[W10] Monday Night Massacre
“The Monday Night Massacre”, cosi` titolava nfl.com il giorno dopo la vittoria larghissima degli Eagles sui Redskins di lunedi. Lo stesso sito della lega da ormai qualche tempo permette di scegliere il “livello di memorabilita`” di ogni partita. Probabilmente la scala pensata per tale scopo non e` abbastanza alta per dare un’idea dell’importanza del match.
Prima di allora la stagione di entrambe le squadre sembrava essere qualcosa di differente da cio` che avremmo detto all’inizio dell’anno. I Redskins erano preda di alti e bassi, ma avevano un record pari figlio della caparbieta` di giocatori e tecnici in alcuni aspetti del gioco. Cio` iniettava un certo ottimismo nella situazione capitolina, che aveva addirittura spinto la dirigenza a rifirmare l’attuale quarterback, Donovan McNabb per 5 anni, una eternita`. Il contratto, giunto qualche ora prima del kick-off, avrebbe dovuto dare una spinta al morale della squadra.
Gli Eagles dal canto loro avevano avuto delle difficolta` a stare in scia ai fuggitivi Giants nella division, e avevano gia` perso contro Washington in stagione. Il fatto di giocare nella capitale contro un avversario che li aveva gia` portati ad una L in precedenza bastava di per se` a gettare ombre su questo Monday Night, ma a cio` si aggiungeva l’instabilita` del gioco, spettacolare, veloce ma anche poco fisico, che era costato in precedenza una sconfitta abbastanza umiliante con Tennessee nella nona settimana.
In questo scenario, a gettare altro nervoso dove ce ne era gia` abbastanza, I New York Giants usciti sconfitti alla domenica, che aprivano cosi` la porta ad un riavvicinamento di chi si doveva incontrare quella sera. Gli ingredienti per gustare un football un po’ “contrato” c’erano tutti, ma per fortuna siamo stati contraddetti.
Prima azione: Michael Vick per DeSean Jackson. 7 a 0. 88 yarde. Terzo drive: Vick corre per 7 yarde in touchdown. Settimo drive: il nuovo arrivato Jerome Harrison ne fa 50 prima della zona di meta avversaria. Il riassunto e` 28 a 0 Eagles alla fine del primo quarto, 45 a 14 all’inizio del secondo tempo. Il divario lo fa la partenza degli Eagles, perche` dal secondo quarto Washington la sua partita in attacco l’ha fatta.
Continuando pero` a peccare in difesa, riuscendo molto raramente a mettere qualsiasi tipo di pressione al QB avversario, le distanze sono rimaste quelle e lo score finale e` stato di 59 a 28. Ci sono 31 punti tra le due squadre, e sono tutti di Michael Vick. La performance dell’ex Falcons e` qualcosa di straordinario, con 333 yarde su passaggio e 4 TD che si sommano ai 2 di corsa. Fanno il 70% di tutto l’attacco in verde e nero. Per il prodotto di Virginia Tech e` la prestazione della vita, giunta dopo un infortunio alle costole ed altri acciacchi di cui si ha traccia sul campo ma che non hanno inciso. La mancanza di pass rush dei Redskins giustifica ampiamente tali numeri, ma bisogna ammettere che Vick e` tornato ad essere la stessa identica arma che ha portato i Falcons al Championship della NFC qualche anno fa, prima che la giustizia ponesse apparentemente fine alla carriera di Vick. Ora e` il giocatore piu` temuto della lega, senza paragoni. Senza parole anche, perche` le sue dichiarazioni dopo il carcere escono col contagocce dalla sua bocca, senza altresi` pressioni nel guidare una squadra che non gli spettava ed ora gli appartiene. Kevin Kolb e` ridotto, giustamente, a passare la palla al runningback nell’ultimo drive, mentre il collega si gode il ringraziamento della folla o il silenzio del pubblico della squadra che ha appena stracciato. Si potrebbe, in un Mondo oggettivo, parlare di lui per il titolo di MVP. Nessun fumble, nessun intercetto, statistiche che se avesse giocato tutte le partite si avvicinerebbe a quelle di Rivers e Peyton Manning, ad oggi i due giocatori piu` indiziati per questo titolo. Pero` siamo in NFL, e salti 5 partite solo per essere sospettato di un qualsiasi reato, figuriamoci se sei stato in galera per due anni. Vick non pensa nemmeno di poter ricevere il premio di miglior giocatore della lega, cosa che al momento e` senza dubbio.
