[NFL] Week 1: tutto, ma proprio tutto sulla prima giornata NFL

Dopo lunghi mesi di attesa spasmodica, la NFL torna a riempire le nostre settimane con una Week 1 a dir poco esplosiva! Ecco il resoconto del meglio del meglio di queste prime 16 infiammate sfide.

Il kick-off che apre la regular season spetta ai campioni in carica, i Patriots, che regolano senza troppi problemi le poche velleità di una Pittsburgh condannata dalle decisive assenze di Shaun Suisham, Martavis Bryant e, soprattutto, Le’Veon Bell, rimpiazzato comunque a dovere nel backfield da DeAngelo Williams (21 portate per 127 yard). Chi riparte esattamente da dove aveva terminato lo scorso febbraio è un esplosivo Tom Brady (25/32 per 288 yard e 4 TD pass), al limite della perfezione soprattutto quando si tratta di lanciare verso il compagno di giochi prediletto, Rob Gronkowski, autore di tre touchdown, di cui due grazie ai quali scava il parziale di 14-3 con cui si chiude il primo tempo di gioco.
Gli uomini decisivi per prolungare svariate azioni offensive di New England sono però, un ottimo Julian Edelman (11 ricezioni per 97 yard) ed un sorprendente Dion Lewis, che abbina 69 yard in 15 portate a 51 su 4 ricezioni. Dopo la pausa lunga è la segnatura di Scott Chandler a scavare un abisso, mentre la corsa vincente da una yard di Will Johnson prova a riaprirla. Josh Scobee, all’esordio con gli ospiti, segna soltanto 2 dei 4 field goal tentati, la secondaria non funziona a dovere e Pittsburgh viene perforata nuovamente da Gronkowski, prima che un sempre fantastico Antonio Brown (9 ricezioni per 133 yard e 1 TD), allo scadere, migliori lo score di Ben Roethlisberger (26/38 per 351 yard con 1 TD pass e 1 INT) e fissi il finale sul 28-21 per i Patriots (1-0) sugli Steelers (0-1).

Il match del Sunday Night mette di fronte Giants e Cowboys, nell’infuocato derby targato NFC East. Ciò che succede ed il modo in cui New York si fa sfuggire un successo già scritto ha del clamoroso, ma andiamo con ordine. Nel primo tempo i kicker si ergono a protagonisti, siglando un paio di field goal a testa, di cui almeno un paio, però, al termine di azioni offensive che avrebbero meritato maggior fortuna. A separare le due formazioni alla pausa lunga è un fumble di Cole Beasley, forzato da un fenomenale Trumaine McBride, capace anche di un intercetto ritornato fino a ridosso della end zone avversaria nella seconda metà di gara, e riportato fino al touchdown da un altrettanto decisivo Dominique Rodgers-Cromartie.
Dopo l’intervallo, Josh Brown infila per la terza volta i pali avversari, prima che Escobar riduca le distanze. Pesa sul suo touchdown, però, una chiamata arbitrale a dir poco controversa, che regala un primo down a ridosso della end zone avversaria a Dallas. Il quarto periodo è da subito spumeggiante e si apre con le segnature di Rashad Jennings, propiziata dall’intercetto di cui sopra, e Jason Witten. Il finale, per i Giants (0-1) è da incubo: con i suoi avanti di 3 lunghezze ad un minuto e spiccioli dal termine e con i padroni di casa senza timeout rimasti, su un terzo & Goal nei pressi della fatidica linea, uno spento Eli Manning (20/36 per 193 yard) non trova alcuno dei suoi ancor più spenti receiver smarcato e, invece che subire il sack che avrebbe fatto scorrere i secondi, decide di lanciare nel vuoto; sul successivo quarto & Goal la decisione ancor più pazzesca di New York è di far segnare il field goal a Brown da 19 yard, invece che provare a giocarsela ed, eventualmente, lasciare a Tony Romo 99 yard da coprire con meno di un minuto rimasto.
Dallas, invece, si piazza sulle 20 nel successivo e decisivo possesso ed il suo ottimo condottiero (38/45 per 356 yard con 3 TD pass e 2 INT) la porta al successo con un drive perfetto, con la collaborazione finale, ancora una volta, di Witten. La sfida termina dunque 27-26 per i Cowboys (1-0).

