[NFL] Week 4 Kamara-show (New Orleans Saints vs New York Giants 33-18)

Questo incontro in salsa NFC era tra due compagini con differenti trascorsi e obiettivi.

I padroni di casa Giants dopo una tragica stagione 2017 con un record da 3-13 e un inizio di campionato tutt’altro che brillante, puntano a ricostruire un roster da Super Bowl nella Grande Mela grazie all’arrivo come Head Coach dell’ex coordinatore dell’attacco dei Vikings, Pat Shurmur.

Si sono dotati di una rinnovata offensive-line con l’aggiunta del 2 volte campione del mondo con i Patriots,  Nate Solder, e come guardia il rookie del secondo round Will Hernandez (34esima scelta assoluta da UTAP), hanno utilizzato il secondo pick del draft come tutti si aspettavano per il fenomeno generazionale Saquon Barkley uscito dalla prestigiosa Penn State non prendendo uno dei cinque 1st round quarterback nel calderone mostrando la propria fiducia nei confronti del veterano Eli Manning, che ha ritrovato il suo bersaglio preferito, Odell Beckham Jr uscito da una stagione non giocata a causa di un infortunio a una caviglia.

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Dall’altro lato della “trincea”, invece, i Saints arrivano da una stagione estremamente positiva, non si sono giocati la finale per la NFC solo per un intervento completamente sbagliato da parte della rookie safety PJ Williams ma si sono consolati con offensive e defensive rookie of the year: rispettivamente Alvin Kamara e Marshon Lattimore.

Quest’anno non si sono ancora espressi agli stessi livelli: hanno perso in week 1 48-40 nella Superdome contro i poco quotati Bucs guidati da un Fitzmagic come dice il nome, magico, week 2 hanno vinto contro i Browns sempre in Louisiana più per demeriti del kicker altrui piuttosto che per propri, week 3 vittoria in over-time in un’altra dome, quella dei rivali divisionali dei Falcons per 43-37 trascinati da un sorprendente Drew Brees autore di 2 TD su corsa.

Minimo comun denominatore di queste partite è stata la difesa contro i passaggi poco efficace, in particolare il leader di questa particolare fase e del reparto in sé, il sophomore Marshon Lattimore, sembrava il lontano parente del giocatore di un anno fa.

Cronaca

L’inizio di partita sembra prospettare un cambio di rotta per i noiosi e poco prolifici Giants che al primo drive grazie a una combinazione di corse da parte di Barkley e lanci di medio raggio da parte di Manning eseguiti immediatamente dopo lo snap, arrivano in red-zone avversaria dove Sterling Shepard grazie a un out-route corsa perfettamente riesce a liberarsi rendendo il lavoro molto più facile per il numero 10 in blu che lo trova per un touchdown. 0-7 Giants.

barkley giants saints

I Saints non riescono ad essere incisivi in attacco, a differenza della difesa che causa una fumble sul backup running back Gallman coinvolto per 4 possessi consecutivi e che al quarto, forse per la stanchezza, perde la palla scardinatagli dalle mani dalla safety PJ Williams, e recuperata da Marshon Lattimore spinto provvidenzialmente fuori dal campo dallo stesso Eli Manning, perché davanti a lui c’era solo prato verde senza maglie blu ad ostacolarlo.

I Santi della Louisiana non concretizzano al meglio 4 drive consecutivi ma per lo meno trovano 4 field goal che contingentemente al ritorno degli aridi Giants, non segnano 30 punti in una partita dal 2016, li mantiene in partita. 12-7.

Al ritorno dagli spogliatoi per il secondo tempo la musica per la squadra di New Orleans cambia ma non per i blu di New York che al primo possesso sono costretti a un punt, mentre i bianchi-oro trovano il primo TD della serata grazie al loro gioiello Alvin Kamara, il do-it-all running back trova una linea a sinistra del Left Tackle Tarron Armstead che con tutta la linea si spinge insieme alla defensive line avversaria inerme verso destra. 19-7 Saints.

New York concretizza, si fa per dire, il possesso successivo in 3 punti, guadagnato grazie a due grandi guadagni da parte dei due soli giocatori apparsi in forma e sul pezzo nell’attacco dei Giants: una corsa di Saquon Barkley per 28 yarde il quale sfrutta la sua agilità e potenza nelle gambe per rimbalzare su un’altra linea da quella originariamente intesa per sprintare sul lato sinistro della offensive line, e una ricezione sulla sideline da parte di Sterling Shepard valida per 23 yard. 19-10.

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Nel quarto quarto New Orleans accelera ancora e con un’altra corsa da parte del fenomeno Kamara trova la end-zone letteralmente con una mano, gli arbitri decidono per interrompere il guadagno a 1 yarda dalla linea di touchdown, Payton giustamente usa la challenge flag e difatti il replay evidenzia lo sforzo del running back ex Tennessee nel non appoggiare a terra le ginocchia prima di aver fatto attraversare alla football lo spazio immaginario della end zone avversaria. 26-10.

