Von Miller ai Rams, un arrivederci ai Broncos?

È di qualche giorno fa la notizia che Von Miller, storico outside linebacker dei Denver Broncos nonché pressoché certo futuro Hall of Fame della NFL, è passato ai Los Angeles Rams in cambio di due pick, un secondo ed un terzo giro del draft 2022.

Inutile evidenziare come con questa mossa i Rams guidati da coach Sean McVay siano andati all in – utilizzando un termine pokeristico – nella loro corsa al Super Bowl. Loro stessi all’interno dei social network hanno tenuto ad evidenziare questa situazione.

A Los Angeles prima ancora dell’arrivo di Miller sono ben abituati all’arte del sack tanto che uscendo da week 8 la stessa franchigia guida la NFL per numero di sack messi a referto nonostante una percentuale molto bassa di blitz negli schemi difensivi.

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In quel della città degli angeli si stanno fregando le mani per quel che si preannuncia un finale di stagione per amanti del football data la presenza di un certo Aaron Donald a roster, solo per citarne uno. Ci si aspetta che la difesa dei Rams diventi tra le più dominanti della regular season e non solo.
Von Miller prenderà la numero 40 abbandonando la numero 58 che lo aveva accompagnato nella sua carriera a Denver, un ritorno al passato per lui con il nuovo numero già indossato ai tempi del college a Texas A&M. Se da un lato tuttavia l’arrivo del linebacker lascia poco spazio ad interpretazioni, dall’altra parte invece la sua partenza lascia spazio a tantissimi dubbi e ragionamenti.

Il primo è anzitutto la valutazione sul proseguo della stagione che giocoforza sembra proprio essere stata messa parte dando già a week 8 un evidente segno di resa regalando ai Broncos la sensazione di doversi oramai accontentare dell’ennesima stagione in chiaroscuro come ormai da qualche anno ci si è abituati. Denver dopo una partenza scoppiettante ha avuto quattro battute di arresto consecutive prima di tornare alla vittoria contro Washington in un incontro tutt’altro che emozionante. Non ci voleva tanto a capire come le speranze di post season fossero di fatto attaccate ad un lumicino, ma per una squadra ed un tifo solitamente abituato a corse ai playoff questo segno di resa si è rivelato molto doloroso. Nel weekend, tra la stesura dell’articolo e la pubblicazione è arrivata una incredibile vittoria contro i Dallas Cowboys, ma questa non cambia assolutamente la sensazione sul proseguo della stagione.

Il secondo punto è senza ombra di dubbio la partenza improvvisa, senza nemmeno la possibilità di poterlo ‘”salutare”, del proprio beniamino da quella che è stata per tanti anni la sua casa: il Mile High. Veder partire un giocatore come Von Miller a metà stagione da una squadra come i Broncos non è mai un bellissimo segnale, ancora di più viste le difficoltà oggettive del team. Vi è tuttavia da evidenziare come molti tifosi nel team abbiano criticato aspramente la scelta di utilizzare la pick 2 del draft al tempo per selezionare il giocatore da Texas A&M scegliendolo sopra Marcell Dareus da Alabama o AJ Green da Georgia. Mai polemica fu più inutile. Von Miller è e sarà uno dei più grandi Broncos di tutti i tempi e chi di noi tifosi ha iniziato a seguire nell’ultimo periodo le fortune di questa squadra non può non avere nell’armadio la shirt del linebacker, prima o ultima maglia comprata che sia.

Non di poco conto il fatto di voler fregiare di un Hall of Fame solo bluarancio, ma nella storia della HoF  sono pochissimi i giocatori ad aver vestito solo una casacca. I 49ers scambiarono Joe Montana con i Kansas City Chiefs. Non dimentichiamocelo.

Uscendo tuttavia dal discorso legato al cuore ed al tifo, per cui mi sono preso qualche giorno in più di tempo per pensare e rimuginare, non posso che dire che questa trade è una win-win. Molti mi additeranno per pazzo ma francamente a bocce ferme sarebbe stato impossibile rinunciare ad un secondo ed un terzo giro del draft 2022 per un giocatore che sarebbe andando a scadenza al termine dell’attuale regular season e che già nella scorsa offseason si era fatto fatica a rifirmare perché non accettava una riduzione di stipendio richiesta dal nuovo general manager George Paton.

L’ex Vikings è chiamato a prendere in mano le redini sportive del team esulando dall’affetto e dai fattori emotivi. Le scelte vanno fatte in maniera fredda e coerenti con il proprio credo sapendo che giocoforza i Denver Broncos saranno chiamati ad una nuova rivoluzione in questa offseason con un cambio tecnico salutando Vic Fangio e compagnia bella oltre che allo scenario più importante: il tanto agognato cambio societario che dovrebbe ridare linfa ed entusiasmo ad una franchigia che al momento sembra essere in una sorta di limbo.

C’è inoltre un fattore non di poco conto: i Broncos non hanno un quarterback, con Teddy Bridgewater e Drew Lock che non posso essere soluzioni a lungo termine. La possibilità di aumentare le scelte al draft porta a due fattori: il primo è che più scelte hai più ti poni in una posizione di forza in caso di aste atte a rinforzarti, nel secondo caso invece c’è il vecchio detto “quantità per trovare qualità” tanto caro in ambiente football.

C’è poi un aspetto romantico. I Broncos potrebbero aver ceduto Von Miller su richiesta dello stesso giocatore ed una richiesta del genere ad un top player che ti ha fatto vincere un Super Bowl la accetti e basta. Perché Miller avrebbe dovuto chiedere di lasciare il team? Perché alla base di qualsiasi sport c’è la volontà e l’ambizione di vincere. Fosse andato ai Texans, per capirci non me ne vogliano, non avrebbe avuto senso, ai Rams si.
Dov’è l’aspetto romantico? Eccolo: quello di Von Miller potrebbe essere un arrivederci. Perché dico questo? Non è la prima volta che un “eroe” di Denver lascia il Colorado. Shannon Sharpe lo fece dopo due Super Bowl vinti per andare a Baltimore a vincerne un altro e poi tornò a “casa”. Una franchigia quando acquisisce un giocatore da un’altra ne acquisisce anche il contratto nella sta durata ed in questo caso la scadenza del linebacker rimane a marzo 2022. Diciamo che, una vittoria finale della franchigia di Los Angeles, potrebbe favore questo scenario e renderebbe probabilmente felice non una, ma due franchigie.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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