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Di per sé, la sfida tra Buccaneers e Titans avrebbe avuto ben poco da raccontare, ultimamente. Non fosse che, dall’ultimo Draft, alle prime due scelte, sono usciti i nuovi due quarterback delle rispettive formazioni, Jameis Winston e Marcus Mariota. Nonostante la graduatoria di scelta e le aspettative del pubblico NFL, è stato un Mariota stellare, con meno incompleti (3 su 16 lanci) rispetto a quanti sono stati i suoi TD pass (4), a dominare la sfida. Winston, nonostante un’intesa trovata fin da subito con un fantastico Austin Seferian-Jenkins (5 ricezioni per 110 yard e 2 TD) ed una yard in più di guadagno rispetto all’avversario (210), è stato battuto nettamente e, ai due TD pass, ha aggiunto anche due sanguinosi intercetti, di cui uno (il suo primo lancio in NFL) riportato in touchdown da Coty Sensabaugh per 26 yard.
Tra le file di Tennessee ottime le prestazioni di Bishop Sankey, il quale abbina 12 portate per 74 yard ed 1 touchdown a 2 ricezioni per 12 yard, con una seconda segnatura, e di Kendall Wright (4 ricezioni per 101 yard e 1 TD). Di certo, al contrario di quest’ultimi, non sono spiccate le difese ed in particolare quella dei Buccaneers (0-1), che chiudono la prima stagionale con ben 42 punti subiti dai Titans (1-0), a fronte di solamente 14 messi a tabellone.

Che i Falchi Marini soffrissero particolarmente le sfide giocate a St. Louis era un dato di fatto, che, però, si potessero lasciar sfuggire un successo praticamente già in tasca è un altro paio di maniche. Palpitante la sfida tra Rams e Seahawks, già dal primo quarto, in cui Tyler Lockett sblocca il punteggio per gli ospiti con un punt return vincente da 57 yard. Tavon Austin pareggia i conti con la corsa in touchdown da 16 yard, prima che Greg Zuerlein e Steven Hauschka mettano entrambi a segno un field goal prima della pausa lunga. Quest’ultimo replica anche all’inizio del terzo quarto, prima che un ottimo Nick Foles (18/27 per 297 yard e 1 TD pass) trovi la strada per il touchdown palla alla mano, emulato da Austin, il quale, però, ci riesce ritornando un punt per ben 75 yard, con una traiettoria perfetta a ridosso della linea laterale.
Seattle è alle corde, ma ci pensa il nuovo arrivato di lusso, Jimmy Graham (6 ricezioni per 51 yard e 1 TD) a riaprire i giochi, prima che ancora Hauschka e successivamente il fumble forzato, recuperato e riportato in end zone per 8 yard da Cary Williams metta la partita sui binari degli ospiti. Sembra fatta, ma, quando mancano pochi secondi allo scadere, Foles trova per la segnatura un colpevolmente libero Lance Kendricks per 37 yard. È il pareggio che vale l’overtime. La scelta dei Falchi Marini è provare l’onside kick sul kick-off iniziale, che però non va a buon segno. I Rams (1-0) raccolgono soltanto un field goal di Zuerlein, ma tanto basta per aver ragione dei Seahawks (0-1), nulli nel loro successivo possesso, che lascia il punteggio sul 34-31 finale per i padroni di casa.

