[SB XLV] Steelers vs Packers

sb45Il prepartita al Cowboys Stadium di Arlington si snoda lungo una settimana che come sempre attira l’attenzione dei più curiosi quanto lo scetticismo degli addetti ai lavori, molto più interessati al gioco che alla giostra mediatica che circonda l’evento sportivo dell’anno. Mike Tomlin si diverte a fare il “patriota” togliendo il palesemente infortunato Maurkice Pouncey dal roster all’ultimissima occasione possibile mentre fino all’ultimo, senza che ovviamente nessuno ci creda, qualsiasi Packer conferma che la squadra del Wisconsin cercherà di correre la palla. Molto poco patriottica è invece Christina Aguilera che sbaglia le parole del suo inno, ma per fortuna è l’ultima cosa extra-football che dobbiamo sorbirci prima del kickoff. In meno di quattro ore si decide una partita, la storia di uno sport, la leggenda dei suoi protagonisti. Dal calcio di Mason Crosby inizia la sfida tra due delle più grandi franchigie, che potrebbe vedere Pittsburgh decollare a quota 7 o Green Bay riportare nel luogo d’origine il trofeo più ambito. 

packersSapevamo che la partita l’avrebbe decisa Clay Matthews, e la prima giocata ce la conferma. Il linebacker atterra Hynes Ward dopo una ricezione corta, dimostrando di aver capito che dalla sua lettura dell’attacco avversario dipenderà il successo del suo team. In difesa iniziano tutti bene, da una parte e dall’altra. Doug Legurski è un rincalzo all’altezza e ferma B.J. Raji efficacemente, mentre Rashard Mendenhall è evidentemente in stato di grazia, il che si sarebbe rivelato un grosso punto a favore di Pittsburgh qualora i ragazzi di Tomlin non avessero poi perso la testa alla prima occasione utile, come vedremo in seguito.
Aaron Rodgers guida un preciso drive da 80 yarde culminato con un passaggio come al solito perfetto per Jordy Nelson in End Zone. Il terzo ricevitore di Green Bay è chiamato a dare solidità, visto che i pezzi da novanta del suo attacco sono comprensibilmente limitati da una delle migliori difese di sempre e, perlomeno nel primo tempo, ci riesce.
Quali siano le ragioni che spingono Ben Roethlisberger a lanciare un mattone in aria che atterra tra le mani di Nick Collins sulla giocata successiva sono da ricercare nell’ignoto e sono troppo occulte per trovare una spiegazione. Sembra che il QB dei campioni della AFC sia già preoccupato di non recuperare l’avversario. Tant’è che si trova sotto di 14 prima della fine del primo quarto, e 21 a 3 poco più tardi, quando sottovaluta il buon Jarrett Bush, difensore quantomai sospetto, lanciando nella sua direzione e venendo intercettato ancora. Stavolta è Rodgers, con sole 50 yarde davanti a sè a segnare col passaggio finale per Greg Jennings, che segue una traiettoria molto familiare che diventa indifendibile a causa del passaggio stesso, ancora perfetto.
Il SuperBowl sembra finito, ma le cose si stanno per assestare, per diverse ragioni. Innanzitutto, Green Bay perde il migliore giocatore delle sue secondarie, Charles Woodson, a causa di un brutto infortunio alla spalla, oltre al veterano tra i suoi ricevitori Donald Driver. E poi Rodgers sarà anche un fantastico quarterback, ma senza corse il cronometro non si controlla, e dopo il 21 a 3 il suo avversario ha la possibilità con molto tempo disponibile, di raddrizzare le cose. E’ il momento di tornare da Ward, che come sempre non delude. Sono i 3 passaggi, quelli per il prodotto di Georgia, che rimettono sui binari i 6 volte campioni, mentre Antwaan Randle El sostituisce l’ennesima vittima del turf dei Cowboys, Emmanuel Sanders.

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E’ chiaro che Pittsburgh correrà ai ripari, non concederà mai altri 21 punti nel secondo tempo e che Big Ben non potrà ripetere gli orrori dei primi due parziali. Una volta davanti, gli Steelers possono sicuramente contare sulle corse, cosa che James Starks non puo` garantire a chi guida nel punteggio ma anche nell’injury report.
I Black Eyed Peas ci fanno sprofondare nuovamente nel clima più mondano del SuperBowl di Dallas, e nemmeno una fugace apparizione del leggendario Slash ci distrae dal fatto che il secondo tempo è a momenti di distanza. Adesso è davvero l’ultima volta che gli organizzatori ci distraggono…

