[W17] Tampa è tornata!

nflIn principio c’erano la Tampa 2 e Tony Dungy. Poi arrivò l’anello, in una delle stagioni più strane della ormai quarantennale storia della NFL. Poi, il buio. I Buccaneers erano tornati, dopo aver visto la massima realizzazione sportiva planetaria, ad essere la franchigia di un medio agglomerato urbano sulle sponde del golfo del Messico, che lotta tra la ricchezza dell’indotto e lo scarso attaccamento allo sport professionistico della Florida.
In quel periodo nero, bastava qualche infortunio per scoraggiare i pirati, che da quando vennero schiantati in rimonta da Peyton Manning ed il loro ex coach in un Monday Night indimenticabile, sparirono dal radar degli analisti per un buon lustro.
Sembra incredibile, date queste premesse e la disperata serie di sfortune che Tampa Bay ha dovuto affrontare (i legamenti di Cadillac Williams sono solo la prima cosa che viene in mente), che ora stiamo parlando di un record di 10-6 con un upside talmente enorme da far rabbrividire molte corazzate della NFC. I Bucs stanno dettando nuovi standard per la National Conference, considerando che in questa ottima stagione hanno adoperato una decina di rookie. Ma vediamo come si è arrivati fin qui.
freemanE’ il 25 aprile 2009 quando Josh Freeman viene scelto nel primo giro del draft da Tampa Bay. In un draft avaro di QB di rilievo, Tampa si assicura il prodotto di Kansas State scambiando la sua originale scelta con Cleveland. Freeman entrerà in campo solo molto tempo dopo, a metà della stagione 2009, battendo Green Bay ed ipotecando il posto da titolare. Quel giorno si è aperta la nuova era dei Bucs, l’era Freeman, runningback potente ma non necessariamente meno preciso di altri, con un fisico imponente su cui reggere una squadra che doveva reinventarsi. E che al successivo draft si presenterà allo stesso modo, se non peggio, con la terza scelta assoluta.
Dopo aver messo a posto la posizione di defensive tackle, Tampa sceglie due receiver, Arrelious Benn e Mike Williams, nel secondo e quarto turno. Durante la preseason Williams vince ogni confronto con il più blasonato collega, e diventa il go-to-guy di un team che, avrete capito, non aveva nessuno a chi lanciare la palla. Benn è nelle retrovie, pronto ad esplodere con il suo talento qualora chiamato in causa.
Stessa solfa di un altro talento scartato. LeGarrette Blount, facinoroso runningback da Oregon, prima si mette d’accordo con i 49ers, poi firma coi Titans, poi viene tagliato dagli stessi. L’irrequieto, non draftato, si accasa nei Bucs che vedono in lui meramente una opzione per dare fiato a Cadillac ed al suo fisico temprato da 10 anni di infortuni gravi. Sarà un nuovo inizio per lui e per la franchigia. Raheem Morris, il coach, lo vede rompere tackle come nessuno e lo investe di sempre maggiori compiti. Arriva la leadership nazionale appunto in tackle rotti, giocando molti meno snap di altri RB della lega, arrivano i TD, arrivano prestazioni solide che lo fanno, in vista del 2011, sedere sul trono del corridore partente della squadra.
La stagione finisce con il record sopracitato, figlio di 9 vittorie su squadre dal record negativo, e con tanta consapevolezza dei propri mezzi. E’ proprio su questo che Morris dovrà lavorare. Le possibilità che il gruppo si monti la tampa baytesta sono altissime. Miglior rookie RB della stagione, miglior rookie WR della stagione, terzo QB più preciso della lega e nessun veterano a dir loro di calmarsi. Tampa è la migliore squadra della NFL sui terzi down, e nonostante non possa partecipare ai Playoff è nella top ten della maggior parte dei Power Rankings in rete. Insomma, un gruppo formato da dieci rookie partenti potrebbe scivolare sulla buccia di banana dell’autostima che questo record da guinness dei primati (nessuno era mai riuscito ad avere così tanti giocatori al primo anno con ruoli così importanti) sicuramente darà loro. Di sicuro per il futuro c’è solo il talento, il resto, soprattutto in una division che vede le due migliori squadre NFC e la squadra che sceglierà per prima al prossimo draft, è quantomai incerto.
Personalmente, non crediamo Tampa possa stabilirsi da subito come una grande potenza NFL. Il record, pompato dalle tre sfide ad avversari della NFC West, non deve ingannare, e Tampa dovrà dannarsi l’anno prossimo per ripetere tale performance. Allo stesso tempo sovrascriviamo quanto detto prima. Tutti dovranno correre ai ripari, perchè una squadra così giovane e forte non è mai esistita.
Ce lo dicono la vittoria 38 a 15 su Seattle di due settimane fa, ce lo dicono le rocambolesche ma chiare vittorie su Saint Louis, Cincinnati e Cleveland in rimonta nella prima parte della stagione, ce lo dice il modo con cui i Bucs schiantano i deboli (Carolina due volte, San Francisco tenuta a zero punti) e si adattano a giocare una partita punto a punto con chi li mette in difficoltà su più piani. Solamente il tempo dirà se questo fenomenale 2010 sarà stato frutto di improbabili casi o l’inizio di una dinastia ma i dati sono incoraggianti, e questo articolo deve essere comunque visto come un omaggio ad una squadra che ha dimostrato di essere vincente e di avere tante di quelle intangibili qualità che portano al grande ballo finale.
Salvo colpi di testa, è proprio quello il posto di Freeman, Blount, Williams ed i terribili Buccaneers del 2010!
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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