Uno dei due match del ricco Monday Night di questa Week 1 ci regala la splendida sfida tra Falcons ed Eagles, aperta dall’ancor più meraviglioso intercetto a una mano in end zone di Kiko Alonso, all’esordio tra le fila degli ospiti. Atlanta ingrana la marcia e prova a scappare, grazie soprattutto ad un primo tempo sontuoso di un Julio Jones straripante (9 ricezioni per 141 yard e 2 TD), il quale si regala due touchdown prima della pausa lunga e lancia i suoi sul 20-3. Come è già accaduto diverse volte, però, Matt Ryan e compagni lasciano la testa negli spogliatoi e consentono la rimonta a Philadelphia, guidata da un Sam Bradford comunque a corrente alternata (36/52 per 336 yard con 1 TD pass e 2 INT) e da un DeMarco Murray che, nonostante metta insieme appena 20 yard di guadagno tra 8 portate e 4 ricezioni, si regala due fondamentali viaggi in end zone per riaprire la partita.
Matt Bryant centra i pali da 44 yard e prova a lanciare l’allungo definitivo, ma il sorpasso degli ospiti arriva col touchdown di Ryan Mathews palla alla mano. Jones, però, ha altri programmi per la serata e guida nuovamente i suoi in raggio da field goal, trasformato da Bryant da 47 yard. Gli Eagles (0-1) si guadagnano il nuovo possibile vantaggio grazie all’esplosivo Darren Sproles, ma Cody Parker sbaglia nettamente da 44 yard e, nel possesso finale, Jordan Matthews propizia l’intercetto di Ricardo Allen mancando un ottimo lancio di Bradford e ponendo fine alle ostilità. Vincono i Falcons (1-0) per 26-24. Esordio tra ombre e luci per due ex Seahawks tra le fila delle Aquile: Walter Thurmond mette insieme 6 tackle e 1 intercetto, mentre Byron Maxwell, nonostante 9 tackle totali, delude in coverage su Jones e risulta decisivo, ma in negativo, per le sorti di squadra.

NFL: Philadelphia Eagles at Atlanta Falcons
Intercetto ad una mano di Kiko Alonso

No Jordy Nelson? No worries, finché c’è in campo sua maestà Aaron Rodgers (18/23 per 189 yard e 3 TD pass). Più che altro i tifosi dei sopra citati Giants si chiederanno come mai si sia deciso di lasciar andar via James Jones (4 ricezioni per 51 yard e 2 TD), protagonista della vittoria di Green Bay, per mettere in campo l’imbarazzante Preston Parker. Tornando alle questioni di NFC North, la differenza, in una giornata non particolarmente esaltante per i Packers, la fa il suo quarterback, mentre, dall’altra parte, Jay Cutler non è altrettanto prestante (18/36 per 225 yard con 1 TD pass, 1 INT).
Non basta alla causa un Matt Forte a livelli atomici (24 portate per 141 yard e 1 TD), emulato soltanto parzialmente da Eddie Lacy (19 portate per 85 yard e 1 TD), e nemmeno un Robbie Gould da 3/3 ai field goal. Per i Packers, oltre alle due segnature di Jones e a quella di Lacy, decisiva prima di quella finale di Martellus Bennett, si segnala anche un viaggio in end zone per il convalescente Randall Cobb. Con il minimo sforzo dunque, ed un Clay Matthews sugli scudi difensivi (6 tackle e 1 INT), i Packers (1-0) vincono 31-23 contro i Bears (0-1).

Senza dubbio emozionante anche la sfida tra Chargers e Lions. Sembra andare tutto alla perfezione per gli ospiti quando il rookie Ameer Abdullah si regala un touchdown d’esordio da 24 yard palla alla mano. La festa continua quando, dapprima Glover Quin, che intercetta l’ancora freddo motore a diesel di Philip Rivers (35/42 per 404 yard con 2 TD pass e 2 INT), riportandolo in touchdown per 31 yard, e poi Eric Ebron, il quale invece riceve per 18 yard il TD pass di un Matthew Stafford spentosi alla distanza (19/30 per 246 yard con 2 TD pass e 2 INT), bucano due volte l’end zone avversaria.
Danny Woodhead sigla il touchdown della speranza per San Diego, che, però, rientra dalla pausa lunga con ben altro spirito e ribalta il match. Le segnature su ricezione di Steve Johnson e Ladarius Green ribaltano il match, prima che la seconda di giornata per Woodhead la chiuda definitivamente. I Lions (0-1) ci provano con grinta, ma il touchdown finale di Theo Riddick vale soltanto una sistemata al punteggio sul 32-28 per i Chargers (1-0).

