Uno sguardo al 2020: San Francisco 49ers

Dopo aver dominato la NFC nella scorsa stagione, i San Francisco 49ers si proiettavano verso il nuovo anno con la stessa voglia di vincere. In una division ogni anno sempre più difficile, l’obiettivo non era, comunque, facilmente ottenibile.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo la scorsa stagione che si è fermata ad un passo dalla gloria finale, quest’anno ci si aspettava, quantomeno, una qualificazione ai playoff tranquilla, considerando la division sempre più difficile. Rispetto al 2019, non ci sarebbero stati due giocatori fondamentali: Deforest Buckner in difesa e Emmanuel Sanders in attacco. Entrambi sostituiti da due rookie, Kinlaw ed Aiyuk, dai quali ci si attendeva fin da subito una produzione di livello, considerando chi andavano a sostituire. Da punto di vista offensivo, ci si aspettava un passo in più nelle prestazioni del Quarterback Jimmy Garoppolo: il numero 10, reduce dalla sua prima vera stagione interamente giocata da titolare, aveva dato la dimostrazione di poter essere un giocatore con cui vincere. A lui si chiedeva un altro step, per diventare un Quarterback decisivo. Dalle corse, nonostante il ritiro di Joe Staley, ci si aspettava ancora una volta un anno strepitoso, magari puntando fin da subito sul running back Mostert.

La difesa dei 49ers rimaneva sostanzialmente invariata: fondamentale era stato tenere insieme il coaching staff, compreso il defensive coordiantor Robert Saleh. Ci si aspettava un anno formidabile da Nick Bosa e da tutta la linea difensiva che lo scorso anno aveva dominato in lungo e in largo, aiutando una secondaria, che fino all’anno precedente, non aveva prodotto molto. In off season, avevo pronosticato un record di 11 vittorie a fronte di 5 sconfitte, mettendo i 49ers come favoriti della NFC West, ma con dei dubbi sul poter replicare la stagione scorsa.

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…E COME È ANDATA

Le vittorie sono state solo 6, buone solamente per un quarto posto nella division, senza guadagnarsi un posto nei playoff. Se da una parte il coaching staff ha dato prova di essere in grado di portare la squadra alla vittoria (soprattutto grazie ad uno spogliatoio unito), gli infortuni hanno tolto ogni velleità alla squadra della baia. I tifosi dei Niners, ancora oggi, stanno imprecando contro il campo del MetLife Stadium, dove San Francisco ha giocato in Week 2 e in Week 3, prima contro i Jets e poi con i Giants. In queste due settimane, i giocatori son caduti come delle mosche, lasciando il roster impoverito di talento. Per questo, è davvero difficile descrivere la stagione, molte partite sono state giocate con le riverse in campo in ruoli nevralgici, soprattutto nel ruolo del Quarterback, dove abbiamo visto ben tre intrepreti in sole 16 partite. Non il massimo per il gioco offensivo. In difesa, poi, i pezzi pregiati non hanno giocato per la maggior parte della stagione, lasciando Saleh con poche pedine su cui organizzare il suo gioco.

COSA HA FUNZIONATO…

Numero 1: Robert Saleh, secondo me, è la nota più positiva della stagione dei 49ers: il defensive coordiantor è riuscito a mantenere in alto le prestazioni della difesa, nonostante il molto talento perso per gli infortuni. La unit si è mantenuta tra le top della lega, chiudendo quinta nelle yard concesse. Sono calati gli intercetti (12) e i sack (30), ma la difesa sui passaggi si è attestata come la quarta della lega. Per tutto questo e per lo spirito da guerriero, Saleh si merita il posto da head coach nella lega.

Numero 2: la profondità del roster. Questa è stata messa in difficoltà per tutta la stagione, ma ha anche fatto emergere giocatori inaspettati: in difesa, la sorpresa più grande è stata quella di Kerry Hyder Jr, che si è dimostrato il miglior rusher della stagione. Jason Verrett ha fatto una stagione super, riuscendo a restare sano durante l’anno e giocando di nuovo ai livelli raggiunti quando militava nei Chargers. In attacco si sono visti lampi di Mostert e Wilson: entrambi i running back hanno dimostrato di poter reggere l’attacco, specialmente quando sani.

Numero 3: Fred Warner e Brandon Aiyuk. Il linebacker ha chiuso una stagione eccezionale: primo per grade di PFF tra i linebacker, primo in copertura con una stellare valutazione di 91,1. Il numero 54 ha totalizzato 125 tackle, due intercetti e un sack. Un altro giocatore che ha fatto vedere cose importanti è Brandon Aiyuk: il rookie ricevitore ha chiuso la stagione con 748 yard e 5 touchdown, giocando solo 12 gare. il numero 11 è stato in grado di dare una sferzata all’attacco aereo dei Niners, con giocate elettrizzanti come il touchdown contro gli Eagles. Sarà di fondamentale importanza il suo sviluppo futuro.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Numero 1: gli infortuni. Possiamo parlare di una cattiva preparazione atletica o di una sfortuna incredibile. Sta di fatto che i 49ers hanno subito una marea di infortuni: Nick Bosa è stato fuori per tutta la stagione a causa di un infortunio al legamento crociato del ginocchio. Richard Sherman ha giocato solo 5 partite, lasciando un vuoto enorme nelle secondarie. Dee Ford non ha visto il campo e rischia di non vederlo più, almeno in maglia Niners. In attacco, Jimmy Garoppolo ha giocato solo 6 partite a causa di un infortunio alla caviglia. Questo ha costretto Shanahan a schierare prima Mullens poi Beathard, con risultati deludenti. Il corpo ricevitori non è mai stato del tutto sano: Deebo Samuel e George Kittle sono stati rallentati per tutta la stagione da problemi fisici. Praticamente non abbiamo mai visto l’attacco di Shanahan a piena potenza. Gli stessi running back hanno subito vari infortuni. Insomma, una stagione maledetta.

Numero 2: senza guardare gli infortuni, l’attacco di Shanahan si è un po’ inceppato, specialmente nelle corse, dove i numeri raggiunti nella scorsa stagione, sono sembrati irraggiungibili. Nei passaggi sembra sempre che ci sia qualche problema: Kyle non riesce quasi mai ad andare sul profondo, puntando tutto sulla capacità dei suoi giocatori di guadagnare yard dopo la ricezione. Cosa complessa da fare quando i tuoi giocatori migliori sono fuori per quasi tutta la stagione.

E ADESSO?

La free agency è stata perfettamente gestita da John Lynch che ha rinnovato il contratto di giocatori fondamentali come Trent William, Kyle Juszczyk e Jason Verrett. Ottima la firma del centro Alex Mack, che dà solidità al reparto con un giocatore che conosce lo schema offensivo di Shanahan come le sue tasche. Dolorosa sarà la partenza di Robert Saleh che si è guadagnato il posto da head coach ai New York Jets, portandosi con sé Mike LaFleur, coordinatori dei passaggi.

Bisogna, poi, decidere cosa fare con Garoppolo: la trade con cui i Niners sono saliti fino alla terza scelta assoluta fa presagire una scelta di un rookie Quarterback. Garoppolo non riesce a restare sano, lasciando la squadra senza il titolare nel ruolo più importante e potrebbe essere scambiato o usato come mentore per almeno una stagione. Staremo a vedere. Le secondarie hanno bisogno di una mano e si dovrà attendere il ritorno di Nick Bosa, sperando per il completo recupero dal suo infortunio. Detto ciò, il roster dei 49ers è comunque un roster di ottimo livello, soprattutto se gli infortuni non lo devasteranno per l’ennesima volta.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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