[Week 5] San Diego Chargers vs Miami Dolphins

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nflSan Diego Chargers – Miami Dolphins 10-17

Anche il tifoso più accanito di Miami avrà avuto qualche difficoltà a riconoscere la propria squadra: due partite vinte in fila i Dolphins non le portavano a casa da due anni, e due partite dominate così, una dietro l’altra… beh, bisogna pensarci un attimo.

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Perché ieri, diciamolo subito, Miami ha dominato. La partita è sempre stata controllata dai ragazzi di coach Sparano, e neanche con troppa difficoltà. C’è stato solo un momento in cui l’inerzia si è spostata a favore dei Chargers, ed è stato nel terzo quarto. Dopo un calcio sbagliato dai Dolphins, che poteva portare la partita sul 20-3, Rivers ha indovinato un passaggio da 42 yards per Jackson, il primo gioco offensivo di un certo rilievo fino a quel punto per San Diego; due giochi più tardi una ricezione di Chris Chambers, di quelle che a Miami si ricordano benissimo, ha dato il 17-10 ai Chargers. Sul kickoff successivo un fumble di Bess riconsegnava il pallone ai Chargers sulle 25 yards di Miami e lì si poteva iniziare a temere il peggio per i Dolphins. Dopo 3 minuti, infatti, è 4° e goal dalla linea di 1 yard. E lì la difesa dei Dolphins si riprende l’inerzia della partita, bloccando Tomlinson, riconquistando il pallone e lasciando i Chargers a bocca asciutta. Da lì in poi è l’attacco di Miami a controllare la gara, tenendo palla anche senza più segnare per 12 dei 15 minuti rimanenti.

DolphinsLa stessa partita, del resto, c’era stata anche per tutta la prima metà gara: l’attacco aqua-arancio ha fatto vedere di non essere solo trick play, e guidato da un Pennington efficientissimo ha controllato la palla per lunghi tratti, non dando mai modo al temuto attacco di San Diego di trovare i ritmi giusti. E quando Rivers, Tomlinson e Gates entravano in campo si trovavano di fronte una difesa inaspettata, capace di annullare completamente il futuro hall-of-famer sul gioco di corsa e di concedere una sola ricezione ad Antonio Gates in tutta la partita. Alla fine per i Chargers il bilancio è di sole 159 yards (13/28 la percentuale di Rivers) guadagnate col gioco aereo e di 60 miserrime yards su corsa, da dividere fra Tomlinson (35) e Sproles. Per contro Pennington ha chiuso con un notevolissimo 22/29 per 228 yards (e 1 TD, come del resto Rivers) divise fra 7 ricevitori: su tutti Greg Camarillo, ormai sempre meno sorpresa, ed Anthony Fasano, bersaglio di soli 3 passaggi ma cruciali. Ronnie Brown, infine, ha chiuso con 125 yards corse ed il touchdown segnato dalla ormai celebre formazione “wildcat”: snap diretto a Brown , corsa al centro, buco chiuso, deviazione a destra, grandissimo blocco di Ricky Williams a portare via l’ultimo difensore ed ecco descritto il touchdown che sarà poi decisivo.

I Chargers, come lo scorso anno, si trovano 2-3. e devono riflettere su un po’ di cose. Innanzitutto su come mai la loro difesa sia nemmeno lontana parente di quella dello scorso anno; l’assenza di Merriman spiegherà anche come mai la pass rush sia latitante, ma non può spiegare tutto, tantomeno come mai la secondaria sia così vulnerabile, nonostante Antonio Cromartie sia, è ormai evidente, un signor giocatore. Un altro motivo di riflessione è dato dal fatto che l’attacco gira fin lì. In questo caso le cattive condizioni fisiche di Tomlinson sono indubbiamente una buona parte del problema, ma va detto che Sproles sta comunque rendendo molto bene. Infine non si può non riflettere su Norv Turner. Certo, la sconfitta coi Panthers è stata anche sfortunata, quella coi Broncos è stata un regalo dell’arbitro, la division è quella che è, il tempo per recuperare c’è tutto, anche lo scorso anno San Diego era 2-3 e poi si è visto dove è arrivata, tutto vero: ma se la situazione è questa e bisogna fare delle riflessioni generali, un pensiero anche sull’head coach prima o poi qualcuno a San Diego lo farà anche.

Di sicuro questo non è un problema che oggi ha Tony Sparano: Miami ha già raddoppiato i numero delle sue vittorie dello scorso anno, e lo ha fatto battendo le due squadre che solo 9 mesi fa si erano giocate il titolo AFC. Il progetto Parcells naviga con il vento in poppa, a Miami nessuno si aspetta nulla nell’immediato e, senza nascondersi i problemi, si costruisce per il futuro. E, intanto, ci si diverte anche più del previsto. Vuoi mettere?

 

 

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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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