I Giants però non ci stanno ad arrendersi senza combattere e nel possesso successivo grazie all’unica giocata degna di nota da parte di Odell, pescato in campo aperto da Manning, e che ha portato a un guadagno di 27 yarde, e un altro completamento da 19 yd per il solito Sterling Shepard arrivano a 1 yd dal TD.

Barkley lo trova senza troppi ghirigori lanciandosi alla Superman, anche se questo appellativo nella NFL appartiene a qualcun altro, sopra le linee che si scontrano allo scrimmage ribaltandosi letteralmente in aria ma portando 6 punti e una speranza di rimonta ai suoi. Tale speranza viene poi suffragata dall’esecuzione della conversione da 2 punti tramite un lancio di Eli per l’onnipresente Shepard che si trova sull’angolo basso della end-zone libero grazie anche ai bloccaggi di Odell spostato di qualche metro all’interno.

Il successivo possesso dei Saints per come inizia, Tedd Ginn sbaglia clamorosamente la presa del kickoff andando in confusione e consentendo agli avversari di placcarlo alla linea delle 3 yard, sembra dare adito ai sogni di rimonta dei Giants.

Quarterback dei Saints è però il futuro hall of famer Drew Brees che al primo snap trova il Tight-End Hill per un guadagno di 21 yd e tanto ossigeno; successivamente i Saints convertono quattro critiche situazioni di terzo down e grazie alla più lunga corsa di Kamara della serata, 49 yd, trovano un TD rassicurante che li porta in vantaggio di 15. 33-18.

[clear]

I Giants ci provano comunque a tornare e a onorare il proprio lavoro e tifosi, ma quando il pocket blu crolla e Davison causa e recupera il fumble, anche loro si devono arrendere alla cruda verità della terza sconfitta stagionale.

Considerazioni

Partendo dai vincitori, i Saints si confermano non ancora una difesa elite, per lo meno non prendono tanti punti quanti contro Buccaneers e Falcons, ma questo probabilmente anche a causa dell’avversario come già detto poco pericoloso in fase d’attacco. La linea difensiva non ha imbarazzato la scadente e rinnovata offensive line dei Giants e gli unici sack sono stati trovati grazie a blitz dei linebacker fra i quali in questo fondamentale ha spiccato Demario Davis, il quale ha raccolto 2 sack.

Michael Thomas autore di un record con 38 ricezioni nelle prime 3 partite, è stato bersaglio di Brees in “sole” 4 occasioni. Colui che ha sparigliato le carte in attacco è stato Alvin Kamara, che tra corse e ricezioni ha guadagnato 181 yard dimostrando di saper e poter sopperire all’assenza di Mark Ingram, il quale tornerà dalla prossima partita.

Continua a destare curiosità l’utilizzo del quarterback Taysom Hill nei più vari compiti, sembra un ragazzo del college che debba ancora identificare la propria posizione preferita in campo e che per il momento fa un po’ di tutto: fullback per i bloccaggi, quarterback nell’option e nel lancio in occasione del fake punt e pure kick returner, tutto questo per un totale di 38 yard e tanta confusione nella difesa dei Giants.

Appunto, i Giants.

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L’offensive line non pare una groviera come in occasione delle partite precedenti, ma ciò è anche favorito dalla velocità con cui Manning si libera della football, e dalla inefficacia della pass-rush di Sean Payton.

Proprio questa tendenza a liberarsi velocemente del football senza lasciar sviluppare le route fa sì che Odell venga cercato meno frequentemente, tuttavia la frustrazione dovuta a ciò non può giustificare il fatto che si arrabbi con un proprio compagno per un mancato blocco in una situazione in cui tutta la difesa in bianco e oro era già piombata su di lui, come è avvenuto, tantomeno è d’aiuto il fatto che abbia abbandonato il terreno di gioco a 2:32 dalla fine della prima metà di gara.

È tutta negatività che si accumula su una squadra già sfiduciata e in difficoltà che ha bisogno di tutto fuorché di lotte intestine.

Nota parzialmente positiva la difesa, che seppur non abbia fatto uscire dal campo in 4 occasioni di terzo down i Saints, li ha comunque limitati a 4 field goal in 4 possessi nella prima metà di match.

Nella secondaria ha spiccato la safety pro-bowler al quarto anno da Alabama Landon Collins, efficace sia nello stoppare le corse, sia nella difesa dei passaggi come avviene nel secondo quarto in occasione di un lancio di Brees nella end-zone per il Tight-End di esperienza Watson.

Altro elemento a farsi notare è stato il cornerback B.W. Webb, in campo per sostituire Eli Apple, e che si è fatto notare per eccellenti coperture e un passaggio deviato altrimenti diretto nella end-zone per Tre’Quan Smith.

La pass-rush degli uomini in blu non ha inciso, ottenendo un solo sack e una pass deflection da parte del veterano Connor Barwin e non rendendo la vita difficile ai corridori avversari né tantomeno a un mago dei completamenti come Brees.

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