Uno sguardo al 2020: Jacksonville Jaguars

Una stagione disastrosa spalanca una porta incantata sul futuro: una sola vittoria e il peggior record in NFL regalano ai Jacksonville Jaguars la prima scelta al Draft nell’anno più importante.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo che il treno Blake Bortles è deragliato fuori stazione, passando da quel Championship sfiorato nel 2017 al 5-11 dell’anno successivo, e che l’esperimento Nick Foles è fallito sciaguratamente nella scorsa annata, la stagione dei Jaguars aveva un solo obiettivo da soddisfare: raggiungere la prima scelta nel prossimo Draft e assicurarsi, a meno di clamorose e inaspettate sorprese, l’arrivo di Trevor Lawrence in città. Una franchigia che dal 2008 a questa parte ha raggiunto un record in positivo una sola volta non può privarsi dell’occasione di portare a Jacksonville il quarterback più ambito degli ultimi anni.

…E COM’È ANDATA

Missione compiuta per i Jaguars, che sperano di ricordare il prossimo 29 aprile in quel di Cleveland come il giorno che ha svoltato il loro futuro, possibilmente a lungo termine. L’avvio di stagione è stato certamente dei più inaspettati, con la vittoria all’esordio contro i Colts, poi sono arrivate la bellezza di quindici sconfitte consecutive a ribaltare completamente la situazione. Un 1-15 delirante, peggior risultato nella pur breve storia della franchigia, a tratti imbarazzante, ma che può legittimamente promettere una svolta nel futuro di Jacksonville. Per tutti a eccezione di Gardner Minshew e Jake Luton, i giovani mal capitati che si sono scambiati il timone dell’attacco dei Jaguars – va detto, senza grandi meriti – nel 2020.

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COSA HA FUNZIONATO…

Difficile, ma non impossibile trovare qualche lato positivo anche in una stagione tanto disastrosa nei risultati. La gemma del 2020 in casa Jaguars risponde al nome di James Robinson: il rookie è diventato il quarto di sempre – dopo Dominic Rhodes, LaGarrette Blount e Philip Lindsay – a superare quota 1.000 rushing yard (1.070) nella stagione d’esordio da undrafted. Robinson ha toccato le 4.5 yard a portata e aggiunto 344 receiving yard e 10 touchdown in tutto, dei quali sette di corsa, con due soli fumble a referto. Un rendimento eccezionale, che, in aggiunta al talentuoso parco ricevitori di Jacksonville, promette di regalare gioie anche nel prossimo futuro. A tal proposito, buono è stato anche l’impatto dell’altro rookie, Laviska Shenault, che ha collezionato 58 ricezioni su 79 target (73%), dieci giocate da almeno 20 yard e 5 touchdown. Considerata la complessa situazione tra i quarterback le 1.348 yard complessive tra DJ Chark e Keenan Cole, con dieci touchdown equamente suddivisi tra i due, possono lasciare soddisfatti. L’offensive line non ha deluso, anzi ha grandi potenzialità, ma con il nuovo gioiello Lawrence da proteggere sarà lecito attendersi prestazioni in crescita, soprattutto dai tackle Cam Robinson e Jawaan Taylor.

Qualche risvolto intrigante in ottica futura si può ritrovare anche guardando alla difesa. Joe Schobert si è confermato una macchina da tackle (141), ma ha anche aggiunto 2.5 sack, 10 tackle for loss, 4 pass deflected, 3 intercetti e 2 fumble forzati, in una stagione a tutto tondo. Al suo fianco importanti conferme sono arrivate da Myles Jack, ormai leader del reparto: i suoi numeri parlano di 118 tackle, 7.5 tackle for loss, 5 pass deflected e 2 fumble recuperati. Al di fuori del duo di linebacker e di qualche altro dato isolato, quali i 5.5 sack di Dawuane Smoot, non resta molto altro di positivo da segnalare in un reparto senz’altro giovane e di talento, ma che ha peccato di trascinatori e di uomini d’esperienza, dopo una offseason che ha portato a una ricostruzione pressoché totale.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

La stagione di Minshew non è stata disastrosa, almeno numericamente: 2.259 passing yard e 16 touchdown pass, con 5 intercetti e 4 fumble. La verità, però, è che bisogna inquadrare questo solido rating di 95.9 in otto sconfitte su nove partite giocate, delle quali soltanto due arrivate entro il possesso di scarto. Restano da ricordare almeno un paio di ottime partite, dal 19/20 con 3 touchdown pass nel successo all’esordio contro i Colts ai successivi tre lanci in end zone della sofferta sconfitta contro i Titans, ma poco altro. Coloro che si sono alternati al suo posto, però, allo stesso modo non hanno convinto. L’esperto Mike Glennon e il rookie Jake Luton hanno collezionato un totale di 1.696 passing yard, 9 touchdown pass e 11 intercetti in otto partite giocate. Tra i runningback il rendimento di Robinson è stato tanto esplosivo da monopolizzare il backfield: per yard su corsa a completare il podio sono Minshew (153) e Dare Ogunbowale (145), ma con totali ben più miseri. Tra free agency e Draft sarà necessario puntellare il roster anche tra i tight-end, visto che Tyler Eifert al momento non è stato confermato e, in ogni caso, il suo rendimento da 349 yard e 2 touchdown non è apparso sufficiente alla causa.

La scelta di Lawrence al Draft e qualche aggiunta mirata possono rimettere in sesto l’attacco, ma i Jaguars hanno necessità di un cambio di passo anche in difesa, in quello che per anni è stato il reparto trainante della franchigia. I quarterback avversari contro Jacksonville hanno banchettato per ben 4.231 yard e 34 touchdown pass, a fronte di 12 intercetti e appena 18 sack subiti. Il tutto è risultato in un rating di 105.6 in media, il terzo più alto in assoluto in NFL alle spalle di Lions (112.4) e Texans (109.6). Altissimo rendimento anche per i runningback che hanno fronteggiato questa difesa: 2.452 yard in 517 giocate (4.7 di media) e la bellezza di 23 touchdown su corsa. Più che analizzare le singole deludenti prestazioni nel reparto, però, è utile capire cosa serva per tornare in auge: un paio di rinforzi in secondaria, con un cornerback di valore che possa affiancare il talentuoso C.J. Henderson in futuro e una safety da inserire insieme a Jarrod Wilson, e un eccellente uomo di linea, per provare a sognare una nuova Sacksonville, com’era chiamata la difesa non più tardi di tre stagioni fa. Il salto nell’abisso dai 55 del 2017 ai 18 del 2020, infatti, è stato davvero troppo grande.

E ADESSO?

I Jaguars si sono mossi con maestria fin qui in offseason. All’addio di Doug Marrone, artefice del miracolo del 2017, ma con un record poi crollato a 12-36 nelle tre stagioni successive, ha fatto seguito l’arrivo del nuovo head coach Urban Meyer, all’esordio in NFL dopo una eccellente carriera da capo allenatore nei college, in particolare a Ohio State. Dopo qualche conferma eccellente, da Smoot a Sydney Jones, in free agency sono arrivati nuovi innesti importanti. Carlos Hyde offre solidità alle spalle di Robinson nel backfield, Shaquill Griffin regala un primo rinforzo di talento e qualità in secondaria, mentre Marvin Jones darà un’opzione ad alta produttività e di grande esperienza a Lawrence in uscita dal Draft. Il reparto, considerando anche l’arrivo di Philip Dorsett e auspicando la scelta di un tight-end nei round successivi al primo, è finalmente al completo e sarà fin da subito competitivo per l’uomo che può cambiare il futuro dei Jaguars.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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