[Week 11] Oakland Raiders vs Miami Dolphins

nflOakland Raiders – Miami Dolphins 15-17video

È andato quasi tutto come previsto. Le analisi della vigilia davano Miami favorita su Oakland, la squadra in crescita preferita a quella in disarmo.
Non ci si aspettava una partita scoppiettante, anzi poteva anche uscire una cosa un po’ bruttina, visto comunque il livello delle squadre in campo. Probabilmente Ronnie Brown avrebbe potuto giocare un ruolo decisivo.
E, in effetti, è successo quasi tutto così. Il dominio dei Dolphins è, nelle cifre, nettissimo: neanche un touchdown concesso all’attacco Raiders, più primi down (20 contro 11), più yards totali (molte di più: 382 contro 186) e più yards corse (222 contro 70), più sack (6 a 3), più tempo di possesso (32 minuti contro 27). Però i Dolphins, una partita così, hanno rischiato di perderla, per colpa di un’azione.
A 4 minuti e mezzo dalla fine Johnny Lee Higgins si è fatto 93 yards di corsa, riportando un punt in touchdown e consentendo ai Raiders di mettere il naso avanti nel punteggio 15-14. Non che Oakland avesse fatto granchè per meritarselo. Le cose migliori le avevano fatte vedere in difesa, mostrando a sprazzi un gioco decente, e facendo intravvedere qualcosa della difesa che un paio di anni fa sembrava poter diventare interessante. Ma in attacco i Raiders sono stati poco o nulla: qualche sprazzo di Fargas (peraltro
ginnper lui alla fine saranno solo 57 yards su 17 portate) e qualche fiammata di Russell, connettendo con Zach Miller o Curry. Di segnare un touchdown neanche a parlarne: in tutto due fg e diversi grattacapi per Tom Cable. Da quando c’è lui Oakland ha segnato 50 punti, mentre durante la gestione Kiffin, nelle prime 4 gare dell’anno, ne avevano segnati 78; quindi, se possibile, va ancora peggio di prima. E, nonostante ciò, a 4 minuti dalla fine, stavano vincendo a Miami.
Poi, però, Chad Pennington ha mostrato una volta di più a Miami quanto abbia significato il suo arrivo ai Dolphins. Con assoluta calma e controllo ha completato 5 passaggi su 6, guadagnando 51 yards, compreso un perfetto passaggio per Ginn a chiudere un cruciale 4° down. E, a 40 secondi dalla fine, Dan Carpenter ha così avuto la possibilità di vincere la sua prima partita nella NFL con un field goal dalle 38 yards. Per i Dolphins è la quarta vittoria consecutiva, e il secondo posto in classifica alla pari con gli odiati Patriots che domenica arriveranno a Miami per lo scontro diretto.
Una partita così, anche se il pronostico dice New England, sfugge ad ogni previsione; ma se Miami non trova il modo di sistemare gli special teams, non può fare molta strada, si può forse salvare la giornata contro squadre come (con tutto il dovuto rispetto) Seattle od Oakland, ed infatti è successo, ma contro squadre da playoff non si può sperare di uscirne vivi.
I Raiders portano a casa la consapevolezza di aver visto qualche (piccolo) passo avanti: la difesa, come detto, ha dato qualche buono sprazzo, la linea d’attacco è stata a tratti almeno decente, Zach Miller è un giocatore sul quale insistere e JaMarcus Russell ha talento. Basta che non si faccia male, perché anche ieri quando è entrato Tuiasosopo per un paio di snap c’è stato di che rabbrividire. C’è da lavorare, serve pazienza, e sarebbe anche d’aiuto un progetto; la domanda è se Al Davis ha qualcuna di queste due cose.

 

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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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