[Week 14] Recap 5 partite

nflEcco il recap con cinque partite giocate nella quattordicesima giornata della National Football League:

Kansas City Chiefs – Denver Broncos 24 – 17
Minnesota Vikings – Detroit Lions 20 – 16
Cincinanti Bengals – Indinapolis Colts 3 – 35
New England Patriots – Seattle Seahawks 24 – 21

Tampa Bay Buccaneers – Carolina Panthers 23 – 38

Kansas City Chiefs – Denver Broncos 24 – 17

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Ci avremmo scommesso che Denver sarebbe riuscita a farsi mettere in difficoltà dai Chiefs, vittoriosi all’andata.
L’intercetto ritornato in End Zone da parte di Maurice Leggett mette Kansas City avanti nel primo quarto, vantaggio che rimane fino al terzo parziale. Tyler Thigpen non farà errori, anche se le percentuali sono ancora basse, Tony Gonzalez realizza un TD, Larry Johnson corre podo o male mentre la difesa casalinga guadagna fiducia.
Jay Cutler, a parte il sanguinoso intercetto, confeziona l’ennesima grossa prova, e l’attacco dei Broncos chiuderà con ben più di 400 yarde. I Broncos però mangiano moltissimo tempo sul cronometro, il che non è un grosso bene nelle partita in cui non hai troppo controllo sul punteggio.
Si arriva infatti appaiati a 17 per l’ultima frazione. Cutler si dimentica quasi di avere Tatum Bell (1 sola importantisisma portata nel quarto) lancia in tutti i down del drive decisivo, fino alla meta di Brandon Marshall del 24 a 17 finale. Rimane solo da fermare i Chiefs e Thigpen.
Impresa tutt’altro che facile. Il QB semidebuttante di quelli in rosso arriva ad una yarda dalla End Zone avversaria e dai supplementari. Un quarto e goal dalle 5 che rimane nella storia della fortunata stagione dei Broncos come il sigillo sul titolo divisionale, ormai ipotecato.

Minnesota Vikings – Detroit Lions 20 – 16

Altro scontro divisionale, altra sicura sofferenza per la squadra meglio messa in classifica.
In quella che erroneamente chiamiamo sempre “andata”, la pressione dei Lions aveva messo in difficoltà terribile Minnesota, salvata dalla classica ricezione chilometrica di Bernard Berrian.
Ora è invece Jared Allen a mettere in difficoltà Daunte Culpepper ed il passing game di Detroit. Eccezion fatta per quel fenomeno di Calvin Johnson, che trasforma 70 yarde di ricezione in 7 punti per i suoi.
Ma siamo già nel terzo quarto. Prima c’è poco, oltre all’infortunio di Gus Frerotte, ben sfruttato da Tarvaris Jackson, autore di una prova quantomeno precisa, al contrario del collega, autore di 2 intercetti nella prima metà.
Vishante Shancoe è l’uomo deputato al TD della vittoria, sudatissima. Tanto sudata che si gioca sul filo del replay. Culpepper trova ancora Johnson ma gli arbitri invertono la chiamata, condannando Detroit al 0-13 stagionale.
Il calendario non aiuta Detroit, a partire da Indy settimana prossima, e la stagione perfetta al contrario è possibile.
Minnesota asciuga i sudori freddi, ha in Peterson – Taylor una coppia da tenere in considerazione anche nei Playoff, ancora più vicini questa settimana con l’uscita di scena di Green Bay.

Cincinanti Bengals – Indinapolis Colts 3 – 35
New England Patriots – Seattle Seahawks 24 – 21

Ci mette qualche down ad ingranare l’attacco dei Colts. Il fumble di Ryan Fitzpatrick apre la partita gloriosa della difesa dell’Indiana, ma non viene capitalizzato quanto il successivo intercetto di Kalvin Hayden, che spiana a Dominic Rhodes la via del 7 a 0.
I Bengals spariscono dal turf, Peyton Manning inizia a lanciare come sa e la contesa si conclude presto, probabilmente sulla ricezione da 67 yard di Marvin Harrison nel terzo quarto. Il finale è di 3 per la squadra in traferta e 35 per quelli in casa. Un blowout prevedibile, che conferma l’ottimo stato di Indy, ormai alla sesta W in fila.
Tempo della doccia, di mettersi il vestito della festa e raggiungere parenti/amici/compagni davanti alla TV. Ci sono i Patriots, che si giocano le residue speranze di Playoff al QWest Field di Seattle.
E se le giocano molto male all’inizio. Seneca Wallace è in forma, trova bene i ricevitori sugli esterni e mette insieme quel paio di drive nel primo tempo che permettono ai suoi di andare su un 14-3 momentaneo e illusorio. Lì, al banco di prova della stagione dei Pats, è grande Matt Cassell a trovare Benjiamin Watson per il difficile TD del 10 a 14, rimettendo in corsa New England, rimasta senza LineBacker e con Mike Vrabel e Tedy Bruschi acciaccati.
Nel primo drive del secondo tempo due giocate supreme di Deion Branch fanno sudare i suoi ex-compagni, mentre Manning e soci ad Indianapolis si sfregano le mani avidi di sbarazzarsi di un contendente alla Wild Card.
Ma esiste sempre l’ultimo drive, ed in questi anni, che sia Brady o un altro a lanciare, non ci si deve mai aspettare che i Pats si lascino sfuggire la partita. 12 shotgun consecutive. 71 yard. Vittoria.
Onore a Seattle, che si è battuta con atleticità e classe, ma New England rimane ben salda al discorso Post Season. Forse i Colts non corrono rischi, ma mai dare Belichik per eliminato.
Ora, in testa alla AFC East ci sono tre squadre: i particolari Dolphins, i blasonati Patriots e gli altalenanti Jets di Favre. Nelle ultime tre ci divertiamo, anche perchè i Ravens hanno vinto ancora…

Tampa Bay Buccaneers – Carolina Panthers 23 – 38

Nel Monday Night si ritrovano le due squadre appaiate alla testa della NFC South, la migliore delle division NFL, con tutte squadre vincenti e dai record sontuosi.
La differenza la farà il campo casalingo per i Panthers, come siamo abituati a notare in qualsiasi partita per le franchige di questo girone.
Una partita decisamente equilibrata trova la sua dimensione solo nel quarto quarto, quando Carolina trova 3 TD. Il 17 pari che porta i giocatori all’ultimo frazione viene così sbriciolato da un attacco nero-azzurro che si basa principalmente sulle corse di DeAngelo Williams e Jonathan Stewart, che arrivano a 301 yarde insieme.
Stupisce la non altissima tenuta della difesa ospite, che si lascia pugnalare da questa doppia arma opponendo poca resistenza, dopo una partita tiratissima e spettacolare, un Monday Night che, per la gioia della lega e dei broadcast televisivi, è il meglio della giornata.
Purtroppo, conta ben poco la ricezione fantasmagorica di Antonio Bryant nell’ultimo parziale, che si aggrappa alla palla in volo con una sola mano per illudere i Bucs di poter stare in contatto con i Panthers.
Finalmente possiamo dire con fermezza che questi Panthers sono forti.
La prova è questa partita, condotta contro un avversario di altissimo livello, che non ha concesso niente in attacco (0 turnover), ma che è dovuto soccombere alla prestanza fisica di Carolina, che adotta un sistema in cui Steve Smith è il principale sfogo del gioco, improntato sulle corse. In America un’affermazione del genere si chiama “Statement”, e sarà difficilissimo per tutti affrontare questa Carolina nella Post Season, qualora dovesse ribadire il vantaggio del campo nel turno di Wild Card.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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