[W3] Bills in rimonta sui Patriots

nflAbbiamo guardato in maniera distratta il loro primo punteggio: 41-6 in casa dei Chiefs. Ok tanti punti e su un campo non facile, però dài Kansas City l’anno scorso ha fatto ben di più delle proprie possibilità e il suo rendimento quest’anno era tutto da scoprire. Poi, la seconda partita: successo 38-35 contro i Raiders. Bene hanno vinto però quando vai sotto di 18 in casa con Oakland non sei certo uno squadrone. Poi, certo, un bel recupero, quei 5 touchdown messi a segno in cinque drive consecutivi, però vincere in casa con i Raiders non è certo una notizia da almeno una decina di anni.
Così se avete pensato “OK adesso vediamo sul serio quanto valgono; arrivano Brady e soci e li mettono in riga” non preoccupatevi, siete in ottima compagnia. Tanto più che al two minutes warning del primo tempo della sfida giocata domenica, il punteggio diceva New England 21 Buffalo 0. Già avete letto bene: 0, nulla, niente, nada.
billsBrady dal canto suo stava come al solito polverizzando la difesa che aveva l’ardire di provare a contrastarlo. A quel punto una qualsiasi delle formazioni che i Bills hanno schierato nelle ultime 15 sconfitte consecutive contro i Patrioti, si sarebbe squagliata. Invece coach Gailey ha instillato quest’anno una mentalità ben diversa: sotto 0-21 contro uno dei più forti team della NFL? Nessun problema, niente panico, tanto lavoro, tanta confidenza in noi stessi, poi tireremo le conclusioni.  E alla fine dei 60 minuti sono stai proprio gli uomini con il bufalo sul casco ad esultare: un 38-34 che proietta i Bills in vetta alla divisione ancora imbattuti. Ma cosa è successo in quei restanti 32 minuti di football, un miracolo? 
Beh in parte. In realtà già all’intervallo il vantaggio degli ospiti era dimezzato grazie al touchdown di Steve Johnson su imbeccata di Fitzpatrick e al field goal di Lindell che coronava un drive iniziato dopo un intercetto subito da Brady. Ma i veri fuochi d’artificio sarebbero arrivati nel secondo tempo: nuovo intercetto subito da Brady (e già questa è una notizia) e Buffalo a -4 grazie all’asse Fitzpatrick-Chandler.
A metà quarto New England riusciva a portarsi sul 24-17 con un field goal di Gostkowski, e sembrava poter chiudere la partita in avvio di ultima frazione con l’attacco che arrivava fino sulle 23 di Buffalo. A quel punto Brady andava subito per il colpo del k.o. ma il suo lancio a Gronkowski veniva intercettato da Wilson ad un paio di metri dalla linea di meta.
Palla a Buffalo e grazie ad un gran passaggio di Fitzpatrick a Jones per 46 yards e ad una penalità di pass interference, i Bills arrivavano sulla linea della 1 yarda avversaria dove Jackson si incaricava di impattare la partita. I tifosi dei BIlls, già increduli a questo punto, si scatenavano pochi secondi dopo: il primo lancio di Brady era intercettato (e quattro) da Florence che recapitava direttamente il pallone nella meta avversaria. Ma alla fine mancavano ancora dieci minuti e “Iceman” Brady non è certo tipo da farsi prendere dal panico sotto pressione: l’asso da Michigan completava un quarto down e quattro ed

bills

 un terzo e sette su Welker, ma soprattutto trovava lo stesso ricevitore su un quarto e goal dalle 6 dei Bills.
Trentuno pari e tutto ancora in bilico, ma i Bills avevano capito che la corazzata Patriots era ormai un bersaglio immobile: tre passaggi completi diFitzpatrick, 79 yards e palla sulla 1 di New England dove il regista da Harvard di inginocchiava tre volte e a tre secondi dal termine Lindell mandava in paradiso, dopo anni di tremende delusioni,  i tifosi dei Bills.
OK, ma alla fine “are the Bills for real?” i Bills fanno sul serio?
Alcune statistiche in effetti sono impressionanti: miglior attacco della NFL come punti segnati, Jackson quarto runner  del campionato ed ormai nell’elite dei portatori di palla, ed un Fitzpatrick che sembra aver cancellato alcuni limiti degli anni passati. Inoltre una linea offensiva che non solo nelle stagioni passate, ma persino nella pre-season 2011 sembrava più un gruppo di turisti capitati lì per caso che non un gruppo organizzato per proteggere un quarterback e spianare la via ai running back, ha invece concesso un solo sack ed aperto buoni buchi per la corse di Jackson.
La difesa invece onestamente lascia spazio a molti più dubbi: anche le pietre sapevano che Welker sarebbe stato di gran lunga il pericolo pubblico numero 1: invece il piccolo receiver sembrava un uomo in mezzo ai ragazzini: 16 ricezioni (record nella storia di Patriots), per 217 yards e due mete. Cui vanno aggiunte le 7 palle catturate per 89 yards ed alte due realizzazioni di Gronkowski. Ad onor del vero c’è anche da riconoscere che il secondario dei Bills si è soprattutto concentrato su Branch e Ochocinco, concedendo a Brady il centro del campo dove in effetti lanciare è più pericoloso, ed i risultati si sono visti, però l’attacco di New England ha sfiorato le 500 yards. 
In più: 18 punti recuperati ai Raiders, poi 21 ai Patriots. Complimenti alla determinazione e alla confidenza, ma anche la dea bendata ci ha messo del suo e non potrà essere sempre così. Però intanto i Bills sono 3-0 e sembrano finalmente aver imboccato la strada giusta per tornare ad essere competitivi. 
patriotsE i Patriots? Beh hanno confermato pregi e difetti con qualche sorpresa.
Naturalmente saltano subito agli occhi i quattro intercetti subiti da mister perfezione Brady, che però nel resto del match è stato come sempre molto efficace (30 completi su 45 per 387 yards e quattro mete) e due degli intercetti sono venuti per un errore di Woodhead ed una deviazione sulla linea di scrimmage del rookie Dareus. E l’attacco aereo dei Patriots lo puoi limitare, non certo fermare, e così arginati Branch e Ochocinco, hanno imperversato Welker e Gronkowski.
Il rushing game è stato impalpabile: bene il rookie Ridley (6 portate, 42 yards) in difficoltà sia Woodhead che soprattutto Green-Ellis. E il discorso “soliti pregi e soliti difetti” vale assolutamente anche per la difesa. Vero che mancavano Pryor, Wright e Hinesworth, però la pass rush rimane un miraggio e l’ex Pro Bowl McCourty è stato costantemente martellato dai receiver avversari senza mai riuscire ad arginarli, mentre molto meglio ha fatto il suo compagno di reparto Arrington. Insomma i Patriots rimangono una impressionante macchina da guerra, soprattutto in attacco, ma certo qualche scricchiolio soprattutto in difesa c’è. Per approfittarne bisogna però avere un attacco che possa sfruttare al massimo queste mancanze, cosa molto più facile a dirsi che a farsi. 
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