[NFL] John Davis Tuggle, un Mr. Irrelevant che non si dimentica

26 e 27 aprile 1983, draft NFL a New York City. All’epoca non era un evento come lo è oggi come potete vedere nella foto.

draft 1983E’ il draft di John Elway prima scelta, Eric Dickerson seconda e Dan Marino sempre nel primo giro. C’è anche Jim Kelly scelto al numero quattordici dai Buffalo Bills che firma invece per gli Houston Gamblers della USFL e rimarrà nella lega “alternativa” fino al suo scioglimento nel 1986.

I New York Giants si presentano all’appuntamento con un nuovo head coach, Bill Parcells, promosso dalla posizione di defensive coordinator nel momento in cui Ray Perkins passa a guidare l’università di Alabama.
Al primo giro i Giants scelgono Terry Kinard, safety da Clemson, al secondo giro Leonard Marshall, defensive end da Louisiana State.

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In quel draft Parcells ha anche l’ultima scelta cioè la numero 335, il cosiddetto Mr. Irrelevant, e sceglie un runningback da California: John Davis Tuggle.
John si era messo in luce come runner solido disputando una buona stagione nel suo anno da senior con due ciliegine sulla torta: aver giocato (99 yard in 16 corse) contro Stanford la partita del famoso “The Play” e segnato due touchdown nel “Japan Bowl” una partita disputata a Yokohama tra una all star di senior della costa ovest contro senior della la costa est.

John Tuggle Giants

John Tuggle entra quindi nell’organizzazione dei Giants , sopravvive al training camp ed entra nel roster come fullback, ma soprattutto come special teamer. Durante la stagione regolare gioca cinque partite da titolare grazie all’infortunio di Carpenter e porta palla 17 volte per 49 yard e un touchdown più 3 ricezioni per 50 yard, ma è proprio nelle squadre speciali che mette in campo tutto se stesso fino ad essere nominato giocatore dell’anno degli special teams, grande riconoscimento per un rookie.

Il riconoscimento non è l’unico, perchè Tuggle è stato il primo giocatore nella storia del draft NFL ad essere scelto per ultimo e ad avere un contratto per la stagione!

Il contratto con i Giants viene esteso per altre due stagioni, ma nell’estate del 1984 al training camp dei Giants, dopo una birra serale con altri due giocatori, la macchina che lo ospita finisce contro un palo e tutti e tre devono ricorrere a delle cure mediche. Durante gli esami alla spalla i dottori trovano qualcosa di brutto, un sarcoma che prevede della chemioterapia obbligatoria.

John non smette di allenarsi, in palestra alza pesi incredibili e non perde il supporto dei compagni anche se non può scendere in campo. In una intervista televisiva è convinto che riuscirà a vincere la sua battaglia e quindi deve essere fisicamente pronto per riprendere la sua posizione in squadra.

John Tuggle GiantsAlla fine della terza stagione, siamo nel 1985, i Giants non rinnovano il contratto di Tuggle anche se continueranno a pagargli tutte le cure mediche di cui ha bisogno. E’ la fine del sogno (o dell’illusione) di tornare a far parte della squadra. John si lascia andare, non ha più una routine di allenamento che lo teneva in attività ed il cancro peggiora colpendo polmoni e cervello.

Nell’estate del 1986 Tuggle torna a casa, sulla costa ovest, ha capito che non gli rimane molto da vivere.

Il 30 agosto 1986 John Tuggle muore nel sonno per complicazioni respiratorie.

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I New York Giants giocheranno la stagione con il numero 38 attaccato dietro il casco, vinceranno il Super Bowl, il primo della loro storia e John Davis Tuggle era con loro.

Il documentario che segue è l’intervista di ESPN a Bill Parcells.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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