[NFL] Super Bowl: Presentazione
Pensando quadrimensionalmente, il quarantottesimo SuperBowl si giocherà in New Jersey. Inevitabile però per la NFL però averlo pubblicizzato semplicemente come il “SuperBowl a New York”, badando poco a ciò che pensa il newyorchese medio che con le MeadowLands, vera e proprio fogna a cielo aperto della Grande Mela, vuole avere ben poco a che spartire.
E il quarantottesimo sarà proprio il SuperBowl di New York. Troppo potente la metropoli per rinunciare al grande ballo nella location più familiare al Mondo, che guarda caso ha uno stadio nuovo di zecca. Basti pensare che Roger Goodell ha rinunciato a una delle regole più particolari della lega: giocare la finalissima in un campo caldo (50° F, 10° C di minimo), o coperto, in modo da non inficiare lo spettacolo con gelo, neve, pioggia e ovali sfuggenti o lanciati con ben poco grip. New York è troppo, in qualsiasi senso, per lasciarsi scapparsi l’opportunità di organizzare un SuperBowl lì.
Il MetLife Stadium è un gioiello da 82000 spettatori che funge da casa dei New York Giants e dei New York Jets, che cambia colore a seconda di chi ci gioca e che sicuramente garantirà una comoda affluenza al pubblico grazie alle varie linee ferroviarie e autostradali che vi transitano, potenziate in occasione dell’evento.
Per quanto riguarda la trasmissione della partita, Fox è l’holding che detiene i diritti per quest’anno, mentre in Italia trasmette Fox Sports 2 nel bouquet di Sky e Mediaset Italia 2 in chiaro sul digitale terrestre. Joe Buck e Troy Aikman commenteranno l’evento con Erin Andrews e Pam Oliver da bordo campo, con la prima sicuramente interessata a un “rematch” con Richard Sherman.
Il defensive back di Seattle ci porta a scrivere del clamore che la partita del 2 febbraio porta con sè da un punto di vista mediatico. E tutto comincia e finisce con il numero 25 dei Seahawks, passando nel frattempo da tutti gli altri protagonisti.
Il Media Day del 28 gennaio (domani) ci dirà molto riguardo l’impatto di questa finale. Sul palco del Prudential Center di Newark si troveranno giornalisti, allenatori e giocatori, ed è inutile negare che il DB dei Seahawks potrebbe essere (direttamente o indirettamente) la star di questo particolare evento. Si parlerà di lui, delle sue uscite che definiremmo infelici in coda al Championship e della preparazione per la partita di domenica. E’ certo che l’attenzione suscitata da Sherman e dalla presenza di Peyton Manning nelle fila dei Broncos renderà il Media Day un catalizzatore di molte tematiche che sfoceranno in una tensione (ci auguriamo e siamo sicuri) del tutto sportiva a ridosso del kick-off.
Una situazione che giustifica e probabilmente avvalorerà ulteriormente quei quattro milioni di dollari che costa pubblicizzare qualche prodotto per 30 secondi su Fox durante il SuperBowl. Interessati per la vostra azienda? Siete arrivati tardi, lo spazio è già tutto occupato, la vendita è iniziata a maggio…
Nei prossimi giorni vi parleremo più in dettaglio della cifra tecnica di una partita che, più in là, spiegheremo perché storica. In fase di presentazione iniziamo ad anticipare qualche nozione d’interesse di quello che accadrà sul sintetico di ultimissima generazione del MetLife Stadium.
Sia Broncos che Seahawks arrivano al grande ballo dopo una stagione che li ha visti dominanti nella propria conference. I primi hanno fatto segnare ogni tipo di record in attacco e, dopo un inizio alquanto stentato, la loro difesa ha anch’essa convinto. La linea offensiva a protezione di Peyton Manning ha fatto passi da gigante in situazioni estremamente delicate come la prima partita stagionale con i rivali Chiefs e i Playoff. Dopo le solide, mature e mai in discussione partite di Post Season, Denver sembra aver raggiunto la quadratura del cerchio al momento più opportuno.
Dall’altra parte i Seahawks… beh, i Seahawks sono i Seahawks.
Una difesa di talento che attinge a piene mani dal carattere del suo allenatore, Pete Carroll, che in pochissimi anni ha portato i suoi da barzelletta della lega a contender e poi a pretendente al Vince Lombardi Trophy. E’ dalla scorsa offseason che qualunque addetto ai lavori prospetta per Seattle una stagione ricchissima di soddisfazioni, e c’è chi li ha messi al primo posto dei Power Ranking nelle prime giornate di regular season senza mai toglierli successivamente. Proprio sul reparto arretrato Seattle basa il suo gioco, con uno spaventoso bilancio di palle recuperate in confronto a quelle perse.
Davanti i Seahawks sono guidati dal runningback Marshawn Lynch, anche quest’anno protagonista di un crescendo in Post Season che ha tra l’altro garantito ai suoi di rimanere in partita nel Championship vinto contro San Francisco. Il quarterback Russell Wilson è un atleta sfuggente e creativo, che spesso coglie contro tempo le difese avversarie con giocate inaspettate e che utilizza la Option Offense con ottimi risultati.
Sul fronte infortuni, le multiple commozioni cerebrali di Percy Harvin non dovrebbero tenerlo fuori dal grande ballo. Il receiver di Seattle aiuterà i suoi a vincere, con le caratteristiche da playmaker dinamico che lo hanno fatto conoscere a Minnesota e a tratti in questa stagione. Lynch e Doug Baldwin hanno sostenuto infortuni di minore entità nel Championship e saranno sicuramente disponibili.
Sul fronte Broncos, sia Knowshown Moreno (costole) che Tony Carter, alle prese con un fastidio al braccio e una commozione cerebrale non grave, dovrebbero giocare.
A conti fatti e ignorata per un attimo la situazione lungo degenti (come Von Miller) le due squadre arrivano in ottima salute, anche mentale, alla partita più importante, quindi le scuse in caso di sconfitta saranno prossime allo zero.
Così come prossime allo zero saranno le temperature nel tardo pomeriggio del 2 febbraio. Un SuperBowl particolare che non ci si può rifiutare di considerare quadrimensionalmente.
Ci sarà un campo, due squadre, un vincitore. Ma ci saranno anche due generazioni a confronto: il più splendente quarterback di un attacco tradizionale contro il nuovo che avanza, una squadra compassata e conscia della propria forza contro un team tutto muscoli e nervi che gioca in modo moderno e caratterialmente sopra le righe. Niente scuse, niente considerazioni sul clima e sul pubblico. Nella notte del New Jersey (o di New York che dir si voglia) una squadra sarà coronata regina della National Football League, e nel contempo segnerà un cambio generazionale o riaffermerà i canoni della gloriosa storia della lega. Una partita troppo importante, in una location troppo importante.
E mancano solo sei giorni…
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