[CFL] Grey Cup 2015: Ottawa fa spettacolo, Edmonton vince la finale

Istituita per la prima volta nel 1909 dall’allora Governatore Generale del Canada, Albert Grey, al quale il trofeo deve il nome, la Grey Cup, ovverosia la finale del campionato di football canadese, arriva quest’anno alla sua 103esima edizione.

Teatro dell’evento è stato il nuovissimo Investor Group Field di Winnipeg, la città di 664.000 abitanti, sede dei Blue Bombers, che sorge in mezzo al nulla tra le sterminate piantagioni di grano del Manitoba.

Domenica 29 novembre la temperatura nello stadio era di 5 gradi sotto lo zero, praticamente una tiepida serata autunnale, rispetto alle medie canadesi.

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Edmonton Eskimos ed Ottawa Redblacks si erano già affrontati un paio di volte nel corso della regular season; entrambe le partite, disputate a luglio, a una settimana di distanza l’una dall’altra, erano state vinte dagli Eskimos, con il risultato schiacciante di 48-17 la prima, 23-12 la seconda. Ma gli Ottawa Redblacks, che si presentano domenica all’Investor Group Field di Winnipeg, non sono più la stessa squadra che era stata sconfitta quattro mesi prima.

Ho già parlato a lungo dei Redblacks in altri articoli; la nona franchigia della CFL ha fatto il suo debutto a luglio del 2014. Dimenticata la prima stagione fallimentare, quest’anno i Redblacks hanno affrontato il campionato con un attacco completamente rinnovato, ad eccezione del “vecchio” QB Harry Burris. E’ una squadra giovane, che è cresciuta e migliorata settimana dopo settimana nel corso del 2015, fino ad arrivare a disputare, contro ogni pronostico di inizio stagione, la finale per la conquista della Grey Cup.

Il primo TD di Ottawa arriva 3 minuti e mezzo dopo il kickoff iniziale, a conclusione del primo drive della partita.

La palla passa quindi agli Eskimos, ma il ritornatore Kendial Lawrence, placcato, si lascia sfuggire la palla, che viene recuperata dal ILB dei Redblacks, Damaso Munoz. Ottawa ritorna in attacco, sulle 40 yard avversarie. Con una corsa del RB Powell ed un lancio, i Redblacks si portano in redzone; da qui Henry Burris lancia per Ernest Jackson, che dopo una breve corsa si tuffa al di là della goal line e segna il secondo TD della serata. Il kicker Milo sbaglia la trasformazione e il punteggio si ferma sul 13-0.

Edmonton Eskimos' Korey Jones (44) tries to catch Ottawa Redblacks' Jamill Smith (84) during the 103rd Grey Cup in Winnipeg, Man. Sunday, Nov. 29, 2015. THE CANADIAN PRESS/Darryl Dyck

Quando l’attacco di Edmonton finalmente entra in campo per la prima volta, sono già passati 8 minuti dall’inizio del primo tempo. Gli Eskimos riescono a costruire un primo drive efficace e mettono a segno un FG, riducendo le distanze 13-3.

Ottawa torna in attacco, ma qualche cosa sembra essere già cambiato nella difesa di Edmonton. Il quarantenne Henry Burris, MOP (Most Outstanding Player) 2015, sotto pressione è costretto a gettarsi a terra per evitare il sack, senza riuscire a lanciare. Sul 2-10 (vi ricordo che nel football canadese i down disponibili sono solo 3), Ottawa tenta una di quelle azioni esplosive, che hanno contraddistinto il suo attacco vincente fino ad oggi. Burris esegue un lancio lungo per Chris Williams, che e già riuscito a sfuggire laterale e si trova almeno 5 yard oltre i difensori degli Eskimos. Ma il lancio parte male, è troppo corto e viene intercettato dal DB Pat Watkins. Tornati in possesso di palla, gli Eskimos ne approfittano per segnare il TD del 13-10. Prima dell’intervallo Ottawa riesce a realizzare un altro FG, ma Edmonton segna un TD e, a soli 15” dalla fine del secondo quarto, si porta in vantaggio per la prima volta, sul punteggio di 16-17.

Nei due tempi successivi sono le difese a dominare. Edmonton mette costante pressione ad Henry Burris, costringendo Ottawa a rinunciare al suo gioco aereo per affidarsi alle corse del RB Powell. Ma la difesa degli Eskimos sarà altrettanto efficace a contrastare quest’ultimo, concedendo agli avversari soltanto un FG e un single point. La difesa dei Redblacks, messa in ombra per tutta la stagione dalla spettacolarità dell’attacco, sembra fare ancora meglio. A 6’ dalla fine, Edmonton ha potuto mettere a segno solo un rouge e Ottawa conduce per 20-18. Ma se il punteggio è favorevole ai Redblacks, tutti gli altri numeri stanno dalla parte degli Eskimos, con vantano più yard guadagnate e maggior durata di possesso di palla.

