[W17] Pittsburgh Steelers vs Miami Dolphins
Una partita che aveva poco da dire, se non alimentare le flebili speranze delle due contendenti di accedere alla post season. Per Miami la speranza è svanita verso la fine, quando la vittoria dei Texans contro i Patriots ha stroncato ogni loro velleità, anche nel caso in cui ai padroni di casa fosse riuscita una clamorosa ed improbabile rimonta contro gli Steelers. Mentre a soffocare le attese dei campioni in carica ci hanno pensato, nei minuti successivi alla partita, le notizie in arrivo da Oakland con la vittoria dei Ravens contro i Raiders. Quindi, nulla di fatto per entrambe.
La partita è stata comunque piacevole, ed ha confermato tutto quanto si sapeva sulle due squadre. Che gli Steelers sono più forti dei Dolphins. Che ambedue le squadre hanno problemi in difesa, perchè Miami continua a farsi massacrare dai linebackers in su e Pittsburgh da quando ha perso Polamalu è l’ombra del reparto che era anche solo all’inizio di stagione. Che i molti giovani che riempiono il roster di Miami sono ottime garanzie per un brillante futuro, ma non abbastanza, perchè a questa squdra manca ancora qualche pezzo. E che Ben Roethlisberger ha carattere da vendere: il modo in cui ha giocato un finale di partita dopo aver quasi sacrificato il braccio destro per recuperare un fumble è stato qualcosa a metà strada fra l’eroico e l’incosciente; nonostante il braccio sempre penzolante e inanimato lungo il corpo ha continuato a lanciare con evidentissime smorfie di dolore, ed ha giudato i suoi lungo un drive di 14 giochi e 83 yards durato in tutto più di 5 minuti che ha consentito a Jeff Reed di calciare il field goal del definitivo 30-24. Roethlisberger ha chiuso con un ottimo 18/27, 220 yards, 3 touchdown (uno da 5 yards su Santonio Holmes ed uno da 54 yards per Mike Wallce nel primo quarto, e uno da 3 yards per il fido tight end Heath Miller, che nel terzo periodo ha portato gli Steelers avanti 24-10), nessun intercetto ed un notevole rating di 128.6. Anche grazie alla sua prestazione gli Steelers chiudono la stagione 9-7, e possono incolpare solo loro stessi per l’eliminazione dai playoffs (come era curiosamente successo anche tre anni fa, sempre nella stagione successiva alla vittoria nel Superbowl): senza le tre evitabili sconfitte contro squadre – senza offesa – inferiori come Chiefs, Raiders e Browns la loro stagione sarebbe tranquillamente proseguita.
Per Miami, invece, la domenica ha preso una piega preoccupante: Chad Henne, che fino a quel momento non aveva giocato male (16/20, 140 yards, 1 touchdown e 1 intercetto), è rimasto sulla sideline dopo l’intervallo a causa di un infortuio all’occhio. È stato così il turno di Pat White a guidare l’attacco aqua-orange, ma lo sfortunato rookie, dopo un paio di drives al limite dell’imbarazzante (27 yards corse su 5 tentativi ma 0/2 sui passaggi) è stato vittima di un infortunio che ha fatto trattenere il fiato a tutti e fatto raccogliere i giocatori in preghiera sul campo. Dopo un contatto casco contro casco, tanto fortuito quanto violento, White è stato immobilizzato e trasportato all’ospedale, per essere poi dimesso con una diagnosi di commozione cerebrale.
L’infortunio a White ha spalancato le porte del campo a Tyler Thigpen, l’ex quarterback di Kansas City passato a Miami durante la stagione, che non lanciava un passaggio proprio dall’ultimo turno dello scorso anno. E, un po’ a sorpresa, Thigpen ha fatto vedere che le belle prestazioni dello scorso anno in maglia Chiefs non erano casuali. Entrato in campo all’inizio del quarto periodo ha subito rivitalizzato l’attacco dei Dolphins che da metà del secondo periodo non si era nemmeno più avvicinato alla red zone avversaria: nel giro di cinque minuti ha prima guidato un drive da 7 giochi e 61 yards, culminato in un passaggio in touchdown da 16 yards per Brian Hartline, e poi – dopo un rapido 3/out degli Steelers – ha bissato con un rapido drive (3 giochi e 62 yards) chiuso con un touchdown da 34 yards ottimamente ricevuto da Davone Bess, che ha riavvicinato i Dolphins sotto solo di 3 punti, 27-24. Peccato che nel drive successivo si sia lasciato forse prendere dalla voglia di strafare, lanciando un pallone su Ted Ginn in doppia copertura; questo errore e l’intercetto di Clark ha così concesso agli uomini di Mike Tomlin – comunque infuriato con la propria difesa – di gestire il cronometro fino alla fine. Ma ha almeno dimostrato che, se il front office di Miami non sembra aver particolarmente azzeccato la scelta di Pat White al secondo giro del draft, almeno la trade con i Chiefs per portare Thigpen in Florida non è stata sbagliata. Ed entrando in una offseason in cui lo spesso front office dovrà fare le mosse decisive per assicurare ai Dolphins il salto di qualità, questa almeno è una buona notizia.