[NFL] Week 13: Una farsa all’Edward Jones Dome (Oakland Raiders vs St.Louis Rams 0-52)

All’apparenza la sfida tra gli Oakland Raiders (1-10) e i St.Louis Rams (4-7) si prospettava interessante. I Rams hanno dimostrato di saper essere competitivi, battendo squadre del calibro di Seattle e Denver, ma incostanti; hanno alcuni giocatori che possono cambiare la partita in qualsiasi momento come lo sfuggente Tavon Austin e un front four difensivo, arricchito dal rientrante Chris Long, capace di mettere pressione sul QB avversario. I Raiders dal canto loro hanno dimostrato una buona solidità difensiva nelle ultime partite, e nella vittoria contro i Chiefs di giovedì scorso sono riusciti a mostrare un po’ di verve anche in attacco, anche se a dire il vero i danni maggiori li aveva provocati il RB Latavius Murray, assente contro i Rams per i postumi di una commozione cerebrale rimediata proprio contro Kansas City.

La domanda che si pongono i tifosi dei Rams è: “Quale versione della squadra vedremo in campo?”, mentre la Raider Nation si interroga su come sarà l’attacco nero-argento senza Murray; l’head coach Sparano e l’OC Olson si affideranno nuovamente alla deludentissima coppia McFadden e Jones-Drew o proveranno a cavalcare il buon momento di forma dimostrato da Marcel Reece nel finale di partita contro i Chiefs?

FUORI DAL CAMPO, FUORI DAL ROSTER?

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Raiders Inactives: QB Matt McGloin, WR Denarius Moore, RB Latavius Murray, CB Neiko Thorpe, S Jonathan Dowling, G T. Bergstrom, DT S. McGee
Rams Inactives: DB L. Joyner, CB M. Roberson, TE J. Cunningham, OL B. Jones, G B. Washington, DE A. Carrington, DT E. Westbrooks

Non stupisce vedere il WR Denarius Moore inattivo, considerando che da due settimane non riceveva neanche uno snap offensivo, ma è importante far notare che ormai il giocatore è completamente finito ai margini della squadra perché la settimana prossima dovrebbe tornare disponibile il WR Rod Streater (attualmente nella IR/Designated for Return list) e l’idea che si son fatti gli osservatori più attenti è che sarà proprio Moore ad essere tagliato per far posto Streater.
Con Murray fuori dai giochi i Raiders avevano bisogno di qualcuno che potesse ritornare i kickoff, e in settimana hanno quindi promosso dalla practice squad l’undrafted rookie RB/KR George Atkinson III ed hanno messo nella IR il CB Carlos Rogers.

MANI IN ALTO

StLouis RamsPrima della partita i ricevitori dei Rams hanno voluto mostrare la loro solidarietà a chi protesta per i fatti di Ferguson; Tavon Austin e Kenny Britt sono usciti dal tunnel dell’Edward Jones Dome con le mani alzate, avvolti dal fumo delle macchine usate per creare l’atmosfera al momento della presentazione della squadra. Poco dopo Stedman Bailey, Jared Cook e Chris Givens – tutti giocatori neri – hanno raggiunto i compagni anch’essi con le mani alzate.
A Ferguson ci sono da giorni scontri e proteste dopo la decisione del giudice di non procedere contro il poliziotto Darren Wilson, accusato di aver sparato e ucciso il disarmato Michael Brown in agosto. Per un certo periodo si era persino valutata l’ipotesi di rinviare la partita per questioni di sicurezza.

PRIMO TEMPO

Non ci sono parole per descrivere la farsa a cui si è assistito nel primo tempo della partita. I Rams sono scesi in campo con la voglia di conquistare la quinta vittoria, mentre i Raiders hanno dimostrato di non aver ancora smaltito la sbornia a 10 giorni dai festeggiamenti che sono seguiti alla prima vittoria della stagione.
Il journeyman Shaun Hill, QB che è alla quarta squadra nella sua carriera NFL, inizia a testare l’incerta difesa dei Raiders con passaggi cortissimi per i propri ricevitori, capendo subito di trovarsi di fronte una squadra senza speranza. Non un solo giocatore in maglia bianca è capace di chiudere un placcaggio, e i Rams iniziano a prenderci gusto.

