Settima giornata NCAA, arriva il BCS

Eccoci all’analisi della settima settimana del college football che da sempre caratterizza l’uscita dei primi BCS rankings, dei quali pero’ parleremo solo alla fine.
Veniamo subito ai risultati piu’ interessanti, tra i quali spicca la generale fatica con cui le squadre principali hanno affrontato l’avversario considerato alla vigilia di gran lunga inferiore a loro, questa fatica ha portato a volte delle vittorie risicate, a volte dei clamorosi upset.
Iniziamo con gli anticipi di mercoledì dove Boise State inaugura la lista delle sopravvissute, in trasferta contro Tulsa porta a casa un misero 28-21 che getta qualche ombra sulla vera capacita’ dei Broncos di raggiungere l’agognato BCS Bowl a fine stagione, ci sentiamo fin d’ora di escludere tranquillamente che i Broncos possano giocare la finale nazionale di Pasadena, ma devono assolutamente realizzare risultati piu’ solidi contro gli avversari relativamente deboli della loro division, altrimenti il loro destino sara’ segnato.
E veniamo ora alle partite tra le squadre piu’ importanti, cominciando subito con l’attesissimo scontro classico della Big 12 tra la numero 20 Oklahoma e la numero 3 Texas.
Motivo principale di interesse era certamente lo scontro tra i due QB stellari, Bradford, che rientrava da un infortunio alla spalla, e McCoy, che gia’ dalla scorsa stagione ha dimostrato di essere un futuro QB da NFL.
Le speranze di un grande duello si sono spente subito, al primo vero contatto Bradford cade a terra e si infortuna di nuovo la stessa spalla, esce dal campo e non vi fara’ piu’ ritorno.
A questo punto ci si aspetterebbe una partita in discesa per i Longhorns, ed invece la difesa dei Sooners riesce a fare impazzire McCoy e compagni che diventano incredibilmente asfittici, mai come in questo caso i numeri parlano da soli, Mc Coy chiude con un 21/39, 127 yds 1 TD ed 1 INT, oltre a due palle perse. Una vera e propria giornata da incubo, che i Longhorns riescono comunque a salvare con un FG nel finale per il 16-13.
Nonostante questo, i Longhorns restano al terzo posto del ranking nazionale, e le loro speranze di accedere alla finale sono leggermente diminuite, dovranno impressionare molto meglio i pollster e di conseguenza anche i rankings del BCS.
Per gli altri risultati della Big 12, segnaliamo l’upset di Nebraska sconfitti in casa per 31-10 da Texas Tech, che gli vale direttamente il passaggio dal numero 15 del ranking ad unranked team.
Passiamo ora all’altra grande  squadra che e’ sopravvissuta alle paure, ovvero i Florida Gators, che hanno giocato una partita decisamente opaca, merito senz’altro della arcigna difesa sulle corse di Arkansas che ha fermato benissimo quella che fino all’altro giorno era la migliore squadra della nazione sulle corse, merito anche del loro QB, che ha nella option una delle sue armi piu’ devastanti.
Nonostante questo, Tebow ha potuto solo assistere dalla sideline al destino dei suoi Gators perche’, dopo averli portati in FG range, ha solo potuto assistere e sperare che il calcio di Sturgis dalle 29 yards andasse a segno.
Cosi’ e’ stato ed i Gators restano imbattuti in stagione con una striscia di 16 vittorie consecutive, che e’ un record NCAA, ma la prestazione opaca gli costa il primo posto del ranking, infatti per la prima volta in questa stagione, Florida non ha ricevuto il maggior numero di primi posti tra i pollster della AP, battuti da Alabama che raggiunge cosi il primo posto dopo un lungo ma costante inseguimento.
E sono proprio i Crimson Tide la grande conferma della giornata nella SEC, che massacrano South Carolina per 20-6 impressionando davvero tutti.
Ma, come vi abbiamo anticipato, non sara’ possibile per entrambe andare alla finale nazionale, infatti essendo la SEC divisa in due division, sara’ necessaria una finale di conference a meta’ dicembre e le due piu’ papabili candidate sono proprio Florida e Alabama, e quindi ecco che rientrerebbero in gioco i Longhorns, a patto che loro riescano a vincere la loro finale di Big 12, ovviamente.


