[NFL] Week 16: Kansas City Chiefs vs Indianapolis Colts 7-23

Kansas City Chiefs e Indianapolis Colts arrivavano allo scontro diretto dell’Arrowhead Stadium, nel penultimo turno di regular season della NFL, con un importante interrogativo circa la loro reale consistenza. Intendiamoci, con un record di 11-3 i Chiefs e 9-5 i Colts, un posto già assicurato nei playoff per entrambe e il titolo divisionale in tasca per i blu di coach Pagano, non c’erano dubbi sull’ottima annata dei due team. Però quello che gli addetti ai lavori cercavano di scoprire era quanta strada le due compagini potessero sperare di fare nella post season.

Nonostante il 78% di vittorie infatti, i Chiefs erano usciti sconfitti nelle due sfide con Denver e delle dieci squadre battute solo due hanno un record vincente mentre i Colts avevano incassato tre pesantissime sconfitte nelle ultime sei gare, con un parziale, nei tre k.o., di 47 punti fatti e 120 subiti. E in uno stadio difficile come l’Arrowhead, in una giornata dal freddo pungente (si era attorno ai -6), sono stati i Colts a fornire la risposta migliore: successo netto, 23-7 contro un team che nelle due giornate precedente aveva ammassato 101 punti, e una piccola chance di agguantare la testa di serie numero 2 e dunque la bye al primo turno di playoff, ancora viva.

Donald Brown, Derrick Johnson
Donald Brown

E sì che dopo nemmeno 5 minuti di gioco i Colts si sono trovati sotto 0-7 grazie all’ennesima grande corsa del runner Jamaal Charles. Come in molte partite quest’anno, anche contro i Chiefs, Luck e compagni sono partiti col freno a mano tirato: due “three and out” e un buon drive terminato con un clamoroso errore dell’espertissimo kicker Vinatieri.
Poi, in cinque drive consecutivi, gli ospiti hanno messo punti sul tabellone, mentre la difesa imbavagliava il passing game dei Chiefs e la vittoria, l’undicesima doppia W contro KC in quattordici gare giocate da quando i Colts “abitano” ad Indianapolis, era cosa fatta.

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In generale l’attacco biancoblù ha disputato un match non spettacolare ma solido e, ad un reparto onestamente non esplosivo, su un campo difficile contro una difesa temibilissima, non si poteva chiedere di più. Tutto sommato si è visto un buon Luck che ha completato 26 passaggi sui 37 tentati per 241 yards, servendo oltre a tutto 9 ricevitori diversi, con un solo sack subito. Quest’ultima statistica va a merito di una linea offensiva che nelle ultime tre giornate ha permesso due soli sack e ha fermato egregiamente una pass rush pericolosa come quella dei Chiefs.
Fra i ricevitori molto bene ha fatto Griff Whalen che ha chiuso con 7 ricezioni per 80 yards, catturando spesso palloni in mezzo al traffico. E quello di “cavare il sangue dalle rape” è stato il grande merito dei receiver di Indianapolis: per Hilton (5 ricezioni per 52 yards) e Rogers (4-42) le statistiche non sono certi impressionanti, ma i Colts hanno guadagnato il 50% delle yards su passaggio dopo aver ricevuto l’ovale. Ha invece deluso un Fleener che già nel primo drive aveva mostrato di non essere in giornata, con una palla “droppata” ed un fumble finito per sua fortuna fuori dal campo. A fine gara per l’ex compagno di Luck a Stanford, arriveranno la miseria di 8 yards.

La ricezione più lunga alla fine l’ha così firmata il runner Donald Brown che in tutto ha messo a segno un paio di touchdown grazie a due grandi giocate: appunto uno screen trasformato in meta grazie ad una galoppata da 33 yards, ed una corsa da 51 yards. Nel complesso però il rushing game dei Colts non ha impressionato: tolto l’exploit sul touchdown, Brown ha guadagnato appena 28 yards nelle restanti 9 portate, mentre Richardson ha fatto pure peggio portando a casa 43 yards in sedici tentativi. Alla fine comunque il grande merito dell’attacco dei Colts è stato quello di non aver perso il pallone contro un reparto che fa dei turnover uno dei suoi punti di forza (non per nulla la difesa dei Chiefs è seconda nella NFL con 35 palle recuperate).

Jerrell Freeman
Jerrell Freeman

Nella difesa in casacca biancoblù normalmente è il linebacker Robert Mathis a finire sotto i riflettori, ma stavolta a rubargli il ruolo di attore principale ci ha pensato il collega Freeman, autore di due intercetti ed un sack con susseguente fumble che ha di fatto spento le ultime speranze di rimonta dei Chiefs. Mathis non ha invece fatto registrare nessun sack, ma in compagnia dell’end Redding ha tenuto sotto buona pressione il quarterback avversario Smith ed ha avuto il merito di toccare il braccio al regista di casa su un lancio poi, appunto, intercettato da Freeman. Nel secondario invece grande prestazione del cornerback ex Dolphins Vontae Davis che su cinque palloni lanciati nella sua direzione ha concesso appena due ricezioni per 19 yards.