La velocita` di Philadelphia da entrambe le parti della palla e` enorme, e` stato il motivo della vittoria su Indy e quello della Caporetto dei pellerossa. E` qualcosa di unico, e non vediamo in NFC nessuno che possa opporsi. Probabilmente solo Green Bay e Atlanta hanno margini contro Philadelphia, per cui I Playoff, superato l’ostacolo Giants della prossima settimana, potrebbero rivelarsi molto vicini. Come sempre, sara` la stagione degli uomini di Reid a stabilire quanto questo Monday Night sia stato memorabile. Per ora e` stato un gran momento di intrattenimento; se avra` il suo posto nella storia del football e` ancora presto per dirlo.
Mentre alziamo l’asticella della “memorabilita’” della partita (non si puo` proprio dirlo in un modo diverso), assistiamo ad una regressione, quella dei Redskins, difficilmente pronosticabile. Un coach storico, un QB carismatico, sprazzi di altissima fiducia in stagione buttati in una notte di contraddizioni folli. La societa` estende il contratto in modo insensato ad un 33enne con molti infortuni alle spalle, per guidare una squadra che andrebbe invece rifondata a vedere questa partita. L’idea e` che la dirigenza non parli con lo staff tecnico, errore che in NFL non si puo` fare, e che sia in qualche modo lontana dal campo di gioco. Campo su cui lunedi` e` scesa una squadra senza qualita` e grinta, confusa, che deve ancora affrontare New York due volte e la scheggia impazzita Cowboys. Che proprio ai Cowboys gli uomini di Shanahan possano levare la palma di peggior record divisionale? Non ci stupirebbe.
Prima di allora la stagione di entrambe le squadre sembrava essere qualcosa di differente da cio` che avremmo detto all’inizio dell’anno. I Redskins erano preda di alti e bassi, ma avevano un record pari figlio della caparbieta` di giocatori e tecnici in alcuni aspetti del gioco. Cio` iniettava un certo ottimismo nella situazione capitolina, che aveva addirittura spinto la dirigenza a rifirmare l’attuale quarterback, Donovan McNabb per 5 anni, una eternita`. Il contratto, giunto qualche ora prima del kick-off, avrebbe dovuto dare una spinta al morale della squadra.
Gli Eagles dal canto loro avevano avuto delle difficolta` a stare in scia ai fuggitivi Giants nella division, e avevano gia` perso contro Washington in stagione. Il fatto di giocare nella capitale contro un avversario che li aveva gia` portati ad una L in precedenza bastava di per se` a gettare ombre su questo Monday Night, ma a cio` si aggiungeva l’instabilita` del gioco, spettacolare, veloce ma anche poco fisico, che era costato in precedenza una sconfitta abbastanza umiliante con Tennessee nella nona settimana.
In questo scenario, a gettare altro nervoso dove ce ne era gia` abbastanza, I New York Giants usciti sconfitti alla domenica, che aprivano cosi` la porta ad un riavvicinamento di chi si doveva incontrare quella sera. Gli ingredienti per gustare un football un po’ “contrato” c’erano tutti, ma per fortuna siamo stati contraddetti.