Attenzione! I Bills sembrano aver trovato un quarterback adatto a guidarli verso mete inesplorate nel recente passato. Se Tyrod Taylor (14/19 per 195 yard e 1 TD pass oltre a 41 yard in 9 portate) e l’attacco continueranno a ben figurare, uniti ad una difesa tra le migliori di tutta la Lega, capace di ridurre Andrew Luck ai minimi termini (26/49 per 243 yard con 2 TD pass e 2 INT), Buffalo può sognare in grande. I padroni di casa vanno all’intervallo senza aver nemmeno fatto entrare in partita Indianapolis, sotto 17-0 per le segnature di Percy Harvin, da 51 yard su ricezione, e del rookie Karlos Williams, 26 palla alla mano, oltre che per il field goal a segno da 41 yard di Dan Carpenter.
Anthony Dixon allunga ulteriormente, prima che i Colts (0-1) provino disperatamente a salvare la partita con i touchdown, propiziati dal deludente Luck, di Donte Moncrief e Dwayne Allen. Pessimi gli esordi tra le file degli ospiti tanto per Frank Gore (8 portate per 31 yard) quanto per Andre Johnson (4 ricezioni per 24 yard), mentre va molto meglio agli uomini di Rex Ryan con LeSean McCoy, autore di 17 portate per 41 yard e capace di 3 ricezioni per un’ulteriore aggiunta di 46 yard. Vincono e convincono dunque i Bills (1-0) a sorpresa per 27-14.

Tyrod Taylor inseguito dai Colts
Tyrod Taylor inseguito dai Colts

Basta un tempo ad Alex Smith (22/33 per 243 yard e 3 TD pass) ed ai suoi Chiefs per aver ragione dei Texans, al solito solidi in termini difensivi, ma quanto mai deliranti quando si tratta di attaccare. Un fenomenale Travis Kelce (6 ricezioni per 106 yard e 2 TD) inizia la sua regular season con un paio di touchdown di pura potenza e talento, prima che due field goal di Cairo Santos e la segnatura di Jamaal Charles su ricezione allarghino enormemente la forbice tra le due formazioni.
Con Brian Hoyer (18/34 per 236 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble) in cabina di regia Houston combina per appena 10 punti e dalle sue palle perse si aprono voragini per le offensive di Kansas City. Altrettanti punti segna Houston da quando entra in campo Ryan Mallett (8/13 per 98 yard e 1 TD pass), ma in un solo quarto giocato. Nonostante un DeAndre Hopkins dominante (9 ricezioni per 98 yard e 2 TD), l’attacco comunque spreca quanto di ottimo fatto dalla difesa nel secondo tempo. Non basta un J.J. Watt da 9 tackle, con 2 sack, di cui uno senza elmetto (!), per cambiare le sorti di una partita che vede prevalere i Chiefs (1-0) per 27-20 sui Texans (0-1).

Se c’era un’occasione per i Ravens di battere agilmente i Broncos, è arrivata questa domenica. Baltimore, però, si è dovuta piegare ad un attacco ai minimi termini, guidato orrendamente da Joe Flacco (18/32 per 117 yard e 2 INT) ed aiutato per appena 73 yard dal gioco di corse, nonostante una difesa simile ad una cassaforte, che ha concesso appena 12 punti agli avversari, derivanti per altro da quattro field goal di Brandon McManus, ha lasciato a secco un Peyton Manning calato in maniera pazzesca dall’anno passato (24/40 per 175 yard e 1 INT) ed ha riportato il suo intercetto per 24 yard fino alla end zone di Denver, nella fantastica persona di Jimmy Smith (8 tackle e 1 INT).
I padroni di casa hanno sfruttato al meglio le poche occasioni avute e, oltre a McManus, devono ringraziare Aqib Talib, che ha riportato per 51 yard fino al touchdown il primo dei due mortiferi intercetti subiti da Flacco. Il secondo dei quali è risultato per altro decisivo, nell’ultimo drive a disposizione, per uccidere le residue speranze dei Corvi, che si erano portati a ridosso della end zone avversaria, di portare a casa il successo. Non molto altro da dire, se non il risultato finale: 19-13 per i Broncos (1-0) sui Ravens (0-1).

