AREA 54: Tutte le novità in casa Bears!

I tempi in cui i Bears potevano fare la voce grossa nella free agency sono finiti, l’arrivo di Khalil Mack ha si riportato gli orsi nelle zone alte delle classifiche ma allo stesso tempo si è mangiato tutto il salary cap a disposizione.
A Pace & Co. rimangono circa 18 milioni di dollari da spendere per puntellare la squadra e pare che Amos e Callahan siano le priorità; il draft dovrebbe portare un uomo della linea offensiva, mentre TE, Safety e running back sono quello che resta “scoperto”.

Poi cosa è successo?

Amos resta nella NFC North, solo che ha firmato un super contratto coi nemici di Green Bay che gli garantiranno 21 milioni in 2 anni (follia per quanto mi riguarda). Questa mossa per i Bears dovrebbe essere comunque prolifica perchè dal momento che il team perde un giocatore al termine del suo quadriennale da rookie e questo viene pagato fior di soldi, la NFL dovrebbe riconoscere un pick compensatorio (roba che manca a Chicago da circa 10 anni se non sbaglio). Cosa succede quindi? Che i Bears perdono Amos (5° round) e si ritroveranno il prossimo anno con un pick tra il 3° e il 4° round a compensazione. Questo è il modo in cui si dovrebbe gestire una franchigia!

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Nella notte che precede l’apertura del mercato è successo di tutto: OBJ ai Browns, Bell ai Jets e chi più ne ha più ne metta!

Chicago ha nel frattempo ristrutturato il contratto di Mack facendo saltar fuori 13 milioni di dollaroni per gestire il salary cap, ma nessuno dei grossi nomi NFL si è mosso in direzione Illinois.

Ryan Pace ha messo sotto contratto Buster Skrine, duttile cornerback e veterano NFL ex Jets e Browns con 8 anni di trascorsi alle spalle; Skrine (pronuncia Screen) sarà un buon sostituto per sopperire ai saluti di Amos e probabilmente anche di Callahan, unico problema è che Buster non è un giocatore molto costante ma la difesa dei Bears potrà esaltare meglio le sue skills. Ai Jets invece andrà Bellamy che questa stagione ha giocato molto bene nello special team Bears, ma non sarà un grosso problema sostituirlo.

Cordarrelle Patterson è invece la grossa novità per il momento: Patterson è il tipo di giocatore che Nagy vuole per sviluppare il suo sistema, uno che non concede punti di riferimento alle difese, con esperienza e che sappia sia ricevere che correre. Quella di Patterson pare sia una mossa molto apprezzata dall’ambiente di Chicago che ha accolto la notizia con piacere.

Ancora prima di questi arrivi, abbiamo registrato quello di Mike Davis, ex Seahawks, i suoi numeri non sono niente di speciale infatti l’intento è quello di sostituire Mizzell o Cunningham, ma la posizione di running back al Soldier Field resta calda in ottica di mercato.

howard bears cardinals

Il nome di Jordan Howard nelle voci di mercato è rimasto una costante degli ultimi 15 giorni, e quando certi rumors diventano così insistenti, di solito, è perchè qualcosa si sta muovendo.
The Bulldozer è al suo ultimo anno col contratto da rookie, e i suoi numeri dicono chiaramente che a fine 2019 potrà chiedere più soldi di quelli che percepisce (anche perchè Howard è uno che non ha mai avuto problemi fisici).
I Bears però, sembra vogliano muoversi dal “pounding and grounding” del loro RB che negli ultimi 3 anni ha spinto 3.370 Yds con 24 TD.
Il gioco sulle corse non ha più la stessa valutazione di qualche tempo fa, gli atleti che arrivano dai college sono bene o male in grado di supplire alla vecchia maniera di correre a testa bassa; aggiungi il fatto che i Bears dovranno impegnare i loro soldi futuri nei contratti di gente come Mitchell Trubisky e Eddie Jackson e matematicamente non ci sarebbe maniera di strapagare un running back. Questo è anche il motivo per il quale Chicago è rimasta fuori dalla corsa per Bell, che domanderà $52M spalmati su 4 anni (anche con l’intento di recuperare quelli persi nel 2018).

E qui si chiude il cerchio che mi porta a fare il nome di Mark Ingram, rimasto fuori dalla sua casa a New Orleans dopo che i Saints hanno firmato un contratto a Latavius Murray, anche se i Ravens sembrano un passo avanti rispetto a Chicago per il RB.
Ingram ha 29 anni, ha corso per 6.007 Yds con 50 TD e ricevuto per 1.598 con altri 5 TD nelle 8 stagioni NFL.
Lo scorso anno 815 YScm e 7 touchdown complessivi in 12 gare, considerando che per 4 gare era sospeso arriveremmo sopra le 1.100 con ogni probabilità.
I Bears non possono prendere impegni a lungo termine per tutelarsi con i giovani campioni che hanno ancora un contratto da rookie, per questo portare un giocatore tagliente come Ingram al Soldier Field qualora Howard venisse scambiato sarebbe la soluzione perfetta per Ryan Pace.
Nagy concederà ancor più fiducia a Trubisky nella prossima stagione ed il gioco sui lanci sarà determinante per Chicago, Howard non è granchè come ricevitore, Ingram è un pò meglio, ed anche il suo gioco sulle corse ha un qualcosa in più rispetto al nostro attuale RB.
Jordan Howard, nonostante i suoi buonissimi numeri, non ha mercato ed il suo stile non si incastra con quello della filosofia di Nagy che chiede più dinamismo.

Se per Antonio Brown, il miglior ricevitore del mondo, i Raiders se la sono cavata con un 3° e un 5° pick al draft, per Howard nella migliore delle ipotesi si arriverebbe ad un 4° pick e nulla di più.
Potrebbe essere quindi che i Bears lasceranno andar via il loro miglior RB degli ultimi anni in cambio di una 4a scelta al prossimo draft che spenderanno su un altro giovane running back mentre a Ingram offriranno un contratto biennale tra i 3 e i 4 milioni: così facendo Ingram diventerebbe il workhorse e il rookie verrebbe inserito gradualmente tra Mark (veterano) e Tarik Cohen.

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Nel caso Mark Ingram non dovesse arrivare nelle prossime ore, Chicago potrebbe considerare di spendere il suo 3° pick al prossimo draft per un RB e posticipare la chiamata di un OL nel 4° round, visto che Massie e Long sono ancora col team per la prossima stagione.

Perchè mandar via un giocatore come Howard che garantirebbe 900 yard per una 4a scelta?
Howard alla fine del prossimo anno potrebbe andare via a parametro zero, perchè sicuramente i Bears non piazzeranno un TAG e nemmeno gli pagheranno più soldi e garantiti su 3-4 anni come lecito Howard vorrebbe.
Se spesa bene al draft (e Pace sotto questo aspetto è una garanzia), una chiamata tra il 3° e il 5° giro garantirebbe ai Bears un buon RB per 4 anni che non andrebbe ad intaccare il cap space futuro preservato per Trubisky.

Tutte teorie per ora, solo teorie, fino a questa sera quando la frenesia della free agency inizierà a riassettare ufficialmente gli equilibri NFL per il 2019!
Con questo, concludo dicendo che se Howard dovesse partire sarei molto dispiaciuto e penso di parlare un pò a nome di tutti i fan, però i destini del team sono più importanti di quelli del singolo giocatore, e sotto questo aspetto Chicago non fa sconti (vedi Matt Forte).

Chicago Bears Alex

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