[Week 17] Chicago Bears vs Houston Texans
Chicago aveva iniziato anche bene, andando subito 10-0 nel primo quarto con il touchdown di Brandon Lloyd su passaggio di Orton ed il calcio di Robbie Gould a capitalizzare un fumble di Steve Slaton.
Poi però, è cambiato il vento, e Andrè Johnson ha trovato l’endzone per due volte prima dell’intervallo, portando i Texans negli spogliatoi già in vantaggio; e nel terzo periodo è arrivato il terzo TD consecutivo di Houston con una corsa di Ryan Moats che ha portato il punteggio sul 21-10. Da lì i Bears non sono più riusciti a rimettere la testa avanti: si sono riportati subito sotto con un TD di Greg Olsen, ma poi altri 10 punti consecutivi di Houston hanno portato la partita sul 31-17. Il touchdown conclusivo di Kyle Orton fissa così solo il punteggio sul 31-24 finale, che fa calare per tutte e due le squadre il sipario su una stagione che, per entrambe, avrebbe potuto essere migliore.
Houston chiude l’anno recriminando sulle occasioni sprecate in quest’anno che poteva essere quello del definitivo consolidamento ma che, invece, complice il brutto inizio e l’infortunio a Schaub, è terminato di nuovo nel limbo. Ci si porta a casa, certo, qualcosa di buono: intanto Andrè Johnson, vero uomo squadra e ormai uno dei top wideout di tutta la NFL (ieri 10 ricezioni, 148 yards e 2 TD); poi l’esplosione di Steve Slaton, il giovane runner che i Texans aspettavano da sempre e soprattutto dal momento in cui non è stato scelto Reggie Bush; poi i miglioramenti della difesa, in cui Mario Williams e Demeco Ryans sono ormai certezze ma al cui fianco sta iniziando a farsi vedere qualcos’altro; e infine mettiamo fra le cose buone anche Matt Schaub, che sarà sempre nell’occhio del ciclone, in attesa di scrollarsi di dosso il generale scetticismo che lo contorna, ma che da quando è tornato dall’infortunio ha inanellato ottime prestazioni a catena, cementando il suo ruolo di titolare anche nei confronti dell’ambiente. E anche ieri, contro una delle migliori difese della lega, Schaub ha chiuso con un notevole 27/36 per 328 yards e 2 TD, ambedue come detto messi nelle mani di un dominante Andrè Johnson.
Per i Bears la fine è forse più amara, visto che qualche speranza di playoffs ancora c’era. Ma anche per loro gli errori sono a monte, e non è certo questa partita ad aver condizionato la loro stagione. Il rendimento altalenante di tutto l’anno ha molte spiegazioni, e starà a coach Smith trovare i rimedi, ma il fatto di aver trovato stabilità in due posizioni chiave come QB e RB, dopo il periodo “ondivago” dei Rex Grossmann, Cedric Benson e compagnia, non potrà che aiutare il prossimo anno.