
AREA 54: Bears Draft Parte I – Bradlee Anae
Finita la stagione col coronamento dei Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes, ci incamminiamo nella strada verso il draft 2020 e settimana dopo settimana analizzeremo i possibili prospetti che Ryan Pace potrebbe selezionare ad aprile partendo da qualche semplice concetto dal quale non si può scappare: Chicago non ha scelte al 1° round, Mitchell Trubisky sarà il QB titolare (almeno per un altro anno), il cap space è limitato.
La lista dei punti da sistemare in casa Bears è abbastanza lunga ma possiamo sintetizzarla velocemente elencando quello che servirebbe a Matt Nagy per rilanciarsi dopo una stagione deludente:
- Selezionare un DE/OLB per rimpiazzare Leonard Floyd
- Trovare degli uomini per la linea di attacco
- Tight End per sostituire Trey Burton e Adam Shaheen
- Rinforzare il reparto dei ricevitori
Se pur il problema più importante risieda nell’attacco, la nostra analisi inizia dalla difesa perchè la questione Floyd è molto rilevante. Il difensore 27enne nona scelta assoluta al draft 2016 è stato il peggiore del 2019 nel reparto guidato da Chuck Pagano e, con la presenza di un campione del calibro di Khalil Mack al suo fianco, i numeri del DE che veste il #94 sono a dir poco terribili.
Floyd è passato dai 7 sack, 1 TD, 1 safety, 1 FF e 1 FR del 2016 ai 3 miseri sack e nulla di più del 2019.
Considerando che le incursioni di Mack portano quasi costantemente 2 offensive linemen avversari al raddoppio, il decrescere nei numeri di Floyd è penalizzante oltre misura e da un first rounder del suo potenziale bisogna pretendere di più. L’incapacità di leggere il campo senza incidere è un pesante difetto nella difesa di Chicago; considerando che Floyd entra nel suo 5° anno e che la free agency è vicina, i Bears con alte probabilità non garantiranno al nativo di Atlanta un’estensione degna di una prima scelta.
Ryan Pace avrà 2 scelte al secondo round del draft, la n°43 e la n°50.
Perchè, nonostante i tremendi problemi che l’attacco ha messo in mostra, Chicago dovrebbe usare la sua “prima scelta” per selezionare un difensore?
Due ragioni: il talento del difensore in questione è assoluto e ignorarlo sarebbe un azzardo perchè e oltre a dare profondità, fisicità e qualità, il prospetto da Utah potrebbe anche diventare un futuro trade-asset rilevante in ottica di mercato. Inoltre nel medio raggio del secondo giro sembrerebbe che attualmente non ci siano uomini di linea più validi di un DE/OLB come Bradlee Anae. Sul TE invece si può trovare qualcosa di buono poche chiamate più avanti, ma questo ruolo verrà preso in analisi nei prossimi articoli.
Chi è Bradlee Anae? Partirei col dire che Anae è senza dubbi il defensive end più forte della Pac-12 e a dar credito alla tesi ci sono le selezioni First Team All-American e la vittoria del Morris Trophy 2019 (dal 1980 riconoscimento assegnato rispettivamente ai migliori offensive e defensive lineman dell’anno).
Il senior player classe 1998 di Laie, Hawaii, ha delle caratteristiche fisiche impressionanti dal momento che a soli 21 anni pesa 120 kg ed è alto 1,91 m.
Anche i suoi *numeri sono impressionanti ed in costante crescita (tackle for loss notevole):
Bradlee Anae detiene il record di sack nella storia degli Utah Utes football con 29.5 agguati ai QB avversari andati a segno, e ha letteralmente dominato l’ultimo Senior Bowl.
Tanto appetito non potrà che trovare grandi soddisfazioni alla tavola di Khalil Mack!