianca #7 che prima porta in vantaggio i suoi con una corsa in situazione di goal line e poi si ripete proprio a ridosso della fine del primo quarto con una galoppata di 26 yard. La squadra di Dan Mullen è frastornata non solo per questo uno-due micidiale ma anche perché non riesce ad organizzare un attacco che sappia allargare le maglie avversarie anche se si affaccia timidamente alla redzone avversaria sul finire del primo tempo quando Graves mette i primi tre punti a referto con un fg da 43 yard.

Ancora Graves infila l’ovale tra i pali ad inizio terzo quarto ma proprio nel momento che sembra più favorevole alla squadra di casa ecco che Fournette punisce ancora la difesa di Miss State concludendo in endzone una corsa di 18 yard e mettendo a segno il terzo td personale. Dak Prescott ci prova in tutti i modi a suonare la carica per i suoi compagni ed in parte ci riesce perché all’inizio dell’ultimo quarto si porta la squadra in spalla ed accorcia grazie ad una corsa personale in td. A questo punto sono i Tigers ad aver paura del ritorno dei Bulldogs e questa paura si materializza quando, ancora il QB #15, trova Wilson smarcato che segna il punto del -2. Quando manca 1.31 all fine della partita, Miss State addirittura ha in mano o meglio sul piede di Bell il pallone di quella che sarebbe un incredibile vittoria ma il #40 sbaglia dalle 52 yard consegnando la vittoria ad LSU.

Oklahoma vs Tennessee 31-24

Una partita vietatissima ai deboli di cuore quella andata in onda al Neyland Stadium di Knoxville, TN e che rappresentava una delle sfide di cartello della seconda giornata. Dopo un grande recupero, difficilmente pronosticabile per come si era sviluppata la partita, hanno prevalso i Sooners, indubbiamente la squadra che ci ha creduto di più e che non ha mai mollato neanche quando ormai era data per spacciata. La squadra di Bob Stoops ha dimostrato ancora una volta di essere una formazione molto indigesta per il loro carattere mai arrendevole; insomma le squadre della BIG XII ma non solo, sono avvisate.
Dall’altra parte invece, i Vols hanno di che ricriminare, contro loro stessi naturalmente, per una vittoria che avevano li a portata di mano e che sarebbe stata prestigiosa anche perché poteva fargli fare un gran balzo in avanti nel ranking.

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La partita, sopratutto nel primo quarto, è un monologo di Tennessee che tiene in mano il pallone per molto più tempo degli avversari ed al primo drive utile mette a segno i primi tre punti con un calcio di Medley per 19 yard. Oklahoma, nei due drive successivi in cui ha palla in mano, non riesce neanche a superare le proprie 10 yard a riprova che la difesa dei Vols è asfissiante e non lascia spazio di manovra mentre l’attacco guidato da un Dobbs molto concreto allunga la forbice con un td di Malone proprio su passaggio del QB in maglia arancione sul finire del primo quarto.

Nel secondo quarto la musica non cambia ed è sempre la squadra di casa a dominare andando ancora a segno con una corsa personale di Dobbs prima che i Sooners si affaccino nella metà campo avversaria per la prima volta mettendo a segno un calcio da 43 yard con Seibert. La sfida continua senza particolari sussulti con Tennessee che sembra accontentarsi e che non spinge più di tanto ma nel contempo limita l’attacco avversario fino a che non si arriva a metà dell’ultimo quarto dove una scossa attraversa tutta la squadra di Oklahoma; con due drive lunghissimi infatti si mette in moto Mayfield che prima trova Perine in endzone e poi a 40 secondi dalla fine trova l’insperato pareggio con un passaggio da 5 yard per Shepard.

Il pubblico è ammutolito e si va all’overtime dove alla corsa di Hurd per Tennessee risponde subito Mayfield che si incarica personalmente di varcare la endzone dei Vols. Si materializza così il secondo overtime con il primo possesso di Oklahoma che completa la rimonta con la premiata ditta Mayfield-Shepard con un passaggio da 18 yard; Tennessee avrebbe l’occasione per allungare la sfida ma Dobbs, nel disperato tentativo di pareggiare l’incontro, si fa intercettare chiudendo così una sfida infinita e bellissima.

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Seconda settimana anche per quanto riguarda la corsa all’Heisman Trophy che, come si poteva facilmente immaginare, subisce delle modifiche importanti sopratutto nella top ten. In queste prime settimane infatti vedremo molti ricambi al comando della classifica perché le squadre sono ancora in fase di assestamento ed i giocatori devono trovare una certa continuità di rendimento.
Al primo posto infatti balza Nick Chubb che, nonostante non abbia messo a segno nessun td, si è comunque distinto nella vittoria di Georgia contro Vanderbilt grazie a 189 yard su corsa e 13 yard ricevute.

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Nick Chubb, runningback di Georgia

Entra direttamente al secondo posto in classifica un altro RB e cioè Derrik Henry, protagonista della vittoria di Alabama contro Middle Tennessee con i suoi tre td su corsa mentre guadagna un posto in classifica Cody Kessler, QB di USC, che in casa di Idaho esagera, mettendo a referto ben 410 yard e tre td pass con una percentuale mostruosa di completi (89%).
Scende di qualche posizione Ezekiel Elliott che, per la seconda volta consecutiva, supera il muro delle 100 yard su corsa, a cui aggiunge 3 td e chiude la top ten Trevor Boykin che nella vittoria contro SFA mette in fila numeri simili alla scorsa settimana con 285 yard, 4 td ed un intercetto.

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Tornate ad inizio pagina per i Ranking AP e Coach.

Come saprete la classifica valida per i playoff NCAA arriverà a partire dal 3 novembre, quindi dobbiamo accontentarci della classifica AP e di quella dei Coach.

2015 NCAA College Football Polls and Rankings for Week 3 coach

2015 NCAA College Football Polls and Rankings for Week 3 ESPN

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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