Ottawa Redblacks DB William Powell is brought down by Edmonton Eskimos defenders during third quarter CFL action during the 103rd Grey Cup game in Winnipeg on Sunday, Nov. 29, 2015. (CFL PHOTO - Jason Halstead)

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A circa 6’ dalla conclusione, gli Eskimos sono in attacco. Il QB trentenne Mike Reilly, alla sua prima Grey Cup, sul 2-8 lancia lungo, il ricevitore non riesce ad afferrare, ma gli arbitri contestano un fallo di pass interference e concedono ad Edmonton un nuovo set di down. Mike Reilly lancia ancora due incompleti successivi. Gli arbitri non ravvisano alcuna infrazione, ma l’HC di Edmonton, Chris Jones, chiede il challenge. Dopo la revisione dell’azione, per la seconda volta nello stesso drive, viene imputata una pass interference alla difesa di Ottawa e, grazie alla penalità, Edmonton si porta in redzone. Il primo lancio finisce ancora incompleto.

Il secondo, destinato al WR Nate Coehoorn, che si trova appena al di là della goal line, va corto e il WR si deve tuffare fuori dalla endzone ed esibirsi in una presa acrobatica per evitare un altro incompleto.

Sul 3 and goal, con la linea di scrimmage a ridosso della goal line, gli Eskimos decidono di giocare il down.

Nel football canadese, dove le due linee al momento dello snap si trovano ad una yard di distanza l’una dall’altra, nelle situazioni di short yardage la manovra più efficace solitamente è il QB sneaker, affidato non al QB titolare, ma ad un collega specializzato in questo genere di azioni.

Perciò Mike Reilly esce momentaneamente di scena e lascia il posto a Jordan Lynch, che due anni fa fu finalista all’Heismann Trophy. Alla sua prima e breve apparizione nella Grey Cup 2015, Lynch sigla il terzo TD della sua squadra. Mike Reilly torna in campo per la trasformazione da due punti, che riesce. Il punteggio si porta a 20-26 in favore di Edmonton.

Edmonton Eskimos QB Jordan Lynch rushes in for a TD against the Ottawa Redblacks during fourth quarter CFL action during the 103rd Grey Cup game in Winnipeg on Sunday, Nov. 29, 2015. (CFL PHOTO - Jason Halstead)

Quando l’attacco di Ottawa torna a schierarsi, mancano più di 3 minuti alla conclusione e sono ancora sufficienti per sovvertire il risultato. I Redblacks riescono ad avanzare fin quasi alla metà campo; qui Burris dapprima lancia corto per Ellingson, poi, sul 2-5 subisce un sack, con una perdita di 9 yard; sul 3–14 Ottawa rinuncia a giocare un rischioso terzo ed ultimo down, opta per il punt e si mette nelle mani della difesa.

Mancano meno di 2 minuti; l’attacco di Edmonton torna in campo, prudentemente si affida alle corse del RB Shavers e dello stesso Mike Reilly, che riescono ad avanzare quanto basta per conservare il possesso di palla fino alla fine dell’incontro.

Dopo 10 anni la Grey Cup ritorna ad Edmonton, per la 14esima volta nella storia della franchigia.

Prima finale di campionato e prima Grey Cup per il QB Mike Reilly, che con 21 passaggi completati su 35, 269 yard, 2 TD e nessun intercetto, viene nominato Most Oustanding Player della partita.

Per Chris Jones è la quarta Grey Cup conseguita, ma è la prima come head coach. Jones, alla guida degli Eskimos da un biennio, ha saputo traghettare la squadra fuori da un periodo difficile, fino alla vittoria di domenica sera. Risultati eccellenti, che sembra gli stiano procurando proposte allettanti da parte della franchigia più ricca della CFL, i Saskatchewan Roughrider.

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Ottawa Redblacks' Forrest Hightower, left, and Jeff Richards sit in the locker room after losing the 103rd Grey Cup to the Edmonton Eskimos in Winnipeg, Man., Sunday, Nov. 29, 2015. THE CANADIAN PRESS/John Woods

Grande sconforto negli spogliatoi di Ottawa, che ha sfiorato un’impresa leggendaria: passare dal nulla alla conquista della Grey Cup nel giro di due anni. Rimane comunque un’annata straordinaria per la giovane squadra della capitale; smaltita la delusione per l’ultima sconfitta, i suoi protagonisti avranno tutto il tempo per guardare ai mesi passati ed apprezzare la grande crescita di cui sono stati capaci.

Gli highlight della finale

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Isabella Rampini

Ha scoperto il football quando cercava uno sport in cui ambientare il suo primo romanzo ufficiale, “Una stagione in provincia”. Da allora non ha più smesso di seguirlo. Avendo una passione insensata per i vice e i numeri due, ama la Canadian Football League ancora più che la NFL.

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