[W02] Minnesota Vikings – Detroit Lions
Minnesota Vikings – Detroit Lions 27-13
Di meglio, i Minnesota Vikings e Brett Favre, non potevano chiedere. Si sono messi in alto sul trampolino ed hanno eseguito due tuffi dal coefficiente di difficoltà basso al punto giusto da non poter sbagliare. Così dopo i Cleveland Browns, domenica scorsa i vichinghi sono andati a sistemare a domicilio la pratica Detroit Lions. Un’altra trasferta, utile a non far abbassare la tensione. Un’altra avversaria che non necessitava di Montenegro per essere digerita, dal momento che i Lions non vincono una partita dal 23 dicembre 2007 (25-20 contro Kansas City). Tutto il tempo di rodarsi quindi. E far riprendere a Favre i bioritmi giusti.
E pensare che Detroit aveva iniziato bene. Un fumble di Adrian Peterson convertito in tre punti. Soprattutto la difesa funzionava. Tre tre e fuori di Mr. Favre (record di 171 partite da titolare messo in bacheca e strappato ad un altro vichingo: Jim Marshall). L’ultimo diventato il td del 10-0. Con il solito Calvin Johnson. E così era passato in secondo piano anche l’intercetto di Chad Greenway lanciato da un acerbo Matthew Stafford, che starà rosicando da matti per il ben diverso avvio del suo “classmate” e collega newyorkese… Ma a sua giustificazione va detto che l’impianto dei Lions è altra cosa rispetto a quello dei Jets.
L’avvio in sordina evidentemente deve essere diventato un vezzo dei nuovi Vikings. Consuetudine però la cui bontà andrà testata contro avversari meno “prendi il bottino e scappa”. La prossima settimana contro i sorprendenti San Francisco 49ers potrebbe esserci la prima prova del nove. Farà comodo ai gialloviola giocare in casa, farà piacere che si debba comunque avere a che fare con una sorpresa e non con una realtà consolidata. Le probabilità che si squagli sono maggiori.
Tornando a domenica, il finale del secondo quarto ha visto crescere Favre e Peterson. Il secondo ha trascinato i suoi imbeccando il 7 su 7 del primo conclusosi con il td di Visanthe Shiancoe. Il terzo periodo si è subito indirizzato. Drive eterno per il pareggio. Sorpasso firmato AP dopo il fumble di Kevin Smith. Nel quarto conclusivo una penalità sospetta cancella l’unico big play di Detroit e il secondo intercetto di Chad Greenway arrivato poco dopo ha preparato il matchpoint sulla racchetta di Favre. Puntuale lo smash, impacchettato insieme a Percy Harvin.
Le prime due gite della stagione lasciano quindi ai Vikings il record immacolato con la però sensazione di essere ancora lontani dai migliori automatismi. Per vincere più avanti nella stagione servirà ben altro. Il potenziale in ogni caso c’è. Se n’è intravisto un poco anche nei Lions. Ma gli abbonati del Ford Field anche quest’anno dovranno soffrire. Il progetto fondato su Stafford, Smith e Calvin Johnson è futuribile. Ammesso che il quarterback cresca e che il ricevitore non si smonti troppo in fretta a furia di “L” nelle classifiche.