Fondamentale successo dei Dolphins, non senza rischi, contro i Redskins a Washington, invasa, per l’occasione, da una massa di tifosi festanti legati alla franchigia della Florida. La squadra della capitale scappa nel primo tempo, grazie al field goal di Kai Forbath da 45 yard ed al touchdown di Jordan Reed su lancio di un pessimo, con l’andar del match, Kirk Cousins (21/31 per 196 yard con 1 TD pass e 2 INT). A propiziare le giocate di Washington è soprattutto Alfred Morris (25 portate per 121 yard), mentre, dall’altra parte, tutto passa dalle mani di Ryan Tannehill (22/34 per 226 yard e 1 TD pass), in particolare il touchdown di Rishard Matthews, che accorcia le distanze per Miami.
Se il rookie Andrew Franks pareggia i conti da 22 yard, a chiuderli in favore degli ospiti è uno scatenato Jarvis Landry, con un punt return eccezionale da 69 yard fino alla end zone avversaria. Da sottolineare, prima del risultato finale, la fenomenale giocata di Brice McCain per intercettare Cousins la seconda volta, nei pressi della end zone: un capolavoro di concentrazione e atletismo. I Dolphins (1-0) portano a casa il sofferto successo per 17-10 sui Redskins (0-1).

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Jordan Cameron alla ricezione
Jordan Cameron alla ricezione

Nella sconfitta maturata contro i Cardinals, l’unica cosa andata perfettamente per i Saints è il 4/4 del rookie Zach Hocker in termini di field goal, unica vera minaccia, unita al primo touchdown in carriera di Brandon Coleman su lancio di un altalenante Drew Brees (30/48 per 355 yard con 1 TD pass e 1 INT). Per i Cardinals i lati positivi cominciano da una difesa, al solito, assolutamente in grado di contenere al meglio i molti pericoli di un attacco propositivo ed incisivo come quello di New Orleans, e continuano, soprattutto, con l’attacco, tornato saldamente nelle mani di Carson Palmer, che, al suo rientro, veste i panni di Superman (19/37 per 307 yard e 3 TD pass).
Se ai touchdown di John Brown, Daniel Fells e David Johnson, alla sua unica ricezione di giornata per 55 yard fino alla end zone avversaria, decisiva per piegare le resistenze dei tenaci avversari, uniamo anche quello di Andre Ellington, il gioco è fatto. I Cardinals (1-0) piegano i Saints (0-1) per 31-19 e si candidano a ripetere la fantastica regular season dell’anno passato, che valse a Bruce Arians il titolo di Coach of the Year. New Orleans può recriminare a sé stessa di non aver sfruttato al meglio un paio di drive molto interessanti costruiti nel quarto periodo, entrambi terminati con un field goal.

Il protagonista assoluto della sfida tra Niners e Vikings è un runningback. No, non è il rientrante Adrian Peterson, non particolarmente scatenato nel suo esordio stagionale (10 portate per 31 yard), bensì Carlos Hyde, il quale, alla prima in carriera senza l’ingombrante ombra di Frank Gore ad aleggiare sulle sue spalle, sfiora l’onnipotenza (26 portate per 168 yard e 2 TD), vincendo, di fatto, la partita da solo. Il resto dei punti per San Francisco è opera di Phil Dawson, con due field goal, mentre, per Minnesota, dall’attacco non arriva nulla di buono e gli unici 3 punti a tabellone sono frutto di un field goal di Blair Walsh da 37 yard.
Benino Colin Kaepernick, che abbina 165 yard al lancio (17/26) a 41 palla alla mano in 7 portate, male Teddy Bridgewater, autore di un buon guadagno da 231 yard al lancio, ma con un intercetto e senza alcun TD pass. I Vikings (0-1) perdono nettamente contro i Niners (1-0) vittoriosi per 20-3.