Prima azione: Michael Vick per DeSean Jackson. 7 a 0. 88 yarde. Terzo drive: Vick corre per 7 yarde in touchdown. Settimo drive: il nuovo arrivato Jerome Harrison ne fa 50 prima della zona di meta avversaria. Il riassunto e` 28 a 0 Eagles alla fine del primo quarto, 45 a 14 all’inizio del secondo tempo. Il divario lo fa la partenza degli Eagles, perche` dal secondo quarto Washington la sua partita in attacco l’ha fatta.
Continuando pero` a peccare in difesa, riuscendo molto raramente a mettere qualsiasi tipo di pressione al QB avversario, le distanze sono rimaste quelle e lo score finale e` stato di 59 a 28. Ci sono 31 punti tra le due squadre, e sono tutti di Michael Vick. La performance dell’ex Falcons e` qualcosa di straordinario, con 333 yarde su passaggio e 4 TD che si sommano ai 2 di corsa. Fanno il 70% di tutto l’attacco in verde e nero. Per il prodotto di Virginia Tech e` la prestazione della vita, giunta dopo un infortunio alle costole ed altri acciacchi di cui si ha traccia sul campo ma che non hanno inciso. La mancanza di pass rush dei Redskins giustifica ampiamente tali numeri, ma bisogna ammettere che Vick e` tornato ad essere la stessa identica arma che ha portato i Falcons al Championship della NFC qualche anno fa, prima che la giustizia ponesse apparentemente fine alla carriera di Vick. Ora e` il giocatore piu` temuto della lega, senza paragoni. Senza parole anche, perche` le sue dichiarazioni dopo il carcere escono col contagocce dalla sua bocca, senza altresi` pressioni nel guidare una squadra che non gli spettava ed ora gli appartiene. Kevin Kolb e` ridotto, giustamente, a passare la palla al runningback nell’ultimo drive, mentre il collega si gode il ringraziamento della folla o il silenzio del pubblico della squadra che ha appena stracciato. Si potrebbe, in un Mondo oggettivo, parlare di lui per il titolo di MVP. Nessun fumble, nessun intercetto, statistiche che se avesse giocato tutte le partite si avvicinerebbe a quelle di Rivers e Peyton Manning, ad oggi i due giocatori piu` indiziati per questo titolo. Pero` siamo in NFL, e salti 5 partite solo per essere sospettato di un qualsiasi reato, figuriamoci se sei stato in galera per due anni. Vick non pensa nemmeno di poter ricevere il premio di miglior giocatore della lega, cosa che al momento e` senza dubbio.
La velocita` di Philadelphia da entrambe le parti della palla e` enorme, e` stato il motivo della vittoria su Indy e quello della Caporetto dei pellerossa. E` qualcosa di unico, e non vediamo in NFC nessuno che possa opporsi. Probabilmente solo Green Bay e Atlanta hanno margini contro Philadelphia, per cui I Playoff, superato l’ostacolo Giants della prossima settimana, potrebbero rivelarsi molto vicini. Come sempre, sara` la stagione degli uomini di Reid a stabilire quanto questo Monday Night sia stato memorabile. Per ora e` stato un gran momento di intrattenimento; se avra` il suo posto nella storia del football e` ancora presto per dirlo.
Mentre alziamo l’asticella della “memorabilita’” della partita (non si puo` proprio dirlo in un modo diverso), assistiamo ad una regressione, quella dei Redskins, difficilmente pronosticabile. Un coach storico, un QB carismatico, sprazzi di altissima fiducia in stagione buttati in una notte di contraddizioni folli. La societa` estende il contratto in modo insensato ad un 33enne con molti infortuni alle spalle, per guidare una squadra che andrebbe invece rifondata a vedere questa partita. L’idea e` che la dirigenza non parli con lo staff tecnico, errore che in NFL non si puo` fare, e che sia in qualche modo lontana dal campo di gioco. Campo su cui lunedi` e` scesa una squadra senza qualita` e grinta, confusa, che deve ancora affrontare New York due volte e la scheggia impazzita Cowboys. Che proprio ai Cowboys gli uomini di Shanahan possano levare la palma di peggior record divisionale? Non ci stupirebbe.