Green Bay inizia a commettere errori: un holding offensivo rovina il primo drive della ripresa, e quando la palla torna agli avversari una libera interpretazione della regola del facemask da parte dell’equipe arbitrale favorisce Pittsburgh che un paio di corse di Mendenhall dopo si ritrova a solamente 4 punti dai Packers. è come se si fosse zero a zero, anzi, ora Green Bay deve ri-vincere la partita. Incredibile!
Proprio quando sembra che il trionfo degli Steelers sia inevitabile, essi ricominciano con gli errori. Prima un incomprensibile field goal da steelers52 yarde per la gamba poco allenata e mai così potente di Shaun Suisham, che infatti sbaglia clamorosamente il tentativo, poi il fumble di Mendenhall che decide il titolo.
Sulla corsa del Fighting Illini piombano Matthews ed un suo compagno. La palla la toccano entrambi, ma è proprio il primo a farla schizzare dalle braccia del runningback in bianco, mentre i suoi compagni si guardano intorno spaesati senza capire dove l’ovale effettivamente sia. Desmond Bishop lo sa, lo ricopre e spalanca le porte del trionfo a Rodgers, che prende la palla sulle sue 45. Per la terza volta nella partita il numero dodici si trova con una porzione di campo da coprire inversamente proporzionale al suo immenso talento. Lo fa facilmente, con un lancio da 38 yarde per Nelson e poi quello decisivo per Jennings che umilia un Troy Polamalu mai in partita a causa di condizioni fisiche non al 100%. 28 a 17 a 12 dal termine. Sul palcoscenico della partita arriva pero` anche Mike Wallace. Il miglior receiver di Pittsburgh, fino ad allora confinato a ruoli marginali, segna il touchdown della speranza cui segue una trasformazione da due punti in “double option” che piacerà tanto ai cultori del college football. I punti da recuperare sono 3 per gli Steelers. Solo 3 dopo che erano stati 18.

Ma è la serata di Jennings, che su un terzo e 10 riceve per 31 yarde tagliando nel mezzo la difesa più forte che ci sia nella giocata della partita che favorisce il facile field goal di Crosby per il 31 a 25 finale. Il terreno davanti a Roethlisberger è troppo, il tempo scorre e torna la frettolosità che aveva contraddistinto la prima parte di gara, anche l’ultimo passaggio cade dalle mani di Wallace. è la fine per Tomlin e i suoi, l’inizio dell’era Rodgers, nominato MVP pochi minuti dopo mentre stringe il Vince Lombardi Trophy tra le preziosissime mani.

Da una cronaca del genere non traspare la portata della partita, imponente. Si scontravano un metodo rigoroso, contraddistintivo, aggressivo ed una più spontaneo e talentuoso. Le due più grosse realtà della scena NFL, diverse ma con un posto simile nel firmamento dello sport americano. Il tutto nello stadio più moderno del Mondo, con tutto il globo a guardare. Ha vinto la squadra più meritevole, guidata da un fantastico Head Coach, Mike McCarthy, che è riuscito sempre a mettersi gli infortuni dei suoi alle spalle, anche nell’atto finale, quando Woodson, Driver e Sam Shields sono mancati. è stata una vittoria della squadra, che è riuscita a capitalizzare su incredibili errori dei giocatori avversari, insperati alla vigilia, con concentrazione e grinta. è stata la vittoria di un campione equiparabile a pochi altri, che in tre anni è passato da speranza a pedina imprescindibile mentre il suo vecchio maestro si ritirerà dopo aver assistito alla crescita finale ed esponenziale dell’ allievo, che ieri notte ha finito di confezionare una post season da annali. I Green Bay Packers possono dominare per molti anni ancora, ma nella notte del nord del Texas era importante solo vincere, e sono riusciti a farlo. Più che per il talento dei suoi componenti, la squadra campione del Mondo stupisce per coesione: tutti fanno i complimenti a tutti, lo stesso Rodgers non si monta la testa, Woodson ammette le lacrime nello spogliatoio dopo l’esclusione dalla partita.
Questa squadra ha vinto senza tight end titolare, senza Nick Barnett, droppando una miriade di palloni nel terzo qurto del SuperBowl e vincendo tre difficili partite fuori casa nei playoff. Non c’è limite a quello che possono ottenere da qui in avanti per ridare spolvero ad una società che ha, in pratica, preso parte all’invenzione del football.

La rabbia ed il rimorso divorano l’altra sideline. Big Ben ha giocato male, si puo` dire, solo col cuore e senza testa. Mendenhall ed il running game è stato in generale/ solido, molto più di quanto i numeri possano riportare, ma la frittata era ormai stata fatta nel primo tempo. Se di lacrime si deve parlare in questo caso, molte saranno versate su quell’intercetto ritornato in meta da Collins. Non ci sono molte altre occasioni su cui recriminare, Green Bay è stata superiore ed ha vinto, siamo sicuri che gli Steelers da grande squadra guarderanno avanti; ma rimane il fatto che alcuni stanno invecchiando, che Polamalu è una fucina di guai fisici e che la linea offensiva, anche se bene si è comportata nell’occasione, rimane instabile.

Noi ci auguriamo di assistere nuovamente ad uno spettacolo del genere l’anno prossimo. La stagione è ancora incerta, ma i giocatori vogliono giocare e la sensazione è che alla fine, viste le impressionanti cifre che tutti perderebbero da un lock-out, la situazione si sblocchi. Se così sarà, i Packers metteranno in palio il loro trofeo, per la 46esima volta. I Manning, Brady, Vick tenteranno di rubare il trono di Rodgers, sempre più stabile. Adesso Green Bay è la squadra da battere, sul fatto che possano cadere siamo dubbiosi, ma sul fatto che ci divertiremo ancora mettiamo al mano sul fuoco.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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