I Chiefs hanno invece illuso i tifosi accorsi all’Arrowhead con un drive d’apertura fulminante, poi però contro una difesa attenta e brava a chiudere gli spazi, l’attacco ha perso lucidità e senza l’aiuto delle palle recuperate dalla difesa e degli special team, la squadra ha dato l’impressione di essere in costante affanno.
“Avrei potuto fare meglio a livello di chiamate” è il commento a fine gara di coach Reid “Non sono riuscito a mettere i ragazzi nella posizione migliore per farli rendere al massimo. Poi abbiamo perso due palloni e loro hanno fatto 14 punti e questo non è accettabile. Non puoi togliere il piede dall’acceleratore quando vai in vantaggio così velocemente, devi continuare a colpire”.
In realtà, nel rushing game, Jamaal Charles ha fatto il… Jamaal Charles: il secondo leading rusher del torneo ha infatti portato a casa 106 yards in tredici tentativi, alla mostruosa media di 8,2 yards a portata. Memore dei danni devastanti causati dagli screen a Charles contro i Raiders, il coaching staff difensivo dei Colts ha invece impostato parte del playbook proprio per fermare questa arma micidiale e il runner prodotto da Texas ha chiuso la gara con 5 ricezioni per appena 38 yards. Ma in generale tutto il passing game dei Chiefs è finito sotto accusa: la linea ha faticato tremendamente a contenere la pass rush ospite, e infatti sono arrivati 4 sack, mentre Alex Smith, autore di appena 153 yards per via aerea, non ha completato nessun passaggio che abbia viaggiato oltre le 20 yards ed ha consegnato due palloni nelle mani degli avversari, anche se per uno è ampiamente giustificato.

Fra i ricevitori, da salvare, almeno statisticamente, il bottino di Bowe: 5 ricezioni per 46 yards, per un gruppo che si è distinto più per i buoni blocchi nel rushing game che non per il lavoro nel gioco aereo. Protagonista negativo della giornata è stato il povero runner Knile Davis, autore di due fumble. Uno sull’unica portata della sua gara, una palla persa che ha dato il là alla meta del 10-7. L’altro su ritorno di kickoff verso la fine del terzo quarto, questo però, per fortuna di Davis, recuperato dal compagno Gray. Davis, rookie da Arkansas, ha mostrato fin qui di avere un ottimo mix di velocità e potenza, ma se non risolverà i problemi di fumble, la sua carriera nella NFL sarà di breve durata.

La difesa dei Chiefs era invece priva del fortissimo linebacker Houston e si è visto: il suo sostituto Zombo non è praticamente mai riuscito ad essere efficace nella pass rush, lasciando il solo Hali a mettere pressione su un Luck che non è stato troppo disturbato dai difensori avversari. Contro la corsa si sono invece distinti soprattutto l’ottimo tackle Poe e il linebacker Jordan che, pur avendo giocato neppure la metà degli snap, ha messo assieme 6 tackle. A livello di coperture sul passaggio, giornata da dimenticare per la safety Kendrick Lewis ed il cornerback Sean Smith, mentre di ben altro spessore sono state le prestazione dell’ottimo Berry e del veterano Dunta Robinson il quale, in una stagione piagata da infortuni e prestazioni negative, ha disputato il miglior match dell’anno.

Vontae Davis, Alex Smith
Alex Smith

A fine gara in casa Chiefs, un po’ tutti concordi nel riconoscere la prestazione negativa “abbiamo iniziato bene” è stato il commento del cornerback Flowers “poi errori di copertura, placcaggi mancati… sono tutte cose che tagliano le gambe ad un team e questo non deve succedere. Probabilmente li incontreremo di nuovo (nei playoff ndr) e dovremo essere pronti”.
Già, il commento di Flowers fotografa una partita che i Chiefs avevano iniziato col piede giusto: due “three and out” per l’attacco dei Colts inframmezzati dal touchdown di Kansas City grazie all’ottima corsa di Charles. Poi però i ruoli di invertivano, con i Chiefs che in oltre 23 minuti di football riuscivano a chiudere un solo down, mentre i Colts piano piano iniziavano ad ingranare.
Ancora nel primo quarto Indianapolis mancava una clamorosa occasione per accorciare allorquando Vinatieri calciava largo un field goal dalle 16 di KC. Ma più tardi, al secondo tentativo, il kicker ex Patriots faceva centro dalle 31 yard, poi dopo il fumble perso da Davis, arrivava il primo touchdown del match, con Luck che trovava un Donald Brown tutto solo che si involava per 33 yards.
All’interno del two minutes warning, finalmente Kansas City dava nuovamente segni di vita, ma il field goal di Succop da 47 yards si spegneva alla sinistra dei pali.

In avvio del secondo tempo doppia doccia fredda per i padroni di casa: su un terzo e sedici già all’interno del territorio dei Colts, Mathis toccava il braccio di Smith in fase di lancio: ne veniva fuori una traiettoria corta che veniva intercettata dall’attento Freeman. Esattamente 44 secondi dopo, Brown prendeva di infilata tutta la difesa dei Chiefs, sfruttava il pessimo angolo di placcaggio di Lewis, eludeva altri due avversari che tentavano di fermarlo e volava in meta dopo una corsa da 51 yards. Un sack in coabitazione fra Moala e Mathews rovinava il drive seguente dei Chiefs, mentre l’attacco di Indianapolis proseguiva nella sua paziente opera: 15 giochi, 59 yards, due terzi down e corto chiusi, e altri due trasformati grazie ad un fallo di Sean Smith e ad una sciocchezza di Poe, penalizzato per aver preso in giro un avversario, e field goal di Vinatieri per il 23-7.
Nell’ultimo quarto Kansas City sembrava poter riaprire la partita, ma sulle 15 dei Colts un lancio in end zone di Smith a Fasano veniva intercettato da Freeman, che poi, sul drive seguente, creava un altro turnover: il linebacker da Baylor batteva facilmente il bloccatore, che nella circostanza era il runner Gray, e placcandolo faceva perdere a Smith l’ovale prontamente recuperato da Moala. A quel punto ai Colts era sufficiente congelare il possesso dell’ovale per portare a casa una meritatissima vittoria.

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