[Week 6] Miami Dolphins vs Houston Texans

nflMiami Dolphins – Houston Texans 28-29video

 La rabbia con cui Matt Schaub ha scagliato il pallone contro il muro dopo aver segnato il touchdown della vittoria a 3 secondi dalla fine ha detto molto, se non tutto, sullo stato d’animo dei Texans e del loro quarterback.

 

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shaubDi tutte le squadre ancora a secco di vittorie Houston era quella che faceva più fatica a capacitarsene: l’inizio di stagione tormentato, con l’uragano Ike che ha colpito Houston e le dure lezioni subite da Steelers e Titans, la sconfitta solo all’overtime contro i Jaguars, la partita buttata via da Sage Rosenfels contro i Colts: duri colpi alla consapevolezza di essere una squadra migliore di così, di valere di più di 0 vittorie. E lo stesso Schaub, crocifisso dopo le prime due partite (invero bruttine), risorto contro Jacksonville, rimpianto contro Indianapolis e ieri fischiato dal suo stesso pubblico nel primo quarto dopo un passaggio tirato male e due intercetti lanciati col fiato di Joey Porter sul collo. La vita sulle montagne russe deve essere più tranquilla.

Neanche la partita di ieri, in effetti, lo è stata. I Dolphins si sono confermati per quello che si era intravisto: una squadra in crescita, irriconoscibile rispetto non solo allo scorso anno ma anche rispetto alla prima partita di questa stagione, in cui erano stati dominati dai Jets. Una difesa rognosa con un Joey Porter rinato ha subito dato grossi problemi a Houston, annullando quasi del tutto il running game. E così Schaub, sempre sotto pressione, faceva molta fatica a combinare qualcosa, e doveva concedere due intercetti agli avversari. Sotto 14-3, però, i Texans iniziavano a ritrovarsi e un punt ritornato 70 yards in touchdown da Jacoby Jones riportava il punteggio pressoché in parità.

Da lì in poi è stato un continuo alternarsi di possessi e di punteggi: Houston è passata avanti con un gran touchdown di Andre Johnson, Miami è ripassata avanti con Ricky Williams, i Texans sono andati avanti di 2 con un calcio di Brown per poi subire un nuovo sorpasso da Ronnie Brown a 1:45 dalla fine. Pareva finita, ma Matt Schaub ieri non ci stava proprio, e partiva un ultimo drive che da solo ha riassunto tutte le emozioni della partita. Si apre subito con un sack da Joey Porter, poi un passaggio lungo su Andre Davis porta i Texans sulle proprie 36. Due incompleti, un intercetto chiamato e poi negato a Goodman (ma la palla aveva toccato terra), siamo al 4/10 e sembra finita. Invece Schaub inventa prima un passaggio da 23 yards su Andre Johnson, poi un altro a 30 per Kevin Walter e un terzo da 8 ancora per Johnson. Mancano 16 secondi e la palla è a 3 yards dalla linea di meta. Due incompleti e poi Matt Schaub legge la difesa, sfrutta un blocco del suo centro e corre in end zone fra il tripudio del pubblico che un paio d’ore prima lo aveva fischiato, ed inizia la festa.

I Dolphins in apparenza non avrebbero molto di cui festeggiare, ma la serenità dimostrata da Tony Sparano in conferenza stampa rende benissimo l’idea di quale sia il clima a Miami. Una partita persa, come ha detto il coach, “per colpa dei big plays” ma condotta e giocata bene è comunque una buona esperienza per una squadra giovane che deve solo crescere. Alcune conferme comunque sono arrivate: che Ronnie Brown e Ricky Williams formano una coppia molto ben assortita ed altrettanto efficace; che Chad Pennington è davvero l’uomo giusto al posto giusto; che la difesa sta pian piano crescendo e che Porter sta tornando quello visto a Pittsburgh. E, visto che non tutto è positivo, si è visto anche che i migliori ricevitori sono i due tight ends Fasano e Martin, e che l’unico WR a cui Pennington si fida di passare il pallone con continuità è Camarillo; che Ted Ginn continua a non essere pervenuto (ieri 1 ricezione per -1 yard) e che 2 dei 5 WR a roster sono stati lasciati inattivi; che, in difesa, aulla secondaria c’è ancora lavoro da fare e che gli special teams sono migliorati ma non abbastanza. Ma, visto che in pochi avrebbero creduto che dopo 6 partite e col bye già passato Miami sarebbe stata 2-3, per migliorare c’è tempo.

 

 

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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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