La notizia più interessante nella pessima giornata dei Browns è il fatto che, dopo l’inizio di partita con al timone Josh McCown, che si procura una concussion cercando di lanciarsi in end zone palla alla mano, gli subentri Johnny Manziel, scatenatosi appena sceso in campo, ma poi spentosi incredibilmente con l’andare del match (13/24 per 182 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble). Manziel, su un 3&19 quanto meno proibitivo, trova il primo TD pass della sua carriera diretto a Travis Benjamin, capace di involarsi per 54 yard fino alla end zone avversaria. Poi, però, smette di essere decisivo e prima dell’intervallo Cleveland è infilzata due volte, da Chris Ivory, su corsa, ed Eric Decker, su lancio di un positivo Ryan Fitzpatrick (15/24 per 179 yard con 2 TD pass e 1 INT).
Brandon Marshall è costretto agli straordinari e dapprima recupera un fumble perso da Tashaun Gipson, il quale aveva appena intercettato Fitzpatrick, e successivamente si regala anche il primo viaggio in end zone con la maglia di New York. Nel secondo tempo Manziel esce dal match, mentre ci rimane alla grande Ivory, che chiude il match con il proprio secondo touchdown di giornata. Vincono nettamente i Jets (1-0) per 31-19 sui Browns (0-1), regalando a Todd Bowles il primo successo da head coach NFL.

Josh McCown Browns
Josh McCown si procura una concussion cercando di lanciarsi in end zone

Non hanno problemi i Bengals a sbarazzarsi dei Raiders, salvati da una figuraccia ancor peggiore dal doppio touchdown di Marcel Reece, su lancio di Matt McGloin, subentrato a partita in corso a Derek Carr. Prima del quarto periodo, infatti, ci sono soltanto i Bengals in campo e si vede: due touchdown a testa per l’esplosivo Jeremy Hill (19 portate per 63 yard e 2 TD) e per lo scatenato tight-end (l’ennesimo di giornata sugli scudi) Tyler Eifert (9 ricezioni per 104 yard e 2 TD). Gioiscono anche Mike Nugent, che fa 2/2 in termini di field goal, e soprattutto un ottimo Andy Dalton (25/34 per 269 yard e 2 TD pass).
Chi ha da mettersi le mani nei capelli è Jack del Rio: incapace di sistemare a dovere una squadra che è sembrata nuovamente sopraffatta dall’avversario che si è trovata di fronte, ha visto uscire dal campo infortunati ben quattro dei suoi giocatori, tra cui, sopra tutti, Carr e Charles Woodson. Lo score finale dice 33 Bengals (1-0), 13 Raiders (0-1), ma ci dice soprattutto che Cincinnati è una squadra solida, compatta e che può puntare in alto. Tutto il contrario di Oakland, insomma.

Le resistenze dei Jaguars contro i Panthers durano un tempo, giocato ottimamente da un Blake Bortles poi persosi per strada (22/40 per 183 yard con 1 TD pass e 2 INT). I touchdown di Jerricho Cotchery, su lancio di un altrettanto lunatico Cam Newton (18/31 per 175 yard con 1 TD pass e 1 INT), e Rashad Green, oltre ad un field goal a testa per i rispettivi kicker, portano alla pausa lunga sul 10-9, in quanto Jason Myers manca di siglare il PAT di Jacksonville. La partita viene decisa, di fatto, dall’intercetto di un ottimo Josh Norman (5 tackle, 1 INT, 1 fumble forzato), riportato dallo stesso in touchdown per 30 yard.
La retroguardia di Carolina, guidata da Thomas Davis (7 tackle, 1 sack, 1 INT) e Luke Kuechly (7 tackle, 1 sack) non subisce più nulla e Graham Gano chiude i conti da 47 yard. Finisce 20-9 per i Panthers (1-0) sugli ancora deludenti Jaguars (0-1).

Per fortuna la regular season è appena cominciata. Ancora la prossima settimana arrivano nuovi match di prestigio da non perdere, quali Packers-Seahawks ed Eagles-Cowboys. Già partire da giovedì, però, con Chiefs-Broncos, ci sarà da divertirsi.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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