[NFL] Super Bowl: Malcom Smith = MVP
Malcolm chi?!?!
Questa è stata la reazione media dei telespettatori all’annuncio del miglior giocatore del Super Bowl 48, il Most Valuable Player, più semplicemente noto come MVP.
Sì perché Malcolm Smith, numero di maglia 53, scelto al settimo giro nel 2011, non è proprio uno dei nomi di rilievo e più conosciuto dei Seattle Seahawks. Anzi.
È un linebacker che non gioca tutti i down al contrario ad esempio di un Bobby Wagner, ma domenica è stato il difensore più decisivo nella netta vittoria di Seattle, trovandosi due volte nel posto giusto al momento giusto.
Suo infatti l’intercetto, condito da ritorno di 69 yards in touchdown per il 22-0 a tre minuti dalla fine del primo tempo, che dà la mazzata psicologica ai Broncos che per la prima volta erano riusciti a spingersi in profondità nel territorio avversario e potevano quanto meno mettere dei punti fondamentali sul tabellone.
Il braccio di Manning viene colpito prima del lancio dal DE Cliff Avril, la palla esce sporca con una invitante palombella, Knowshon Moreno ha la reattività di un bradipo in letargo e non fa altro che guardare inerme Smith afferrare l’ovale e involarsi in endzone.
Nel secondo tempo, dopo il touchdown di Harvin sul kickoff di apertura, i Broncos tentano disperati una rimonta che già appare lontanissima, Demaryius Thomas riceve un pallone per 23 yards, ma colpito da uno scaltro Byron Maxwell lo perde e chi è pronto a raccoglierlo da terra? Malcom Smith!
Pochi giochi dopo i Seahawaks segnano un altro TD, spegnendo qualsiasi speranza a Manning e compagni.
Smith chiude la sua partita con 5 placcaggi e 4 assist e, statistica da maniaci dei numeri, nei down in cui lui è stato in campo (32 su 64), i Broncos hanno guadagnato di media una yard in meno rispetto alle azioni in cui lui era in panchina.
In questo Super Bowl si sarebbe dovuta premiare l’intera difesa di Seattle, una partita perfetta, in campo sembravano in 18, in ogni placcaggio erano almeno 4 o 5 i giocatori in zona, una linea difensiva che ha messo in difficoltà la pur agile e forte OL di Denver, linebacker che volavano per tutto il campo e defensive backs che hanno letteralmente picchiato senza pietà, ma legalmente, i ricevitori dei Broncos.
La scelta però si doveva però indirizzare su un giocatore e anche Kam Chancellor, Cliff Avril o Earl Thomas avrebbero potuto meritare il riconoscimento, ma riteniamo che a conti fatti la scelta di Smith sia giusta e premia colui che si è reso protagonista di due episodi chiave dell’incontro.
Ricordiamo anche che Smith è il giocatore che ha agguantato il celeberrimo pallone lanciato da Kaepernick e deviato da Richard Sherman in endzone al termine della finale di conference.
Il premio è uno splendido Chevrolet Silverado, il classico viaggio regalo a Disneyworld, un sicuro innalzamento dello stipendio a Seattle o in altri lidi e soprattutto l’ingresso nella storia di questo sport, con il proprio nome indissolubilmente legato a questo Super Bowl che ha visto probabilmente la migliore prestazione difensiva di tutti i tempi, considerando, come suggerito da altri, che le regole attuali sono più restrittive per i difensori di quando giocavano i Bears 1986, Ravens 2001 o Bucs 2003.
Smith inoltre è solo il terzo linebacker a vincere l’MVP, dopo Chuck Howley di Dallas nel 1971 e Ray Lewis di Baltimore nel 2001.
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