[Wild Card] Saints vs Seahawks

nfcSubito dopo il fischio finale del Sunday Night contro St.Louis, che aveva qualificato ai playoff i Seattle Seahawks, quello che era fino a quel momento stato solo un sommesso mormorio, era esploso in tutta la sua potenza. Fior di opinionisti imperversavano su giornali, blog, trasmissioni televisive e radiofoniche, esprimendo il loro sdegno per l’assurdo epilogo della stagione NFL, che qualificava ai playoff per la prima volta nella storia una squadra con record negativo, lasciando fuori squadre definite “certamente più meritevoli” dei Seahawks, la cui unica fortuna era quella di aver vinto la pegior division della lega, prontamente ribattezzata NFC Worst.
Gli stessi soloni, ma non solo loro, a dire il vero, avevano prefigurato scenari apocalittici per Seattle, sfavorita in doppia cifra contro i Campioni uscenti dei New Orleans Saints, ai quali, a loro volta, veniva quasi rinfacciata la fortunaseattle sfacciata di avere un turno di wild card praticamente già vinto senza giocare.
Già… senza giocare. Piccolo particolare insignificante. Alla fine di tutte le chiacchiere da bar e di tutte le analisi più o meno approfondite fatte dai più o meno esperti di turno, è proprio il campo a dare la risposta definitiva, e raramente ci si può lamentare del suo verdetto.
Il verdetto emanato da un Qwest Field pieno fino all’inverosimile di tifosi urlanti fin oltre ogni limite di umana sopportazione è stato chiaro: non solo i Seahawks sono degnissimi dei playoff conquistati, ma ne sono immediatamente diventati i protagonisti principali grazie ad una vittoria ottenuta con una prestazione stellare, infinitamente migliore di quella fornita dai Saints, nonostante la differenza in tasso tecnico fosse comunque notevole.
Una delle chiavi della vittoria dei Seahawks, è stato sicuramente il rientro di Matt Hasselbeck in cabina di regia, sebbene acciaccato per il problema alla coscia che l’aveva tenuto fuori dall’ultima di regular season e nonostante poco prima della partita avessero dovuto estrarre dal suo ginocchio abbondante liquido sinoviale, ricordo dell’infortunio al ginocchio di qualche settimana fa. Eppure il vecchietto terribile è sceso in campo stringendo i denti ed ha tirato fuori dal cilindro una delle migliori partite della sua carriera, aiutato anche dal playcalling decisamente aggressivo che ha colpito perfettamente il punto debole della difesa dei Saints: una secondaria a dir poco sospetta ed in serata decisamente disastrosa.
I quattro touchdown pass con cui Hasselbeck ha punito un defensive backfield distratto, uniti al fantastico touchdown su corsa di Marshawn Lynch ed ai due field goal di Olindo Mare, sono valsi i 41 punti con cui i Seahawks hanno superato i Saints, ai quali non è seattlebastato il solito tentativo di rimonta nel quarto periodo da parte di Un Drew Brees che ha passato metà partita a dormire e l’altra metà a maledire le mani di burro dei suoi ricevitori. 39 su 60 per 404 yards e due touchdown pass per Brees, sarebbe normalmente una prestazione notevole, ma stavolta sono numeri che non hanno retto il confronto con il 22 su 35 per 272 yards e 4 touchdown pass di Matt Hasselbeck.
I Saints partono subito forte, portandosi subito sul 10-0 nei primi due drive offensivi della partita, e la via per Seattle sembra segnata come da pronostico.
Hasselbeck trova il tight end Carlson in end zone per il primo touchdown della giornata, la Julius jones, scartato proprio da Seattle ad inizio stagione, riporta avanti i Saints con un touchdown su corsa dalle 5 yards. Dopo un field goal messo a segno da Olindo Mare, è ancora la connessione Hasselbeck-Carlson a rispondere alla segnatura, poi i Seahawks trovano altri sette punti grazie al terzo passaggio in meta di Hasselbeck, questa volta per Stokley.
La two-minute offense di New Orleans riesce a portare i Saints in raggio di field goal, e Hartley mette a segno altri tre punti proprio sul fischio finale di metà gara.
Dopo il blackout del terzo quarto con cui i Seahawks avevano allungato nel punteggio grazie al quarto td pass di Hasselbeck per Mike Williams ed al field goal di Olindo Mare, i Saints cercavano di rimettere in piedi la partita, aiutati anche da qualche penalità di troppo saintsdegli avversari che tenevano vivo un drive che terminava con il secondo touchdown della giornata per Julius Jones, riportando i Saints a distanza di una segnatura dai Seahawks: 34-27.
La difesa di New Orleans obbligava i Seahawks ad un rapidissimo three-and-out, ed Hartley ne approfittava per riportare sotto i Saints con un field goal.
Sembrava che la rimonta dei Saints fosse destinata ad andare a buon fine, ma Payton non aveva fatto i conti con Marshawn Lynch. Dopo un paio di drive infruttuosi per entrambe le squadre, il runner di Seattle prendeva palla sulle sue 33 e si infilava in mezzo alla linea. Sembrava una corsa destinata ad un minimo guadagno come tante altre durante la partita, ma Lynch la trasformava magicamente in una delle più belle azioni mai viste. Lynch rompe ben sei placcaggi ed effettua uno stiff arm letale che manda a gambe all’aria Tracy Porter, e termina la sua corsa in touchdown: una segnatura che mette virtualmente il sigillo alla partita.
I Saints hanno ancora il tempo di rifarsi sotto con un TD pass di Brees per Henderson con un minuto e mezzo da giocare, ma la successiva trasformazione da due, per portare i Saints a posrata di field goal, viene stoppata, ed in ogni caso l’onside kick viene poi ricoperto da Seattle, che può così iniziare i festeggiamenti.
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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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