[Week 11] Recap 5 partite

nflEcco il recap con cinque partite giocate nell’undicesima giornata della National Football League:

Detroit Lions – Carolina Panthers 22-31
Philadelphia Eagles – Cincinnati Bengals 13-13
Houston Texans – Indianapolis Colts 27-33
New Orleans Saints – Kansas City Chiefs 30-20
Cleveland Browns – Buffalo Bills 29-27

Detroit Lions – Carolina Panthers 22-31

I Panthers ringraziano il loro duo di corsa per essere riusciti a battere i derelitti Lions: 250 yards in 29 portate equamente divisi tra DeAngelo Williams e Jonathan Stewart.
Partita strana quella giocata al Bank of America Stadium di Charlotte  che vede i Lions partire subito forte e passare addirittura in vantaggio per 10-0 con un td pass di Culpepper a Johnson e un field goal di Hanson. Il secondo quarto vede l’unico momento di vita di Jake Delhomme che riduce le distanze con un td pass per King e la discesa in campo dei due runningback di casa. Prima Williams corre per 56 yards fino alla endzone avversaria subito copiato da Stewart a cui ne bastano solo 22.
I field goal di Hanson servono solo per tenere allo stadio i tifosi dei Panthers che vedono ormai la vittoria a portata di mano per uno storico 8-3 che non si vedeva dall’anno del Superbowl (2002).
Non hanno fatto i conti con Culpepper che segna il suo 34esimo touchdown su corsa in carriera e riporta la partita in raggio da field goal. Il teorico capolavoro viene fermato dall’intercetto di Charles Godfrey che permette a Williams di chiudere la partita nell’azione successiva.
La partita si chiude sul 31-22 per i Panthers che hanno faticato troppo per battere i Lions grazie alla pessima giornata di Delhomme che dovrà pagare una cena ai due runningback che hanno tenuto in piedi la squadra.
I Lions, con l’arrivo di Culpepper hanno guadagnato qualcosa in profondità, ma non si vede come possano trovare una vittoria e mestamente si avviano a battere il record di 12 partite perse consecutive del 2001.
    
Philadelphia Eagles – Cincinnati Bengals 13-13

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10 novembre 2002, i Falcons rimontano 17 punti nell’ultimo quarto e costringono gli Steelers ad un overtime in cui nessuno segnerà punti; era l’ultimo pareggio nella NFL prima di Philadelphia – Cincinnati giocata domenica.
Grandissima occasione persa dagli Eagles che adesso si trovano sul fondo della NFL East e con due partite (e mezzo) da recuperare per una wild card.
McNabb e soci devono sempre inseguire Cincinnati che approfitta della ottima giornata di Houshmandzadeh e della solida partita di Fitzpatrick per cercare la sorpresa della giornata e forse di più.
Il qb degli Eagles ha sparacchiato a destra e sinistra coinvolgendo molti giocatori, ma senza mai essere decisivo e i tre intercetti pesano come un macigno sulla sua prestazione. Westbrook ha statisticamente fatto il suo, ma se togliamo la corsa di 22 yards la sua prestazione si riduce a un 13 per 38, sotto il limite dell’accettabile.
Nell’overtime l’unico tentativo di calciare lo compiono i Bengals allo scadere ma la palla scivola wide right per chiudere la partita in pareggio, il risultato più “odiato” nello sport americano.

Houston Texans – Indianapolis Colts 27-33

Peyton Manning puo’ giocare anche la partita della vita, ma se non trova collaborazione nei suoi ricevitori è difficile vincere e ambire a traguardi importanti. Dei 16 passaggi sbagliati del qb dei Colts almeno 8 sono clamorosi dropponi dei wide receivers che sembrano aver perso il feeling con lo sferoide prolato.
Quando il tuo qb chiude con 320 yards e due toucdown (zero intercetti) e i runningback macinano 150 yards in 34 corse non puoi rischiare fino alla fine, cosi’ come hanno rischiato i Colts contro i Texans.
Houston consegna le chiavi della squadra al rookie Steve Slaton che, come si suol dire, canta, porta la croce e corre per 156 yards in soli 14 tentativi e si mantiene in linea per raggiungere le 1000 yards in stagione.
Grazie alla prova del runningback, Rosenfels puo’ permettersi di svolgere il suo compito piu’ tranquillamente e questo gli permette di portare a casa un 13 su 18 con 192 yards, peccato la macchia dell’intercetto.
La differenza in campo, oltre alla prestazione dei singoli, è stata anche nella capacità dei Colts di tenere palla e se prendiamo ad esempio, i quattro drive giocati nel secondo tempo abbiamo un totale di 17 minuti e ben 24 punti sul tabellone. Fermare una macchina del genere non è affatto semplice e Houston c’e’ riuscita, almeno in parte, nel primo tempo per poi cedere definitivamente nella ripresa.
Il futuro dei Colts si chiama wild card, ma servono altre buone prestazioni ed almeno quattro vittorie nelle sei partite rimanenti.
Per Houston sarebbe una bella soddisfazione portare Slaton sopra quota mille e sperando quindi nel futuro.