Tra tutti questi litiganti, abbiamo un terzo o meglio dire quarto incomodo, vale a dire i Trojans di USC i quali, dopo avere concesso la tradizionale sconfitta stagionale contro avversari unranked, si sono ripresi benissimo ed in questa settimana hanno aggiunto un’altra tacca al fucile andando a battere Notre Dame 34-27 in una classica del college football.
Al momento non si intravedono grossi ostacoli sulla strada dei Trojans a parte la trasferta contro Oregon, se dovessero vincere senza tentennamenti e dimostrando di essere degni del loro nome, ancora una volta il loro destino sara’ in mano ai pollster ed al computer che stabilira’ che tra USC e Texas potra’ arrivare al numero 2 nazionale.
Ci rimane da dare un doveroso sguardo ai risultati della Big Ten, dove segnaliamo subito la seconda sconfitta stagionale dei Buckeyes di Ohio State, questa volta sconfitti dai Purdue Boilermakers per 26-18 in una partita che non ha avuto storia e non ci si faccia ingannare dal punteggio merito solo di una rimonta nel quarto periodo di OSU, quando ormai il danno era fatto.
Con questa sconfitta OSU precipita al numero 18 del ranking AP e dice definitivamente addio ad ogni speranza di titolo nazionale.
Nelle altre partite di Big Ten, prosegue il sogno degli Iowa Hawkeys che sconfiggono anche Wisconsin per 20-10, e salgono al numero 7 del ranking.
Ci sentiamo di escludere che possano arrivare al titolo nazionale, pero’ hanno comunque la possibilita’ di tentare la corsa al titolo della Big Ten, dovranno ancora affrontare Michigan State e Ohio State, se dovessero uscirne indenni, avrebbero pronto il biglietto per il Rose Bowl di Capodanno.
Due righe da dedicare alla ACC per segnalare la bella vittoria di Georgia Tech contro la favorita Virginia Tech per 28-23, che vale un balzo nel ranking ai primi ed una brutta caduta ai secondi, dal numero 4 al numero 15.
Fino ad oggi, abbiamo sempre parlato di ranking facendo riferimento al tradizionale  e classico sondaggio della AP, ed i numeri che indichiamo si riferiscono sempre al quella classifica, ma come sapete, da qualche anno si e’ introdotto il sistema del BCS per dare una maggiore “ scientificità” a questo sondaggio, infatti il BCS si basa sui dati della AP e su un sondaggio tra gli allenatori e viene poi rielaborato sulla base di vari parametri che tengono conto del tipo di conference, del calendario, della forza degli avversari incontrati e cose simili.
Ieri e’ uscito il primo ranking BCS e gia’ vediamo qualche variante rispetto al ranking della Associated Press.
Ad esempio la prima immediata differenza e’ che per il BCS, Florida e’ ancora al numero 1, Boise State e’ clamorosamente considerata la quarta squadra della nazione e Iowa e’ al numero 6.
Decisamente penalizzata USC che e’ al numero 7 del BCS contro il  4 della AP, qui e’ evidente che l’unica sconfitta dei Trojans viene fatta pesare molto in negativo dal cervellone del BCS.
Ricordiamo comunque che lo scopo principale del BCS system e’ di fare in modo che la numero 1 e la numero 2 di questo ranking si incontrino nella finale nazionale, che e’ da qualche anno a questa parte, un bowl aggiuntivo a quelli tradizionali.
Questo fa in modo che, una volta stabilito chi va a giocarsi questa finale, gli inviti agli altri bowls seguono piu’ o meno la tradizione, con le principali vincenti delle conference e qualche invito a sorpresa, ad esempio una squadra particolarmente meritevole che appartiene ad una conference non-BCS (ovvero non appartenente a  Big 10, Big 12, SEC, ACC, Pac-10, Big East) viene invitata ad uno dei restanti bowls.
Chiudiamo con uno sguardo alla prossima settimana, quando Texas incontera’ Missouri e dovra’ assolutamente cambiare marcia, i Gators andranno a giocare contro Mississippi State, mentre Alabama sara’ contro Tennessee.
Da seguire anche dei classici scontri divisionali ovvero Penn State contro Michigan, Oregon State contro USC, Iowa contro Michigan State e Boise State contro Hawaii.
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Gabriele Garoldi

Appassionato di Sport USA, baseball e football in particolare, fin dai lontani anni '80, con tifo sfegatato per i nativi americani.

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