Il primo tempo è difficile da raccontare perché la prestazione dei Silver & Black è così brutta da lasciare senza parole. Chi ha avuto la sfortuna di seguire i Raiders in questi ultimi 12 anni sa che sono purtroppo stati spesso brutti da vedere, ma contro i Rams la prestazione è stata talmente brutta che risulta difficile convincersi di non aver avuto un incubo.
Mentre anche giocatori affidabili come Charles Woodson mancano placcaggi su placcaggi i tifosi dei Raiders iniziano a sospettare che i giocatori dei Rams si siano cosparsi di sapone prima della partita; è difficile trovare altre spiegazioni per lo spettacolo raccapricciante che si sta mettendo in atto sotto i loro occhi.

Tre Mason RamsI Rams vanno a punti in 6 drive consecutivi nel primo tempo, e i primi 5 drive portano ciascuno un TD alla squadra di St. Louis. Quando alla fine i Raiders riescono a forzare i padroni di casa al field goal i tifosi della squadra californiana mettono mano alle bottiglie per festeggiare.
Nella prima metà di partita Derek Carr e compagni portano avanti 7 drive offensivi, 5 si concludono con il punt (3 three-and-out consecutivi per aprire la partita) e altri 2 sono turnover per via di intercetti lanciati dal rookie.
La parte del leone la fa il RB Tre Mason con 2 TD, uno dei quali dopo una corsa da 89 yard. Al tabellone aggiungono punti anche il QB Hill con una keeper dalle 2 di Oakland, il WR Austin con una corsa da 18 yard, il FB Harkey con una ricezione da 4 yard e il K Zuerlein con un FG da 38 yard.
I Raiders non hanno coraggio e, sotto 21-0, in territorio avversario vanno al punt anziché giocare il 4° down alla mano o per lo meno far provare a “cannon-leg” Janikowski un FG da 55 yard in uno stadio al coperto.

HALFTIME – TONY SPARANO E IL MAL DI TESTA DOPO SBORNIA

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Inutile negarlo, sotto 38 a 0 la partita per i Raiders è ormai andata, ma c’è comunque da salvare la faccia. Inoltre i Rams hanno già dimostrato parecchie volte in questa stagione di saper essere prolifici nel primo tempo e anemici nel secondo.
Ma cosa può fare Tony Sparano per rimettere in gioco i suoi Silver & Black? I tifosi lo gridano a gran voce da tempo: “fai correre Marcel Reece!”

SECONDO TEMPO

Oakland RaidersI Rams tornano in campo svogliati e appagati e contribuiscono alla festa del punt con ben 6 three-and-out su 7 possessi offensivi; l’unico drive positivo si conclude con una corsa da TD del solito Tre Mason con campo corto. I Raiders riescono a chiudere qualche placcaggio in più, ma in attacco continuano ad essere patetici e a regalare palla agli avversari. Ai 2 intercetti di Carr del primo tempo si aggiungono anche un fumble di Marcel Reece, uno di Matt Schaub (subentrato a Derek Carr per preservare il rookie da ulteriori batoste) e, come ciliegina sulla torta, un pick-six di Schaub che lo riporta all’anno scorso, quando in maglia Texans era stato colpito dalla maledizione degli intercetti da 6 punti.

ANALISI FINALE

I Raiders subiscono la peggior sconfitta della loro storia dopo lo 0-55 rifilato agli allora black & gold dagli Houston Oilers il 9 settembre 1961 al Jeppesen Stadium. Il confronto statistico è impietoso:
Raiders: 61 yard in 21 corse, per una media di 2.9; 183 yard nel gioco aereo, al netto delle yard perse nei 6 sack subiti (3 da Carr e 3 da Schaub)
Rams: 172 yard in 26 corse, per una media di 6.6; 176 yard su passaggio, al netto del sack subito da Shaun Hill.

Il DE dei Rams Robert Quinn ha messo a segno 3 sack, portando il totale stagionale a 9 dopo un inizio in sordina, e il rientrante Chris Long ha contribuito con 1 sack e 1 fumble recuperato.
Il debutto come kickoff returner di George Atkinson III, figlio della leggendaria S dei Raiders George Atkinson, è stato da incubo. Atkinson, che già aveva dimostrato durante la preseason di avere problemi nel controllare la palla, si è lasciato sfuggire per ben due volte l’ovale e, nonostante non abbia poi causato turnover, ha ritornato i kickoff con una media di 15.7 yard a ritorno.

CITAZIONI DEL GIORNO

“I really don’t have any words to describe what this feels like. If I sound dumbfounded, that’s because I am.” [Justin Tuck, DE dei Raiders]

“I’d have to think awfully hard to come up with another game that started off like that one did. That was certainly fun.” [Shaun Hill, QB dei Rams]

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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