New Orleans Saints – Kansas City Chiefs 30-20

One man band questi Saints, non parliamo di Drew Brees o di Deuce McAllister, ma di Pierre Thomas che domenica porta a casa 88 yards su corsa (in 16 tentativi) e 56 di passaggio (4 ricezioni) e chiude ogni speranza ai Chiefs di portare a casa la partita.
Attenzione, non e’ che Kansas City meritasse la vittoria visti i due drive conclusi con due field goal a poche yards dal touchdown avversario, ma di certo la solida prestazione del runningback dei Saints ha tolto loro ogni velleità.
Inizianbo bene i Chiefs che riescono a rimanere in partita per tutto il primo tempo e passano addirittura in vantaggio con un lancio di Thigpen su Bowe. La risposta di Deuuuuuuuuuce McAllister ed uno scambio di field goal mandano le squadre nello spogliatoio con gli ospiti in vantaggio di tre punti.
Dopo l’intervallo è solo una squadra che rientra, i Saints, con Brees che si toglie un po’ di polvere di dosso lanciando una bella palla a Moore per un touchdown da 47 yards bissata dalla corsa di Thomas che scava un fossato che non sarà piu’ riempito.
Il touchdown nell’ultimo quarto del solito Bowe provoca un fremito nel pubblico presente, ma ci pensa Usama Young a intercettare Thigpen, in un disperato 4° e 10 nel drive finale, e chiudere la partita.
Veniamo alle note positive: per i Saints la vittoria e la prestazione di Thomas, per i Chiefs la sconfitta di misura e un Thigpen che prende sempre piu’ confidenza col mezzo.
Note negative: per i Saints la fatica a togliersi di dosso squadre nettamente inferiori, per i Chiefs una difesa che concede troppo e un attacco che non riesce ad essere letale.

Cleveland Browns – Buffalo Bills 29-27

Il monday night della NFL dovrebbe essere sempre uno spettacolo e Browns e Bills hanno fatto il possibile per tenere gli spettatori incollati alla poltrona.
Che Trent Edwards, qb dei Bills, avrà davanti una lunga serata si vede dopo otto secondi di gioco grazie all’intercetto di Kimbley che per fortuna non porta punti avversari. Al suo secondo drive l’attacco di Buffalo sembra meglio orchestrato dal qb, ops…, intercetto di Davis e Edwards che al momento ha 1 su 3 con 2 intercetti.
Questa volta i Browns capitalizzano con un field goal di Dawson a causa di due dropponi dei ricevitori.
Calma, calma, due turnover subiti e solo tre punti contro, c’e’ da che essere contenti e finalmente un drive dei Bills finisce con un punt. I Browns faticano assai a muovere il pallone e Jamal Lewis non riesce sempre a guadagnare quanto serva per i primi down e Quinn sparacchia senza costrutto. Per fortuna c’e’ la difesa che intercetta per la terza volta (in un quarto!) Edwards e nonostante la stupenda posizione di campo lasciata all’attacco entra in cascina solo un field goal.
Il secondo quarto vede Quinn piu’ attento e con lanci centrali muove l’attacco in un drive partito dalle proprie quattro yards e che viene chiuso da una corsa di Cribbs per il touchdown del 13-0.
Finalmente l’attacco dei Bills scende in campo ed Edwards, con la collaborazione di Jackson, muove la palla ovale e riesce ad arrivare nella red zone avversaria e chiudere il drive con un passaggio a Lynch che riceve sulle 18, improvvisa uno slalom nella difesa avversaria per il touchdown che dimezza il distacco. Un field goal di Lindell allo scadere del quarto porta Buffalo a ridosso dei Browns.
Scambio di field goal nel terzo quarto che sono l’antipasto per un quarto quarto sensazionale.
Prima azione del quarto: sweep a sinistra del runningback di riserva dei Browns, Jerome Harrison, settantadue yards di corsa e touchdown.
Terza azione del quarto (la seconda era la trasformazione): McKelvin riceve il kickoff di Dawson sulle sue due, innesta tutte le marce possibili e si ferma solo 98 yards dopo. Il punteggio cambia, ma non lo scarto che rimane di +3 per Cleveland. I Browns aumentano il vantaggio con un field goal facile facile di Dawson e si portano a +6.
Alla fine i Bills si mettono nella mani del loro uomo di punta, Marshawn Lynch, che con tre corse per 47 yards porta il suo attacco ad una yarda dal touchdown e, grazie alla qb sneak di Edwards, arriva anche il vantaggio, il primo di tutta la partita. Mancano 2:25 alla fine e Quinn riesce a completare due soli passaggi, su sei tentati, che portano ad un quarto e dieci dalle 39 di Buffalo, Dawson entra in campo e centra i pali con un lungo field goal da 56 yards.
Tanto tempo da giocare, 1:39, e poca strada da compiere perche’ il buon lavoro del ritornatore Jackson permette di iniziare il drive sulle proprie 44. Subito Edwards pesca Royal per arrivare sulle 34 di Cleveland e tre corse di Lynch fermano la palla sulle 29. Entra Lindell che ahilui sbaglia calciando sulla destra della porta e togliendo speranze di post season (miracoli esclusi).
Sul banco degli imputati finisce Trent Edwards che chiude con un pessimo 16 su 26 per 148 yards e tre intercetti mentre dall’altra parte la terribile prestazione di Quinn (14 su 36 per 185 yards) viene nascosta dall’inaspettata vittoria.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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